Una VPN crea una rete privata virtuale che instrada il tuo traffico in un tunnel cifrato verso un server remoto. Così mascheri l’indirizzo IP, proteggi i dati su Wi‑Fi pubblici e raggiungi risorse aziendali o domestiche in sicurezza.
Vuoi capire la VPN in fretta? È un tunnel cifrato tra il tuo dispositivo e un server remoto. Ti dà privacy, sicurezza su reti pubbliche ed accesso a risorse interne. Scegli un protocollo affidabile, configura il client e verifica IP e perdite DNS.
Come funziona una VPN in pratica?
Quando ti connetti, il client stabilisce una sessione autenticata con il server e negozia algoritmi di crittografia. Da quel momento, ogni pacchetto viene incapsulato nel tunnel:
gli osservatori vedono solo dati cifrati, non i siti o i servizi visitati.
Il server decripta, inoltra il traffico verso Internet e rimanda le risposte attraverso lo stesso canale protetto. Per nascondere meglio la tua identità, il server assegna un IP diverso dal tuo. Se configuri DNS privati, anche le richieste di nomi a dominio restano nel perimetro della VPN.
Cosa succede passo per passo
- Autenticazione: il client verifica il server (certificati) ed eventualmente si autentica (chiavi, username). Un trust errato espone la connessione.
- Negoziazione: si scelgono suite crittografiche e parametri. L’equilibrio tra sicurezza e prestazioni dipende da questi dettagli.
- Incapsulamento: i pacchetti vengono inseriti in un contenitore cifrato e inviati; all’arrivo, il server li decapsula e li inoltra.
- Ritorno: le risposte compiono lo stesso percorso nel tunnel. Se il kill switch è attivo, il traffico non esce mai fuori canale.
A livello di rete, IPsec definisce come autenticare e proteggere i pacchetti IP con AH e ESP, fornendo confidenzialità e integrità.
Quali protocolli VPN dovrei scegliere?
I protocolli cambiano modalità di cifratura, porte, affidabilità e velocità. La scelta giusta dipende da scenario, rete e dispositivo. Ecco i più diffusi e quando preferirli.
OpenVPN
Versatile e maturo, funziona su UDP o TCP e passa facilmente i firewall. È spesso la scelta “tuttofare”, supportata da quasi tutti i sistemi. Se ti serve compatibilità ampia, il protocollo OpenVPN è un’ottima base.
Per impostazione predefinita OpenVPN usa la porta UDP 1194. Può operare su UDP o TCP e sfrutta TLS per lo scambio chiavi.
Testo originale
By default, OpenVPN uses UDP port 1194. OpenVPN can run over either UDP or TCP and uses TLS for key exchange.
WireGuard
Progettato per semplicità e performance, usa crittografia moderna e codice snello. In molti contesti è più rapido, soprattutto su reti mobili. Richiede però supporto lato server e client aggiornati.
IKEv2/IPsec
Stabile nei cambi di rete (da Wi‑Fi a 4G) e veloce nel ristabilire la sessione. Ottimo per dispositivi mobili. Potrebbe richiedere configurazioni più attente su alcuni router.
L2TP/IPsec
Facile da trovare su sistemi datati e appliance di rete, ma spesso meno efficiente e più facile da bloccare in reti restrittive. Preferiscilo solo per compatibilità.
Passaggi essenziali per iniziare
- Valuta le tue esigenze: privacy, streaming, accesso aziendale.
- Seleziona il protocollo: OpenVPN o WireGuard a seconda del caso.
- Installa il client su PC, tablet o smartphone.
- Importa il profilo .ovpn o configura IKEv2/L2TP.
- Attiva kill switch e DNS senza log.
- Verifica IP, perdite DNS e velocità.
Questi passaggi coprono la maggior parte degli scenari. Per ambienti aziendali o reti complesse, aggiungi policy di accesso, auditing e segmentazione per minimizzare la superficie d’attacco.
La VPN rallenta la connessione?
Un po’.
La cifratura e il salto verso il server aggiungono overhead e latenza. Tuttavia, con un server vicino, protocollo adatto (di solito UDP) e buona capacità di rete, l’impatto può restare modesto per navigazione e streaming.
La velocità dipende da più fattori: distanza dal server, congestione, potenza del dispositivo, tipo di crittografia, qualità dei DNS e perfino dal provider di rete. Se noti cali marcati, prova server alternativi o cambia protocollo.
Ethernet vs Wi‑Fi con VPN
Su Ethernet ottieni in genere stabilità e throughput migliori, perché riduci interferenze e ritrasmissioni. Su Wi‑Fi congestionato, la VPN può accentuare le perdite; spostati su una banda meno affollata o avvicinati all’access point.
