Nel mondo dell’artigianato, la concia è il trattamento che trasforma le pelli grezze in materiale durevole e lavorabile. Che tu realizzi cinture, borse o piccola pelletteria, capire i metodi per conciare e le loro differenze aiuta a scegliere il risultato estetico e funzionale più adatto, dai colori caldi della concia vegetale alla versatilità del cromo.

La concia stabilizza il collagene delle pelli, prevenendo putrefazione e restringimenti. Esistono metodi vegetali e al cromo, con impatti diversi su aspetto, tempi e sostenibilità. Qui trovi un quadro chiaro di principi, fasi, strumenti, sicurezza e buone pratiche per lavorare consapevolmente.

Quali sono i principali metodi di concia?

Nell’uso artigianale si incontrano soprattutto metodi vegetali e al cromo, affiancati da varianti e combinazioni. La scelta incide su colore, mano, resistenza all’acqua e tempi di lavorazione.

In sintesi, si parla di concia al vegetale per l’impiego di tannini naturali e di concia al cromo per l’uso di sali di cromo; esistono anche concia all’allume, con aldeidi, a olio e sistemi combinati. Questa classificazione è ampiamente descritta in manuali tecnici e linee guida del settore.

  • Concia al vegetale: usa estratti ricchi di tannini (castagno, mimosa, quebracho). Offre tonalità calde, profumo naturale e buona struttura. È più lenta ma dà bordo vivo e patina nel tempo.
  • Concia al cromo: impiega sali di cromo trivalente. Conferisce ottima morbidezza, resistenza all’acqua e tempi rapidi. Ideale per capi morbidi e pelletteria flessibile; richiede gestione attenta di bagni ed effluenti.
  • Concia all’allume (tawing): basata su alluminio (allume) e altri coadiuvanti. Dona mano chiara e asciutta, indicata per applicazioni specifiche; la stabilità a lungo termine è inferiore rispetto a vegetale/cromo.
  • Concia con aldeidi: utilizza aldeidi come glutaraldeide in formulazioni controllate. Buona stabilità e colore chiaro; spesso adottata in combinazione o per requisiti particolari.
  • Concia a olio (chamois): sfrutta oli ossidabili e ossidazione controllata. Produce pelli molto assorbenti e morbide, tipiche di alcuni guanti e panni tecnici.
  • Concia sintetica: impiega tannini sintetici (sintani) per regolare colore e pienezza. Spesso è un appoggio alla vegetale o al cromo per rifinire prestazioni specifiche.
  • Concie combinate: uniscono vantaggi, ad esempio vegetale+cromo (semichrome). Mirano a bilanciare pienezza, elasticità, tenuta al taglio e resa cromatica.
  • Post-concia e riconcia: fasi successive (oliatura, ingrasso, riconcia con sintani/vegetali) che rifiniscono mano, tono e comportamento al taglio senza cambiare il “cuore” della concia.

Come si svolge, in sintesi, il processo di concia?

Le fasi variano per metodo, tipo di pelle e risultato desiderato. In termini generali, si parte da conservazione e pulizia, si passa a preparazione alla concia, poi alla concia vera e propria (ad esempio con solfato basico di cromo o tannini vegetali), quindi si prosegue con asciugatura e rifinizione.

  1. Conservazione e pretrattamento: la pelle grezza si conserva (salatura/essiccazione) e si reidrata (rinverdimento). Queste fasi riportano elasticità e rimuovono sporco.
  2. Calcinazione e depilazione: si aprono le fibre e si elimina il pelo, controllando gonfiamenti. Gestione accurata evita danni al fiore e alle cuciture future.
  3. Decalcinazione e bagnomaria: si riporta il pH a valori idonei, si uniforma la pelle e si prepara al passaggio successivo.
  4. Pickel e concia: si stabilizza il collagene con agenti vegetali o sali di cromo; parametri come pH, temperatura e tempi sono tenuti sotto controllo.
  5. Fissaggio, lavaggi e asciugatura: si bloccano i complessi concianti, si rimuovono eccessi e si porta l’umidità a livelli adatti alle finiture.
  6. Riconcia, tintura e ingrasso: si regola mano, colore e pienezza; infine, rifinizione superficiale per protezione e aspetto.

Le buone pratiche includono controllo di pH e temperatura, tracciabilità dei lotti e gestione delle acque per ridurre consumi e carico inquinante secondo documenti di riferimento sulle migliori tecniche disponibili (BAT).

Cose da fare e da evitare

  • Usa dispositivi di protezione individuale adeguati (guanti, occhiali, maschera).
  • Lavora in ambienti ventilati e con sistemi di aspirazione efficaci.
  • Conserva reagenti e tannini etichettati e lontano da fonti di calore.
  • Non scaricare soluzioni o fanghi senza un corretto trattamento.
  • Non miscelare prodotti chimici senza indicazioni del produttore.
  • Documenta materiali e lotti per tracciabilità e qualità costante.

Strumenti e forniture essenziali

Una dotazione ben pensata rende fluido il lavoro e limita gli sprechi. Anche in un piccolo laboratorio, puntare su strumenti affidabili e manutenzione regolare fa la differenza.

