La zampogna è la cornamusa italiana per eccellenza: un aerofono a sacco dal suono continuo, riconoscibile e suggestivo. Nasce da tradizioni pastorali, si è evoluta nelle aree montane e collinari e oggi dialoga con folk, world music e progetti di nuova musica, restando uno strumento identitario e vivo.
Cos’è la zampogna, com’è fatta e come riconoscerla? In breve: cornamusa italiana con otre e canne, suono continuo con bordone, repertorio di pastorali e danze. Scoprirai origini, componenti, stili d’ascolto e differenze con organetto e mandolino.
Da dove proviene la zampogna?
Strumento tradizionale dell’Italia centro-meridionale, la zampogna appartiene alla famiglia delle cornamuse mediterranee, con radici antiche e una fioritura documentata in età medievale e moderna nel Mezzogiorno e nelle aree interne.
La sua storia intreccia migrazioni stagionali, feste comunitarie e pratiche devozionali: per questo è spesso associata alle celebrazioni invernali e alle processioni, ma la si incontra anche in contesti laici e festivi.
Dalla pastorale all’uso contemporaneo
Il suo immaginario si lega alla pastorale natalizia, canto strumentale dal carattere dolce e cullante, ma oggi la zampogna entra in ensemble folk, produzioni teatrali, colonne sonore e progetti educativi. La tradizione resta centrale, mentre nuove generazioni sperimentano timbri, accordature e repertori.
Come è costruita e come funziona?
Capire la struttura aiuta ad ascoltare meglio. La zampogna è un sistema di canne collegate a un otre che funge da serbatoio: l’aria immagazzinata alimenta in modo stabile i suoni, producendo il caratteristico bordone continuo.

Componenti principali
- Otre in pelle: tradizionalmente in capra o pecora, sigillato e dotato di fori d’innesto. Serve da riserva d’aria per un flusso costante e regolare.
- Bocchino: il musicista insuffla aria nell’otre attraverso un tubo; il controllo della pressione è cruciale per stabilità d’intonazione e volume.
- Cannelli melodici: due tubi sonori su cui si esegue la melodia (mano destra e sinistra). Possono differire per estensione, diteggiatura e timbro.
- Bordoni: una o più canne dedicate alla nota di base suonata ininterrottamente. Il bordone crea la trama armonica su cui danza la melodia.
- Reeds (ance): sottili lamelle che vibrano con l’aria. Tipologia e regolazione delle ance incidono su attacco, stabilità e colore timbrico.
- Campane e campanelli: terminali svasati in legno o corno che proiettano il suono e contribuiscono al carattere nasale e penetrante.
- Legature e cere: piccoli accorgimenti artigianali che sigillano, regolano e stabilizzano le canne, influenzando risposta e accordatura.
Tipi di ancia e accordature
Molti modelli di zampogna sono strumento ad ancia doppia sui cannelli melodici, mentre i bordoni possono impiegare ance semplici; la combinazione definisce stabilità e colore. Molti modelli montano due cannelli melodici e uno o più bordoni, carattere distintivo della famiglia. Le accordature variano per area e bottega: cambiano altezze, intervalli e relazioni fra melodia e bordone, dando vita a idiomi locali molto riconoscibili.
Punti chiave sulla zampogna
- Strumento a fiato tradizionale italiano della famiglia delle cornamuse.
- Insufflazione a bocca tramite bocchino sull’otre.
- Cannelli melodici doppi e uno o più bordoni.
- Diffuso in aree montane del Centro-Sud e nel Mediterraneo.
- Repertorio tipico: pastorali natalizie, tarantelle e danze locali.
- Timbro continuo e ricco di armonici con bordone stabile.
Quali suoni e stili caratterizza?
Il timbro è luminoso, intenso e leggermente nasale, con un bordone stabile che sostiene la melodia. Nella musica pastorale, le frasi ondeggiano con ornamenti sobrii, mentre nelle danze (tarantelle, saltarelli) emergono pulsazione regolare e accenti energici.
La resa dipende da ance, canne e pressione dell’aria: piccoli cambi influenzano attacco, dinamica e microintonazione. La presenza del bordone rende gli intervalli molto caratteristici, generando un campo armonico ricco di battimenti e armonici.
Confronti con strumenti affini
A differenza dell’organetto diatonico, che alterna inspirazioni e espirazioni del mantice per articolare la frase, la zampogna mantiene l’emissione costante grazie all’otre. Rispetto al mandolino, che appartiene ai cordofoni, la zampogna è un aerofono: il confine timbrico e tecnico è netto.
