Saper salutare bene è il primo passo per costruire fiducia e rispetto. Un saluto è accoglienza, galateo e modo di presentarsi: apre conversazioni e crea contesto. In questa guida trovi formule, gesti e differenze culturali per fare una prima impressione positiva.
Dal lavoro al tempo libero, scegli forme semplici e adatta tono, distanza e contatto al contesto. Usa formule chiare (buongiorno, buonasera, grazie), rispecchia il saluto ricevuto e chiedi conferma se incerto: eviterai gaffe e comunicherai rispetto.
Come cambiare saluto tra formale e informale?
La differenza sta in tre leve: parole, voce e gesti. Nelle situazioni ufficiali preferisci formule complete e neutre; con amici o pari puoi ridurre la formalità mantenendo cura e cortesia.
Quali gesti evitare nel saluto?
Limita i gesti che invadono lo spazio altrui o rompono la norma del luogo. Osserva l’ambiente: ciò che è accettato con gli amici può risultare eccessivo in un colloquio o a un evento pubblico.
La stretta di mano dovrebbe essere breve, asciutta e allineata all’interlocutore: niente schiacciamani, niente trascinamenti, niente mani sudate. Se l’altra persona propone un cenno o un saluto a distanza, segui quella scelta con naturalezza.
Considera anche la distanza personale: nelle culture nord‑americane la personal distance è spesso tra 0,45 e 1,2 metri; altrove può variare secondo contesto e rapporto.
- Evita abbracci o pacche sulla spalla con chi non conosci: possono risultare invadenti o fuori luogo.
- Non toccare oggetti personali (badge, telefono, abiti) durante il saluto: comunica distrazione o mancanza di rispetto.
- Non interrompere: lascia che l’altra persona si presenti e concluda il proprio saluto.
- Evita scherzi o imitazioni di usi locali che non comprendi: possono essere fraintesi.
- Non distogliere lo sguardo durante il saluto: uno sguardo breve, sereno e rispettoso basta.
Punti chiave del saluto
- Sorridi e stabilisci contatto visivo
- Adatta tono e distanza al contesto
- Usa formule semplici e chiare
- Evita gesti invasivi o troppo informali
- Rispecchia il saluto ricevuto
- Chiedi conferma se hai dubbi
Saluti nelle lingue: esempi pratici
Le formule cambiano fra lingue e culture. Le frasi qui sotto aiutano a iniziare bene: abbinale a gesti misurati, voce chiara e rispetto delle norme locali.

- Italiano: “Buongiorno/Buonasera” in contesti formali, “Ciao” tra pari. Presentati con nome e cognome, poi “Piacere”. Con persone nuove mantieni un filo di formalità; passa al tu solo se proposto.
- Inglese: “Hello/Hi” informale; “Good morning/Good afternoon/Good evening” in ufficio. “Nice to meet you” dopo la presentazione. Tono amichevole ma professionale; la stretta di mano è comune ma non obbligatoria.
- Francese: “Bonjour/Bonsoir” in quasi tutti i contesti; “Salut” solo tra amici. “Enchanté(e)” dopo la presentazione. La bise è per conoscenti: in situazioni professionali resta su formule verbali e stretta di mano misurata.
- Spagnolo: “Buenos días/Buenas tardes/Buenas noches” nelle occasioni formali; “Hola” tra pari. “Encantado/a” va bene dopo la presentazione. Osserva se l’interlocutore preferisce “usted” o “tú”.
- Tedesco: “Guten Tag/Guten Abend” è sicuro al lavoro; “Hallo” tra colleghi di pari livello. “Freut mich” dopo le presentazioni. La stretta di mano è breve e composta, senza esuberanza.
- Russo: “Zdravstvuyte” è la forma cortese; “Privet” tra amici. Presentarsi con nome e patronimico in ambito formale è apprezzato. Un sorriso sobrio e una stretta di mano breve sono adeguati.
