Se il segnale TV cala, squadretta o sparisce, non è per forza colpa della trasmissione: spesso dipende da cavi, connettori o dall’antenna stessa. Con un metodo ordinato puoi capire se il problema è nella presa a muro, nella parabola e LNB (Low Noise Block) o nelle impostazioni del decoder. In questa guida pratica trovi controlli rapidi, verifiche di ricezione e suggerimenti sull’uso dell’amplificatore.
Prima escludi errori di impostazione e cavi difettosi, poi valuta antenna, parabola e derivazioni. Leggi potenza e qualità dal menu del decoder, semplifica l’impianto e usa un amplificatore solo quando serve. Se non sei in sicurezza o in quota, chiama un tecnico qualificato.
Perché il segnale TV va e viene?
La TV digitale è resiliente, ma quando il margine si assottiglia emergono blocchi, audio a scatti e schermo nero. In genere la causa sta in cavi danneggiati, connettori ossidati, distribuzioni complesse o disallineamenti dell’antenna.
Come verificare se l'antenna è il problema?
Fai prove incrociate: controlla la stessa rete su un altro televisore o su un’altra presa. Se la ricezione migliora spostandoti, il problema è nella linea locale (derivazioni, partitori, cavi). Se il difetto è ovunque, sospetta l’antenna o la parabola; prima però verifica che le impostazioni del decoder non limitino la sintonizzazione e che non ci siano alimentatori o centralini spenti.
Quali sono le cause comuni di scarsa ricezione?
Individuare la causa più probabile accelera la soluzione. Qui trovi gli scenari tipici e come riconoscerli con esempi pratici.

- Connettori F allentati o ossidati. Un contatto imperfetto introduce perdite e riflessioni. Se muovendo il cavo il segnale cambia, rifai le terminazioni con precisione e pulizia.
- Cavo coassiale datato o schiacciato. Le guaine irrigidite e le pieghe strette degradano la schermatura. Sostituire il cavo coassiale con uno a bassa perdita riduce attenuazioni e ingressi di disturbo.
- Distribuzione con troppi sdoppiatori. Ogni partitore introduce attenuazione; una catena lunga porta a livelli insufficienti. Semplifica il percorso usando meno derivazioni o un centralino adeguato.
- Interferenze da 4G/5G nei canali adiacenti. I segnali mobili possono saturare l’ingresso del ricevitore. L’uso di filtri LTE/5G attenua le bande indesiderate senza penalizzare i canali TV.
- Antenna disallineata o danneggiata. Vento e corrosione cambiano l’orientamento o la polarizzazione. Se più vicini ricevono bene, sospetta il puntamento e l’integrità meccanica.
- Amplificatore non idoneo o guasto. Un guadagno eccessivo fa clip, uno troppo basso non compensa le perdite. Preferisci modelli regolabili e con alimentazione stabile.
- Impostazioni errate del decoder. Una regione o frequenza sbagliata porta a mux mancanti. Ripeti la sintonizzazione completa e controlla la lista reti; evita scansioni parziali.
- Ostacoli e meteo. Foglie bagnate, nuovi edifici e temporali aggiungono variabilità. Se il difetto segue il meteo, la ricezione è al limite e va migliorato il margine.
Passaggi rapidi essenziali
- Verifica alimentazione e impostazioni del TV/decoder.
- Controlla cavi, connettori e derivazioni ossidate.
- Prova un altro cavo o presa dell’impianto.
- Osserva potenza e qualità sul menu del decoder.
- Evita sdoppiatori inutili; semplifica il percorso.
- Se serve, valuta un amplificatore idoneo e taralo.
Come eseguire test di base senza strumenti?
Parti dai controlli più semplici: ripeti la sintonizzazione, verifica la sorgente corretta e osserva gli indicatori di potenza/qualità. Se vivi in una zona critica, consulta le mappe di copertura del digitale terrestre per capire il margine atteso e confrontarlo con i vicini.
- Riavviare TV/decoder e fare una nuova scansione canali. Spesso un’impostazione memorizzata male blocca i mux; un riavvio allinea software e alimentazioni.
- Provare un cavo coassiale e una presa differenti. Se migliora, sostituisci i tratti sospetti. Evita curve strette e passaggi vicino a alimentatori rumorosi.
- Leggere gli indicatori nel menu. Non fermarti alla potenza: privilegia la qualità, perché misura errori e stabilità. Una potenza alta con qualità bassa segnala saturazione o disturbi.
- Semplificare il percorso. Bypassa partitori e prolunghe non necessari, collegando la TV direttamente alla tratta principale per isolare la sezione difettosa.
Qual è la differenza tra potenza e qualità del segnale?
