Piccoli solo di nome, i pomodorini regalano raccolti abbondanti e sapori intensi, dai ciliegini ai datterini. Con poche scelte iniziali e cure costanti, la loro coltivazione in vaso o in aiuola è alla portata di tutti. Servono luce, un pieno sole costante, e un suolo che dreni bene.
Per iniziare: scegli varietà adatte al clima, prepara contenitori o aiuole ben drenanti, posiziona tutori, irriga in profondità senza bagnare le foglie e pacciama. Mantieni nutrizione graduale e previeni malattie con rotazioni e aerazione. Raccogli a maturazione uniforme per gusto e consistenza ottimali.
Prime scelte per iniziare
Due decisioni influenzano tutto il resto: varietà e tempi. Qui trovi le risposte rapide, poi i dettagli pratici nei capitoli successivi.
Quali varietà di pomodorini scegliere?
In climi brevi punta a ciliegini precoci; in zone più calde puoi scegliere datterini o grappolo. Valuta il portamento: le piante a crescita determinata sono compatte, quelle indeterminate richiedono potature e sostegni più decisi.
Quando seminare o trapiantare?
Semina a fine inverno in ambiente protetto o trapianta quando il rischio di gelate è passato e il terreno è tiepido. Il pomodoro ama il caldo ed è sensibile al freddo: esponilo al sole e scegli suoli drenanti. Per la coltivazione in vaso usa contenitori da 25–30 litri con miscela ariosa.
Varietà e portamenti
I ciliegini si distinguono per dolcezza e pezzatura ridotta;

i datterini sono sodi e zuccherini, perfetti per conserve lampo; i tondi a grappolo offrono equilibrio tra succosità e resistenza. Molti ibridi moderni combinano resistenze a patogeni con buona produttività.
Determinata o indeterminata?
Il portamento determinato limita l’altezza, favorisce maturazioni concentrate e manutenzione minima: ideale in balcone. Il portamento indeterminato cresce per tutta la stagione, richiede potature leggere e tutori alti, ma offre raccolti scalari e prolungati.
Esempi di tipologie
- Ciliegino precoce: adatto a zone con estati brevi; dolce e produttivo.
- Datterino vigoroso: frutti allungati, ottimo bilanciamento tra zuccheri e acidità.
- Tondo a grappolo: versatilità in cucina e ottima conservabilità a breve.
- Nano da balcone: esigenza ridotta di sostegni, cicli rapidi.
Passi per coltivare i pomodorini
- Scegli esposizione a pieno sole e suolo drenante.
- Semina indoor 6–8 settimane prima, oppure trapianta piantine robuste.
- Predisponi tutori o gabbie prima della crescita.
- Irriga in profondità, evitando di bagnare le foglie.
- Pacciama e concima con compost maturo a intervalli regolari.
- Controlla parassiti e rimuovi le foglie basali malate.
Irrigazione, pacciamatura e nutrizione
Le irrigazioni profonde spingono le radici in basso e riducono lo stress idrico. Bagnare poco e spesso porta radici superficiali e frutti più suscettibili a spaccature. Irriga alla base, al mattino, e evita di bagnare le foglie per limitare le malattie.
La pacciamatura organica con paglia, foglie o corteccia mantiene l’umidità, limita la competizione delle erbe spontanee e protegge il suolo dal surriscaldamento. Con 5–7 cm di copertura stabilizzi il microclima e nutri la vita microbica.
Nutrizione: incorpora compost maturo prima dell’impianto e integra durante la stagione con fertirrigazioni leggere. Evita eccessi di azoto: foglie lussureggianti rallentano la fruttificazione. Magnesio e calcio aiutano consistenza e colore; una carenza può favorire problemi come il marciume apicale.
Potature e sostegni
Nelle varietà indeterminate, la potatura dei germogli ascellari (sfemminellatura) orienta energia su tralci principali, migliora aerazione e accesso alla luce, e facilita la gestione sanitaria. La potatura dei germogli ascellari si esegue a 3–5 cm, con strumenti puliti.

Per i tutori, metti canne di bambù o corde verticali sin dall’impianto, così non danneggerai le radici in crescita. Lega morbido con lacci elastici o spaghi naturali, senza strozzare i tralci.
Sistemi di sostegno
Gabbie, spalliere e reti verticali hanno costi e manutenzioni diverse. Le gabbie sono pratiche in vaso, le spalliere ottimizzano lo spazio in aiuola, le reti sorreggono più piante in fila.
Problemi comuni, raccolta e conservazione
Molti inconvenienti si prevengono con pratiche regolari e osservazione. Ecco i segnali più frequenti e come intervenire in modo semplice.
- Peronospora: macchie grigie, aloni e feltro sul retro delle foglie in condizioni umide. Favorisci aria e sole, fai irrigazione alla base e rimuovi i tessuti colpiti; ruota le colture.
- Oidio: patina bianca polverosa sulle lamine. Riduci lo stress idrico, apri la chioma con potature mirate e elimina prontamente le parti infette.
- Marciume apicale: macchia scura e coriacea all’estremità del frutto. È legato a squilibri idrici e di calcio: stabilizza l’umidità e limita l’azoto; la pacciamatura aiuta.
- Scottature solari: aree biancastre o giallastre sui frutti esposti. Mantieni una copertura fogliare equilibrata ed evita defogliazioni drastiche in piena estate.
- Spaccature dei frutti: dovute a sbalzi improvvisi d’acqua. Punta su annaffiature regolari e raccolta tempestiva; varietà più elastiche riducono l’incidenza.
- Afidi e aleurodidi: colonie su germogli teneri che succhiano linfa. Favorisci fauna utile e usa sapone molle su focolai localizzati; evita concimazioni eccessive.
- Nematodi galligeni: galle sulle radici e crescita stentata. Pratica rotazioni e usa terricci certificati in vaso; in aiuola la solarizzazione estiva può aiutare.
Raccogli quando il colore è uniforme e la polpa cede leggermente; meglio al mattino per preservare turgore e aroma. Taglia grappoli interi per maturazioni omogenee e minore manipolazione dei frutti.
Per una breve conservazione, tieni i frutti a temperatura ambiente, ventilati e all’ombra. In alcune aree si pratica l’appenditura: i grappoli sani vengono legati e appesi in locali arieggiati, così i frutti si consumano gradualmente. La coltivazione “siccagno”, con irrigazioni limitate in suolo profondo, concentra gli aromi ma richiede suoli freschi e gestione attenta.
In breve, cosa fare
- Sole pieno e terreno ben drenato favoriscono salute e resa.
- Varietà e portamento determinano potature, spazi e sostegni.
- Irrigazioni profonde e pacciamatura stabilizzano umidità e qualità.
- Nutrizione graduale: compost e microelementi al momento giusto.
- Prevenzione attiva e rotazioni riducono malattie e parassiti.
Se è la tua prima stagione, inizia in piccolo: poche piante ben seguite insegnano più di un grande impianto gestito in fretta. Prendi nota di varietà, calendario e risultati: l’orto migliora stagione dopo stagione grazie alle osservazioni.
Con esposizione soleggiata, acqua data con criterio e qualche cura mirata, i pomodorini ricambiano con grappoli generosi e saporitissimi. Sperimenta, ma ascolta ciò che vedi: foglie, fiori e frutti sono il tuo miglior promemoria per intervenire al momento giusto.
