La porcellana affascina per la sua lucentezza e la finezza dello smalto, ma richiede attenzioni da laboratorio. In questa guida pratica, impari tecniche semplici per lavare, pulire e mantenere al meglio oggetti in ceramica pregiata senza comprometterne il valore.

Per prendersi cura della porcellana, spolvera a secco, lava a mano con acqua tiepida e detergente neutro, risciacqua con cura e asciuga con panno morbido. Evita ammollo, shock termici e prodotti aggressivi; tratta dorature e decori con estrema delicatezza.

Che cos’è la porcellana e perché è delicata?

La porcellana è una ceramica fine e vetrificata: corpo compatto, basso assorbimento d’acqua e uno smalto brillante che può essere molto sottile. Questa combinazione la rende resistente all’uso, ma sensibile ad abrasivi, sbalzi termici e urti localizzati.

Durante la produzione, l’impasto (spesso con caolino) è cotto ad alte temperature, ottenendo una struttura fitta e poco porosa; è per questo che reagisce male a choc termici e utensili abrasivi.

Lavare a mano con detergente delicato e acqua tiepida; evitare lavastoviglie, abrasivi e immersioni prolungate.

AIC — American Institute for Conservation — Caring for your ceramics, 2020. Tradotto dall’inglese.
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Wash by hand with mild detergent and lukewarm water; avoid dishwashers, abrasives, and prolonged soaking.

Porcellana dura, bone china e grès

Le varianti hanno comportamenti diversi: la bone china è leggera e translucida, la porcellana dura è più compatta, il grès è spesso più robusto. Trattale con cura crescente quando ci sono dorature, decalcomanie o smalti a bassa fusione.

Come lavare la porcellana antica senza rischi?

Prima di tutto, osserva: decori dorati, filetti metallici e superfici opache richiedono una cura più attenta. Procedi sempre dal più delicato al più energico.

Rimuovi la polvere con un pennello morbido (pelo naturale o sintetico fine) per evitare micro-graffi. Prepara una bacinella con acqua tiepida e poche gocce di detergente a pH neutro; immergi solo per il tempo necessario, senza strofinare i decori.

Per lo sporco comune, usa una spugna morbida o un panno in microfibra. Evita abrasivi, pagliette e creme sbiancanti: opacizzano lo smalto. Risciacqua bene e non prolungare l’ammollo: l’acqua può insinuarsi sotto piccole crepe e accentuarle.

Asciuga con un panno in microfibra tamponando, non strofinare i bordi. Lascia finire l’asciugatura all’aria su una superficie morbida. Evita shock termici: niente acqua fredda subito dopo calda o viceversa, soprattutto su pezzi sottili.

Prodotti consigliati e strumenti utili

Un corredo semplice riduce i rischi e migliora il risultato. Ecco cosa tenere a portata di mano e come usarlo con giudizio.

  • Detergente neutro: poche gocce bastano. Evita profumi intensi o additivi sbiancanti; punta a formule delicate, pensate per superfici sensibili.
  • Panni in microfibra: catturano lo sporco senza graffiare. Scegli trame fini per finiture lucide e riserva panni separati per le dorature.
  • Pennelli morbidi: ideali per polvere in rilievi e manici. Preferisci setole soffici e puliscili spesso per non trascinare particelle abrasive.
  • Bacinella capiente con tappetino morbido: il fondo morbido riduce urti accidentali. Lavorare nella bacinella è più sicuro del lavello.
  • Bastoncini cotonati: per i dettagli, sempre ben inumiditi. Evita sfregamenti a secco su scritte e linee dorate.

Macchie, crepe e dorature: cosa fare

Le macchie richiedono tempo, non forza. Le crepe non vanno “chiuse” in fai‑da‑te. Le dorature vanno sfiorate, non strofinate. Procedi con metodo e prudenza.

Macchie di tè e caffè

Applica impacchi di carta assorbente imbevuti di soluzione saponata tiepida; rinnovali più volte. Evita candeggianti o polveri aggressive: possono opacizzare lo smalto e alterare il colore.

Crepe e craquelure

Le crepe a ragnatela sono nel corpo ceramico o nello smalto e non si “riparano” con lavaggi. Se lo sporco è penetrato, limita i bagni prolungati e valuta un restauratore professionista.

