La dislessia è una differenza nell'apprendimento che riguarda soprattutto la lettura: velocità, accuratezza e comprensione. Non è una malattia né un deficit di intelligenza. Parliamo di difficoltà di decodifica, di fluidità di lettura e, spesso, di gestione della memoria di lavoro. In classe e a casa si possono adottare strategie semplici per rendere lo studio più accessibile e inclusivo.

La dislessia è una differenza neurobiologica che incide su lettura e scrittura. Segnali tipici: lentezza, errori, affaticamento e difficoltà con sequenze. A scuola aiutano strumenti compensativi, misure dispensative e strategie didattiche che valorizzano i contenuti, non la forma.

Quali sono i segnali comuni?

Segnali ricorrenti sono lentezza nella lettura, salti di riga, sostituzioni o inversioni di lettere, affaticamento, difficoltà a ricordare sequenze (giorni, mesi, tabelline) e a prendere appunti.

Donna seduta che legge un libro indossando cuffie, espressione concentrata
Donna che legge un libro mentre indossa cuffie. · Karola G · Pexels License · Photo of Woman Reading a Book While Wearing Headphones

Alcuni studenti faticano con la memoria di lavoro e con l'orientamento sinistra/destra.

La dislessia è una difficoltà specifica di origine neurobiologica, caratterizzata da accuratezza e fluenza nella lettura ridotte e da scarse abilità di decodifica e ortografia.

International Dyslexia Association — Definition of Dyslexia, 2002/2010. Tradotto dall'inglese.
Testo originale

Dyslexia is a specific learning disability of neurobiological origin, characterized by difficulties with accurate and/or fluent word recognition and by poor spelling and decoding abilities.

Come si differenzia dalla svogliatezza?

La dislessia non è mancanza di volontà: è una differenza nel funzionamento dei processi linguistici. L'intelligenza è nella norma e l'impegno non si misura dal numero di errori. Servono tempi, modalità e strumenti didattici adeguati, non più compiti o punizioni.

Strumenti compensativi e misure dispensative

Obiettivo comune: garantire l'accesso ai contenuti e una equità valutativa. Gli strumenti non danno vantaggi indebiti: rimuovono ostacoli non essenziali per apprendere e mostrare ciò che si sa.

Strumenti compensativi

Supporti utili includono mappe concettuali, schemi, formulari, audiolibri e sintesi vocale. Anche font ad alta leggibilità, interlinea ampia e righelli colorati aiutano la messa a fuoco del testo. La tecnologia (video-lezioni, registrazioni, dettatura vocale) permette di ridurre il carico meccanico e liberare risorse cognitive per capire.

Misure dispensative

Si può evitare la lettura ad alta voce non preparata, limitare la copia dalla lavagna, concedere tempi più lunghi e valutare i contenuti più che l'ortografia. In matematica, si può non richiedere la memorizzazione rigida delle tabelline se non è l'obiettivo della prova. In Italia, la Legge 170/2010 riconosce i DSA e promuove strumenti compensativi e misure dispensative nelle scuole.

Cosa fare e cosa evitare

  • Offri testi leggibili e tempi aggiuntivi nelle verifiche.
  • Evita di far leggere ad alta voce senza preavviso.
  • Usa mappe concettuali e schemi per studiare.
  • Non ridurre il valore dello studente a errori ortografici.
  • Fornisci strumenti compensativi come audiolibri e sintesi vocale.
  • Non confondere dislessia con mancanza di impegno.

Strategie pratiche in classe

Le strategie efficaci sono concrete, chiare e ripetibili. Integra materiali multimodali, prevedi sintesi vocale dove serve e offri più vie per mostrare ciò che si è appreso.

Uomo che disegna una mappa mentale su una lavagna bianca con pennarello
Uomo che crea una mappa mentale su una lavagna. · Diva Plavalaguna · Pexels License · Man Creating a Mindmap on a Whiteboard

Ecco un set di pratiche subito applicabili.

  1. Prepara il terreno. Anticipa obiettivi, parole-chiave e struttura del testo. Una breve anteprima attiva conoscenze pregresse e riduce l'ansia, migliorando la comprensione. Fornisci un glossario essenziale che lo studente possa consultare durante la lettura.

  2. Modella la lettura. Leggi un paragrafo mostrando come sottolineare con criterio e come fare domande sul testo. La lettura guidata aumenta la consapevolezza metacognitiva e rende visibile il processo, non solo il risultato.

  3. Segmenta e alterna. Dividi brani lunghi in parti brevi, con pause programmate. Alterna lettura silenziosa, ascolto e discussione a coppie. I micro‑obiettivi rendono più sostenibile l’attenzione e permettono di verificare la comprensione passo dopo passo.

  4. Esplicita le consegne. Usa frasi semplici, esempi modellanti e un formato costante. Rileggi le istruzioni, controlla che siano state capite e mettile per iscritto. Una consegna chiara abbatte i fraintendimenti e rispetta la varietà di stili cognitivi.

  5. Riduci il carico grafomotorio. Offri tracce di testo da completare, moduli con spazi guida e possibilità di usare dettatura o tastiera. La dettatura vocale consente di esprimere idee complesse senza blocchi sul gesto grafico.

  6. Valuta in modo mirato. Se il traguardo è contenutistico, privilegia risposte orali, progetti multimediali o colloqui. Diversifica i formati e comunica criteri trasparenti. Dare feedback specifici sui contenuti favorisce motivazione e autostima.

  7. Sostieni la matematica. Per chi ha difficoltà nelle procedure, fornisci schemi di passaggi, tabelle di riferimento e linee numeriche. Se c’è anche discalculia, separa la verifica di ragionamento da quella di automatismi come le tabelline.

  8. Organizza il tempo. Pianifica compiti con scadenze intermedie, usa agende visive e routine stabili. Le routine prevedibili riducono lo stress decisionale e liberano memoria di lavoro per le attività centrali.

Lettura e comprensione

Combina supporti visivi (immagini, grafici) e riassunti orali. Chiedi parafrasi brevi per verificare il senso globale, non la perfezione fonologica. In testi densi, evidenzia per colore idee principali, esempi e termini tecnici.

Scrittura e ortografia

Offri schede di revisione con controlli minimi (accordi, punteggiatura essenziale). Incoraggia bozze a più stadi: idee, scaletta, stesura. Valuta il contenuto prima della forma, segnalando gli errori ricorrenti con un simbolo coerente.

Matematica

Proponi problemi in contesti concreti, con numeri ben spaziati e operatori in evidenza. Per esercitare le operazioni, usa schede graduali e strumenti visivi; la memorizzazione rigida delle tabelline può essere sostituita da strategie di calcolo mentale con supporti.

Studio a casa senza stress

A casa, creare un contesto stabile è fondamentale. Predisponi un luogo silenzioso, routine chiare e un’agenda visiva. Alterna 20–25 minuti di studio a pause brevi per ricaricare l’attenzione. L’uso di audio, video e schemi consente di memorizzare con meno fatica e più significato.

Spezzetta i compiti in passi visibili (checklist), partendo dalle attività a successo rapido. Trasforma obiettivi vaghi in traguardi misurabili: “studiare il capitolo” diventa “capire tre idee chiave e saperle spiegare”. Coinvolgi lo studente nel piano: la autonomia guidata rafforza motivazione e senso di efficacia.

Domande frequenti

La dislessia passa con l'età?

No: la dislessia accompagna la persona lungo l’arco di vita, ma le strategie efficaci e gli strumenti adeguati permettono di gestirla e di raggiungere gli obiettivi scolastici e professionali.

La dislessia implica bassa intelligenza?

No: la dislessia non è legata al quoziente intellettivo. Molte persone con dislessia hanno intelligenza nella norma o superiore e ottimi punti di forza, ad esempio nel pensiero visuo-spaziale.

Quali strumenti digitali possono aiutare?

Sintesi vocale, audiolibri, dettatura, correttore ortografico, mappe digitali e app per organizzare il tempo sono utili. Vanno scelti in base agli obiettivi e alla semplicità d’uso quotidiana.

Che differenza c’è tra dislessia e discalculia?

La dislessia riguarda soprattutto lettura e ortografia; la discalculia interessa le abilità numeriche e di calcolo. Possono coesistere, ma richiedono strategie specifiche per ambito.

Come spiego la dislessia alla classe?

Usa esempi semplici: come cambiare la grandezza del testo per una vista diversa. Sottolinea che gli strumenti servono a rimuovere ostacoli, non a facilitare i contenuti. Promuovi rispetto e collaborazione.

Quali caratteri tipografici facilitano la lettura?

Caratteri senza grazie (sans serif), interlinea ampia, spaziatura tra lettere e righe maggiorata, allineamento a bandiera. Evita blocchi di testo compatti e contrasti troppo alti o troppo bassi.

In sintesi operativa

  • La dislessia è una differenza neurobiologica che incide su lettura e scrittura.
  • Segnali tipici: lentezza, errori, affaticamento e difficoltà nelle sequenze.
  • Strumenti compensativi e misure dispensative garantiscono accesso ed equità.
  • Strategie chiare, multimodali e valutazioni mirate migliorano l’apprendimento.
  • Alleati scuola e famiglia: routine, obiettivi concreti e feedback specifici.

Accogliere la dislessia significa progettare ambienti che riducono gli ostacoli e amplificano i punti di forza. Non è un favore: è un modo più efficace e umano di fare scuola. Con strumenti, tempi e valutazioni adeguati, ogni studente può mostrare ciò che sa e costruire fiducia.

Se emergono dubbi persistenti, confrontati con il team docente e informati presso servizi qualificati sul territorio. La priorità, ogni giorno, è garantire opportunità di apprendimento reali: obiettivi chiari, pratica guidata, riconoscimento dei progressi e una cultura di classe che celebra la diversità.

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