La cornamusa è uno strumento a fiato con sacca, canne e ance: l’aria accumulata mantiene il suono costante mentre la melodia viaggia sopra un tappeto di bordoni. In alcune tradizioni italiane è affine alla zampogna: un chanter (canna melodica) esegue le note, mentre i bordoni forniscono il tono di base.
Quali parti ha la cornamusa?
Una cornamusa tipica include una sacca (di pelle o materiale sintetico), un insufflatore o un mantice per riempirla, un chanter per la melodia e uno o più bordoni.
Le ance (singole o doppie) generano la vibrazione, da cui nascono timbro e intonazione spesso organizzati in una scala modale.
Come funzionano i bordoni?
I bordoni emettono un tono fisso continuo, stabile nel tempo grazie alla sacca che livella il flusso d’aria. Questo pedale sonoro crea il “paesaggio” su cui il chanter disegna la melodia, con intervalli e ornamenti che dialogano con la nota di riferimento.
Panoramica rapida: la cornamusa usa una sacca per stabilizzare l’aria, bordoni per un pedale continuo e un chanter per la melodia. Esistono varianti a bocca o a mantice, con volumi e timbri differenti; la scelta dipende da spazi, repertorio e preferenze d’ascolto.
Le ance possono essere in canna naturale o materiali sintetici; la loro regolazione incide su attacco, volume e stabilità dell’intonazione. Nella cornamusa scozzese più nota, la Great Highland Bagpipe impiega tre bordoni e un chanter, alimentati a bocca.
Strumento a fiato con sacca, un chanter e uno o più bordoni.
Vedi testo originale
A wind instrument consisting of a bag, a chanter, and one or more drones.
Fatti essenziali sulla cornamusa
- La cornamusa genera il suono con ance e una sacca che stabilizza il flusso d’aria.
- Il chanter suona la melodia; i bordoni forniscono un tono continuo.
- Esistono versioni a insufflazione a bocca e a mantice.
- Volume e intonazione variano molto fra i tipi di cornamusa.
- Materiali moderni includono legni duri, plastica tecnica e canne sintetiche.
- Usi tipici: musica tradizionale, cerimonie e ensemble folk contemporanei.
Come si suona la cornamusa in pratica?
Il suonatore riempie la sacca a ritmo regolare, poi la comprime con il braccio per mantenere un flusso d’aria costante. Le dita articolano la melodia sul chanter con tecniche di ornamento che rendono fluido il fraseggio e distinguono gli stili regionali.
Poiché il suono è continuo, gli stacchi sono ottenuti con abbellimenti, accenti e micro‑paesaggi dinamici. Gli ornamenti come i grace notes separano le note senza interrompere il fiato, creando l’illuminazione ritmica tipica; all’inizio possono ricordare un tamburellare delle dita, ma presto diventano linguaggio musicale.
Quali tipi di cornamusa esistono?
Dalle Highlands scozzesi all’Irlanda, dalla Bretagna alla penisola iberica e al Mediterraneo, la famiglia è vasta.

La Great Highland Bagpipe è la più famosa per volume e presenza, ma convivono strumenti più intimi e da interni, spesso alimentati a mantice.
- Great Highland Bagpipe (Scozia). Potente e incisiva, nasce per spazi aperti e parate. Tre bordoni creano un massiccio pedale; il chanter ha un carattere brillante e un attacco deciso.
- Uilleann pipes (Irlanda). A mantice, pensate per ambienti chiusi; includono regolatori che permettono semplici accordi. Timbro pastoso e fraseggio ricco di ornamentazioni.
- Scottish smallpipes. Più morbide e discrete, spesso a mantice. Ideali per session acustiche; mantengono la “firma” scozzese con volume contenuto.
- Gaita galega (Galizia). Bordone/e caratteristico/i e melodia cantabile. Usata in contesti festivi e processioni, con suono penetrante ma duttile.
- Binioù kozh (Bretagna). Stridula e brillante, dialoga con il bombard. Timbro acuto e proiezione sorprendente rispetto alle dimensioni ridotte.