Dorature e filetti metallici

Trattali come decorazioni sensibili: niente spugne abrasive, niente immersioni lunghe. Pulisci per ultima la zona dorata, con tocco leggero e panno ben strizzato.

Passaggi essenziali rapidi

  • Controlla marchi e smalto: individua dorature e decal sensibili.
  • Rimuovi polvere a secco con pennello morbido.
  • Lava a mano con acqua tiepida e detergente neutro.
  • Risciacqua bene e non lasciare in ammollo.
  • Asciuga con panno morbido, evitando aloni.
  • Riponi distanziando i pezzi e proteggendo i bordi.

Errori comuni da evitare

Molti danni nascono da abitudini frettolose. Ecco gli errori più ricorrenti e come evitarli con semplici alternative.

  • Uso della lavastoviglie per pezzi delicati. Il ciclo caldo e i getti sono aggressivi; scegli il lavaggio a mano. Verifica sempre se un pezzo è davvero lavabile in lavastoviglie.
  • Immersione prolungata. L’ammollo lungo favorisce infiltrazioni in microcrepe e sotto le decalcomanie. Limita i tempi e controlla spesso il pezzo durante la pulizia.
  • Detergenti sbiancanti e abrasivi. Possono opacizzare lo smalto e assottigliare le dorature. Preferisci detergenti neutri e panni morbidi.
  • Shock termico. Alternare acqua calda e fredda stressa la struttura; adotta sempre transizioni graduali e temperature tiepide, soprattutto su porcellane sottili.
  • Strofinare i decori. Filetti metallici e decal sono i primi a consumarsi. Trattali per ultimi, con un tocco leggerissimo e senza insistere.
  • Asciugatura frettolosa. Strofinare vigorosamente crea micrograffi; meglio tamponare con microfibra e lasciare rifinire all’aria su supporto morbido.
  • Spazio di stoccaggio insufficiente. Impilare senza protezioni aumenta il rischio di scalfitture. Inserisci separazioni morbide tra piatti e proteggi i bordi delle tazze.
  • Lavare nel lavello nudo. Un urto sul metallo o sulla pietra è fatale. Usa una bacinella con tappetino e lavora a qualche centimetro dal fondo.

Le regole sono semplici: delicatezza, tempi brevi e strumenti giusti. Così eviti danni invisibili che, nel tempo, spengono lucentezza e valore.

Domande frequenti

Posso lavare la porcellana in lavastoviglie?

Solo pezzi robusti e senza decori metallici, preferibilmente marcati come lavabili in lavastoviglie. Per la porcellana antica o decorata resta più sicuro il lavaggio a mano.

Quale detergente usare per la pulizia quotidiana?

Scegli un detergente a pH neutro, in piccola quantità. Evita sbiancanti, solventi e profumazioni intense; un sapone delicato è sufficiente nella maggior parte dei casi.

Il bicarbonato graffia la porcellana?

Può comportarsi come un abrasivo leggero. Su pezzi lucidi o decorati è meglio evitarlo. Preferisci panni morbidi, acqua tiepida e detergente neutro.

Come rimuovere macchie di tè o caffè?

Prova impacchi con carta assorbente e soluzione saponata tiepida, rinnovando più volte. Evita agenti candeggianti; se la macchia persiste, valuta un restauratore.

Come conservare piatti e tazze nel tempo?

Riponi su ripiani stabili, con separatori morbidi tra piatti e protezioni sui bordi delle tazze. Evita sovraccarichi e variazioni brusche di temperatura e umidità.

In sintesi operativa

  • Lava a mano con acqua tiepida e detergente neutro.
  • Evita ammollo lungo, abrasivi e shock termici.
  • Asciuga tamponando con panni in microfibra.
  • Tratta dorature e decori per ultimi, con tocco leggero.
  • Riponi con distanziatori per proteggere bordi e superfici.

Prendersi cura della porcellana è un rito di precisione, non un’impresa. Con gesti piccoli e costanti — acqua tiepida, panno morbido, tocco leggero — preservi smalto e decori per anni. Gli oggetti tornano a brillare senza rischi, pronti a vivere una seconda vita in casa.

Se incontri macchie ostinate, crepe o instabilità strutturali, fermati: la scelta migliore è rivolgersi a un restauratore specializzato. Un intervento professionale costa meno di un danno irreversibile e mantiene intatto il valore affettivo e materiale del pezzo.

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