Vuoi preparare una pastura che lavora bene e richiama i pesci senza sprechi? In questa guida impari a bilanciare impasto, miscela e tempi di rilascio per ottenere un richiamo costante. Con esempi pratici, scopri dosi, bagnatura e consistenze adatte a spot e tecniche diverse.
Obiettivo: una pastura che scende, si apre al momento giusto e mantiene i pesci in zona. Scegli ingredienti semplici, dosa l’acqua a piccoli step, riposa e setaccia. Adatta granulometria e leganti a mare o acque interne, evitando eccessi e correzioni frettolose.
Quali ingredienti usare per la pastura?
La base nasce da ingredienti base semplici e reperibili: pane grattugiato, farine di cereali, sfarinati proteici e terre inerti per pesare l’impasto. La scelta incide su rilascio, aroma e meccanica della miscela.
Quale granulometria scegliere per la pastura?
Una granulometria fine lavora subito e crea nube; una media o grossa apre più tardi e seleziona la taglia. I leganti modulano coesione e apertura: dosali in base a corrente, profondità e pesce target.
- Pane grattugiato: economico, neutro, assorbe acqua e porta struttura. Tostato rende la pastura più “asciutta” e fragrante; bianco o fresco offre maggiore collante. Ottimo per miscele universali.
- Farina di mais: granulo leggero e poco legante, dà volume e “fumo”. In acque ferme crea scia visiva; in corrente va bilanciata con componenti più pesanti per non disperdersi.
- Latte in polvere o formaggi: aggiungono proteine e un profilo olfattivo marcato. Usali con parsimonia: bastano piccole percentuali per aumentare attrazione senza saturare i pesci.
- Sfarinati proteici come farina di pesce: molto appetibili in mare e in acque fredde. Rendono la miscela più nutritiva; limita le dosi per non saziare i pesci troppo in fretta.
- Terre e argille: pesano la pastura, rallentano l’apertura e ancorano sul fondo. Ideali in fiume o con corrente sostenuta; non portano nutrienti ma regolano meccanica e caduta.
- Liquidi attrattivi: da olio di sardina a estratti dolci. Aggiungili nell’acqua di bagnatura per una distribuzione uniforme. Non sostituiscono una miscela ben bilanciata.
- Cereali cotti (canapa, orzo, mais in chicchi): aumentano l’inerzia sul fondo e tengono i pesci occupati. Usa chicchi piccoli per specie sospettose; grandi per selezionare taglie.
- Micro pellet: rilascio progressivo, utile con feeder e method. Si possono reidratare e mescolare per creare uno “strato” che continua a lavorare nel tempo.
Quanto bagnare la pastura senza sbagliare?
La bagnatura decide apertura, coesione e rilascio degli aromi.

Parti sempre con poca acqua, meglio se nebulizzata, e aggiungi a step. Così eviti grumi e controlli la consistenza in modo preciso, senza oltrepassare il punto ottimale.
Usa il test della stretta: comprimi una palla nel palmo, deve tenere la forma ma rompersi con un colpetto del pollice. Se si sbriciola, aggiungi un velo d’acqua; se resta un “mattone”, alleggerisci con farina asciutta o setaccia.
Passaggi essenziali
- Scegli ingredienti base freschi e a granulometria coerente.
- Misura le dosi a secco prima di bagnare.
- Aggiungi acqua a piccoli step, mescolando con aria.
- Riposa 10–15 minuti, poi regola l’umidità.
- Setaccia e compatta in sfere omogenee.
- Testa in acqua: deve scendere, aprirsi e lavorare.
Come adattare la pastura a mare e fiume?
Ambiente e corrente cambiano tutto. In acqua salata servono componenti più solubili e profumi marini; in acqua dolce pesano di più la stabilità e una meccanica coerente con la profondità.
Mare: saraghi e mormore
Per saraghi in scogliera, miscela componenti proteici e parti minerali che tengano sul fondo, con aromi naturali. La farina di pesce e piccole percentuali di oli possono aiutare, senza esagerare per non saziarli. In spiaggia, granulometria più fine e apertura graduale.
Acque interne: canali, laghi e fiumi
In canale fermo funziona una nube fine con poco legante. In fiume, aumenta terre e collanti per tenere in corrente. In lago profondo, usa palline più compatte e aperture ritardate, rinnovando il punto con regolarità.
Quali ricette base funzionano davvero?
Le ricette non sono formule fisse:

pensa per scopi. Cosa vuoi ottenere nei primi minuti? E dopo 20? Qui trovi combinazioni semplici e modulabili per iniziare e poi affinare sul posto.
