Il corsivo aiuta a dare ritmo alla scrittura, unendo le lettere in un flusso continuo. Con una postura corretta e i giusti tratti di base, bambini e adulti migliorano calligrafia, leggibilità e velocità rispetto allo stampatello. In questa guida troverai passaggi chiari, esempi e attività per imparare o insegnare le lettere legate con sicurezza.
In breve: parti da impugnatura e postura, allena tratti base (anse e ovali), poi insegna le lettere in famiglie; passa a legature, parole brevi e frasi. Alterna esercizi lenti e veloci, usa righe e margini, e dai feedback descrittivi, non solo “giusto/sbagliato”.
Quando introdurre il corsivo a scuola?
Di solito si introduce tra la fine della prima e l’inizio della classe seconda, quando sono più stabili suoni e forme dello stampatello. Conta la maturazione motoria: meglio pochi minuti quotidiani, coerenti, con schede di esercizi progressivi e obiettivi chiari (impugnatura, direzione dei tratti, spaziature).
Qual è la differenza tra corsivo e stampatello?
Nel corsivo le lettere si collegano con una piccola legatura; questo sostiene un ritmo rapido e continuo, utile per prendere appunti. Lo stampatello separa ogni lettera, rendendo più semplice la forma ma meno fluido il movimento. Alternare i due stili è normale e utile in molte attività.
Passaggi fondamentali per iniziare
- Verifica la presa corretta della matita e la postura.
- Riscalda la mano con tratti base: linee, anse, ovali.
- Insegna le lettere in famiglie di movimenti simili.
- Lavora sul collegamento tra lettere a due a due.
- Passa alle parole brevi mantenendo ritmo e margini.
- Alterna velocità e cura per bilanciare chiarezza e scorrevolezza.
Come insegnare le lettere passo dopo passo
Per partire bene, cura l’impugnatura corretta e la posizione del foglio; poi costruisci il gesto a piccoli passi.

Segui una sequenza stabile, in cui ogni abilità prepara la successiva.
- Postura e impugnatura. L’avambraccio appoggia sul banco, spalle rilassate, piedi a terra. La matita poggia su pollice e indice, con medio di supporto; il foglio è leggermente inclinato a sinistra per i destri e a destra per i mancini.
- Tratti di riscaldamento. Anse verticali, archi e cerchi sviluppano continuità. Allenare anse e ovali evita spigoli e strappi; usa righe larghe all’inizio, poi riduci.
- Famiglie di lettere minuscole. Inizia dalle forme con movimento simile: c–a–d–o–g–q; i–u–t–y–j; n–m–h–r; l–e–b–f–k. Imparare per famiglie riduce il carico di memoria e rende il gesto più automatizzato.
- Lettere più delicate. s, z e r richiedono attenzione alla curvatura e alla direzione del tratto. Fermati spesso a controllare gli spazi interni e le altezze rispetto alla riga.
- Maiuscole essenziali. Introduci poche maiuscole semplici all’inizio (C, L, M). Le altre vengono dopo, quando la mano è più sicura, per non confondere tratti e proporzioni.
- Legature e collegamenti. Allena le uscite e le entrate tra lettere simili (ra, re, ri). Le entrate e uscite vanno rese prevedibili per evitare salti o ritorni indietro.
- Parole e frasi. Combina 2–3 lettere in parole brevi, poi frasi semplici. Mantieni margini, allineamento e spazi tra parole sempre visibili.
- Revisione e feedback. Osserva due aspetti per volta (forma, collegamento, spazi). Dai un feedback descrittivo: cosa funziona, cosa migliorare, e un micro‑obiettivo per la prossima riga.
Come correggere senza scoraggiare?
Correggi con empatia, separando il contenuto dalla forma. Usa il rinforzo positivo per ciò che è riuscito e poni domande (“Quale lettera è più chiara?”). Concorda traguardi misurabili e brevi: per esempio, “tenere il punto sulla i sopra la lettera per tre righe”.
Quali esercizi migliorano velocità e precisione?
Velocità e leggibilità crescono insieme se alterni compiti:

copiatura attenta, parole a tempo e consultare modelli dell’alfabeto corsivo per mantenere coerenza di allunghi e spazi. All’inizio cura la forma; poi lavora sulla scorrevolezza con tempi brevi ma regolari.
Quanti minuti esercitare?
Spesso bastano 10–15 minuti al giorno, distribuiti in 2–3 blocchi durante la settimana. La ripetizione a piccole dosi consolida il gesto e previene l’affaticamento della mano.
