L’audio fa la differenza tra un video guardabile e uno professionale. In fotografia e videomaking, curare la registrazione sonora valorizza voce, ambiente e dettaglio del suono. Con esempi e consigli pratici imparerai a evitare distorsioni, rumore di fondo e dialoghi ovattati.
Per ottenere un suono chiaro, avvicina il microfono alla voce, imposta correttamente il guadagno, usa cavi bilanciati quando serve, applica antivento e tratta gli ambienti. Monitora con cuffie e registra un backup più basso per sicurezza.
Quali microfoni scegliere per video?
Per interviste e reportage, i microfoni più usati sono i lavalier a clip, i direzionali a fucile e gli handheld dinamici. Il microfono su camera è comodo, ma avvicinare la capsula alla bocca migliora subito la qualità.

Il microfono shotgun resta la scelta più versatile in esterni per isolare la voce dallo sfondo.
Quale pattern polare conviene?
In interni controllati, un cardioide ammorbidisce l’ambiente senza catturare troppo dietro. In esterni rumorosi o ventosi, un supercardioide o ipercardioide concentra l’ascolto, ma richiede puntamento accurato. Nei luoghi molto riverberanti, preferisci capsule con buon rifiuto fuori asse e timbrica naturale.
I lavalier sono discreti e costanti in movimento; scegli capsule con clip antivibrazione e paravento. Per il giornalismo mobile, un dinamico handheld gestisce urla e traffico con minori plosive, ideale per stand-up e domande al volo.
Come impostare livelli e guadagno?
Regola il preamplificatore finché la voce parlata arriva attorno a −18 dBFS (decibel full scale), così da tenere sufficiente headroom per risate, enfasi e incidenti. Evita di “alzare” una registrazione troppo distante: la distanza si paga con rumore.
Attiva un filtro passa‑alto a 70–100 Hz per tagliare rimbombi, passi e ventilazione. Disattiva l’auto‑gain quando possibile: può “pompare” l’ambiente durante le pause, alzando rumori che non vuoi. Se la camera offre canali separati, registra anche una traccia più bassa come rete di salvataggio.
Qual è un buon livello di picco?
Per dialoghi, mira a picchi tra −12 e −9 dBFS: abbastanza alti da essere puliti, ma con margine contro la saturazione. In post, potrai normalizzare o applicare target di loudness come EBU R128 (LUFS, Loudness Units relative to Full Scale) quando richiesto da piattaforme o broadcast.
Cavi bilanciati o sbilanciati?
Un cavo bilanciato con connettori XLR o TRS (Tip Ring Sleeve) invia il segnale su due conduttori in fase opposta più schermo:

i disturbi si annullano lungo tratte lunghe. Un TS (Tip Sleeve) sbilanciato, tipico di collegamenti consumer, è più vulnerabile a interferenze e ronzio.
Oltre i 3–5 metri o vicino a sorgenti elettriche, preferisci connessioni bilanciate. Su tratti cortissimi e puliti, uno sbilanciato può bastare. Se la tua fotocamera ha solo mini‑jack, un preamp o un adattatore XLR esterno migliora alimentazione e schermatura dei collegamenti.
Quando usare un registratore esterno?
Se i preamp della camera frusciano o mancano funzioni, un recorder dedicato offre alimentazione phantom, limitatori, pad e convertitori migliori. Sincronizza in post con un clap visivo/sonoro o timecode; mantieni un riferimento in camera per allineare le tracce rapidamente.
Come trattare rumore e ambienti?
All’aperto usa schiume e deadcat per il vento; al chiuso smorza rimbombi con tende, tappeti e coperte. Spegni climatizzatori, neon rumorosi e frigoriferi; chiedi silenzio di rispetto prima del ciak, poi registra qualche secondo di “room tone”.
Posiziona i microfoni lontano da superfici riflettenti; punta al petto, non alle labbra, per un timbro più naturale. La migliore riduzione del rumore resta la posizione: se puoi, sposta l’intervistato di un metro da muri nudi e fai una prova di ascolto.
Come posizionare il microfono shotgun?
Tieni il direzionale appena fuori inquadratura, a 20–40 cm dalla bocca, con angolo leggermente dall’alto. Evita di puntare di lato: fuori asse il tono cambia e il parlato perde presenza. In movimento, usa sospensioni elastiche per limitare i tocchi di camera o asta.
