Profumata, resistente e mediterranea, la lavanda è una pianta aromatica ideale per aiuole, bordure e contenitori capienti. Conosciuta come Lavandula, questo arbusto perenne dalle spighe viola valorizza balconi e giardini, diffondendo un aroma naturalmente rilassante. In questa guida scoprirai varietà, substrati e cure, dalla messa a dimora alla potatura, con esempi semplici e suggerimenti professionali.
In poche mosse puoi far prosperare la lavanda: scegli varietà adatte, sole pieno, terreno ben drenante e irrigazioni misurate. Potatura leggera dopo la fioritura e raccolta al momento giusto ti assicurano cespugli compatti, colorati e profumati per tutta l’estate.
Quale varietà di lavanda scegliere?
La scelta della specie è il primo passo per ottenere piante sane e fioriture generose. Valuta clima, spazio e colore desiderato, così da abbinare esigenze e risultati.
Dove posizionare la lavanda?
Scegli un’area luminosa e riparata dai venti freddi: la lavanda ama il sole pieno e teme i ristagni. In vaso prediligi contenitori ampi in terracotta, con fori liberi.
Su balconi esposti a sud o ovest, il calore riflesso dai muri accelera l’asciugatura del substrato: aumenta lo strato drenante e distanzia le bagnature. In aree ventose, un tutore discreto evita che gli steli si spezzino.
- Lavandula angustifolia (lavanda vera): compatta, molto profumata, indicata per climi anche freddi se il suolo drena bene.
- Lavandula × intermedia (lavandino): vigorosa e produttiva, spighe lunghe, adatta a siepi e raccolte abbondanti.
- Lavandula stoechas (lavanda farfalla): ama il clima mite e terreni sabbiosi; ideale in zone costiere e in vaso.
Per i vasi scegli cultivar compatte come ‘Hidcote’ e ‘Munstead’; per siepi profumate e raccolte abbondanti sono ottime le selezioni di lavandino come ‘Grosso’. Verifica sempre dimensioni finali e rusticità.
Quando piantare la lavanda?
In gran parte d’Italia, la messa a dimora ideale è in primavera, quando il rischio di gelate è passato; nelle zone dal clima mite va bene anche l’autunno, così le radici attecchiscono prima dell’inverno.
Trapianta nelle ore più fresche della giornata e irriga per assestare il terreno, evitando eccessi. In vaso puoi intervenire anche in altri periodi, purché non ci siano picchi di caldo o freddo.
Rispetta la profondità del pane radicale, senza interrare il colletto. Mantieni 40–60 cm tra piante in giardino per favorire circolazione d’aria e accesso alla luce.
Come preparare terreno e vaso
La lavanda cresce meglio in un terreno ben drenante, sabbioso o ghiaioso, con pH da neutro a leggermente alcalino.

Evita i substrati pesanti: migliorali con sabbia grossolana o pomice.
Per il vaso usa terriccio universale alleggerito con sabbia e inerti, uno strato di drenaggio sul fondo e un contenitore ampio. In piena terra, crea baulature o lievi pendenze per favorire lo scolo dell’acqua.
Una miscela semplice funziona bene: due parti di terriccio universale, una di sabbia grossolana e una di pomice o perlite. In suoli acidi, una spolverata di calcare dolomitico può bilanciare il pH.
Passaggi fondamentali per la lavanda
- Scegli una varietà adatta al clima.
- Garantisci almeno 6 ore di sole diretto.
- Prepara terreno drenante, sabbioso e con pH neutro-alcalino.
- Irriga a fondo e lascia asciugare tra un’annaffiatura e l’altra.
- Esegui potature leggere annuali, evitando di recidere il legno vecchio.
- Raccogli i fiori al mattino, quando i boccioli sono appena aperti.
Come irrigare e concimare correttamente
La lavanda, una volta affrancata, è moderatamente resistente alla siccità. Nei primi mesi dopo l’impianto mantieni il substrato appena umido, poi riduci: meglio poche annaffiature profonde che bagnature frequenti e superficiali.
Concima poco: un eccesso di nutrienti rende l’arbusto lasso e con meno fiori. In primavera distribuisci un leggero apporto di compost maturo o un concime equilibrato a basso azoto.
Quanto spesso innaffiare la lavanda?
Innaffia solo quando i primi centimetri di terreno sono asciutti. In estate calda può servire un intervento alla settimana in vaso, più diradato in piena terra; regola in base a clima e suolo.
Osserva la pianta: foglie opache e profumo attenuato suggeriscono sete; ingiallimenti e marciumi indicano ristagni idrici. Un sottovaso pieno d’acqua è da evitare.
Come regola pratica, infila un dito nel suolo: se resta asciutto fino alla seconda falange, è il momento di bagnare. In caso di piogge prolungate, sospendi ogni intervento.
Come potare e rinnovare la pianta
La potatura della lavanda mantiene i cespugli compatti e produttivi.

Intervieni a fine fioritura con tagli leggeri che accorciano gli steli e stimolano nuova vegetazione, senza scendere nel legno vecchio.
