I nodi sono strumenti versatili e affidabili per campeggio, trekking e vita all’aria aperta. Che si tratti di legature, asole stabili o intrecci di corda, saperli eseguire bene fa la differenza. In questa guida trovi usi, passaggi e controlli essenziali per bolina, scorsoio, Palomar e altri classici.
Non serve conoscere centinaia di nodi: con pochi gesti ben eseguiti puoi fissare teli, creare asole sicure e giuntare corde. Qui trovi quando usarli, come farli, come testarli e come evitare errori, con esempi chiari e consigli di pratica in contesto outdoor.
Quali nodi servono davvero all'aperto?
Esistono migliaia di nodi descritti nei manuali: non è necessario conoscerli tutti. L’importante è farne pochi, ma bene, in modo ripetibile e controllabile. Un’opera classica cataloga oltre 3.800 nodi con circa 7.000 illustrazioni, a riprova della varietà disponibile.
Per la maggior parte delle uscite, bastano nodi polivalenti: nodo piano, gassa d’amante (bolina), nodo parlato, nodo scorsoio, nodo a otto semplice e nodo bandiera. Coprono fissaggi, asole e giunzioni nella quotidianità outdoor senza ricorrere a soluzioni complesse.
Quando usare la bolina?
La bolina, nota anche come gassa d’amante, crea un’asola fissa che non scorre e si scioglie con facilità dopo il carico. È utile per tiranti di un telo, per creare un punto di presa o per fissare una corda attorno a un oggetto senza strangolarlo.
Quando conviene lo scorsoio?
Il nodo scorsoio genera un’asola scorrevole per stringere rapidamente attorno a pali o sacchi. È pratico per chiudere provvisoriamente un fascio o per blocchi non critici. Evita di usarlo dove un allentamento accidentale sarebbe problematico o su carichi dinamici.
Il Palomar fuori dall’acqua?
Il Palomar nasce nella pesca, ma la sua semplicità e resistenza lo rendono utile anche per piccole legature su cordini sottili. È efficace con cavi lisci e trecce compatte, quando altri nodi tendono a slittare.
Come scegliere il nodo giusto?
Il nodo va scelto in base allo scopo, al tipo di corda e al carico previsto. Considera anche quanto dovrà restare in posa e quanto dovrà essere semplice da sciogliere in fretta.
- Scopo: fissare un telo, creare un’asola, giuntare corde o fermare un’estremità.
- Carico: statico o variabile; se è intermittente, scegli nodi che non tendono ad allentarsi.
- Materiale: nylon, polipropilene, canapa o treccia tecnica influenzano attrito e serraggio.
- Condizioni: bagnato, ghiaccio, sabbia o fango riducono l’aderenza e cambiano i risultati.
- Scioglibilità: preferisci nodi che si sciolgono facilmente dopo il carico previsto.
- Ripetibilità: in emergenza vincono i gesti semplici e memorizzabili.
Come eseguire 7 nodi passo dopo passo
Vediamo, con gesti semplici, come eseguire nodo piano, gassa d’amante e nodo parlato, oltre a scorsoio, Palomar, otto semplice e bandiera.

Ogni descrizione è pensata per uso outdoor generale, non per attività critiche.
- Nodo piano (reef knot): unisce due corde di diametro simile per legature leggere. Incrocia “destra su sinistra”, poi “sinistra su destra”, e serra allineando le spire. Evitalo per carichi importanti o corde molto scivolose.
- Gassa d’amante (bolina): per creare un’asola fissa affidabile. Fai un piccolo occhiello, porta il capo libero dentro, attorno al corrente e di nuovo nell’occhiello. Assesta e controlla la coda prima dell’uso.
- Nodo parlato (clove hitch): per fissare rapidamente a un palo o ramo. Avvolgi due spire incrociate attorno al supporto e chiudi inserendo il capo sotto l’ultimo passaggio. Stabilizzalo con un mezzocollo se è soggetto a scosse.
- Nodo scorsoio (slip knot): per stringere e rilasciare con un gesto. Crea un’asola semplice e fai passare un’ulteriore ansa attraverso il nodo. Non usarlo su carichi che non devono scorrere.
- Nodo Palomar: raddoppia la lenza o il cordino, infilalo nell’occhiello, fai un nodo semplice con l’ansa, passa l’ansa attorno all’oggetto e serra gradualmente. Funziona bene con materiali lisci.
