Per molti bambini, imparare a allacciare le scarpe è un piccolo grande traguardo di autonomia. Tra lacci, fiocchi e nodi, entra in gioco la coordinazione mano-occhio e la pazienza. Con esempi chiari, routine brevi e un ambiente sereno, questo passaggio diventa alla portata di tutti.

Vuoi aiutare tuo figlio a legare i lacci senza frustrazioni? Parti da segnali di prontezza, mostra i passaggi con gesti lenti, usa parole semplici e ripetute, esercitati ogni giorno per pochi minuti e celebra i progressi, non solo il risultato.

Quando iniziare ad insegnare?

Non esiste un’età “giusta” identica per tutti: molti bambini sono pronti tra i 5 e i 7 anni, altri prima o dopo. Osserva curiosità, pazienza e interesse; se il bambino chiede “posso provare?”, è un ottimo segnale. Meglio esercitarsi mentre siete seduti, con calma, quando nessuno è di fretta.

Evita di far coincidere l’apprendimento con momenti di uscita: la pressione del tempo aumenta l’ansia. Se serve una soluzione transitoria, puoi usare elastici o lacci a molla, ma proponi comunque piccole sessioni di pratica per mantenere la motivazione.

Quali segnali di prontezza?

I segnali combinano aspetti cognitivi e abilità motorie fini. Cerca indizi di attenzione condivisa, imitazione, capacità di seguire 2–3 istruzioni in sequenza e una dose di perseveranza di almeno qualche minuto.

  • Manipola lacci e oggetti piccoli senza irrigidirsi.
  • Riconosce la differenza tra “stringere” e “allentare”.
  • Sa fare un nodo semplice con una cordicella spessa.
  • Accetta correzioni gentili e riprova dopo un errore.
  • Mostra motivazione: vuole “fare da solo”.

Passaggi chiave in breve

  • Scegli scarpe con lacci e uno spazio tranquillo.
  • Mostra il nodo di base lentamente, a livello degli occhi del bambino.
  • Usa parole brevi e sempre uguali per ogni passaggio.
  • Prova il metodo “orecchie di coniglio” o “passante e avvolgi”.
  • Allena per pochi minuti al giorno, con lacci grossi.
  • Loda il tentativo e correggi un passaggio alla volta.

Come scegliere il metodo adatto?

Non esiste un solo modo corretto:

Video mostra il metodo a incrocio per allacciare le scarpe. · Lrcolette · CC BY-SA 3.0 · Shoe Lacing Methods

scegli il metodo che il bambino comprende più facilmente. Per molti funziona il fiocco a orecchie di coniglio (due asole che si annodano), per altri il “passante e avvolgi” (loop and swoop). L’importante è la coerenza: stesse parole, stessi gesti, stessi riferimenti visivi.

Metodo orecchie di coniglio

Forma un nodo di base, poi crea due asole. Incrociale e passa un’asola dentro il piccolo foro. Tira entrambe le asole verso l’esterno. È intuitivo perché le “orecchie” sono visibili e facili da afferrare con le dita piccole.

Metodo passante e avvolgimento

Fai il nodo di base, crea una sola asola, avvolgi l’altro laccio attorno, poi infila la punta nel foro che si crea e tira le due “gambe” del fiocco. La sequenza è logica e spesso più stabile. Usa istruzioni brevi e ripetibili come “asola – gira – dentro – tira”.

Nodo elastico e alternative temporanee

Se il bambino si scoraggia, alterna giorni con lacci normali a giorni con lacci elastici. Mantieni comunque la routine di pratica, magari su una scarpa “di allenamento” con lacci grossi e bicolore: il contrasto cromatico rende più chiaro il percorso dei movimenti.

Esercizi e giochi pratici

Per salire di livello, trasforma la tecnica in gioco. Usa sequenze visive passo-passo, conta a voce i gesti e spezza il compito in micro-obiettivi. Ogni esercizio dovrebbe durare 3–5 minuti, massimo.

