Chiamiamo evangelisti gli autori dei quattro Vangeli canonici, testi che narrano la vita e il messaggio di Gesù di Nazaret. Queste opere sono antiche testimonianze che intrecciano ricordi, tradizioni orali e appunti scritti per raccontare avvenimenti chiave. In questa guida separiamo fatti e miti, offrendo un quadro chiaro e verificabile.

Una panoramica chiara su chi sono gli evangelisti: quando furono scritti i Vangeli, quali fonti usarono, perché i racconti differiscono e che cosa non decise il Concilio di Nicea. Differenze, concordanze e miti spiegati con esempi brevi e un linguaggio semplice.

Perché i Vangeli sono quattro?

Perché offrono quattro prospettive su un’unica buona notizia. Comunità diverse, con accenti teologici e bisogni pastorali distinti, hanno conservato e trasmesso ciò che ritenevano più significativo della vita e della missione di Gesù.

I primi tre sono detti Vangeli sinottici perché possono essere letti “insieme” e mostrano molte corrispondenze di struttura e contenuto; Giovanni, invece, segue un cammino narrativo più meditato e simbolico.

Quando furono scritti i Vangeli?

Gli studiosi collocano la loro composizione in una finestra temporale che va dalla fine degli anni 60 alla fine del I secolo, in contesto mediterraneo di lingua greca.

Indicativamente: Marco tra 66 e 70 d.C.; Matteo e Luca tra 80 e 90 d.C.; Giovanni tra 90 e 100 d.C., con tradizioni anteriori già in circolazione.

Le prime copie giunte a noi sono frammentarie ma preziose. Il Papiro P52, con poche righe di Giovanni, è spesso datato al 125–150 d.

Frammento di papiro antico con testo greco manoscritto parziale su superficie usurata
Frammento di papiro con testo greco manoscritto. · RylandsImaging · CC BY-SA 4.0 · File:JRL19071950.jpg - Wikimedia Commons

C., segno di una trasmissione molto antica.

Manoscritti e lingua

I testi furono redatti in greco koinè, con echi semitici; rielaborano tradizioni orali e scritte alla luce della risurrezione, per comunità reali, in luoghi e tempi differenti.

Fatti essenziali sugli evangelisti

  • I quattro evangelisti sono Marco, Matteo, Luca e Giovanni.
  • Scrivono in greco koinè tra circa 65 e 100 d.C.
  • Usano tradizioni orali e scritte, come la cosiddetta fonte Q.
  • Marco è la base di Matteo e Luca; Giovanni segue un percorso autonomo.
  • I Vangeli sono antiche biografie teologiche, non cronache complete.
  • Il Concilio di Nicea non selezionò i Vangeli canonici.

Che cosa distingue Marco, Matteo, Luca e Giovanni?

Tutti raccontano la stessa vicenda, ma con scelte diverse di struttura, stile e simboli.

Breve clip che mostra pile di libri cartacei. · Learning, Teaching and Web Services, the University of Edinburgh. · CC BY-SA 3.0 · File:Piles of paperback novels (Source).webm - Wikimedia Commons

Di seguito, una panoramica sintetica per orientarsi nelle loro specificità senza perdere di vista l’unità dell’annuncio.

Panoramica rapida

  • Marco: breve, essenziale, attento all’azione. Trasmette un senso di urgenza narrativa; Gesù appare spesso in movimento e il tema del “segreto messianico” sostiene il ritmo.
  • Matteo: dialoga con la tradizione d’Israele. Insiste sul compimento delle Scritture, include un discorso programmatico sul monte e presenta Gesù come nuovo Mosè, maestro e legislatore.
  • Luca: elegante e universale. Evidenzia la misericordia, dà spazio alle donne e agli ultimi, cura collegamenti storici e proietta il Vangelo verso Atti degli Apostoli.
  • Giovanni: teologicamente alto. I “segni”, i discorsi e la formula “Io sono” conducono alla rivelazione dell’identità di Gesù, con un lessico simbolico molto caratteristico.
  • Prologhi e genealogie: Matteo e Luca offrono due genealogie e infanzia con traiettorie diverse; Marco inizia dal battesimo; Giovanni apre con un inno su Logos e creazione.
  • Struttura e cronologia: i sinottici convergono su una sequenza simile, mentre Giovanni ordina gli eventi con scelte cronologiche proprie (per esempio, collocazione della purificazione del Tempio).
  • Lessico e stile: tutti scrivono in greco koinè, con semitismi. Marco è più colloquiale, Luca letterario, Matteo rabbinico, Giovanni simbolico; gli schemi compositivi variano di conseguenza.
  • Testimonianze e destinatari: emergono comunità con domande concrete (giudeo-cristiani, pagano-cristiani, contesti misti). Le scelte redazionali riflettono bisogni reali e pastorali.

