Salvare e trasferire le email può sembrare complicato, soprattutto quando si passa da un client di posta a un altro. Con pochi passaggi chiari puoi archiviare i messaggi, fare un backup e migrare la posta elettronica in sicurezza, mantenendo etichette, cartelle e allegati intatti.
Questa guida pratica ti aiuta a scegliere formati, strumenti e flussi per le tue mail, con esempi per Outlook e alternative, così da ridurre errori e tempi morti durante migrazioni e ripristini.
In breve: scegli il formato giusto (EML, MBOX, PST), preferisci IMAP per mantenere lo stato letto/non letto, esporta da client o webmail, prova un ripristino su un campione, archivia con nomi coerenti e proteggi i file con cifratura. Mantieni backup versionati e verifica periodicamente l’integrità.
Quali formati usare per salvare le email?
Per copiare o migrare i messaggi, i formati più comuni sono EML, MBOX, PST e PDF. Il formato PST si usa in Outlook e contiene posta, calendario e contatti. MBOX raccoglie più messaggi in un singolo file, mentre EML conserva ogni email separatamente.
Qual è il formato più portabile?
MBOX è spesso la scelta più portabile tra client diversi; EML è ottimo per singoli messaggi e analisi forense; PDF è utile per archiviazione statica o consegne a terzi, ma perde metadati come etichette e stato.
Formati più comuni
- EML: un file per messaggio, mantiene header completi e allegati; perfetto per conservare prove o conversazioni singole.
- MBOX: raccoglie molte email in un file; ideale per spostare intere cartelle tra client compatibili.
- PST: archivio di Outlook che include posta, contatti e calendario; consigliato in ambienti Windows e suite Microsoft.
- PDF: per conservazione a lungo termine e condivisione; non è adatto a reimportazioni massicce.
Quando devi condividere un set limitato di messaggi con colleghi o consulenti, esporta pochi EML o genera PDF; per migrazioni strutturate tra client, preferisci MBOX o PST.
Quando scegliere IMAP o POP3?
Per capire la differenza tra IMAP e POP3, considera dove vuoi conservare i messaggi e come li sincronizzi sui dispositivi. IMAP (Internet Message Access Protocol) sincronizza cartelle e stato con il server; POP3 (Post Office Protocol 3) scarica in locale e, se configurato male, può rimuovere messaggi dal server.
IMAP consente a un client di accedere e gestire i messaggi di posta elettronica su un server, incluse operazioni e sincronizzazione dello stato tra più dispositivi.
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The Internet Message Access Protocol (IMAP) allows a client to access and manipulate electronic mail messages on a server.
- Usa IMAP per migrazioni e lavoro su più dispositivi: preserva etichette, letture e spostamenti.
- Usa POP3 solo per archivi locali leggeri o caselle con limiti severi; mantieni “lascia i messaggi sul server” attivo.
- Se stai passando da POP3 a IMAP, pianifica una sincronizzazione completa e verifica lo spazio sul server.
Passaggi essenziali
- Identifica cosa salvare: email, allegati, contatti.
- Scegli il formato di esportazione (EML, MBOX, PST).
- Verifica lo spazio di archiviazione disponibile.
- Esegui l’esportazione dal client o dal webmail.
- Prova il ripristino con un campione.
- Organizza i backup con nomi e date.
- Proteggi i file con password o cifratura.
Come esportare e trasferire le email nei principali client?
Pianifica prima lo scenario:
migrazione totale, archivio a freddo o consegna legale. Molti client permettono di esportare in MBOX o EML; altri, come Outlook, usano PST e procedure dedicate. Definisci dove finiranno i file e in quale ordine importerai le cartelle.
- Pianifica il perimetro: scegli caselle, cartelle e intervalli di date. Valuta allegati voluminosi e decidi se separarli per ridurre file enormi.
- Esporta da Outlook: crea un file PST con le cartelle necessarie. Separa archivi diversi (lavoro/personale) per semplificare la gestione e ridurre la dimensione dei file.
- Esporta da Thunderbird: usa MBOX per cartelle e EML per messaggi singoli. Controlla che i nomi di cartella non contengano caratteri speciali che possano creare problemi su altri sistemi.
- Esporta da Apple Mail: genera MBOX per le caselle. Se devi condividere con chi non usa Mail, preferisci MBOX o EML anziché formati proprietari.
- Scarica dalla webmail: molti servizi consentono l’esportazione; in alternativa, collega la casella via IMAP in un client desktop e sincronizza tutte le cartelle prima dell’export.
- Importa nel nuovo client: verifica la mappatura di Posta inviata/Bozze/Cestino. Controlla che lo stato letto/non letto e le etichette siano coerenti dopo l’import.
- Testa il ripristino: prova con un campione di cartelle, apri messaggi e allegati, cerca parole chiave. Se tutto è a posto, procedi con l’intero archivio.