Per piante vecchie e spoglie alla base, ringiovanisci gradualmente in 2–3 stagioni, accorciando un terzo all’anno e monitorando la ripresa.
Potare annualmente aiuta a mantenere le piante dense e longeve; evitare tagli nel legno vecchio, non più vegetativo, per non compromettere la ripartenza.
Vedi testo originale
Prune annually to keep plants compact and extend their life; avoid cutting into old wood, which may not regrow.
Quando potare la lavanda?
Dopo la fioritura principale, accorcia gli steli sfioriti; in primavera, una rifinitura elimina parti secche o danneggiate dall’inverno. Evita tagli in periodi di gelo o canicola.
Come moltiplicare e raccogliere
La propagazione per talea è semplice e fedele alla pianta madre: in tarda primavera preleva porzioni semilegnose, elimina le foglie basali, inseriscile in substrato leggero e mantieni umido fino all’attecchimento.
Per la raccolta, taglia gli steli quando buona parte dei boccioli è aperta ma prima che i fiori sfioriscano. Essicca in mazzetti capovolti all’ombra, quindi usa i fiori per sacchetti profumati, pot-pourri o saponi artigianali.
Oltre alle talee, puoi provare la margotta: piega uno stelo flessibile verso terra, interralo parzialmente e attendi l’emissione di radici. La semina è possibile ma lenta e meno fedele alle caratteristiche della cultivar.
Errori comuni da evitare
Anche chi ha esperienza può incorrere in piccoli sbagli che riducono fioritura e vigore. Ecco gli errori più frequenti e come correggerli in modo semplice.
- Annaffiature frequenti e leggere. Le radici restano superficiali e la pianta soffre il caldo. Preferisci bagnature più rare ma profonde.
- Terreno compatto e argilloso. Si creano ristagni e marciumi radicali; alleggerisci con sabbia e inerti e migliora il drenaggio con rialzi o scoline. Drenaggio prima di tutto.
- Concimi ricchi di azoto. Stimolano molto verde a scapito dei fiori. Usa prodotti equilibrati e a dosi contenute, oppure solo compost maturo.
- Tagli troppo drastici. Scendere nel legno vecchio compromette la ripresa vegetativa. Procedi con potature leggere e progressive dopo la fioritura.
- Poca luce. In ombra la lavanda si allunga, fiorisce poco e si ammalisce più facilmente. Spostala in pieno sole o pota piante vicine che ombreggiano.
- Vasi piccoli. Le radici si compattano e la pianta invecchia presto. Scegli contenitori ampi con fori liberi e substrato leggero.
- Arie stagnanti. Umidità e poca ventilazione favoriscono funghi. Mantieni spaziatura tra piante e evita irrigazioni serali persistenti.
- Raccolta tardiva. Fiori troppo avanti perdono profumo e colore. Raccogli quando la maggior parte dei boccioli è appena aperta e asciutta.
Domande frequenti
Quanta luce serve alla lavanda?
La lavanda preferisce il pieno sole. In ambienti luminosi e arieggiati produce fioriture più ricche e un portamento compatto; in ombra tende ad allungarsi e fiorisce meno.
Quanto spesso si annaffia la lavanda in vaso?
Bagna quando il substrato è asciutto in superficie: in estate calda può servire circa una volta a settimana, ma regola in base a dimensione del vaso e clima.
Qual è la distanza tra piante in giardino?
Mantieni in genere 40–60 cm tra piante, così circola l’aria e gli arbusti hanno spazio per allargarsi senza competere per luce e risorse.
Perché la lavanda ingiallisce o marcisce?
Spesso è colpa dei ristagni: terreno compatto, sottovasi pieni d’acqua o bagnature troppo frequenti. Migliora il drenaggio, riduci l’acqua e arieggia l’apparato radicale.
Posso coltivare la lavanda in casa?
La lavanda rende al meglio all’aperto. In interni soffre luce e ricambio d’aria limitati: meglio balconi, davanzali esterni o giardini ben esposti.
Lavanda vera o lavandino: quale scegliere?
La lavanda vera (L. angustifolia) è compatta e molto profumata; il lavandino (L. × intermedia) è più vigoroso e produttivo. Scegli in base a spazio e clima.
Riepilogo essenziale per la lavanda
- Sole pieno e suolo ben drenante sono la base del successo.
- Annaffiature profonde e diradate riducono stress e malattie.
- Potature leggere dopo la fioritura mantengono piante compatte.
- In vaso usa contenitori ampi e substrati leggeri.
- Raccogli i fiori al momento giusto per profumo e colore ottimali.
Coltivare la lavanda è più semplice di quanto sembri: una buona scelta iniziale e poche regole coerenti danno risultati duraturi. Procedi per gradi, osserva le piante e adatta le cure al tuo microclima. Piccoli aggiustamenti, come migliorare il drenaggio o anticipare la potatura, fanno la differenza nel medio periodo.
Se parti ora, punta su varietà robuste e cura l’impianto: iniziare in piccolo e con attenzione ti aiuta a costruire esperienza senza errori costosi. Con pazienza e osservazione costante, avrai cuscini profumati, ordinati e generosi di fiori per molti anni.
