Le tempere sono colori versatili e coprenti, ideali per studio, illustrazione e scuola. Se desideri risultati puliti e controllati, capire supporti, diluizione e miscelazione fa la differenza. Dalla pittura a tempera tradizionale ai moderni colori a tempera, fino alla classica tempera all’uovo, imparerai come ottenere stesure omogenee.

In breve: scegli carta pesante o supporti preparati, diluisci poco alla volta fino a una consistenza tipo yogurt, stendi strati sottili e asciutti, miscela con criterio (massimo tre pigmenti). Proteggi il lavoro con vernice opaca e conserva i colori chiusi, al riparo da luce e gelo.

Quali supporti scegliere per le tempere?

Le tempere aderiscono bene a carta pesante, cartoncino e supporti rigidi preparati.

Pennello coperto di gesso acrilico bianco con setole imbevute
Pennello con gesso acrilico bianco applicato sulle setole. · Stickpen · Public domain · File: Gesso acrylic brush.jpg - Wikimedia Commons

Per lavori stabili, preferisci carta pesante (almeno 200–300 g/m²) o tavole primerizzate con gesso acrilico bianco.

Carta, cartone e tavole

Una carta liscia limita la grana e facilita dettagli e campiture uniformi; una carta leggermente ruvida aiuta ad ancorare il colore. Il cartone Bristol è ideale per illustrazione, mentre tavolette in MDF o legno, già sigillate, riducono deformazioni e ondulazioni.

Fondi e preparazioni

Il gesso (primer) sigilla e uniforma l’assorbimento: due mani sottili bastano per evitare aloni. Su supporti scuri, un primer bianco aumenta la luminosità dei colori; su supporti chiari, un primer neutro riduce l’assorbimento e rende la stesura più scorrevole.

Quanto diluire le tempere?

Le tempere sono a base d’acqua: diluisci gradualmente per regolare coprenza e scorrevolezza. Aggiungi poche gocce per volta, mescola e verifica su uno scarto. L’obiettivo è una consistenza simile allo yogurt da bere, capace di coprire senza strisciare.

Consistenze di riferimento

Per campiture ampie usa una miscela fluida che non coli; per dettagli preferisci una pasta più densa. Lavora a strati sottili: asciugano velocemente e riducono le righe del pennello. Usa acqua pulita e cambia bicchiere spesso per non sporcare i toni.

Procedura essenziale in breve

  • Prepara il supporto e una tavolozza pulita.
  • Inumidisci leggermente i pennelli con acqua.
  • Diluire il colore a piccoli step fino alla consistenza giusta.
  • Stendi strati sottili, lasciando asciugare fra uno e l’altro.
  • Miscela i colori partendo dai toni chiari.
  • Proteggi il lavoro asciutto con vernice finale opaca.

Come miscelare bianco, nero, bordeaux e lilla?

Bianco e nero modificano soprattutto il valore (chiarezza/scurezza), mentre bordeaux e lilla richiedono equilibrio tra rosso, blu e, quando serve, una punta di bianco o di complementare.

Vortici di vernice rossa e blu che si mescolano creando sfumature
Vortici di vernice rossa e blu che mostrano miscelazioni cromatiche. · Merlin Lightpainting · Pexels License · Mixture of Red and Blue Paint

Procedi per micro-aggiunte e annota le proporzioni.

  • Bianco: schiarisce e aumenta l’opacità, ma può raffreddare e desaturare. Aggiungilo lentamente per non “gessare” il colore; il bianco titanio copre di più del bianco di zinco.
  • Nero: scurisce e spegne; crea ombre credibili se miscelato con il complementare del colore di base. Usalo poco alla volta per evitare fanghiglia.
  • Bordeaux: parti da un rosso freddo (carminio) con blu oltremare; se vira al violaceo, aggiungi un tocco di rosso caldo. Per profondità, una traccia di bruno o una goccia di nero.
  • Lilla: un mix di blu e rosso con aggiunta di bianco. Per un lilla freddo aumenta il blu; per un lilla caldo aggiungi un rosso magenta. Schiarisci gradualmente per non perdere saturazione.
  • Neutri e grigi: mescola complementari (es. rosso/verde, blu/arancio) per grigi ricchi; il solo nero spesso sporca i colori. La via cromatica mantiene armonia nella tavolozza.
  • Controllo della saturazione: per spegnere un tono, inserisci il suo complementare a micro-dosi; per ravvivarlo, aggiungi il primario dominante. Evita di correggere avanti e indietro in grandi quantità.
  • Prove e campioni: crea strisciate e piccole scale di valore. Usa la ruota dei colori come mappa per prevedere direzione e rischi di fango.
  • Igiene del colore: non superare tre pigmenti nella stessa miscela e pulisci il pennello tra un passaggio e l’altro. Una tavolozza ordinata semplifica ripetibilità e coerenza.