- Otto semplice (stopper): nodo di arresto per evitare che la corda scorra fuori da un foro o carrucola. Disegna un “8” e ripassa il capo nel tracciato. Ottimo come fermacorda, non come giunzione.
- Nodo bandiera (sheet bend): giunta per corde di diametro diverso. Forma un’asola con la corda più spessa, passa il capo dell’altra dietro l’asola, sopra e sotto se stesso, e serra con decisione.
Buone pratiche essenziali
- Verifica e serra ogni nodo, sempre.
- Lascia una coda di 10–15 cm, se possibile.
- Allinea le spire: il nodo lavora meglio.
- Prova il nodo sotto carico reale.
- Evita corde bagnate o ghiacciate quando serve attrito.
- Scegli il nodo adeguato al materiale.
Errori comuni e come evitarli
Il primo errore è non “vestire” il nodo: spire storte o incrociate male riducono l’efficacia.

Nel glossario dell’International Guild of Knot Tyers (IGKT), “dressing” indica l’allineamento delle parti e “setting” il serraggio controllato: due fasi che andrebbero sempre eseguite. Un altro errore è tagliare troppo corto il capo libero.
- Non contare sulla memoria muscolare: ripeti i gesti finché sono fluidi.
- Evita nodi inadatti al materiale: una treccia liscia richiede soluzioni con più attrito.
- Non fidarti di un nodo appena fatto: testalo prima del carico vero.
- Non trascurare l’usura: guaine pelose o appiattite richiedono sostituzione.
- Evita improvvisazioni sotto stress: prepara tiranti e giunte prima che servano.
Corde, materiali e carichi
Il materiale influenza molto come “lavora” un nodo. Le fibre sintetiche lisce scorrono di più; le corde naturali hanno maggiore grip ma sono sensibili all’umidità. Il diametro conta: corde sottili possono segare, quelle grosse richiedono più forza per serrare.
Considera anche costruzione (trecciato o ritorto), elasticità e condizioni ambientali. Sabbia, ghiaccio e acqua riducono l’attrito e possono far scivolare nodi altrimenti affidabili. Quando l’affidabilità è fondamentale, preferisci nodi con ridondanza di spire e una coda generosa, e fai sempre una prova realistica in anticipo.
Domande frequenti
Qual è il nodo più versatile per il campeggio?
La gassa d’amante (bolina) è tra le scelte più versatili: crea un’asola fissa, si scioglie facilmente dopo il carico ed è utile per tiranti, fissaggi e punti di presa.
Quale nodo usare per tendere un tarp?
Per fissare a un palo o ramo usa un nodo parlato e stabilizzalo con un mezzocollo. Per tensionare i tiranti, preferisci nodi regolabili o carrucole improvvisate con passaggi di corda.
Come si scioglie un nodo bloccato?
Rilassa il carico, spingi e ruota le parti del nodo per allentarlo, poi lavora sul bight (ansa) anziché sui capi. Usa un marlinspike o il dorso di un moschettone, proteggendo le mani.
Quanta coda lasciare dopo un nodo?
In generale 10–15 cm, se possibile. Più la corda è scivolosa o il carico variabile, più conviene aumentare la coda e controllare periodicamente il serraggio.
I nodi indeboliscono la corda?
Ogni nodo concentra lo sforzo e può ridurre la resistenza di una corda. Per questo è importante scegliere nodi adatti al materiale, vestirli bene, lasciare coda sufficiente e testare prima dell’uso reale.
In sintesi, cosa ricordare
- Conosci 7 nodi che coprono la maggior parte delle situazioni.
- Scegli il nodo in base a carico, corda e scopo.
- Dress, set e controlla sempre con una coda adeguata.
- Evita materiali e condizioni che riducono l’attrito.
- Prova il nodo in sicurezza prima dell’uso reale.
Imparare i nodi è una competenza pratica: più li ripeti, più diventano naturali. Tieni a portata di mano un cordino, esercitati a casa e poi sul campo. Scegli pochi gesti essenziali, eseguili con cura, controllali sempre e adatta il nodo al materiale e alla situazione.
Come regola d’oro, vesti e serra ogni nodo, lascia una coda generosa e prova sotto carico realistico. Questo approccio riduce gli imprevisti e aumenta l’affidabilità del tuo equipaggiamento in outdoor, senza complicare la vita con schemi difficili da ricordare.
