Nel linguaggio della geometria piana, il triangolo scaleno è una figura con tre lati di lunghezze diverse e, di conseguenza, tre angoli interni non congruenti. Capire come riconoscerlo tra le altre figure e come calcolarne area e perimetro è un’abilità utile in molti esercizi. Per fissare l’idea, pensa a un poligono a tre lati in cui non esiste nessun lato uguale a un altro.
Riconosci uno scaleno da tre lati e angoli tutti diversi. Il lato più lungo è opposto all’angolo maggiore. Perimetro: somma dei lati. Area: base×altezza/2 o formula di Erone. Niente assi di simmetria; differisce da isoscele ed equilatero.
Come si riconosce un triangolo scaleno?
Osserva le lunghezze: se tutti e tre i lati sono diversi, hai uno scaleno.

In genere non ha assi di simmetria e non presenta lati congruenti, né angoli uguali. In geometria euclidea, la somma degli angoli interni è 180°, ma ciascun angolo ha ampiezza diversa. Un controllo rapido è anche visivo: il lato più lungo fronteggia l’angolo più ampio, mentre il più corto è opposto all’angolo più piccolo.
Quali formule servono per area e perimetro?
Perimetro e area si ricavano facilmente con alcune formule standard. La scelta dipende da quali dati conosci (lati, angoli, altezza, coordinate, ecc.).
Area: tre strade pratiche
Se conosci base e altezza, usa l’area classica; se hai solo i lati, la formula di Erone è la più comoda. Con due lati e l’angolo compreso, la trigonometria dà una via diretta.
- Base e altezza: scegli un lato come base e traccia l’altezza ad esso relativa. L’area vale A = (base × altezza) / 2. Spesso conviene calcolare l’altezza con Pitagora su triangoli rettangoli ausiliari.
- Formula di Erone: se i lati sono a, b, c, calcola il semiperimetro s = (a + b + c) / 2; poi A = √[s(s − a)(s − b)(s − c)]. È utile quando l’altezza non è immediata.
- Due lati e angolo compreso: se conosci a, b e l’angolo compreso C, usa A = (a × b × sin C) / 2. Richiede attenzione alle unità per gli angoli (gradi o radianti).
- Coordinate cartesiane: con vertici noti (x1, y1), (x2, y2), (x3, y3), applica la formula del “poligono a scarpa”. È pratica in problemi con punti nel piano.
- Altezze non perpendicolari visibili: se l’altezza non è tracciabile a colpo d’occhio, usa teoremi o scomposizioni in rettangoli/triangolini. La costruzione geometrica aiuta a evitare errori.
- Controllo dimensionale: l’area è espressa in unità di superficie (cm², m²). Se ottieni cm o m, hai confuso grandezze; rivedi i passaggi prima di procedere.
- Stime e arrotondamenti: quando i dati sono misurati, riporta il risultato con le cifre significative coerenti. Un eccesso di decimali non aggiunge precisione reale.
Esempio numerico
Considera un triangolo con lati 5, 6, 7. Il semiperimetro è s = (5 + 6 + 7)/2 = 9. Con Erone, A = √[9 × 4 × 3 × 2] = √216 = 6√6 ≈ 14,70. Se prendi come base il lato 6, l’altezza corrispondente è h ≈ (2 × 14,70)/6 ≈ 4,90, confermando il calcolo.

Perimetro: somma dei lati
Il perimetro P è la somma dei lati: P = a + b + c. Verifica sempre la disuguaglianza triangolare (ogni lato è minore della somma degli altri due) per capire se le misure proposte definiscono davvero un triangolo.
Punti chiave sullo scaleno
- Un triangolo scaleno ha tre lati di lunghezze diverse.
- I tre angoli interni sono tutti diversi e la loro somma è 180°.
- Non possiede assi di simmetria né lati congruenti.
- Perimetro: somma dei lati. Area: base per altezza/2 o formula di Erone.
- Il lato più lungo è opposto all’angolo più ampio.
- Può essere acutangolo, rettangolo o ottusangolo.
- I criteri di congruenza validi: LAL, ALA e LLL.
Qual è la differenza con isoscele ed equilatero?
La distinzione nasce dal numero di lati uguali. Cambiano anche simmetrie e relazioni tra lati e angoli. Confrontare i tre casi aiuta a evitare confusioni nei problemi.
- Equilatero: ha tre lati congruenti e tre angoli di 60°. È altamente simmetrico, con molte proprietà speciali (ad esempio, le mediane coincidono con altezze e bisettrici).
- Isoscele: ha due lati congruenti e due angoli alla base uguali. Possiede un asse di simmetria perpendicolare alla base, che semplifica molti calcoli geometrici.
- Scaleno: ha tutti i lati diversi e non ha assi di simmetria. Le proprietà restano valide ma non si può sfruttare la simmetria per scorciatoie.