- Zampogna (Italia). Spesso con due canne melodiche e bordoni; associata a repertori natalizi e pastorali, ma oggi presente anche in progetti contemporanei.
- Gaida (Balcani). Tono caldo, cantilenante; varianti locali influenzano scala, volume e costruzione. Strumento d’insieme nei balli tradizionali.
- Cornemuse del Centro (Francia). Famiglia variegata; strumenti di taglia e accordatura diverse, adatti tanto al ballo quanto al concerto acustico.
Quali sono le dimensioni, il volume e il timbro?
Le dimensioni influenzano altezza e proiezione: canne più lunghe tendono a note più gravi e a un suono ampio, mentre strumenti compatti privilegiano agilità e brillantezza. Anche i materiali contano: legni duri offrono un attacco definito, mentre alternative sintetiche puntano a stabilità e bassa manutenzione.
Il volume varia molto: le cornamuse da esterno possono essere davvero sonore, ideali per spazi aperti; le versioni da interno, spesso a mantice, sono più contenute e adatte a session acustiche. L’intonazione, di frequente modale, sostiene repertori tradizionali e si integra con strumenti affini quando si concorda un riferimento comune.
Da dove viene la cornamusa?
Le cornamuse hanno radici antiche, con famiglie sviluppatesi indipendentemente in diverse regioni d’Europa e del Mediterraneo. Nel tempo sono passate da funzioni cerimoniali e militari a ruoli da concerto e folk, diventando simboli sonori di identità locali. Oggi convivono tradizione, ricerca organologica e nuove contaminazioni stilistiche.
Domande frequenti
La cornamusa è uguale alla zampogna?
Sono strumenti imparentati ma non identici. “Cornamusa” è una famiglia ampia; “zampogna” indica varianti italiane con caratteristiche costruttive e repertoriali specifiche.
Quanto è rumorosa una cornamusa?
Dipende dal tipo: i modelli da esterno sono molto sonori; smallpipes e uilleann pipes hanno volumi più moderati e si prestano ad ambienti interni.
Si può suonare al chiuso senza disturbare?
Sì, scegliendo varianti a mantice e a volume contenuto (ad esempio smallpipes o uilleann) e usando accorgimenti acustici di base per gestire la proiezione.
Serve saper leggere la musica per iniziare?
Non è indispensabile all’inizio: molte tradizioni si trasmettono per imitazione. Imparare i fondamenti di ritmo e notazione aiuta comunque a progredire con più sicurezza.
Che manutenzione richiede la cornamusa?
Cura delle ance, tenuta della sacca e controllo delle giunzioni. La frequenza dipende da materiali e clima; routine regolari mantengono intonazione e risposta affidabili.
Quanto costa una cornamusa?
I prezzi variano molto per tipo, materiali e costruzione artigianale. Per un acquisto consapevole è utile confrontare strumenti e chiedere consiglio a suonatori esperti o liutai.
Punti da ricordare
- La cornamusa usa una sacca, un chanter e bordoni.
- I bordoni creano un pedale continuo; la melodia scorre sopra.
- Esistono molte varianti regionali, con volumi e stili diversi.
- L’intonazione è spesso modale e non sempre coincide con lo standard orchestrale.
- Scegli il tipo considerando spazio, volume e repertorio.
Se ti incuriosisce questo suono, inizia dall’ascolto: confronta registrazioni di strumenti diversi per percepire differenze di timbro, volume e fraseggio. Tieni d’occhio gli elementi costanti (bordoni, continuità del suono) e quelli variabili (ornamenti, scala, attacco) per allenare l’orecchio in modo naturale.
Vuoi approfondire senza suonare? Prova a seguire concerti o dimostrazioni dal vivo: vedere mani e mantice all’opera aiuta a collegare ciò che senti a ciò che avviene fisicamente. Con un po’ di pratica d’ascolto, riconoscerai presto stili, accenti ritmici e famiglie di cornamuse a colpo d’orecchio.
