Se stai cercando il tuo primo mazzo e ti senti sopraffatto, sei nel posto giusto. I tarocchi sono 78 carte dense di simboli e arcani: qui trovi criteri semplici ed esempi per orientarti tra famiglie, stili e modi di mescolare.
Per scegliere con sicurezza, definisci l’intento, confronta le principali famiglie (Marsiglia, RWS, Thoth), privilegia leggibilità e presa, poi esercitati con una mescola comoda e un diario. Tratta le carte come uno specchio, non come un oracolo infallibile.
Quali mazzi di tarocchi esistono davvero?
La maggior parte dei lettori inizia da due tradizioni: i tarocchi di Marsiglia e il Rider-Waite-Smith, a cui si affianca il Thoth. Nati come gioco nel XV secolo in Italia settentrionale, i mazzi si sono poi evoluti in sistemi simbolici distinti.

- Marsiglia: iconografia sobria, linee nette, colori piatti. Gli Arcani Minori sono “pip”, cioè con pochi dettagli figurativi: ottimo per chi ama la sintesi simbolica e l’approccio tradizionale.
- Rider-Waite-Smith (RWS): Minori illustrati in scene narrative, ideali per memorizzare significati tramite immagini. È lo standard moderno, con moltissimi mazzi ispirati e guide disponibili.
- Thoth: progettato da Crowley e dipinto da Harris, privilegia corrispondenze astrologiche e cabalistiche. Palette vivida e simbolismo denso: potente ma più impegnativo per chi parte da zero.
- Tarocchini bolognesi: variante storica da gioco con struttura differente e numero di carte ridotto. Interessanti per la tradizione, meno adatti come primo mazzo da lettura.
- Mazzi moderni “indie”: reinterpretazioni inclusivi, tematici o minimal. Possono offrire rappresentazioni contemporanee utili a chi desidera identificarsi nelle immagini.
- Mazzi minimal/pip moderni: mantengono la struttura classica, riducendo la decorazione. Favoriscono letture pulite, ma richiedono più pratica nell’estrarre significato dai numeri e dai semi.
Come scegliere un mazzo che risuona con te?
Prima di comprare, chiarisci cosa cerchi: studio, introspezione, creatività o letture per amici. Se vuoi un percorso guidato e visivo, il Rider-Waite-Smith offre un ottimo equilibrio tra accessibilità e profondità.
- Chiarezza d’intento: definisci “perché”. Questo orienta subito il tipo di immagini e la famiglia di riferimento, evitando acquisti impulsivi basati solo sull’estetica.
- Leggibilità: valuta quanto capisci a colpo d’occhio. Scene, simboli, numeri e semi dovrebbero suggerire significati senza sforzo; la leggibilità batte il decoro elaborato.
- Presa e dimensioni: se le carte sono troppo grandi o scivolose, userai meno il mazzo. Scegli una misura comoda e un cartoncino flessibile ma resistente.
- Lingua: titoli e libretti nella tua lingua aiutano all’inizio. Se l’inglese non è un problema, il materiale RWS è ampissimo e spesso più economico.
- Coerenza simbolica: preferisci mazzi con sistema chiaro (es. Marsiglia, RWS, Thoth). La coerenza rende più lineare lo studio di correlazioni e progressioni numeriche.
- Etica e scopo: considera come userai il mazzo. Per letture leggere e riflessive, privilegia immagini equilibrate e toni non allarmistici.
Passi rapidi per iniziare
- Definisci l'intento: esplorare sé, imparare, leggere per altri.
- Esamina 3 famiglie: Marsiglia, Rider-Waite-Smith, Thoth.
- Valuta simboli, colore, lingua dei titoli.
- Prova la presa: dimensione, cartoncino, finitura.
- Scegli un budget semplice; edizioni base vanno benissimo.
- Impara a mescolare senza forzare o piegare.
- Tieni un diario di tiraggi e progressi.
Come mescolare le carte senza stress?
La mescola serve a distribuire il caso e a predisporre la mente.

Scegli un metodo che non danneggi le carte: la “riffle” con ponte è scenografica ma può piegare; la overhand (a scorrimento) è più delicata e facile da ripetere.
Prepara un piano pulito, allinea il mazzo, respira e concentrati. Taglia una o due volte per “spezzare” l’ordine. Quando vuoi esercitarti nelle letture, prova il metodo a tre carte per questioni pratiche (situazione–azione–consiglio): semplice, chiaro e coerente per chi inizia.
- Overhand: tiene le carte in una mano e le rilascia a piccoli gruppi nell’altra. Ritmo regolare e pressione minima riducono l’usura.