Come classificare un triangolo scaleno per angoli?
Oltre alla lunghezza dei lati, la classificazione per angoli definisce se lo scaleno è acutangolo, rettangolo o ottusangolo. Questo influisce sulle formule più comode da applicare.
Acutangolo scaleno
Tutti gli angoli sono minori di 90°. Spesso è comodo usare la trigonometria (seno, coseno) e, quando mancano le altezze, scomporre in triangoli rettangoli ausiliari.
Rettangolo scaleno
Un angolo è di 90°. Si applicano direttamente Pitagora e le definizioni trigonometriche. L’area si calcola velocemente con i due cateti: A = (cateto1 × cateto2) / 2.
Ottusangolo scaleno
Un angolo è maggiore di 90°. In questi casi si presta attenzione all’altezza esterna alla base scelta e, talvolta, conviene usare la legge del coseno per ricavare misure mancanti.
Quali problemi tipici e strategie di soluzione?
Negli esercizi, i dati disponibili guidano la scelta dei metodi. Individua sempre ciò che è noto e ciò che va ricavato, poi seleziona la formula più adatta evitando passaggi superflui.
- Schema dati: scrivi ciò che conosci (lati, angoli, altezza) e ciò che cerchi. Questo riduce gli errori e chiarisce subito la via di soluzione.
- Disegno accurato: un disegno in scala o uno schizzo pulito rende evidenti altezze e angoli compresi, facilitando controlli e stime di plausibilità.
- Scelta delle unità: mantieni unità coerenti; converti prima di calcolare. Un controllo dimensionale finale è un ottimo “filtro” per scoprire incongruenze.
- Uso di teoremi: ricorda Pitagora, legge dei seni e del coseno. Sono strumenti flessibili per ricavare misure mancanti quando altezze o angoli non sono immediati.
- Verifiche a posteriori: confronta il lato più lungo con l’angolo opposto e controlla la somma angolare. Se qualcosa non torna, rivedi i passaggi.
- Errori comuni: dimenticare di dividere per 2 nell’area base×altezza; arrotondare troppo presto; trascurare la disuguaglianza triangolare.
Criteri di congruenza
I principali criteri di congruenza per i triangoli (validi anche per gli scaleni) sono LAL (lato–angolo–lato), ALA (angolo–lato–angolo) e LLL (lato–lato–lato). Non richiedono lati uguali: basta la combinazione corretta di misure per garantire la congruenza.
Domande frequenti
Un triangolo scaleno può essere rettangolo?
Sì. “Scaleno” indica solo che i tre lati sono tutti diversi; se uno degli angoli è di 90°, il triangolo è rettangolo scaleno. Formule e proprietà restano quelle dei rettangoli, senza lati uguali.
Esiste un triangolo scaleno isoscele?
No. L’isoscele ha due lati congruenti, lo scaleno nessuno: le due definizioni sono incompatibili. Un triangolo può essere scaleno oppure isoscele (o equilatero), non entrambe le cose.
Come calcolo l’area senza conoscere l’altezza?
Usa la formula di Erone: con lati a, b, c, calcola s = (a + b + c)/2 e poi A = √[s(s − a)(s − b)(s − c)]. È ideale quando non è facile tracciare l’altezza.
Quali criteri di congruenza si applicano agli scaleni?
Valgono LAL (lato–angolo–lato), ALA (angolo–lato–angolo) e LLL (lato–lato–lato). Questi criteri non richiedono lati uguali: garantiscono congruenza grazie a combinazioni di lati e angoli.
Quali strumenti servono per riconoscerlo?
Righello per misurare i lati, goniometro per gli angoli e squadra per tracciare altezze. Un disegno pulito aiuta a evitare errori e a individuare elementi utili alle formule.
I punti notevoli esistono anche nello scaleno?
Sì: baricentro, incentro, ortocentro e circocentro esistono in ogni triangolo. Coincidono solo nell’equilatero; nello scaleno sono distinti e situati in posizioni diverse.
In sintesi operativa
- Riconosci uno scaleno dai tre lati e angoli tutti diversi.
- Perimetro: somma dei lati; area con base‑altezza o Erone.
- Il lato più lungo fronteggia l’angolo più ampio.
- Vale in euclidea: somma degli angoli interni 180°.
- Usa LAL, ALA o LLL per la congruenza.
Ora che sai riconoscere e trattare lo scaleno, scegli il metodo più adatto ai dati: base–altezza, Erone o trigonometria. Un buon disegno, controlli su unità e stime rapide ti mettono al riparo dagli errori più comuni, soprattutto in verifica.
Se ti alleni con esempi progressivi e verifichi sempre la coerenza tra lati e angoli, le formule diventano strumenti naturali. Parti da casi semplici, aggiungi complessità e prendi nota delle strategie che funzionano meglio per te: la geometria premia la pratica consapevole.