- Coreano: “Annyeong haseyo” è la forma cortese; “Annyeong” tra pari. L’inchino leggero è appropriato; la stretta di mano può essere accompagnata con l’uso di entrambe le mani. Evita un contatto fisico eccessivo all’inizio.
- Giapponese: “Konnichiwa/Ohayō/Konbanwa” secondo l’ora. In contesti formali, predominano l’inchino e lo scambio di biglietti da visita. La stretta di mano è talvolta usata con stranieri, ma resta delicata.
Formule utili: buonasera e grazie
Le parole contano. “Buongiorno” va bene fino al tardo pomeriggio;

Buonasera funziona da metà/fine pomeriggio in poi, soprattutto in contesti formali. Dopo una presentazione, una chiusura come “Piacere di conoscerla” rafforza la relazione.
Dire grazie è sempre appropriato: meglio breve e sincero che prolisso. Aggiungere “Molto gentile” o “La ringrazio” al lavoro suona professionale; tra amici basta “Grazie!” con tono autentico.
Tu o Lei?
Nel dubbio, inizia con il Lei: mostra rispetto e ti lascia il margine per passare al tu se proposto. Frasi come “Come sta?” o “Possiamo darci del tu?” chiariscono il registro senza creare imbarazzo.
Email e chat
Nei saluti via email, cura oggetto, apertura e chiusura. Aperture sicure sono “Buongiorno/Salve + Nome”; chiusure efficaci: “Cordiali saluti” o “Un saluto”. Evita abbreviazioni e emoji con persone che non conosci; in chat interne, adatta tono e velocità.
Tono e postura
Una voce nitida e una postura aperta trasmettono sicurezza. Sorridi con misura, allinea il volume al luogo e modula il ritmo: un saluto troppo veloce sembra frettoloso, uno troppo lungo può apparire invadente.
Domande frequenti
Qual è un saluto professionale sicuro via email?
Apri con “Buongiorno/Salve + Nome” e chiudi con “Cordiali saluti” o “Un saluto”, aggiungendo il tuo nome completo e, se serve, ruolo e recapiti.
Meglio dire ciao o buongiorno al lavoro?
Con persone nuove o senior, preferisci “Buongiorno/Salve”. “Ciao” va bene tra pari o in contesti informali già consolidati.
Quando usare il tu o il Lei durante un saluto?
Inizia con il Lei; passa al tu solo se te lo propongono. In ambienti dinamici può accadere presto, in quelli tradizionali può non accadere.
Come si saluta in francese in modo cortese?
Usa “Bonjour/Bonsoir” e il vous nelle prime interazioni. Dopo la presentazione, “Enchanté(e)” è una formula cortese e sicura.
Qual è un saluto russo formale e uno informale?
Formale: “Zdravstvuyte”. Informale: “Privet”. Accompagna con stretta di mano breve e sguardo sereno; evita abbracci nelle prime interazioni.
Come salutare in coreano senza errori?
Dì “Annyeong haseyo” con inchino leggero. Se stringi la mano, usa entrambe le mani o sostieni l’avambraccio: è un segno di cortesia.
Riepilogo rapido del saluto
- Adatta parole, tono e gesti al contesto.
- Rispecchia il saluto ricevuto quando possibile.
- Mantieni una distanza personale adeguata.
- Usa formule semplici: buongiorno, buonasera, grazie.
- Chiedi chiarimenti se non conosci l'etichetta locale.
Il saluto è un ponte: con poche parole e gesti misurati puoi trasmettere cura, competenza e apertura. Parti da formule semplici, allinea il registro all’interlocutore e al luogo, e osserva le reazioni: così eviti equivoci e costruisci relazione in modo consapevole.
Ricorda che contano anche contesto e cultura. Se non sai come muoverti, chiedi con rispetto o segui l’esempio dell’altro. Con questo approccio e un po’ di ascolto, ogni interazione inizia nel modo migliore possibile.