- Copiatura a obiettivi. Copia una riga curando solo un criterio (altezza delle aste, collegamenti). Cambia criterio alla riga successiva.
- Scale di velocità. Scrivi la stessa parola tre volte: prima lenta, poi media, infine rapida. Valuta quale versione resta più chiara.
- Parole a famiglie. Usa liste di parole con gli stessi movimenti (mela, mano, mare). La ripetizione mirata rende più stabile il gesto.
- Dettati brevi. Dettati di 15–30 secondi aiutano ritmo e attenzione. Cronometra e rileggi, segnando le lettere poco chiare.
- Righe e quadretti. Varia la rigatura: prima ampia, poi normale. Le righe guidano le proporzioni e riducono oscillazioni.
- Stretching della mano. Piccoli esercizi di mobilità prima e dopo: apri‑chiudi, ruota i polsi. La muscolatura calda sostiene la precisione.
Quali errori evitare nel corsivo?
Molti errori nascono dalla fretta o da abitudini iniziate senza guida. Riconoscerli presto permette correzioni piccole ma efficaci e mantiene alta la concentrazione.
- Impugnatura troppo rigida. Se stringi, la mano si affatica e i tratti tremano. Sciogli dita e polso durante le pause.
- Lettere tutte uguali. Ogni lettera ha altezza e larghezza specifiche. Fai confronti visivi e marca le aste con matita colorata.
- Collegamenti saltati. Saltare le legature spezza il ritmo e confonde la lettura. Esercita coppie di lettere prima delle parole.
- Spazi irregolari. Spazio tra parole troppo stretto o largo. Mantieni un “dito” o un puntino tra una parola e l’altra.
- Inclinazione instabile. Foglio e mano non allineati creano forme diverse a ogni riga. Cerca un’inclinazione del foglio coerente.
Domande frequenti
Quanti minuti al giorno servono per il corsivo?
Per molti studenti funzionano 10–15 minuti al giorno, con esercizi mirati e regolari. Meglio costanza e qualità che lunghe sessioni saltuarie: pochi obiettivi chiari per volta favoriscono automatismi e riducono la fatica.
È meglio iniziare con lo stampatello o direttamente con il corsivo?
Molte classi partono dallo stampatello per consolidare suoni e forme, poi introducono il corsivo quando il gesto è più fluido. L’importante è una progressione chiara e il rinforzo dei movimenti comuni tra i due stili.
Quali penne o matite scegliere per imparare?
Preferisci matite morbide (HB o 2B) all’inizio, perché scorrono senza premere. Impugnature triangolari e fusti antiscivolo aiutano il controllo; passa alle penne quando i tratti sono stabili e leggeri.
Come evitare il dolore alla mano mentre scrivo?
Allenta la presa, appoggia l’avambraccio e fai piccole pause. Se il fastidio persiste, parlane con l’insegnante e valuta con la scuola eventuali adattamenti didattici: la priorità è una grafia leggibile senza sforzo.
Il corsivo è obbligatorio a scuola?
Dipende dal curricolo d’istituto e dalle scelte didattiche. Informati presso la scuola: l’obiettivo condiviso è una scrittura chiara e funzionale, qualunque sia lo stile usato nelle diverse attività.
Come aiutare un alunno mancino?
Lascia spazio al gomito, inclina il foglio a destra e guida la mano sotto la riga per evitare l’“hooking”. Evita banchi condivisi stretti; cura i collegamenti senza forzare l’inclinazione delle lettere.
Riepilogo e prossimi passi
- Parti da postura, impugnatura e tratti base.
- Insegna le famiglie di lettere e le legature.
- Passa da lettere singole a parole e frasi.
- Alterna precisione lenta e velocità controllata.
- Dai feedback descrittivi e pratica quotidiana breve.
Imparare il corsivo è un percorso di costruzione del gesto: comincia dalle basi, consolida, poi accelera. Usa strumenti semplici (righe chiare, matite morbide) e una routine breve ma stabile. Osserva i progressi con calma: pochi errori ripetuti vengono spesso da una sola abitudine da rivedere.
Che tu sia docente, genitore o studente, punta a piccoli passi quotidiani e a una pratica guidata con obiettivi precisi. In poche settimane la grafia diventa più uniforme e leggibile, e il corsivo torna un alleato per prendere appunti, raccontare idee e comunicare con sicurezza.