- Universale al pane: 60% pane grattugiato, 20% mais, 10% latte in polvere, 10% terra. Apertura media, buona per molte situazioni in acque interne con pesci bianchi.
- Mare “gusto pesce”: 40% pane, 20% mais, 15% farina di pesce, 15% terra, 10% micro pellet. Palline compatte per scogliera o spiaggia con corrente moderata.
- Fiume con corrente: 35% pane, 25% mais, 10% formaggio, 30% argilla/terre. Meccanica pesante, scende rapida e lavora progressivamente senza disperdersi.
- Acque fredde e limpide: 50% pane tostato fine, 20% mais fine, 10% latte, 20% terra. Aromi discreti, poche proteine, rilascio contenuto per pesci sospettosi.
- Cefali in mare calmo: 50% pane, 20% biscotto, 10% formaggio dolce, 10% mais fine, 10% terra. Nube visiva con dolcezza leggera, richiama senza saziare.
- Pastura per feeder: 45% pane, 20% mais, 15% micro pellet reidratati, 10% farina di pesce, 10% terra. Si compatta nella gabbietta, esce regolare e crea pista alimentare.
Quali errori comuni e come evitarli?
Molti problemi nascono da fretta e sovradosaggi. Correggi con piccoli interventi e osserva la reazione del pesce: tempi di mangiata, sbocconcellate, assenza di attività dicono molto sulla qualità dell’impasto e su come lavora in acqua.
- Troppa acqua: impasto pesante e “morto”. Rimedi: aggiungi base secca, setaccia, lascia riposare e re-mescola per reintrodurre aria.
- Poca acqua: palline che si sbriciolano in mano. Rimedi: nebulizza poco alla volta, impasta di nuovo e riprova il test della stretta.
- Pasturazione eccessiva: pesci sazi, calo di tocche. Rimedi: riduci quantità e aumenta precisione sul punto, soprattutto in acque fredde o limpide.
- Aromi troppo intensi: sospettosità o fuga dei pesci. Rimedi: torna a profumi naturali, taglia con pane neutro e ribilancia.
- Granuli incoerenti: apertura imprevedibile. Rimedi: uniforma con setaccio e miscela più a lungo per distribuire acqua e leganti.
- Nessun riposo: l’assorbimento è incompleto. Rimedi: attendi 10–15 minuti, poi rifinisci l’umidità prima di formare le sfere.
Domande frequenti
Quanta pastura usare al giorno?
Dipende da taglia del branco, corrente e temperatura. Inizia leggero (poche sfere o 1–2 lanci di feeder), osserva le tocche e aumenta solo se l’attività cresce in modo stabile.
Meglio pane o mais come base?
Il pane offre collante e struttura, il mais volume e “fumo”. In acque ferme privilegia mais fine; con corrente o fondale profondo aumenta il pane per tenuta e coesione.
Come conservare la pastura bagnata?
Meglio prepararla fresca. Se avanza, chiudi in contenitore ermetico e riponi al fresco per poche ore. Prima dell’uso, ravviva con poca acqua e setaccio per eliminare grumi.
La pastura attira i saraghi?
Sì, specie miscele con note marine e meccanica da scogliera. Usa parti minerali per tenere sul fondo e componenti proteici moderati: richiami i saraghi senza saziarli troppo in fretta.
Quale consistenza per il method feeder?
Compatta alla pressata, ma pronta ad aprirsi sul fondo: poca acqua in più rispetto a una pastura “a palla”. Micro pellet reidratati aiutano rilascio e tenuta sulla piastra.
Serve sempre aggiungere attrattivi liquidi?
No. Funzionano da booster, ma una miscela ben bilanciata lavora già da sola. Se li usi, diluiscili nell’acqua di bagnatura e resta su dosi contenute.
Punti chiave finali
- Parti da ingredienti semplici e definisci la granulometria in base a spot e specie.
- Bagnatura a step, riposo e setaccio danno meccanica prevedibile e costante.
- Adatta leganti e terre a corrente e profondità per controllare l’apertura.
- Ricette base flessibili: modifica percentuali in funzione delle reazioni del pesce.
- Meno è più: quantità mirate e precisione rendono la pastura più efficace.
Preparare bene la pastura significa leggere l’acqua, i tempi e la risposta dei pesci. Parti da una base solida, applica piccole correzioni e osserva: la coerenza tra ingredienti, bagnatura e meccanica costruisce fiducia nel branco e stabilità nelle mangiate.
Con metodo e attenzione ai dettagli, imparerai a replicare un risultato affidabile in spot diversi. Prendi appunti su dosi, umidità, aperture e tempi: poche variabili, misurate bene, valgono più di mille tentativi casuali e rendono le uscite più produttive e piacevoli.
