Un’allacciatura corretta può trasformare la sensazione delle tue scarpe da corsa: migliora stabilità, comfort e controllo. Con piccoli accorgimenti sui lacci e sulla tensione, le calzature si adattano al piede e riducono sfregamenti e punti di pressione. In questa guida pratica trovi tecniche semplici, esempi chiari e consigli per diversi tipi di piede e attività all’aperto.
Allacciare bene significa distribuire la pressione, bloccare il tallone senza stringere troppo e lasciare spazio alle dita. Scegli la tecnica in base al tuo piede (collo alto, piede largo o stretto) e all’attività. Prova, cammina qualche minuto, poi regola la tensione finché non senti equilibrio tra tenuta e comfort.
Perché l’allacciatura delle scarpe conta?
Un’allacciatura ben fatta distribuisce la tensione in modo uniforme e stabilizza il piede, riducendo sfregamenti e vesciche. La giusta regolazione migliora la sensazione di “presa” senza ostacolare la circolazione, rendendo la corsa più fluida su strada, sterrato e sentieri.
Qual è la misura giusta dei lacci?
I lacci devono essere abbastanza lunghi da completare il percorso degli occhielli e consentire il nodo che preferisci, senza eccedere. Se usi tecniche che saltano o raddoppiano occhielli, valuta lacci leggermente più lunghi per mantenere una tensione omogenea su tutta la tomaia.
Quale allacciatura usare per il tuo piede?
Non esiste una sola tecnica valida per tutti.

Per un collo del piede sensibile, l’allacciatura parallela riduce la pressione; per talloni che scivolano, i nodi di bloccaggio aiutano. Piedi larghi beneficiano di incroci meno serrati sull’avampiede, mentre quelli stretti preferiscono una tensione più progressiva dalla punta verso la caviglia.
- Anello del runner (blocco tallone): crea due asole negli ultimi occhielli e fai passare ogni laccio nell’asola opposta. Blocca il tallone e limita lo scivolamento in discesa senza stringere eccessivamente la parte centrale.
- Allacciatura parallela: i lacci corrono diritti sul dorso del piede e scendono sul lato verso l’occhiello successivo. Distribuisce la pressione sul collo del piede e aiuta quando la tomaia è già rigida.
- Allacciatura a finestrella: crea “buchi” dove senti pressione saltando l’incrocio su uno o due punti. Utile se avverti un fastidio localizzato sul dorso del piede o vicino a un osso sporgente.
- Allacciatura a scala: alterna passaggi verticali e orizzontali per una tensione ordinata e modulabile. È stabile sul lungo, ideale quando vuoi una presa costante senza stringere troppo i metatarsi.
- Incrocio diagonale mirato: sposta un incrocio più in alto o più in basso per allentare o accentuare la pressione in un’area. Tecnica versatile se un punto specifico si arrossa o si irrita.
- Per piede largo: non incrociare i lacci sui primi occhielli dell’avampiede, così la tomaia “apre” di più. Poi aumenta gradualmente la tensione man mano che sali verso la caviglia.
- Per piede stretto: incroci ravvicinati e progressivi verso il collo del piede migliorano la tenuta. Aggiungi un blocco finale negli ultimi occhielli per evitare movimenti laterali nelle curve.
- Doppio nodo pulito: dopo aver raggiunto la tensione giusta, esegui un secondo passaggio per stabilizzare il fiocco. Meglio un doppio compatto che ricalcare continuamente il nodo durante la corsa.
Quando fare un doppio nodo?
Quando corri su sterrato o trail lunghi, i movimenti del piede possono sciogliere nodi troppo “morbidi”. Un doppio nodo riduce il rischio che i lacci si allentino; se la tensione è corretta, non serve stringere più del necessario.
Passaggi essenziali rapidi
- Scegli lacci di lunghezza adeguata.
- Inizia dall’allineamento del tallone nella scarpa.
- Allaccia con tensione progressiva dall’avampiede al collo.
- Usa l’anello del runner per bloccare il tallone.
- Controlla spazio sull’avampiede (1–1,5 cm).
- Cammina e prova, poi regola se serve.
Come stringere i lacci senza dolore
Punta a una tensione che “abbraccia” il piede, non che lo schiaccia. Parti dall’avampiede e alza gradualmente la forza verso il collo del piede, lasciando libertà alle dita. Se senti indolenzimento sul dorso, allenta di mezzo occhiello o modifica il pattern di incrocio.
Se il tallone scivola, prova il loop del runner negli ultimi occhielli:

crea due asole, incrocia i capi nelle asole opposte e stringi. Così ottieni un blocco efficace sul retro senza aumentare la pressione centrale, migliorando la stabilità nelle discese.
Quanta tensione è ideale?
Immagina la tomaia come una cerniera: uniforme e progressiva. Una tensione eccessiva limita il movimento naturale e può causare fastidi; troppo bassa fa “ballare” il piede. Cerca il punto in cui la scarpa segue i movimenti ma non scivola, soprattutto in curve e cambi di ritmo.
Quando cambiare lacci e scarpe?
Lacci sfilacciati o con elasticità alterata non tengono il nodo e si allentano. Anche una tomaia deformata cambia il modo in cui la tensione si distribuisce. Se noti queste condizioni, valutane la sostituzione: la resa dell’allacciatura dipende anche dall’integrità dei materiali.
Se esci spesso sotto la pioggia, asciuga i lacci all’aria e alterna le scarpe per far riposare le schiume. In fase di sostituzione, valuta lacci elasticizzati se pratichi triathlon o vuoi una calzata più rapida; per trail tecnici, meglio lacci tradizionali ben regolabili.