Il Concilio di Nicea decise il canone?

È un’idea diffusa, ma scorretta: il Concilio di Nicea (325 d.C.) non votò quali Vangeli includere o escludere. La ricezione dei quattro Vangeli emerse gradualmente, in secoli di uso liturgico, catechesi e riconoscimento comunitario.

Già nel II secolo autori cristiani citano con autorità i quattro testi; in parallelo circolano altri scritti, spesso locali o tardivi. La stabilizzazione del canone fu il risultato di un lungo consenso, non di una decisione istantanea.

Come leggere differenze e testimonianze?

Le divergenze tra i racconti non sono difetti, ma prospettive. Come due fotografi scelgono inquadrature diverse dello stesso evento, così gli evangelisti mettono a fuoco avvenimenti condivisi da angolazioni complementari.

Un buon metodo è distinguere tra nucleo e dettaglio: il nucleo riguarda il messaggio, i gesti chiave, la Pasqua; il dettaglio include ordine degli episodi o lessico. Anche quando variano, le narrazioni convergono su chi sia Gesù di Nazaret e sulla portata della sua missione.

Un metodo concreto

Per orientarti, chiediti: che genere è questo brano? quale funzione ha nel racconto? quali paralleli esistono negli altri Vangeli? Confronta parole, ambienti, personaggi; noterai riprese intenzionali e differenze che illuminano, più che smentire, la tradizione.

Domande frequenti

Gli evangelisti erano tutti apostoli?

La tradizione associa gli evangelisti a Marco, Matteo, Luca e Giovanni. Matteo e Giovanni sono apostoli; Marco è legato a Pietro, Luca a Paolo. Le attribuzioni indicano ambienti di origine e memoria, più che firme d’autore moderne.

Il Concilio di Nicea scelse i quattro Vangeli?

No. Nicea (325 d.C.) non definì il canone del Nuovo Testamento. Il riconoscimento dei quattro Vangeli maturò progressivamente, grazie all’uso liturgico e alla ricezione nelle comunità.

Il buon ladrone appare in tutti i racconti?

No. Il “buon ladrone” compare nel Vangelo di Luca, nel racconto della crocifissione. Gli altri Vangeli non riportano il dialogo, pur concordando sugli eventi centrali della Passione.

In quale lingua scrissero gli evangelisti?

In greco koinè, la lingua comune del Mediterraneo orientale del I secolo. Il lessico presenta semitismi che riflettono tradizioni e ambienti ebraici.

I Vangeli sono biografie storiche moderne?

No. Sono antiche “biografie teologiche” (bios): selezionano episodi e parole per mostrare il senso della vita di Gesù, più che fornire una cronaca continua e dettagliata.

Le divergenze tra i Vangeli sono contraddizioni?

In genere riflettono prospettive e scelte redazionali diverse. Le convergenze sui temi centrali sono ampie; le differenze nei dettagli sottolineano aspetti teologici o pastorali.

Cosa ricordare in breve

  • Quattro Vangeli nati tra 65 e 100 d.C.
  • Sinottici affini; Giovanni segue un percorso proprio.
  • Fonti orali e scritte, forse una fonte Q.
  • I Vangeli sono biografie teologiche, non cronache.
  • Nicea non scelse il canone dei Vangeli.
  • Le differenze rafforzano l’autenticità delle testimonianze.

Se letti in parallelo e nel loro contesto, i quattro Vangeli rivelano la ricchezza di una memoria condivisa tradotta in forme diverse. La domanda “chi sono gli evangelisti?” trova risposta nelle loro opere: quattro voci che, con accenti differenti, custodiscono un unico annuncio.

Continua l’esplorazione con spirito paziente: osserva, confronta, prendi nota. Un approccio lento e rispettoso permette di cogliere connessioni e sfumature, evitando semplificazioni. È così che il lettore diventa partecipe di una tradizione viva, dura nel tempo e capace di ispirare.

Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo e di divulgazione. Per esso non è possibile garantire che sia esente da errori o inesattezze, per cui l’amministratore di questo Sito non assume alcuna responsabilità come indicato nelle note legali pubblicate in Termini e Condizioni
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