Dalle piante agli esseri umani, tutte le cellule custodiscono un supporto informativo comune. Il DNA è la molecola che contiene il nostro codice genetico, organizzato in geni e impacchettato in cromosomi. La sua forma a doppia elica rende possibile la copia e la trasmissione dell’informazione.
In breve: il DNA è una doppia elica di basi complementari che codifica le istruzioni della vita. Si replica con notevole precisione, guida mitosi e meiosi in modi diversi e, con un semplice modello fisico, possiamo visualizzarne struttura e comportamento.
Come è fatto il DNA a livello molecolare?
La molecola presenta una tipica doppia elica stabilizzata da legami idrogeno tra quattro basi azotate: adenina con timina e guanina con citosina. Questo modello, descritto nel 1953, chiarì l’appaiamento complementare delle basi e il meccanismo di copia delle informazioni.

Su scala nanometrica, i due filamenti scorrono anti‑paralleli; l’informazione è codificata nella sequenza. Nell’essere umano il genoma include circa 3 miliardi di paia di basi e 20.000–25.000 geni codificanti, distribuiti su 23 coppie di cromosomi.
Basi azotate e legami
Le coppie A‑T e G‑C sono tenute insieme da legami a idrogeno, mentre i filamenti sono collegati da legami fosfodiestere nell’orientamento 5’→3’. La complementarità delle basi permette la lettura e la copia affidabile dell’informazione genetica.
Cromatina e cromosomi
Il DNA si avvolge su proteine dette istoni formando nucleosomi: è la cromatina. Durante la divisione, la cromatina si compatta in cromosomi, strutture visibili che facilitano una distribuzione ordinata del materiale genetico.
Qual è la differenza tra mitosi e meiosi?
Mentre la cellula cresce, arriva il momento di dividersi: esistono due vie principali, la mitosi e meiosi. Pur condividendo fasi generali del ciclo cellulare, hanno scopi diversi e risultati distinti per numero e varietà delle cellule prodotte.
- Scopo: la mitosi serve alla crescita e al ricambio dei tessuti. La meiosi genera gameti per la riproduzione sessuata, introducendo variazione genetica tra gli individui.
- Numero di divisioni: la mitosi comprende una divisione. La meiosi prevede due divisioni consecutive (I e II), con fasi simili ma esiti diversi in ciascuno stadio.
- Cellule figlie: in mitosi si ottengono due cellule identiche alla madre. In meiosi nascono quattro cellule diverse tra loro, ciascuna con combinazioni genetiche nuove.
- Ricombinazione: nella meiosi I avviene il crossing‑over, lo scambio di tratti tra cromatidi omologhi. Questa mescolanza è una potente fonte di variabilità ereditaria.
- Ploidia: la mitosi conserva il numero di cromosomi (stato diploide nelle cellule somatiche). La meiosi lo dimezza, producendo gameti aploidi pronti per la fecondazione.
- Dove avviene: la mitosi riguarda la maggior parte dei tessuti dell’organismo. La meiosi è limitata a ovaie e testicoli, dove si formano uova e spermatozoi.
- Controllo: entrambe sono regolate da checkpoint del ciclo cellulare. In meiosi, controlli aggiuntivi sorvegliano l’allineamento degli omologhi e la corretta segregazione.
- Esito genetico: mitosi mantiene l’identità cellulare. Meiosi combina assortimento indipendente e crossing‑over, aumentando la diversità nelle popolazioni.
Punti chiave essenziali
- Il DNA è una doppia elica con basi complementari.
- Geni e cromosomi organizzano l’informazione ereditaria nelle cellule.
- La replicazione è semi‑conservativa e guidata da DNA polimerasi.
- La mitosi produce due cellule identiche; la meiosi quattro diverse.
- Mutazioni introducono variabilità; riparazione mantiene la stabilità.
- Modelli fisici aiutano a visualizzare struttura e legami.
Come funziona la replicazione del DNA?
La duplicazione inizia in origini specifiche dove l’elicasi separa i filamenti, creando una forcella di replicazione. Le DNA polimerasi si agganciano ai filamenti stampo e sintetizzano nuova catena appaiando nucleotidi complementari.

La sintesi procede soltanto in direzione 5’→3’, generando un filamento continuo e uno a frammenti (Okazaki). Un primer di RNA avvia la copia; la DNA ligasi unisce i frammenti e ripara le interruzioni con grande accuratezza.
Strumenti della replicazione
Agiscono in concerto: elicasi (apre la doppia elica), primasi (avvia i primer), DNA polimerasi (allunga), topoisomerasi (rilassa le torsioni) e proteine SSB (stabilizzano i filamenti singoli). Un coordinamento fine riduce errori e collisioni tra complessi.