Utensili di base

  • Coltelli e spokeshave: tagli netti e controllo del filo. Affilatura regolare per una lavorazione pulita.
  • Spaccapelli e pialletti: regolano spessore e pienezza, importanti per cuciture e bordature.
  • Punzoni e trancetti: fori e sagome costanti, essenziali per serie ripetitive.
  • Martelli e mazzuoli: assestano giunte e rivetti senza danneggiare il fiore.
  • Raschi e spatole: distribuiscono ingrassi e rimuovono eccessi in modo uniforme.
  • Tamburi o bottali in miniatura: per testare bagni e piccole serie con parametri ripetibili.

Materiali di consumo

  • Estratti vegetali (quebracho, mimosa, castagno): regolano tonalità e struttura.
  • Sali e coadiuvanti specifici: usali secondo schede tecniche e indicazioni del produttore.
  • Oli e ingrassi: definiscono mano e resistenza all’acqua.
  • Coloranti e fissativi: uniformano la tinta e migliorano la solidità.
  • Carte, feltri, panni: per asciugatura, lucidatura e finissaggio controllati.

Quali effetti ha la concia sulla qualità della pelle?

Il metodo influenza mano, resa al taglio, tenuta alle intemperie e invecchiamento estetico. Conoscere queste relazioni aiuta a abbinare materia, progetto e aspettative del cliente.

Durabilità e resistenza

La concia al cromo tende a offrire elevata resistenza all’acqua e buona stabilità termica; la vegetale garantisce struttura e bordo definito, ideale per incisioni, stampi e spessori sostenuti.

Aspetto e mano

Le pelli vegetali maturano una patina ricercata e tonalità calde; il cromo conserva colori vivi e morbidezza. La riconcia e l’ingrasso modulano lucentezza, pienezza e scorrevolezza al tatto.

Lavorabilità

Per taglio e cucitura, la vegetale consente spigoli vivi e finiture a cera; il cromo si presta a cuciture morbide e pieghe senza screpolature. La scelta dipende dal manufatto e dall’uso.

Sostenibilità e sicurezza

Una pratica responsabile parte da DPI adeguati, procedure chiare e formazione. La gestione delle acque reflue di conceria, l’uso efficiente di energia e il recupero di bagni e calore riducono impatti e costi nel tempo.

Valuta fornitori trasparenti, schede di sicurezza aggiornate e obiettivi di riduzione dei consumi. Standard e programmi volontari (ad esempio Leather Working Group) aiutano a misurare miglioramenti e comunicare impegni a clienti e partner.

Glossario rapido della concia

  • Rinverdimento: reidrata la pelle conservata, ripristinando elasticità prima delle fasi successive.
  • Calcinazione: apertura delle fibre e preparazione alla depilazione; il controllo evita danni al fiore.
  • Pickel: acidificazione controllata che favorisce la penetrazione dei concianti nella matrice di collagene.
  • Fissaggio: stabilizza i complessi concia-collagene, migliorando solidità e tenuta ai lavaggi.
  • Riconcia: interventi post-concia per regolare pienezza, mano, colore e risposta al taglio.
  • Ingrasso: oli e grassi che migliorano morbidezza, elasticità e resistenza all’acqua.

Domande frequenti

La concia al vegetale è più lenta della concia al cromo?

In generale sì: la concia al vegetale richiede tempi di penetrazione e fissaggio maggiori, ma offre patina e bordo vivo. Il cromo è più rapido e flessibile, adatto a produzioni dinamiche.

Posso conciare a casa in sicurezza?

La concia coinvolge chimica, odori e rifiuti da gestire con DPI, ventilazione e smaltimento adeguati. In ambito domestico è preferibile limitarsi a piccole prove con materiali sicuri e seguire normative locali.

Che differenza c’è tra concia e riconcia?

La concia stabilizza il collagene e “fa” il cuoio; la riconcia è un insieme di fasi successive (sintani, vegetali, ingrassi) per regolare mano, pienezza, colore e prestazioni finali.

La concia al cromo è sicura per l’uso finale?

Se eseguita correttamente con cromo trivalente e adeguati fissaggi, la pelle è adatta all’uso. La sicurezza dipende da processi controllati e gestione responsabile degli effluenti e dei residui.

Quali forniture minime servono per iniziare?

Coltelli affilati, punzoni, panni, guanti e occhiali, alcuni estratti vegetali o coadiuvanti idonei, contenitori resistenti, termometro e pH-metro di base per controllare i parametri.

Come scegliere tra vegetale e cromo per un progetto?

Valuta mano, rigidità richiesta, resistenza all’acqua, tempi e look. Per incisioni e patina: vegetale. Per capi morbidi e flessibili o tempi stretti: cromo o combinazioni.

Riepilogo essenziale

  • La concia stabilizza le pelli e ne definisce mano, resistenza e look.
  • Vegetale e cromo sono i sistemi più diffusi con vantaggi diversi.
  • Processi controllati e tracciabilità garantiscono qualità costante.
  • Sicurezza, DPI e gestione degli effluenti sono priorità operative.
  • Scegli forniture affidabili e ottimizza in base al manufatto.

Scegliere il metodo di concia più adatto significa allineare materia, progetto e aspettative di chi userà il manufatto. Parti da campioni e test controllati: ti aiuteranno a leggere mano, bordo, colore e resa al taglio prima delle serie definitive. Documenta i parametri e conserva campioni di riferimento per confronti futuri.

Investire in sicurezza, manutenzione e in forniture di qualità è un vantaggio competitivo: riduce scarti, migliora la costanza e racconta una filiera più responsabile. Se sei all’inizio, approfondisci i fondamenti, affiancati a un professionista quando possibile e visita concerie organizzate per vedere dal vivo macchine, tempi e controlli.

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