Orientare bene l’antenna fa la differenza tra un’immagine nitida e interruzioni. In questa guida pratica scoprirai come migliorare la ricezione del segnale, valutare la banda UHF e capire quando conviene intervenire sull’impianto invece che sull’apparecchio.
Per ottenere un segnale stabile: individua il ripetitore, monta l’antenna in alto e libera da ostacoli, esegui micro‑rotazioni controllate, usa cavo RG‑6 corto e connettori compressi, verifica qualità (non solo potenza) e ricontrolla stagionalmente staffe e impermeabilizzazioni.
Quali fattori influenzano il segnale?
La qualità della TV terrestre dipende da distanza e visibilità del ripetitore, potenza irradiata, ostacoli (tetti, alberi, colline), riflessioni, tipo di antenna, cavo coassiale e rumore elettrico domestico. Anche le frequenze UHF e VHF reagiscono in modo diverso a ostacoli e multipath.
Le bande VHF e UHF coprono, rispettivamente, circa 30–300 MHz e 300–3000 MHz.
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VHF: 30–300 MHz; UHF: 300–3000 MHz.
Per la TV digitale terrestre, la banda UHF è la più usata perché offre antenne compatte e buon compromesso tra portata e resistenza alle interferenze. Tuttavia, ambienti urbani fitti o vallate strette possono richiedere posizionamenti creativi e una maggiore cura nel puntamento.
Come capire da che parte puntare?
Il metodo più rapido è combinare tre indizi: una mappa dei ripetitori TV aggiornata, l’osservazione della direzione delle antenne vicine e una bussola (fisica o da smartphone) per verificare l’azimut. Insieme forniscono una direzione iniziale affidabile.
Se non c’è visibilità diretta, cerca la migliore “finestra” radio:

