La pendenza indica quanto una retta sale o scende sul piano cartesiano: è la sua inclinazione, il tasso di variazione tra x e y. In matematica analitica è chiamata anche coefficiente angolare e si indica con la lettera m. Capirla aiuta a leggere e confrontare grafici in un attimo.

In breve: m è il rapporto Δy/Δx. Calcolala da due punti con m = (y2 − y1)/(x2 − x1), dalla forma y = mx + q (m è il coefficiente) o dalla forma ax + by + c = 0 (m = −a/b se b ≠ 0). Segno: m>0 sale, m<0 scende, m=0 orizzontale.

Che cos’è la pendenza?

La pendenza misura quanto cambia y quando x aumenta di un’unità: è il rapporto Δy/Δx. Se m è positiva la retta sale, se è negativa scende; m = 0 indica una retta orizzontale, mentre per rette verticali la pendenza non è definita perché Δx = 0.

La pendenza di una retta è il rapporto tra la variazione di y e la variazione di x.

OpenStax — Algebra and Trigonometry, n.d. Tradotto dall’inglese.
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The slope of a line is the ratio of the change in y over the change in x.

Qual è la formula della pendenza?

Data una retta che passa per due punti qualunque A(x1, y1) e B(x2, y2), la formula è m = (y2 − y1)/(x2 − x1). Puoi scambiare i punti senza cambiare il risultato: invertire numeratore e denominatore cambia segno due volte. Attenzione: la formula ha senso solo se x2 − x1 ≠ 0.

Come si trova la pendenza da due punti?

Calcola prima le differenze Δy = y2 − y1 e Δx = x2 − x1, poi dividi: m = Δy/Δx. Verifica sempre che Δx ≠ 0. Se Δy = 0 ottieni m = 0 (retta orizzontale); se Δx è negativo, il segno finisce correttamente in m.

Passaggi essenziali

  • Identifica i due punti o l’equazione della retta.
  • Calcola Δy e Δx e verifica Δx ≠ 0.
  • Applica m = (y2 − y1)/(x2 − x1).
  • Riporta il segno e semplifica la frazione.
  • Se ax + by + c = 0, usa m = −a/b.
  • Interpreta il valore sul grafico.

Calcolare da due punti

Se conosci due punti A(x1, y1) e B(x2, y2), usa sempre la stessa regola: m = Δy/Δx. Visualmente, traccia il “triangolino” di salita (rise) e corsa orizzontale (run): la pendenza è quanto la retta sale per ogni passo a destra.

Diagramma di una retta con punti A e B che mostra Δx e Δy
Grafico che indica gli angoli e i valori Δx (run) e Δy (rise). · Inductiveload · Public domain (PD-self) · Lines with Gradients.svg
  1. Scrivi in colonna le coordinate dei punti.
  2. Trova Δy = y2 − y1 e Δx = x2 − x1.
  3. Dividi: m = Δy/Δx e semplifica se è una frazione.
  4. Controlla il segno confrontando se il punto B sta “sopra” o “sotto” A.

Esempio: tra due punti

Prendi A(−2, 3) e B(4, −1). Calcola Δy = −1 − 3 = −4 e Δx = 4 − (−2) = 6. Allora m = −4/6, che semplificata diventa −2/3. La retta scende perché m è negativo: ogni 3 a destra scendi di 2 in verticale.

Se invece A(1, 5) e B(1, −2), hai Δx = 0: non puoi dividere e la pendenza non è definita (retta verticale). Se A(−3, 2) e B(5, 2), hai Δy = 0 e ottieni m = 0: la retta è orizzontale.

Dall’equazione della retta

Quando la retta è scritta in forma esplicita y = m x + q, il coefficiente davanti a x è proprio m. Se invece hai la forma implicita ax + by + c = 0, puoi ricavare m isolando y oppure ricordare che, con b ≠ 0, m = −a/b.

Esempio: da un’equazione

1) y = 3x − 5. È già in forma esplicita: la pendenza è 3. 2) 2x + 5y − 10 = 0. Porta in esplicita: 5y = −2x + 10, quindi y = (−2/5)x + 2. Qui m = −2/5, coerente con la regola m = −a/b.

Ricorda che la retta verticale ha equazione x = k (nessuna y): non esiste un m numerico; la retta orizzontale ha y = k e m = 0. Se trasformi correttamente le forme, la pendenza “salta fuori” senza ambiguità.

Interpretazione grafica e applicazioni

La pendenza è un tasso di variazione: quanti “passi” cambia y quando x aumenta di 1. In un grafico prezzo-tempo, per esempio, m indica quanto cresce (o cala) il prezzo per unità di tempo. Nelle scienze, lega grandezze come spazio e tempo, tensione e corrente, dose e risposta.

Per visualizzarla, disegna il triangolo rise/run tra due punti della retta: il cateto verticale misura la variazione di y, quello orizzontale la variazione di x. Il rapporto ti dice se la strada è ripida o dolce. Con una curva, la pendenza di una retta secante tra due punti dà la variazione media; restringendo l’intervallo, la secante tende alla tangente (pendenza istantanea).

Diagramma che mostra una retta secante che converge alla tangente sul grafico
Illustrazione del concetto di secante che tende alla retta tangente. · Inductiveload · Public domain (PD-self) · Tangent as Secant Limit.svg

Errori comuni e suggerimenti

Questi accorgimenti evitano passi falsi e ti aiutano a interpretare correttamente i risultati in esercizi e problemi reali.

  • Confondere l’ordine dei punti. Usare A e B in ordine diverso è lecito, ma applica lo stesso ordine sia a numeratore che a denominatore. Cambiare solo uno dei due cambia il segno.
  • Dimenticare il denominatore negativo. Δx può essere negativo: è normale. Concentrati sul valore finale di m e sulla sua coerenza con il grafico.
  • Non semplificare la frazione. m = −4/6 e m = −2/3 rappresentano la stessa pendenza, ma la forma ridotta è più facile da usare e interpretare.
  • Ignorare le unità. Se y è in metri e x in secondi, m è in m/s. Le unità spiegano “quanto” è ripida la relazione nel contesto.
  • Mescolare forme senza controlli. Passando dalla forma implicita alla esplicita, verifica che il segno di m resti coerente; errori di algebra rovesciano il verso.
  • Usare punti troppo vicini su dati rumorosi. Su dati sperimentali, calcola la pendenza su intervalli ragionevoli o usa una retta di regressione per stabilità.
  • Tralasciare il caso verticale. Se Δx = 0 o l’equazione è x = k, la pendenza non esiste; evita di forzarla in una formula che richiede divisione.
  • Affidarsi solo ai numeri. Verifica sempre graficamente: uno schizzo rapido può rivelare un errore di calcolo o confermare la direzione della retta.

Domande frequenti

La pendenza può essere negativa?

Sì. Una pendenza negativa indica che la retta scende da sinistra a destra. Per esempio, m = −2/3 significa che per ogni 3 unità in avanti si scende di 2 unità in verticale.

Qual è il legame tra pendenza e inclinazione angolare?

La pendenza m è la tangente dell’angolo θ che la retta forma con l’asse x: m = tan θ. Se θ = 0°, m = 0; se θ è 45°, m ≈ 1; se θ è 90°, m non è definita.

Come leggo la pendenza da un grafico senza calcoli?

Scegli due punti “comodi” sulla retta, preferibilmente su griglia. Conta quante caselle sali o scendi (Δy) e quante vai a destra (Δx), poi fai il rapporto Δy/Δx e semplifica.

Cosa indica m = 0?

Una pendenza di zero vuol dire retta orizzontale: y non cambia al variare di x. Esempio: y = 4. In forma implicita è 0·x + 1·y − 4 = 0; qui m = −0/1 = 0.

Perché la pendenza di una retta verticale non esiste?

Perché richiederebbe la divisione per Δx = 0. Le rette verticali hanno equazione x = k: non è possibile esprimere y come funzione di x con coefficiente angolare finito.

Cos’è la pendenza di una retta secante a una curva?

È la variazione media della funzione tra due x: m = (f(x2) − f(x1))/(x2 − x1). Riducendo la distanza tra i punti, la secante tende alla tangente, cioè alla pendenza istantanea.

In sintesi rapida

  • La pendenza è il rapporto Δy/Δx.
  • Da due punti usa m = (y2 − y1)/(x2 − x1).
  • Nella forma y = mx + q, m è il coefficiente davanti a x.
  • Nella forma ax + by + c = 0, m = −a/b se b ≠ 0.
  • Il segno di m descrive se la retta sale, scende o è orizzontale.

Per padroneggiare la pendenza, alterna calcoli e disegni: verifica con uno schizzo se il segno e l’ordine di grandezza hanno senso. Gli errori più comuni si evitano controllando Δx e semplificando le frazioni. Un rapido confronto visivo rende più solido ogni risultato numerico.

Allenati con funzioni diverse: lineari, a tratti, dati sperimentali. Prova a leggere m da un grafico e poi a ricavarla dalle formule: quando i due approcci coincidono, hai capito davvero. Con questi strumenti, la pendenza diventa un alleato per interpretare problemi e comunicarli con chiarezza.

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