Un ritratto convincente nasce dall’equilibrio tra somiglianza, proporzioni del volto e gestione del chiaroscuro. Con un percorso chiaro passerai dalla costruzione geometrica alla resa di pelle, barba e ciglia, mantenendo coerenza tra struttura, luce e texture per un volto credibile.

Per un ritratto maschile realistico: imposta proporzioni con metodo Loomis, scegli una luce principale, blocca tre valori, modella con sfumature, cura occhi, naso, bocca e ciglia. Alterna bordi duri/morbidi e proteggi i passaggi con spruzzi leggeri di fissativo.

Quali proporzioni usare per il viso?

Inizia con forme semplici:

Diagramma schematico della testa umana con linee che indicano proporzioni
Schema delle proporzioni della testa umana con divisioni in terzi. · LadyofHats · CC BY-SA 4.0 · Human head proportions.svg

una sfera per la calotta cranica e un piano per la faccia. Molti disegnatori usano il metodo Loomis per dividere la testa in volumi gestibili: dalla linea dei capelli al mento in tre parti uguali (capelli–sopracciglia–base del naso–mento), con l’ampiezza del volto pari a circa cinque occhi allineati.

Dove collocare occhi, naso e bocca?

Gli occhi cadono a metà dell’altezza della testa, non più in alto: lo spazio tra loro è un “occhio”. La base del naso coincide con il terzo inferiore; la bocca sta circa a un terzo tra la base del naso e il mento. Le orecchie si allineano tra sopracciglia e base del naso.

Assi e inclinazioni

Traccia un asse centrale sul viso per orientare naso e bocca, poi assi per gli occhi. Con prospettive oblique, ricontrolla gli allineamenti: se la testa ruota, anche le “orizzontali” di occhi e bocca diventano assi inclinati coerenti con il piano del volto.

Come scegliere luci e ombre?

Definisci una fonte luminosa semplice e coerente:

Busto di marmo illuminato lateralmente che evidenzia forti contrasti di luce
Busto in marmo illuminato lateralmente che mostra chiare masse di luce e ombra. · Metehan Alp · Pexels License · Busto In Marmo Di Personaggio Storico In Luce Drammatica

una sola lampada laterale crea un chiaroscuro leggibile. Pensa in tre valori tonali (chiaro, medio, scuro) e disponili in masse: grandi aree prima dei dettagli. Una luce unica evita ombre multiple e confusione nella forma, come raccomandano antichi trattati sul disegno della forma.

Stabilisci una “mappa” dell’ombra propria (sul lato in ombra del volto) e delle ombre portate (per esempio sotto il naso). Mantieni i mezzi toni puliti e gerarchizzati. Quando modelli, alterna bordi netti nelle zone strutturali (narice, piega palpebrale) a bordi morbidi dove la forma curva lentamente (guancia, zigomo).

Qual è la differenza tra ombra propria e ombra portata?

L’ombra propria appartiene alla parte del volto che non riceve luce diretta; l’ombra portata è proiettata da una forma su un’altra. La prima cambia gradualmente, la seconda presenta un limite più definito in prossimità dell’oggetto che la genera.

Fasi essenziali del ritratto

  • Imposta le proporzioni con forme semplici.
  • Definisci la direzione delle luci principali.
  • Blocca i valori tonali in tre masse.
  • Modella i volumi con sfumature graduali.
  • Raffigura occhi, naso e bocca con spigoli morbidi.
  • Integra texture di pelle, capelli e ciglia.
  • Rifinisci bordi, accenti e passaggi d’aria.

Come rendere occhi, naso e bocca credibili?

Negli occhi, disegna prima la cavità orbitale, poi le palpebre come forme con spessore. L’iride non è un cerchio perfetto: è ellittica se l’occhio è inclinato. Lascia un riflesso nel punto di massima luce e ricorda che il bordo superiore dell’iride è spesso leggermente più scuro per via della palpebra.

Le ciglia nascono dalla palpebra, con direzioni a ventaglio; evita linee a “pettine”. Le sopracciglia sono masse di peli che si infittiscono e schiariscono: suggeriscile con insiemi, non con singoli tratti isolati. Per un occhio credibile, separa interno dell’angolo lacrimale e margine palpebrale con un spigolo morbido.

Nel naso, semplifica in tre piani: dorso, pareti laterali e punta con alari. Le narici sono ombre ellittiche, non buchi neri; definisci il punto più scuro solo vicino alla parete interna. Per la bocca, pensa a un “cuscinetto” a forma di arco: labbro superiore più scuro, inferiore più chiaro, con un riflesso centrale sottile.

