Capire come denunciare un abuso può sembrare travolgente, soprattutto se temi ritorsioni o non sai a chi rivolgerti. In questa guida chiara e pratica vediamo come segnalare episodi di maltrattamento, molestia o violenza domestica tutelando sicurezza e privacy. Troverai esempi, accortezze e risorse per una segnalazione formale senza addentrarci nel merito legale.
Se stai valutando di denunciare un abuso, parti dalla sicurezza personale, documenta fatti e date, chiedi supporto specializzato e proteggi i tuoi dispositivi. Raccogli prove senza rischi, evita contatti con l’aggressore e valuta quando formalizzare la segnalazione.
Quali segnali indicano un abuso o violenza domestica?
I segnali d’allarme possono essere sottili o evidenti. I dati OMS sulla violenza contro le donne mostrano che il fenomeno è diffuso e spesso sottostimato. In Europa, un’ampia indagine ha stimato che una donna su tre abbia subìto violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita.
- Controllo e isolamento. Chi abusa limita amicizie, lavoro o studio e decide orari, soldi, abbigliamento. All’inizio può sembrare premura, ma nel tempo diventa restrizione della libertà.
- Svalutazioni costanti. Battute umilianti, critiche sul corpo o sull’intelligenza e colpevolizzazioni minano l’autostima. Questo logora e rende più difficile chiedere aiuto.
- Gelosia estrema e sorveglianza. Richieste di password, controlli del telefono, app di tracciamento o pedinamenti. La privacy digitale diventa un bersaglio.
- Escalation di minacce. «Se mi lasci…», minacce verso animali o oggetti cari, danneggiamenti. Anche senza violenza fisica, le minacce sono violenza.
- Violenza economica. Trattenere denaro, impedire l’accesso al conto, vietare un lavoro. Senza autonomia finanziaria aumentano dipendenza e vulnerabilità.
- Segni fisici e “incidenti”. Lividi “caduti dalle scale”, ferite spiegate con scuse ripetute. Gli schemi si ripetono nel tempo.
- Colpevolizzazione e gaslighting. Negare fatti evidenti, riscrivere la realtà, farti dubitare dei tuoi ricordi. È una tecnica per confondere e bloccare la richiesta di aiuto.
Nel mondo, circa una donna su tre ha subìto violenza fisica o sessuale nel corso della vita.
Testo originale
Globally, about 1 in 3 (30%) of women have been subjected to either physical and/or sexual intimate partner violence or non-partner sexual violence in their lifetime.
Quando è prudente cercare aiuto immediato?
Se temi un pericolo imminente, cerca un luogo sicuro e chiama il numero di emergenza locale. In altri casi, valuta un piano: avvisa una persona fidata, stabilisci un codice di allarme e conserva vie d’uscita dall’abitazione.
Come prepararsi a denunciare in modo sicuro
Pensa prima alla tua sicurezza: dove puoi andare se la situazione peggiora?

Prepara un kit con documenti, contanti, medicinali, chiavi e numeri importanti. Avvisa una persona di fiducia su dove sarai e concorda check-in regolari.
Proteggi la sfera digitale: cambia password, attiva l’autenticazione a due fattori, disattiva condivisioni di posizione e verifica app sconosciute. Evita confronti diretti con l’aggressore: pianifica contatti solo in luoghi sicuri o fai mediare da servizi qualificati.
Passi essenziali, in breve
- Metti al sicuro te stesso o te stessa e qualsiasi minore.
- Documenta fatti, date e prove in modo ordinato.
- Raccogli testimonianze e dettagli senza contatto con l’aggressore.
- Rivolgiti a servizi di supporto e consulenza.
- Valuta una segnalazione formale presso l’autorità competente.
- Proteggi la privacy: password, dispositivi, tracciamento.
Quali documenti e prove è utile raccogliere?
Conserva elementi utili senza correre rischi e nel rispetto della legge. Un modello di diario degli eventi aiuta a fissare memoria e sequenze. Evita azioni potenzialmente illecite (come accedere a dispositivi altrui o registrare dove non consentito).
- Appunti cronologici. Annota data, ora, luogo, cosa è successo, eventuali testimoni e come ti sei sentito/a. Scrivi subito, per ridurre errori di memoria.
- Messaggi e email. Salva copie integre, screenshot con orario e mittente. Evita modifiche: la integrità del file conta.
- Referti e foto di lesioni. Se ci sono danni fisici, chiedi assistenza sanitaria e conserva la documentazione. Fotografa in luce neutra, includi un oggetto per la scala.