Segnali che la scarpa non calza più bene
- Vesciche ricorrenti in zone nuove: spesso indicano che la tensione non è più uniforme o la tomaia ha perso struttura. Prova un pattern che riduca la pressione.
- Dita compresse o formicolio: sintomo di eccessiva tensione sull’avampiede. Allenta i primi due occhielli o usa un’incrociatura che “apra” la parte frontale.
- Tallone che scivola: indica presa insufficiente sul retro. Aggiungi un blocco finale o verifica l’altezza del collarino e la compatibilità con il tuo piede.
- Allacciatura che si allenta spesso: può dipendere da lacci consumati o lisci. Cambia materiale o passa a lacci piatti per una presa più stabile.
- Usura irregolare dei lacci: segno che alcuni punti lavorano più degli altri. Rivedi il percorso degli incroci per riportare equilibrio tra le sezioni.
Come adattare l’allacciatura all’attività
Sterrato e discesa richiedono più controllo sul tallone; pianura prolungata valuta comfort e traspirazione. Per camminata veloce punta su una tensione media che favorisca la rullata naturale, mentre su ripetute brevi puoi osare una presa leggermente più decisa nella parte centrale.
- Strada lunga: privilegia una pressione equilibrata su tutto il dorso; se il collo è sensibile, scegli la parallela per ridurre i picchi di carico.
- Trail tecnico: usa un blocco al tallone e attenzione al fango; una tensione leggermente più alta sul collo garantisce precisione nei passaggi stretti.
- Salite e discese: stringi un po’ di più prima di una lunga discesa; allenta di mezzo occhiello in salita per favorire l’estensione dell’avampiede.
- Allenamenti intervallati: tensione centrale moderata e facile da regolare tra una prova e l’altra. Un pattern ordinato fa risparmiare tempo nelle transizioni.
- Camminata quotidiana: preferisci comfort e micro-regolazioni. Se stai molto in piedi, lascia più volume sull’avampiede per accomodare il gonfiore fisiologico.
Quali errori evitare nell’allacciatura?
Poche mosse sbagliate possono rovinare una buona calzata. Ecco cosa evitare per mantenere stabilità e comfort senza compromettere la libertà di movimento.
- Stringere solo in punta: crea punti di compressione e lascia il tallone instabile. Distribuisci la tensione salendo un occhiello alla volta.
- Saltare regolazioni: uscire di casa senza una prova in cammino può nascondere fastidi. Cammina qualche minuto e rifletti su eventuali ritocchi.
- Ignorare la simmetria: lacci a tensione diversa tra destra e sinistra generano attriti e asimmetrie. Tieni traccia di come stringi e replica lo schema.
- Nodo frettoloso: un nodo fatto di corsa tende a sciogliersi. Dedica pochi secondi in più a serrarlo bene o usa un doppio nodo compatto.
- Lacci usurati: materiali lisci o sfilacciati perdono presa. Sostituiscili prima che influiscano sul tuo appoggio.
- Trascurare il tipo di attività: un’unica tensione per tutto non funziona. Adatta pattern e forza alle esigenze del terreno e della sessione.
Domande frequenti
Hai dubbi rapidi sull’allacciatura? Qui trovi risposte immediate ai quesiti più comuni, utili prima di uscire a correre o camminare all’aperto.
Domande frequenti
Devo stringere forte i lacci per correre?
No: la tensione deve essere uniforme e sufficiente a stabilizzare il tallone, non a comprimere il dorso. Se avverti intorpidimento o sfregamenti, allenta di mezzo occhiello e prova un pattern più distribuito.
Quanto devono essere lunghi i lacci?
Dipende dal numero di occhielli e dalla tecnica scelta. In generale, servono pochi centimetri extra per chiudere il nodo comodamente; se usi blocchi o “finestrelle”, valuta lacci leggermente più lunghi.
Posso lavare i lacci in lavatrice?
Sì, meglio in un sacchetto per delicati e a bassa temperatura. In alternativa, un ammollo in acqua tiepida con poco detergente mantiene l’elasticità e prolunga la durata del materiale.
Il doppio nodo rovina i lacci?
No, se i lacci sono in buono stato. Un doppio nodo ben fatto riduce la necessità di continue regolazioni. Evita però di strattonarlo eccessivamente quando lo sciogli per non usurare le fibre.
L’allacciatura cambia tra strada e trail?
Sì. Su strada punta al comfort globale e alla rullata naturale; su trail tecnica e blocco tallone diventano più importanti, soprattutto in discesa e sui traversi irregolari.
In sintesi, passi chiave
- Scegli il pattern in base a piede e attività.
- Distribuisci la tensione in modo progressivo e uniforme.
- Blocca il tallone senza comprimere l’avampiede.
- Prova in cammino e regola dove serve.
- Sostituisci lacci usurati per mantenere la tenuta.
Una buona allacciatura è un micro-rituale che prepara il piede a muoversi libero ma stabile. Sperimenta due o tre tecniche, fai una breve camminata di prova e prendi nota delle sensazioni: piccoli aggiustamenti fanno spesso una grande differenza. Con pratica e attenzione, la calzata diventa più precisa e la corsa più piacevole.
Ricorda: l’obiettivo non è stringere, ma equilibrare. Se una zona dà fastidio, sposta o alleggerisci l’incrocio; se il tallone si muove, aggiungi un blocco finale. Prenditi il tempo per regolare i dettagli e goderti l’attività all’aperto con comfort e sicurezza.