Workflow di registrazione sul set
Ecco una procedura solida per partire sereno, dall’arrivo alla chiusura del file. Adattala al contesto: interviste, giornalismo sul campo, backstage o tutorial.
- Valuta la location. Ascolta 30 secondi in silenzio per capire traffico, vento e riverberi. Identifica fonti rumorose e pianifica come eliminarle o attenuarle.
- Prepara l’attrezzatura. Verifica batterie, schede e cavi; porta adattatori e riserve. Controlla che filtri passa‑alto e alimentazioni siano coerenti con i microfoni.
- Posiziona i microfoni. Avvicina la capsula alla voce rispettando l’inquadratura. Usa supporti e clip per evitare urti, strofinamenti e rumori di cavo.
- Imposta i livelli. Regola il guadagno con voce reale, non con “check 1‑2”. Lascia margine per risate e sovrapposizioni, prevenendo i picchi improvvisi.
- Monitora in cuffia. Preferisci cuffie chiuse per isolarti dall’ambiente. Ascolta distorsioni, click di RF, ronzii e tocchi; correggi prima di iniziare.
- Registra room tone. Trenta secondi di ambiente aiutano i tagli in montaggio e la riduzione del rumore. Salvalo etichettando clip e scena per trovarlo subito.
- Annota e segna i take. Usa clap o slate per sincronizzare. A fine ripresa, una breve nota vocale sul file aiuterà in postproduzione.
- Fai un controllo finale. Riascolta spot di inizio, medio e fine clip; verifica che non ci siano drift o distorsioni. Esegui un backup su un secondo supporto.
Cose da fare e da evitare
- Usa microfoni vicini alla fonte.
- Preferisci cavi bilanciati su tratte lunghe.
- Evita il guadagno troppo alto in camera.
- Monitora sempre con cuffie chiuse.
- Registra un segnale di backup più basso.
- Non affidarti solo all’audio della fotocamera.
Domande frequenti
Chiarimenti rapidi sui dubbi più comuni quando si registra la voce sul campo o in ambienti interni.
Domande frequenti
Qual è la differenza tra cavi bilanciati e sbilanciati?
I bilanciati usano due conduttori più schermo per annullare interferenze: sono ideali su tratte lunghe o in ambienti elettricamente “sporchi”. Gli sbilanciati sono più semplici ed economici, ma vanno limitati a collegamenti corti e protetti.
Quando conviene un lavalier rispetto a uno shotgun?
Il lavalier è ottimo per interviste in movimento e continuità timbrica, soprattutto in interni. Lo shotgun eccelle all’aperto isolando la voce dal rumore. Scegli in base a distanza, ambiente e stile di ripresa.
Quali livelli impostare in camera per evitare distorsione?
Imposta il guadagno perché la voce normale stia attorno a −18 dBFS, con picchi tra −12 e −9 dBFS. Se possibile, registra una seconda traccia più bassa per sicurezza durante le variazioni improvvise.
Serve un registratore esterno per il giornalismo?
È utile quando la fotocamera ha preamp rumorosi, mancano ingressi XLR o servono funzioni come phantom, limitatore e registrazione di backup. Mantieni comunque un riferimento in camera per sincronizzare facilmente.
Come ridurre il rumore del vento in esterni?
Usa schiume e “deadcat”, posiziona il microfono riparato e punta verso il petto, non alle labbra. Se possibile, gira di spalle al vento o cerca barriere naturali come muri e siepi.
Posso registrare in mono e poi ottenere stereo?
Per dialoghi, una traccia mono centrale è ideale. Lo “stereo” artificiale può allargare, ma non aggiunge dettaglio: meglio registrare pulito e usare effetti con cautela in post.
In sintesi operativa
- Avvicina il microfono alla voce.
- Controlla livelli tra −18 e −9 dBFS.
- Preferisci cavi bilanciati su percorsi lunghi.
- Usa filtri antivento e cura l’ambiente.
- Registra un backup e ascolta in cuffia.
Con un po’ di metodo, la qualità del suono sale rapidamente. Scegli il microfono adatto, cura i collegamenti e mantieni un flusso di lavoro ripetibile. Piccoli accorgimenti come il filtro passa‑alto, la distanza costante e un monitoraggio attento evitano ore di correzioni in post.
Non serve un arsenale costoso: spesso basta avvicinare la capsula, regolare il guadagno con criterio e prevenire rumori evitabili. Con queste buone pratiche, le tue immagini avranno finalmente un suono all’altezza.
