Quando lavori con testi biblici in italiano, la Bibbia CEI è spesso il riferimento più usato. È la traduzione approvata dalla Conferenza Episcopale Italiana e impiegata nella liturgia, ma anche in studi, tesi e saggi. In questa guida pratica scoprirai come citarla correttamente, quali versioni incontrerai e come riconoscerle.
Vuoi citare la Bibbia CEI senza dubbi? Individua l’edizione (spesso 2008 per la liturgia), usa abbreviazioni standard dei libri, indica capitolo:versetto e mantieni coerenza con lo stile bibliografico. Troverai esempi, consigli ed errori tipici da evitare.
Che cos’è la Bibbia CEI e perché usarla?
La Bibbia CEI è la traduzione in lingua italiana approvata dalla Conferenza Episcopale Italiana, pensata per l’uso liturgico e la catechesi. L’edizione 2008 è una revisione autorevole e ampiamente adottata nelle celebrazioni e nelle pubblicazioni di ambito cattolico.
Chi la pubblica e in quale contesto
La CEI coordina il lavoro di biblisti, traduttori e revisori per offrire un testo fedele all’originale e comprensibile al lettore di oggi. Questa traduzione ufficiale garantisce uniformità nelle letture liturgiche e nelle citazioni accademiche in Italia.
Dove si usa e quando citarla
La Bibbia CEI è usata nella Messa, nei lezionari, nei sussidi pastorali e in molte edizioni di studio. Se il tuo elaborato si riferisce a pratiche, documenti o studi in contesto cattolico italiano, citarla è spesso la scelta più coerente.
Quali versioni esistono e come si distinguono?
Della Bibbia CEI circolano diverse tirature e aggiornamenti: edizioni storiche, revisioni successive e formati per la liturgia o lo studio. In molti contesti contemporanei si preferisce l’edizione pensata per la liturgia, ampiamente nota come CEI 2008. Accanto a questa, potresti trovare edizioni con apparati critici, note esplicative o formati tascabili.
Come riconoscere l’edizione
Controlla: frontespizio e colophon (contengono anno e menzione CEI), eventuale indicazione “edizione per la liturgia”, e dati editoriali come ISBN e luogo di stampa. In citazione, è buona pratica riportare almeno l’anno e la sigla CEI, soprattutto se nel tuo lavoro convivono più traduzioni.
Differenze tipiche tra edizioni
Le differenze interessano talvolta scelte lessicali, punteggiatura, resa dei nomi propri e uniformità delle formule liturgiche. Edizioni di studio possono includere introduzioni, note e rimandi; quelle liturgiche privilegiano la proclamazione e la chiarezza a voce.
Se stai citando un singolo versetto, spesso basta indicare il libro con abbreviazione standard, capitolo e versetto. Se però stai confrontando traduzioni, specifica sempre quale versione usi (per esempio, “CEI 2008”).
Come si cita la Bibbia CEI nelle opere?
Il principio più importante è la chiarezza: indica il libro (con abbreviazione), il capitolo e il versetto separati da due punti (es.: Mt 5,3). Le abbreviazioni dei libri biblici seguono elenchi standard in uso nelle edizioni CEI e nei lezionari.
Nel testo corrente puoi integrare la citazione in forma breve; in nota o bibliografia puoi aggiungere edizione e dati editoriali. Mantieni la coerenza con gli stili di citazione italiani adottati dal tuo corso, rivista o editore (es.: Chicago, APA, MLA).
- Citazione breve nel testo: inserisci l’abbreviazione del libro, quindi capitolo:versetto. Esempio: “Beati i poveri in spirito (Mt 5,3)”. Se citi più versetti consecutivi: Mt 5,3–5.
- Citazione in nota: in nota a piè di pagina puoi esplicitare l’edizione. Esempio: “Mt 5,3–10 (CEI 2008)”. Questo aiuta se nel lavoro compaiono più traduzioni.
- Intervalli e puntini: usa il trattino per intervalli continui (Is 40,1–5) e il punto per versetti non contigui (Is 40,1.5). Sii coerente in tutto l’elaborato.
- Capitoli interi: se il riferimento è a un capitolo, ometti i versetti (Es 3). Per più capitoli: Es 3–4, sempre con il trattino.
- Libri poetici e Salmi: la numerazione può variare tra tradizioni; se necessario specifica la numerazione adottata nel contesto. Mantieni la forma breve: Sal 23,1–4.
- Libri deuterocanonici: cita come gli altri, es.: Sir 2,10. Se il pubblico potrebbe non conoscere la sigla, valuta di espandere alla prima occorrenza.