Per verificare l’integrità della configurazione, esegui un test di perdita DNS dopo la connessione; controlla anche l’IP pubblico e confronta le velocità con e senza tunnel.
Come scegliere un servizio affidabile?
Valuta con metodo: trasparenza tecnica, giurisdizione, infrastruttura, funzioni di sicurezza e assistenza. Non esiste la soluzione perfetta per tutti, ma puoi ridurre i compromessi più comuni.
- Politica di log: cerca provider che minimizzino la raccolta dati e che spieghino con chiarezza cosa registrano, perché e per quanto tempo.
- Infrastruttura e numero di server: più regioni e capacità significano meno congestione e miglior scelta di IP. Valuta anche la qualità della rete backbone.
- Funzioni di sicurezza: verifica la presenza di kill switch, protezione contro perdite DNS e IPv6, split tunneling e blocco tracker.
- Protocolli supportati: OpenVPN e WireGuard coprono la gran parte dei casi d’uso; IKEv2 è utile in mobilità. Evita protocolli obsoleti.
- Trasparenza e audit: meglio se il software client è open source o sottoposto ad audit di terze parti con report pubblici.
- Prestazioni reali: controlla risultati di test indipendenti e prova trial o piani mensili per valutare latenza e velocità sui tuoi percorsi.
- Assistenza e guide: documentazione chiara, guide per router e piattaforme, tempi di risposta rapidi. Utile se devi integrare intranet o dispositivi IoT.
- Gestione DNS: preferisci DNS proprietari o configurabili, per ridurre dipendenze esterne e perdite accidentali.
- Prezzo e condizioni: confronta piani, limiti di dispositivi, rimborso e metodi di pagamento. Diffida di offerte troppo aggressive senza trasparenza.
Quali rischi e limiti ha una VPN?
La VPN migliora privacy e sicurezza di trasporto, ma non è una bacchetta magica. Non ti rende anonimo in assoluto e non corregge cattive pratiche di base.
Cosa non fa una VPN: non sostituisce l’antivirus o l’aggiornamento del sistema, non impedisce tracciamenti basati su cookie o account, non accelera reti lente di per sé e non bypassa ogni blocco.
- Fiducia nel provider: il traffico emerge dal suo server; scegline uno con buona reputazione.
- Geolocalizzazione imperfetta: alcuni servizi rilevano l’uso di VPN e chiedono verifiche aggiuntive.
- App mal configurate: se non rispettano le impostazioni di sistema, possono tentare connessioni fuori tunnel.
- Reti aziendali: imposta correttamente split tunneling e accessi all’intranet per evitare colli di bottiglia.
- Dispositivi IoT: spesso non supportano client nativi; valuta una VPN sul router.
Domande frequenti
La VPN è legale?
Nella maggior parte dei Paesi l’uso della VPN è legale; resta comunque soggetto alle leggi locali e ai termini dei servizi che utilizzi.
Posso usare una VPN sulla mia intranet?
Sì, è un caso tipico: crei un tunnel verso la rete interna e accedi in modo sicuro a risorse aziendali o domestiche non esposte a Internet.
La VPN sostituisce l’antivirus?
No: la VPN protegge il trasporto dei dati, mentre l’antivirus rileva e blocca malware sul dispositivo. Sono strumenti complementari, non alternativi.
Che differenza c’è tra proxy e VPN?
Un proxy inoltra richieste senza cifrarle per intero; una VPN cifra tutto il traffico del sistema, offrendo protezione più ampia e coerente.
Telnet è sicuro in una VPN?
Il tunnel protegge il trasporto, ma Telnet resta un protocollo in chiaro; è preferibile usare SSH per l’accesso remoto a riga di comando.
Riepilogo e prossimi passi
- La VPN crea un tunnel cifrato tra dispositivo e server.
- OpenVPN e WireGuard coprono la maggior parte degli scenari.
- La scelta del provider incide su privacy e velocità.
- Attiva kill switch e DNS privati per evitare perdite.
- Verifica velocità, IP e perdite DNS dopo la configurazione.
Da qui puoi fare due cose: provare un client con un profilo di test e misurare latenza e throughput, quindi definire una checklist di sicurezza (kill switch, DNS privati, aggiornamenti). Con piccoli esperimenti, capirai rapidamente quali impostazioni portano il miglior equilibrio tra privacy e prestazioni.
Se ti serve accesso a risorse di lavoro o domestiche, pianifica anche la topologia: segmenta la rete, limita gli accessi e documenta le procedure. Una configurazione chiara, verificata con test periodici, rende la tua esperienza VPN solida nel tempo.