Che pennelli funzionano meglio con le tempere?

Le tempere si trovano bene con setole sintetiche medio-morbide: offrono elasticità, tenuta della punta e una buona memoria di forma. Le setole naturali possono assorbire troppo legante e risultare meno prevedibili.

Scegli punte tonde per linee e dettagli, piatte per campiture e bordi netti, filbert per transizioni morbide. Lavali subito in acqua tiepida con sapone delicato e non lasciare che il colore asciughi alla base del pennello.

Asciugatura, strati e finitura

Le tempere asciugano in tempi rapidi, spesso in minuti: temperature moderate e bassa umidità aiutano. I colori tendono a schiarire un poco a secco: pianifica il valore finale e verifica con piccole prove. I tempi brevi permettono velature e correzioni senza lunghe attese.

Applica la vernice finale solo a lavoro perfettamente asciutto. Un’opaca valorizza l’estetica della tempera; una satinata aggiunge profondità senza riflessi eccessivi. Testa sempre su uno scarto per valutare eventuali variazioni di tono o di opacità.

Sicurezza e conservazione delle tempere

Cerca un’etichettatura chiara e le indicazioni d’uso del produttore; lavora in ambiente aerato, evita il contatto prolungato con la pelle e non ingerire i materiali. Negli Stati Uniti, lo standard ASTM D4236 richiede che i materiali d’arte siano valutati ed etichettati riguardo a potenziali rischi per la salute. Chiudi bene i tubi e pulisci strumenti e tavolozza.

Conserva i lavori al riparo da luce diretta, umidità e sbalzi termici. La resistenza alla luce varia per pigmento: consulta le schede tecniche e la scala di solidità alla luce del produttore; lo standard ASTM D4303 descrive metodi di prova per la valutazione della solidità dei coloranti per artisti. Non congelare le tempere e usa contenitori ermetici per campioni e miscele.

Domande frequenti

La tempera è uguale alla gouache?

Sono simili per opacità e base acquosa, ma la gouache contiene spesso più pigmento e cariche per una finitura più vellutata. La tempera scolastica privilegia praticità e coprenza; la gouache offre maggiore controllo nelle sfumature fini.

Posso usare le tempere su tela?

Sì, se la tela è ben preparata con gesso acrilico. Tuttavia le tempere rendono al meglio su carta pesante o tavolette: su tele molto assorbenti il colore può risultare gessoso o screpolare in strati spessi.

Quanto tempo impiegano ad asciugare le tempere?

Da pochi minuti a decine di minuti, in base a spessore, umidità e temperatura. Strati sottili accelerano l’asciugatura; evita correnti d’aria troppo forti che possono creare bordi asciutti irregolari.

Si possono verniciare le tempere?

Sì. Preferisci vernici finali acriliche opache o satinate, applicate solo a completo essiccamento. Fai un test su uno scarto: alcune vernici possono scurire leggermente i toni o amplificare le differenze di assorbimento.

Come ottenere un bordeaux intenso?

Mescola un rosso freddo (carminio) con blu oltremare; aggiungi piccole dosi di rosso caldo per equilibrarlo. Per profondità, una traccia di bruno o di nero; schiarisci con bianco con cautela per non desaturare troppo.

Le tempere scolastiche sono atossiche?

Cerca indicazioni di sicurezza e pittogrammi; molti prodotti sono formulati per uso didattico. Evita l’ingestione, proteggi superfici e mani e supervisiona i minori. Segui le istruzioni del produttore e aerare l’ambiente di lavoro.

In sintesi operativa

  • Scegli supporti rigidi o carta 200–300 g/m², primer in gesso.
  • Diluizione graduale: poca acqua, consistenza tipo yogurt.
  • Lavora a strati sottili; asciugano rapide e permettono velature.
  • Miscela con logica (max tre pigmenti); bordeaux e lilla richiedono prove.
  • Conserva al riparo da luce e gelo; verifica etichette e solidità.

Porta sempre con te una piccola tavolozza e qualche scarto di carta: le prove rapide ti aiutano a confermare diluizione, valore e direzione cromatica prima di impegnarti sull’opera finale. Procedi per incrementi, osserva come il colore si comporta a secco e aggiusta di conseguenza.

Con pratica ragionata, le tempere diventano un mezzo affidabile e duttile. Pianifica, osserva e lavora in leggerezza: il controllo nasce da abitudini semplici, come miscele annotate, pennelli puliti e strati sottili. Sperimenta senza fretta: un processo chiaro fa crescere stile e sicurezza.

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