La potenza indica quanto segnale arriva al tuner, mentre la qualità sintetizza gli errori di decodifica e il rapporto segnale/disturbo. A pari potenza, un ambiente con meno interferenze rende la visione più stabile. Per questo è utile controllare la qualità del segnale sul menu e ottimizzare cablaggi e distribuzione prima di aumentare il livello.
Quando usare un amplificatore di segnale?
L’amplificatore serve a compensare perdite di cavi lunghi o molte derivazioni, non a “creare” campo dove non c’è. Va scelto per banda, guadagno e rumore, e poi regolato con cura: troppa amplificazione porta a distorsione e peggiora la qualità.
Se l’area soffre di interferenze, preferisci modelli con filtri integrati o aggiungi filtri LTE/5G in testa all’impianto. Mantieni l’alimentazione stabile e schermata, e posiziona l’amplificatore a monte delle tratte lunghe per sfruttarne al meglio il guadagno.
Che differenza c'è tra amplificatore e centralino?
L’amplificatore aumenta il livello su una tratta; il centralino distribuisce il segnale su più uscite, spesso con regolazioni per banda. In impianti condominiali o con molte prese conviene un centralino con moduli selettivi; in abitazioni piccole basta un amplificatore regolabile posto vicino all’antenna.
Come intervenire su parabola e LNB?
Per il satellite, un lieve disallineamento compromette canali e stabilità: serve un puntamento accurato e un LNB efficiente. I decoder moderni indicano potenza/qualità anche per i transponder dello standard DVB-S2; usa quei valori per guidare le micro-regolazioni senza forzare staffe o supporti.

Come allineare la parabola in modo sicuro?
- Sicurezza prima di tutto: se l’accesso è in quota o instabile, non intervenire. Valuta un tecnico. Evita superfici bagnate e contatti con parti elettriche scoperte.
- Esegui micro-spostamenti in azimut ed elevazione, aspettando ogni volta la stabilizzazione dell’indicatore. Blocca i bulloni solo dopo aver trovato il picco di qualità.
- Regola la rotazione dell’LNB (skew) finché qualità e stabilità non migliorano. Un fissaggio solido previene derive col vento e con gli sbalzi termici.
- Proteggi cavi e connettori con cappucci e guaine, poi sigilla i passaggi esterni per evitare infiltrazioni e ossidazioni future.
Domande frequenti
Quanto segnale serve per vedere i canali senza squadrettamenti?
Non esiste un numero unico valido per tutte le reti: conta soprattutto la qualità e la stabilità. Se gli errori diminuiscono dopo aver sistemato cavi e derivazioni, sei sulla strada giusta.
Un amplificatore risolve sempre i problemi di ricezione?
No. Se la qualità è bassa per disturbi o disallineamento, amplificare peggiora la situazione. L’amplificatore aiuta quando il segnale è buono in antenna ma si perde lungo il percorso.
Come capisco se il cavo coassiale è da sostituire?
Se piegandolo cambiano i valori o vedi crepe e ossidazioni, è il primo indiziato. Scegli un cavo a bassa perdita con schermatura adeguata e rifai le terminazioni con cura.
Parabola: quando conviene cambiare l'LNB?
Se il puntamento è corretto ma la qualità resta instabile, un LNB invecchiato o infiltrato può essere la causa. Un LNB nuovo, ben fissato e protetto, ripristina margine e affidabilità.
Le interferenze 4G/5G possono influenzare il digitale terrestre?
Sì, soprattutto vicino a ripetitori mobili. Un filtro idoneo e cablaggi ben schermati riducono l’ingresso dei segnali indesiderati, migliorando la qualità senza perdere i canali TV.
È rischioso intervenire da soli sull'antenna o sulla parabola?
Sì, può essere pericoloso. Se l’accesso è in quota o l’impianto è complesso, evita interventi fai‑da‑te. È più sicuro chiamare un tecnico con strumenti e dispositivi adeguati.
In sintesi operativa
- Procedi per esclusione: apparecchi, cavi, poi antenna.
- Conta più la qualità della potenza letta sul decoder.
- Amplifica solo per compensare attenuazioni di linea.
- Filtra le interferenze con filtri LTE/5G quando presenti.
- Su parabola, micro-regolazioni e LNB in ordine.
Applicando un percorso di diagnosi graduale riduci tempi e frustrazioni: prima le verifiche in casa, poi l’impianto, infine l’antenna o la parabola. Ogni passaggio aumenta il margine di ricezione e limita l’effetto dei disturbi, evitando interventi inutili o costosi.
Se incontri ostacoli o condizioni non sicure, meglio fermarsi. Un professionista può misurare i livelli con strumenti dedicati, suggerire soluzioni mirate e ottimizzare l’impianto con rapidità. Così torni a una visione stabile senza tentativi alla cieca.