Come si legge il codice genetico?
Le informazioni vengono interpretate in codoni, triplette di basi che specificano un amminoacido o uno stop. Il codice è quasi universale, ridondante e robusto agli errori, grazie a sinonimie che mitigano l’impatto di alcuni cambiamenti.
Durante la traduzione, l’RNA messaggero (mRNA) guida il ribosoma e l’RNA transfer (tRNA) porta gli amminoacidi corrispondenti. L’ordine dei codoni determina la sequenza proteica, quindi struttura e funzione della proteina.
Dal DNA all’RNA
Nella trascrizione, l’RNA polimerasi copia il gene in RNA, usando uno dei filamenti come stampo. Il trascritto viene elaborato (capping, splicing, poliadenilazione) prima di essere tradotto in proteina nei ribosomi.
Come costruire un semplice modello di DNA?
Un modello fisico aiuta a “vedere” concetti astratti: con carta colorata, stuzzicadenti, clip e nastro si può creare una scala a spirale che mostra basi complementari e lo scheletro zucchero‑fosfato.
- Prepara i materiali. Scegli quattro colori per le basi e due per zucchero e fosfato. Etichetta ogni pezzo: A, T, G, C. Questa codifica visiva rende immediato l’appaiamento corretto.
- Assegna le coppie. Accoppia A con T e G con C usando fermagli o nastro. Ripeti molti moduli, così da costruire “pioli” della scala che mostrino la complementarità.
- Costruisci lo scheletro. Collega i pioli tra due strisce che rappresentano zucchero e fosfato. Mantieni la distanza costante per suggerire il diametro uniforme della doppia elica.
- Introduci l’orientamento. Indica su ciascun lato i versi 5’ e 3’. Questo dettaglio evidenzia filamenti anti‑paralleli e prepara alla comprensione della sintesi 5’→3’.
- Avvita la struttura. Torsiona delicatamente la scala per ottenere una spirale. Fissala con nastro nei punti chiave per stabilizzare l’assetto elicoidale senza deformare i pioli.
- Mostra la replicazione. Separa leggermente i due lati in un tratto, inserendo “nuove” basi complementari. Visualizzerai la formazione di due molecole figlie a partire dall’originale.
- Usa il modello per spiegare. Evidenzia differenze tra A‑T e G‑C, parla di mutazioni sostituendo un piolo, e mostra come l’ordine dei pioli rappresenti la sequenza di un gene.
Domande frequenti
Che differenza c’è tra gene e DNA?
Il DNA è il supporto chimico dell’informazione. Un gene è un tratto di DNA che contiene istruzioni per produrre un RNA o una proteina con una funzione specifica.
Il DNA è uguale in tutte le cellule del corpo?
Quasi sempre sì: le cellule di uno stesso individuo condividono la stessa sequenza. A cambiare è l’insieme dei geni attivi o silenziati, che definisce i diversi tipi cellulari.
Cosa significa coppia di basi complementari?
Significa che A si appaia con T e G con C grazie a legami a idrogeno. Questa regola garantisce copia fedele e struttura regolare della doppia elica.
Quante basi contiene il genoma umano?
Circa 3 miliardi di paia di basi, distribuite su 23 coppie di cromosomi. I geni codificanti proteine sono nell’ordine di decine di migliaia.
Perché la meiosi riduce il numero di cromosomi?
Perché produce gameti aploidi. In questo modo, alla fecondazione, la fusione dei gameti ripristina il numero diploide caratteristico della specie, evitando un raddoppio continuo.
Possiamo vedere il DNA a occhio nudo?
La singola molecola no, è troppo piccola. Ma filamenti aggregati, ad esempio da estrazioni casalinghe di frutta, possono apparire come materiale biancastro fibroso.
In sintesi rapida
- La struttura a doppia elica spiega stabilità ed eredità.
- La replicazione semi‑conservativa assicura copie fedeli.
- Mitosi e meiosi hanno scopi e risultati distinti.
- Le mutazioni generano variazione, la riparazione limita gli errori.
- Un semplice modello fisico chiarisce concetti complessi.
Capire come è organizzata e trasmessa l’informazione genetica aiuta a leggere fenomeni quotidiani: crescita, ereditarietà, variabilità. Conoscere struttura, replicazione e divisione cellulare offre un quadro coerente del flusso dell’informazione biologica, dai geni alle proteine.
Se stai studiando o spiegando questi temi, usa esempi concreti e un modello fisico per fissare i concetti più astratti. Un approccio passo‑passo, insieme a mappe visive e a una terminologia chiara, rende la biologia molecolare accessibile e memorabile.