- Oggetti danneggiati. Non riparare subito: fotografa, conserva al sicuro, annota la data del danneggiamento.
- Testimoni. Chiedi a chi ha visto/udito di scrivere una descrizione datata e firmata, mantenendo la loro sicurezza come priorità.
Dove trovare supporto emotivo e pratico
Non affrontare tutto da solo o da sola: i centri antiviolenza, i servizi sociali e le linee di ascolto offrono orientamento, ascolto e protezione. Coinvolgi la tua rete di fiducia e comunica solo il necessario, per non esporre nessuno a rischi.
- Centri antiviolenza. Offrono ascolto riservato, piani di sicurezza, supporto psicologico e orientamento alla denuncia. Possono aiutarti a gestire i tempi in base al rischio.
- Linee di ascolto. Se preferisci l’anonimato iniziale, confrontati con professionisti formati. Ti aiuteranno a valutare opzioni e a preparare i passaggi successivi.
- Servizi sociali e sanitari. Possono coordinare misure di protezione, accoglienza e assistenza. Utili se ci sono minori, persone anziane o disabilità coinvolte.
- Sportelli universitari e lavorativi. Uffici dedicati a molestie e discriminazioni possono avviare tutele interne e accompagnarti verso supporti esterni.
- Persone fidate. Un amico o un familiare può custodire copie di documenti e farti da contatto di emergenza, riducendo l’isolamento.
Quali rischi evitare durante la denuncia
Non annunciare l’intenzione di denunciare a chi ti fa del male: potrebbe innescare ritorsioni.
Evita confronti faccia a faccia senza testimoni o luoghi sicuri.
Limita le tracce digitali sensibili: non usare dispositivi condivisi per preparare documenti; valuta un telefono secondario. Verifica impostazioni di backup e localizzazione prima di salvare prove.
- Niente “investigazioni” personali. Non inseguire, non pedinare, non installare software di monitoraggio. Rischi legali e aumento del pericolo.
- Non cancellare conversazioni utili. Se temi l’accesso al telefono, esporta le chat e conserva copie in modo ridondante e sicuro.
- Evita post pubblici sull’abuso. Potrebbero esporre la tua posizione o innescare reazioni. Privilegia canali riservati.
- Non sottovalutare segnali fisici. Se compaiono lesioni o minacce dirette, cerca subito assistenza e protezione.
- Non isolarti. Senza supporto è più faticoso valutare rischi e scelte. Coinvolgi servizi competenti.
Qui di seguito trovi risposte rapide alle domande più comuni: possono aiutarti a orientarti, ma non sostituiscono l’aiuto di professionisti qualificati.
Domande frequenti
Si può denunciare senza “prove perfette”?
Sì. Appunti cronologici, messaggi, referti e testimonianze possono essere già utili. La qualità conta più della quantità: coerenza, integrità dei file e sicurezza personale vengono prima di tutto.
Posso denunciare in forma anonima?
Dipende dal contesto e dall’autorità. In ogni caso puoi chiedere un primo orientamento riservato a linee di ascolto o centri specializzati, che ti spiegheranno opzioni e tutele applicabili nella tua area.
Devo denunciare subito o posso aspettare?
Se c’è pericolo, cerca aiuto immediato. Altrimenti, prepara sicurezza e documentazione prima di procedere. Tempi e modi dipendono dal rischio, dalle tue risorse e dal supporto disponibile.
Come proteggere i messaggi sul telefono prima della denuncia?
Esegui copie in cloud sicuro o su supporti fisici, attiva l’accesso con codice e l’autenticazione a due fattori. Evita dispositivi condivisi e verifica che non siano presenti app di tracciamento.
Cosa fare se l’abuso avviene online?
Salva schermate con data e URL visibili, limita l’interazione con l’autore, usa le funzioni di segnalazione della piattaforma e rivolgiti a servizi specializzati per supporto e orientamento.
In sintesi operativa
- La sicurezza personale viene prima di tutto.
- Documenta fatti con ordine e ridondanza.
- Proteggi la privacy digitale prima di agire.
- Chiedi supporto qualificato, non isolarti.
- Valuta tempi e modalità della segnalazione.
Denunciare è un percorso delicato, ma non sei solo o sola. Con un piano di sicurezza, prove ordinate e supporti affidabili puoi muoverti con maggiore serenità. Scegli tempi e modalità in base al rischio e alla tua energia, senza forzarti.
Un confronto con professionisti e reti dedicate può fare la differenza. Chiedere aiuto è un atto di forza: ti permette di tutelare te stesso o te stessa e, quando serve, chi ti sta vicino.