Integra barba e baffi come velature di trama: varia pressione e ritmo tra gruppi di peli. Evita contorni continui attorno alle labbra o al naso; lascia “passaggi d’aria” dove i toni confinanti si fondono, così il volto respira e la forma resta tridimensionale.

Errori comuni e correzioni rapide

Molti problemi si risolvono con controlli di base e piccole correzioni. Se lavori a carboncino o grafite, valuta uno spray fissativo leggero tra fasi per proteggere i passaggi; prova prima su test, perché può scurire di poco i toni.

  • Proporzioni sballate: verifica altezza del cranio e larghezza a “cinque occhi”. Usa linee guida leggere, poi rinforza soltanto quelle corrette. Una misura di riferimento ripetuta ti mantiene coerente.
  • Valori compressi: se tutto è medio, nulla risalta. Riserva accenti scuri alle zone chiave (narici, ciglia, fessura labiale) e una piccola riserva di bianco nelle aree di highlight.
  • Bordi tutti uguali: bordi monotoni appiattiscono. Alterna stacchi nitidi e sfumati secondo il cambio di piano. Un bordo troppo duro sulla guancia in luce va addolcito a piccoli cerchi.
  • Occhi “gemelli”: copia le relazioni, non lo schema. L’occhio più lontano è leggermente più stretto; controlla asse delle palpebre e direzione degli sguardi per evitare asimmetrie involontarie.
  • Naso senza struttura: abbozza i tre piani principali prima delle narici. Non riempire di nero le narici; accenta il punto di contatto con il filtrum e fai salire leggermente l’ombra sul lato in ombra.
  • Bocca rigida: il labbro superiore è inclinato verso il basso; quello inferiore prende più luce. Evita contorni continui; suggerisci volume con gradienti e un sottile riflesso sotto il labbro inferiore.
  • Pelle “a chiazze”: costruisci in strati leggeri dal grande al piccolo. Unifica con una sfumatura ampia prima di aggiungere pori, lentiggini e micro-texture in zone selettive.
  • Macchie e sbavature: appoggia la mano su un foglio di protezione e fissa quando serve. Il fissativo va spruzzato a distanza, in passate sottili, mantenendo il disegno orizzontale.

Domande frequenti

Quali matite usare per un volto maschile?

Per la costruzione lineare usa matite dure (H–2H); per i toni medi B–2B; per accenti scuri 4B–6B. Mantieni le punte diverse: fine per dettagli, smussata per masse.

Meglio da foto o dal vero?

Entrambe le opzioni funzionano. Il dal vero allena occhio e proporzioni; la foto consente pause e confronti. Evita lenti grandangolari troppo spinte che deformano il volto.

Come suggerire barba e baffi senza “spine” dure?

Lavora per masse, non per peli singoli. Blocca prima il valore generale, poi varia ritmo e direzioni con tratti spezzati e sovrapposti, riservando pochi peli nitidi nelle aree focali.

Il fissativo rovina il disegno?

Se applicato correttamente, no. Spruzza da 25–30 cm in passate sottili e asciutte. Testa sempre su un campione per valutare l’eventuale leggero scurimento dei toni.

Quanto tempo serve per un ritratto completo?

Dipende dalla tecnica e dal livello di dettaglio: da 1–2 ore per uno studio tonale a 6–10 ore (o più) per un disegno rifinito con texture.

Come evitare che gli occhi risultino “spenti”?

Mantieni un piccolo punto luce coerente con la fonte luminosa, non al centro geometrico. Oscura leggermente il bordo superiore dell’iride e differenzia la palpebra superiore da quella inferiore.

Riepilogo essenziale

  • Imposta le proporzioni con griglie semplici e misure ripetibili.
  • Stabilisci una sola luce e tre masse di valore leggibili.
  • Alterna bordi duri e morbidi per modellare la forma.
  • Dettaglia occhi, naso e bocca con misure relative.
  • Proteggi e uniforma i toni con fissativo leggero.

La pratica costante rende naturali misurazioni e passaggi di tono. Lavora dal grande al piccolo, controlla spesso allo specchio o a distanza, e mantieni un flusso di correzioni leggere invece di interventi drastici. Un processo ordinato libera attenzione per espressione e carattere del soggetto.

Parti da studi brevi dedicati a proporzioni, luce e singole feature; poi unisci le competenze in ritratti completi. Con scelte semplici, strumenti essenziali e un metodo ripetibile, ogni sessione costruisce la successiva: il tuo segno diventerà più sicuro e la somiglianza più stabile.

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