- Pulisci e organizza: elimina duplicati, filtra per mittente e data, normalizza i nomi delle cartelle. Crea un indice con dimensioni e date dei file per futuri controlli.
Come archiviare e proteggere i file di backup?
La conservazione è cruciale:

un salvataggio mal custodito è come non averlo mai fatto. Pianifica dove, come e per quanto tempo mantenere gli archivi, tenendo conto di spazio, privacy e ripristinabilità.
Naming e versioni
Usa convenzioni coerenti, ad esempio: 2025-10-15_backup-email_pst o 2025-10-15_migrazione_mbox. Mantieni versioni incrementali (v1, v2…) o per data ISO (AAAA-MM-GG). Evita di sovrascrivere: crea una struttura con cartelle per anno/mese.
Cifratura e integrità
Proteggi gli archivi con cifratura a livello di file o volume. Quando possibile usa password robuste e gestione sicura delle chiavi. Verifica l’integrità con hash (es. SHA-256) annotandoli in un file separato, firmato o conservato altrove.
Conservazione e test
Salva almeno due copie in luoghi diversi (disco esterno e cloud). Esegui un test di ripristino trimestrale su un computer non produttivo. Documenta percorso, formato, dimensioni e data di ogni archivio per ridurre tempi in emergenza.
Come risolvere i problemi più comuni?
Durante export/import possono emergere ostacoli. Un approccio sistematico aiuta a individuarli e a risolverli senza rischi per i dati.
- File troppo grandi: suddividi per anno o per cartella. Comprime solo dopo aver verificato che l’import del file non compresso funzioni.
- Messaggi mancanti: controlla filtri di data/ricerca e sincronizzazione IMAP completa. Riesporta la cartella interessata e verifica il conteggio dei messaggi.
- Allegati non visibili: prova a salvarli separatamente o con un altro client. Verifica che non siano stati bloccati da antivirus o limiti del servizio.
- Duplicati: durante import multipli, usa strumenti o regole per deduplicare. Lavora su copie per non sovrascrivere archivi sani.
- Caratteri speciali/nomi lunghi: rinomina cartelle e file prima dell’import. Evita simboli non supportati su filesystem di destinazione.
- Time zone errata: se le date non coincidono, controlla fusi orari di sistema e client. Correggi le impostazioni e ripeti l’import della cartella interessata.
Domande frequenti
Posso salvare email singole con gli allegati?
Sì. Esporta il messaggio in formato EML o salvalo come PDF per la consultazione. Per preservare gli allegati in modo affidabile, preferisci EML o l’archiviazione nel formato nativo del client.
Qual è la differenza tra archiviazione e backup delle email?
L’archiviazione organizza e riduce lo spazio della casella, il backup crea copie recuperabili in caso di guasto o errore umano. Spesso convivono: archivia per ordine, esegui backup per sicurezza.
Quanto spazio serve per salvare le email?
Dipende da numero di messaggi e allegati. Come stima rapida, 10.000 messaggi senza allegati occupano poche centinaia di MB; con allegati pesanti, prevedi diversi GB e spazio extra per versioni.
Come trasferire le email dal vecchio PC al nuovo?
Esporta in un formato compatibile (MBOX, PST, EML), copia i file su disco esterno o cloud, poi importa nel nuovo client. Verifica campioni e mappa le cartelle standard (Posta inviata, Bozze, Cestino).
È sicuro salvare le email sul cloud?
Sì, se cifri i file e usi autenticazione forte. Evita cartelle condivise pubbliche e imposta permessi minimi. Conserva una seconda copia offline per resilienza e verifica periodica dell’integrità.
Cosa fare se un file PST è danneggiato?
Lavora su una copia e prova gli strumenti di riparazione del client. Se non basta, estrai le cartelle sane e riesporta il resto in file separati per ridurre il rischio di corruzione.
Riepilogo operativo
- Scegli un formato coerente con il tuo client.
- Preferisci IMAP per migrazioni senza perdita di stato.
- Testa sempre un ripristino su pochi messaggi.
- Versiona e verifica i backup periodicamente.
- Proteggi i file con cifratura e password robuste.
Una migrazione ben riuscita nasce dalla pianificazione: definisci obiettivi, formato e ordine delle operazioni, poi procedi per passi e verifica ogni fase con piccoli campioni. Così individui subito eventuali problemi, riduci gli imprevisti e risparmi tempo durante il trasferimento complessivo.
Infine, tratta i tuoi archivi come un patrimonio informativo: proteggili con cifratura e copie ridondanti, annota dove si trovano e prova periodicamente il ripristino. Con queste attenzioni, salvare e trasferire la posta resta un’attività semplice, ripetibile e sicura anche nel lungo periodo.