- Mescola sul tavolo: spargi le carte a cerchio e rimetti insieme. È la tecnica meno stressante, comoda con formati grandi.
- Mescola a ventaglio: crea un ventaglio e riaccumula. Utile per sentire “a pelle” dove fermarsi, mantenendo una manipolazione morbida.
Come interpretare senza cadere nei bias?
Le carte riflettono storie e possibilità: non sostituiscono decisioni né certezze. Evita il “confirmation bias” cercando sempre due letture alternative della stessa carta, poi appoggia la scelta finale ai dettagli dell’immagine.
Il vero Tarocco è simbolismo; non parla altra lingua e non offre altri segni.
Testo originale
The true Tarot is symbolism; it speaks no other language and offers no other signs.
Domande chiare, risposte chiare
Trasforma domande vaghe in quesiti pratici: “Cosa posso fare per…?” apre scenari di azione, invece di chiedere “Accadrà…?”. Le immagini parlano meglio quando la richiesta è operativa e mirata.
Tenere un diario: perché funziona
Appunta tiraggi, impressioni e decisioni prese dopo la lettura. Rileggendo, noterai simboli che ricorrono e collegamenti nuovi: il diario rende osservabile il progresso e riduce l’autoinganno.
Esempio di riformulazione
Da “Troverò lavoro?” a “Quale atteggiamento mi aiuta nel prossimo colloquio?”. La seconda domanda orienta l’interpretazione su leve concrete, lasciando spazio alla tua responsabilità.
Quali errori evitare all'inizio?
Anche un ottimo mazzo può confondere se usato con aspettative sbagliate. Ecco trappole comuni da evitare per una pratica serena e sostenibile.
- Aspettare la “chiamata mistica” perfetta: rischi di rimandare. Scegli un mazzo leggibile e inizia; l’affinità cresce con l’uso consapevole.
- Comprare troppi mazzi: più scelta, più indecisione. Lavora con uno o due finché non senti padronanza delle basi.
- Saltare i Minori: gli Arcani Minori raccontano il quotidiano. Ignorarli limita la profondità della lettura.
- Memorizzare senza guardare l’immagine: i significati sono guide, non gabbie. Osserva colori, gesti, direzioni e dettagli.
- Forzare predizioni definitive: i tarocchi non sostituiscono consulenze professionali. Trattali come strumento di riflessione e orientamento.
- Trascurare la cura fisica: astuccio, superfici pulite e mani asciutte allungano la vita del mazzo.
Domande frequenti
Devo purificare il mazzo nuovo?
Non è obbligatorio. Puoi semplicemente mescolare, tagliare e fare una breve lettura di prova. Se ti aiuta, stabilisci un piccolo rituale personale per segnare l’inizio d’uso.
È meglio regalarsi o farsi regalare i tarocchi?
Scegli tu. Molti iniziano acquistando il proprio mazzo: l’importante è la risonanza con le immagini e la motivazione all’uso, non chi paga l’acquisto.
Posso usare un solo mazzo per tutto?
Sì. Un solo mazzo ben conosciuto è più utile di tanti poco usati. In seguito potrai affiancarne altri per stili o esigenze diverse.
Quanto spesso devo mescolare le carte?
Mescola prima di ogni lettura e quando senti bisogno di “azzerare”. Mantieni una pressione leggera: lo scopo è riorganizzare, non stressare il cartoncino.
I tarocchi predicono il futuro?
Offrono prospettive, non certezze. Concentrati su opzioni e azioni possibili; per decisioni delicate, affianca sempre fonti competenti e informazioni verificate.
Differenza tra tarocchi e carte oracolo?
I tarocchi hanno struttura stabile (78 carte, Arcani Maggiori e Minori). Gli oracoli variano per numero e temi, con libertà maggiore ma meno standardizzazione.
In sintesi operativa
- Scegli in base all'intento e alla risonanza.
- Conosci le tre famiglie principali.
- Qualità fisica e leggibilità contano più del design.
- Apprendi una mescola comoda e ripetibile.
- Pratica e diario consolidano l'esperienza.
Inizia con un mazzo leggibile e una routine semplice: spazio pulito, una domanda chiara, una mescola gentile e poche carte estratte. Con il tempo, noterai che le immagini rispondono meglio quando le domande sono precise e l’attenzione resta sui dettagli osservabili.
Tratta ogni lettura come una conversazione con te stesso: ascolta, riformula, e verifica l’utilità pratica di ciò che emerge. Con costanza e curiosità, svilupperai una relazione più ricca con simboli e storie, rendendo le sessioni sempre più chiare e utili.