Dove si ascolta oggi?
Ancora viva nelle aree interne e montane, la zampogna accompagna feste d’inverno, processioni, eventi di comunità e festival folk. La si trova anche in registrazioni d’autore, progetti educativi e contaminazioni contemporanee con altri strumenti acustici ed elettronici.

- Feste natalizie: coppie di suonatori percorrono vie e piazze con brani tradizionali. Il repertorio include pastorali e arie devozionali.
- Festival di musica popolare: rassegne che mettono in dialogo strumenti e tradizioni di aree diverse, con workshop dedicati all’ascolto e alla pratica.
- Scuole e laboratori: percorsi introduttivi su storia, materiali e manutenzione, utili per capire come varia il timbro in base a ance e canne.
- Teatro e narrazione: la zampogna crea paesaggi sonori evocativi, perfetti per racconti di viaggio, memoria e rito.
- Registrazioni e produzioni: album e colonne sonore valorizzano il suo suono come firma timbrica, spesso accostato a voci, archi e percussioni.
- Eventi all’aperto: raduni e camminate sonore nelle aree montane, dove l’ambiente naturale amplifica e colora la proiezione.
Come riconoscere la zampogna all’ascolto?
Affina l’orecchio su alcuni indizi ricorrenti: continuità del suono, rapporto fra melodia e bordone, tipo di ornamenti e pulsazione ritmica. Confronta poi questi segnali con quelli di altri strumenti per rinforzare la memoria uditiva.
- Suono continuo: l’otre garantisce una colonna d’aria costante; la frase non “respira” come nel flauto. È un effetto cullante e persistente.
- Bordone stabile: una nota lunga e continua al basso; ascolta come interagisce con la melodia creando battimenti e colori armonici.
- Doppio canto: due cannelli melodici possono dialogare in parallelo o alternanza, generando contrasti e raddoppi efficaci.
- Timbro nasale: il colore è brillante e penetrante, con poche sfumature morbide; proietta bene all’aperto e in spazi ampi.
- Ornamenti misurati: trilli, appoggiature e passaggi rapidi sottolineano cadenze e punti d’arrivo senza spezzare la continuità.
- Ritmo di danza: nelle tarantelle la pulsazione è regolare e tenace; nelle pastorali la cadenza è più fluida, quasi sospesa.
Domande frequenti
Qual è la differenza tra zampogna e cornamusa scozzese?
Entrambe sono cornamuse, ma la zampogna ha configurazioni di canne e repertori diversi, un timbro meno metallico e una tradizione legata al Centro-Sud italiano.
Che cos’è la pastorale per zampogna?
È un brano strumentale dal carattere dolce e cullante, associato al periodo natalizio e alla figura dello zampognaro; mette in risalto melodia e bordone continuo.
In quali regioni italiane è più comune?
La tradizione è vivace soprattutto nel Centro-Sud e nelle aree montane interne. È documentata in regioni come Molise, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e Abruzzo.
Quali materiali si usano per otre e ance?
L’otre è spesso in pelle (capra o pecora), talvolta rivestita. Le ance possono essere di canna naturale o materiali moderni, scelte che influenzano stabilità e timbro.
In cosa differisce dall’organetto?
L’organetto è un aerofono a mantice con bottoni; articola suono e frase tramite il soffietto. La zampogna usa un otre e mantiene emissione continua e bordone fisso.
Come si accorda una zampogna?
In modo non standardizzato: dipende da modello, area e bottega. Si interviene su ance, lunghezza utile e legature per allineare melodia e bordone in modo stabile.
Riepilogo essenziale
- La zampogna è la cornamusa italiana con otre e canne multiple.
- Il suono nasce dall’aria continua che alimenta melodia e bordone.
- Repertorio: pastorali, tarantelle e danze di tradizione orale.
- Lo strumento è diffuso soprattutto nelle aree montane del Centro‑Sud.
- Riconoscerla: doppio canto, bordone stabile e timbro nasale.
Ascoltare con attenzione rivela come materiali, ance e pressione dell’aria plasmino il carattere dello strumento. Un approccio curioso e paziente ti aiuterà a collegare ciò che senti ai gesti e alla liuteria che lo rendono possibile, valorizzando il rapporto tra melodia e bordone.
Che tu stia scoprendo la zampogna per la prima volta o voglia approfondirne i dettagli, partire da storia, componenti e repertorio offre una mappa chiara. Cerca registrazioni di qualità, osserva le mani sui cannelli e prova a canticchiare le frasi: riconoscerai presto i tratti che rendono unica questa voce della tradizione.