- Citazioni ripetute: dopo la prima indicazione completa, puoi usare la forma breve coerente con lo stile che segui (p.es. solo “Mt 5,3”).
- Voce bibliografica: quando richiesto, inserisci una voce tipo: “La Sacra Bibbia. CEI, edizione 2008. [Città]: [Editore], [anno].” Adatta allo stile in uso.
Se il tuo lavoro prevede una bibliografia finale, aggiungi l’edizione 2008 della Bibbia CEI tra le fonti primarie, distinguendola da altre traduzioni usate per confronto.
Abbreviazioni e formati comuni
Le abbreviazioni rendono compatte le citazioni e sono facilmente riconosciute. In ambito CEI si usano forme come Gen (Genesi), Es (Esodo), Sal (Salmi), Is (Isaia), Mt (Matteo), Mc (Marco), Lc (Luca), Gv (Giovanni), At (Atti), Rm (Romani). Assicurati di uniformare maiuscole, spazi e punteggiatura.
Un formato sintetico e leggibile è: Libro capitolo,versetto (con virgola tra capitolo e versetto). Per intervalli usa il trattino “–” e per versetti non contigui il punto. Se citi più passi nella stessa frase, separali con punto e virgola: Mt 5,3; Gv 1,1.
Quando scrivi per un contesto liturgico o teologico, verifica le Norme CEI per la liturgia e applica gli stessi criteri tipografici per un aspetto uniforme; nei contesti accademici, adegua le citazioni allo stile richiesto con esempi coerenti lungo tutto il testo.
Passaggi per citare bene
- Identifica l’edizione e l’anno di riferimento (esempio: CEI 2008).
- Usa le abbreviazioni ufficiali del libro biblico.
- Indica capitolo:versetto e intervalli con il trattino corretto.
- Specifica eventuale traduttore, curatore o curia solo se presente.
- Mantieni coerenza con lo stile bibliografico scelto (APA, Chicago, MLA).
Domande frequenti
Devo sempre scrivere “CEI 2008” accanto alla citazione?
Nel testo breve spesso basta libro e capitolo:versetto. Se però il lavoro confronta traduzioni o richiede precisione bibliografica, aggiungi “CEI 2008” in nota o nella voce bibliografica dedicata.
Qual è la differenza tra edizione liturgica e di studio della CEI?
La liturgica privilegia leggibilità e proclamazione; la versione di studio può includere introduzioni, note e apparati. Per citazioni di versetti, il formato libro capitolo:versetto resta identico; cambia l’eventuale voce bibliografica.
Quali abbreviazioni usare per i libri biblici?
Usa abbreviazioni standard riconosciute in ambito CEI, come Gen, Es, Sal, Is, Mt, Mc, Lc, Gv, At, Rm. Mantieni la stessa forma per tutto il testo per evitare ambiguità.
Come cito passi non contigui o intervalli?
Per intervalli continui usa il trattino (Mt 5,3–5). Per versetti non contigui usa il punto (Mt 5,3.6). Per citare capitoli interi scrivi solo il numero di capitolo (Es 3).
Posso citare il Talmud nello stesso modo della Bibbia CEI?
No. Il Talmud segue una struttura diversa (trattato, foglio, colonna). Indica il trattato e la pagina (per esempio, Berakhot 2a). Mantieni criteri coerenti e separati rispetto alle citazioni bibliche.
È obbligatorio indicare l’editore o la città nella bibliografia?
Dipende dallo stile richiesto. In molte sedi accademiche si indicano editore e città; altrove è sufficiente “La Sacra Bibbia. CEI 2008” con i dati minimi. Segui le istruzioni della tua sede.
In sintesi operativa
- Riconosci l’edizione CEI e riportane l’anno quando serve.
- Usa abbreviazioni standard e formati coerenti.
- Indica capitolo:versetto con trattino per intervalli.
- Aggiungi dettagli editoriali solo se richiesti dallo stile.
- Mantieni lo stesso stile dall’inizio alla fine del testo.
Citare bene non è complicato se sai cosa guardare: edizione, formato, coerenza. Con pochi accorgimenti — identificare l’edizione, scegliere abbreviazioni standard, usare capitolo:versetto e rispettare lo stile richiesto — le tue citazioni saranno chiare e verificabili.
Quando lavori con comunità, lezioni o pubblicazioni italiane, la CEI offre un riferimento condiviso. Se hai dubbi, controlla il frontespizio della tua copia e confronta una citazione con un’edizione recente: un gesto rapido che garantisce precisione e aiuta i tuoi lettori a orientarsi.