  1. Allenamento senza scarpa. Pratica con una corda spessa fissata a un cartoncino. Riduce la complessità e concentra l’attenzione sul nodo. Quando è stabile, passa alla scarpa.
  2. Colori diversi per i lacci. Un laccio blu e uno rosso aiutano a nominare i passaggi. “Il blu gira intorno al rosso” è una guida verbale chiara e ripetibile.
  3. Conta e canta. Associa ogni gesto a un numero o a una breve filastrocca. Il ritmo aiuta memoria e coordinazione, soprattutto nei bambini più piccoli.
  4. Giochi di pinza. Molle da bucato, perline grandi e pasta cruda allenano la presa a pinza. Pochi minuti al giorno migliorano il controllo delle dita.
  5. Modello gigante. Costruisci un laccio “oversize” con corda morbida e due cerchi di stoffa. Il formato grande rende evidenti le traiettorie e facilita la correzione visiva.
  6. Scambio di ruoli. Il bambino diventa “maestro” e ti spiega i passaggi. Insegnare rafforza la comprensione e riduce l’ansia da prestazione.
  7. Timer amico. Imposta 3 minuti di pratica: tempo breve e prevedibile. Festeggia i tentativi, non solo i fiocchi riusciti.
  8. Pausa mirata. Se la frustrazione sale, fermatevi, scuotete le mani, fate un respiro profondo e riprendete dal passaggio precedente. Una micro-pausa può essere decisiva.

Ambiente, postura e prospettiva

La cornice giusta vale metà del successo. Scegli una stanza tranquilla, con luce sufficiente e senza distrazioni. Sedetevi uno accanto all’altro per vedere le mani da una prospettiva simile.

Madre seduta che allaccia i lacci delle scarpe del bambino
Madre seduta allaccia i lacci del bambino. · Barbara Olsen · Pexels License (free to use) · A Woman Tying her Child's Shoelaces

Seduti o in piedi?

Inizia da seduti, con i piedi appoggiati su uno sgabello o sul pavimento. La stabilità riduce gli sforzi di equilibrio e libera attenzione per le mani. Quando la sequenza è fluida, prova anche in piedi, come in situazioni reali.

Prospettiva del bambino

Se dimostri frontalmente, i movimenti appaiono “specchiati” e più difficili da imitare. Spostati dietro il bambino oppure al suo fianco: vedere le tue mani “nello stesso verso” semplifica la comprensione.

Lacci e scarpe adeguati

Lacci troppo corti o lisci scivolano e rendono il nodo instabile. Preferisci lacci più spessi e antiscivolo, inizialmente anche bicolore. Verifica che i fori della scarpa non siano troppo stretti e che la suola non pieghi eccessivamente il piede durante la pratica.

Errori comuni e come evitarli

Saltare il nodo di base: senza un primo nodo ben “piatto”, il fiocco scappa. Fai attenzione alla trazione simmetrica prima di procedere alla fase delle asole.

Parlare troppo: troppe parole confondono. Scegli 4–5 parole guida e ripetile sempre uguali. Le istruzioni costanti diventano un copione mentale facile da ricordare.

Praticare quando si ha fretta: meglio 3 minuti sereni che 15 minuti di frustrazione. Prevedi una routine breve, sempre nello stesso momento, per creare abitudine.

Correggere tutto insieme: scegli un solo aspetto per volta (la dimensione dell’asola, la trazione, l’ordine dei passaggi). Il feedback “a micro-dosi” aiuta l’autostima.

Adattamenti e situazioni speciali

Per i mancini, prova a invertire i ruoli dei lacci o posizionarti sul loro lato dominante. Se la manualità è ancora in sviluppo, aumenta il supporto visivo: lacci bicolore, punti di riferimento tracciati con pennarello, foto dei passaggi attaccate vicino alla scarpiera.

Quando la frustrazione è alta, riduci la difficoltà: allena il nodo su un tavolo, poi su una scarpa in grembo, infine ai piedi. Se le difficoltà persistono nel tempo o coinvolgono altre attività fini (bottoni, cerniere), può essere utile confrontarsi con un professionista dell’infanzia, che sappia proporre esercizi su misura.

Domande frequenti

A che età iniziare davvero?

Molti bambini imparano tra i 5 e i 7 anni, ma non è una regola. Osserva motivazione, pazienza e capacità di seguire piccoli passaggi. Se c’è interesse, puoi iniziare gradualmente.

Meglio “orecchie di coniglio” o “passante e avvolgi”?

Dipende dal bambino. Le “orecchie di coniglio” sono molto visive, il “passante e avvolgi” è più compatto. Provali entrambi e mantieni il metodo che riesce e piace di più.

Quanti minuti di pratica al giorno servono?

Meglio sessioni brevi e frequenti: 3–5 minuti al giorno sono sufficienti per consolidare i passaggi senza sovraccaricare. La regolarità conta più della durata.

Come gestire la frustrazione?

Riconosci l’impegno, proponi micro-pause e torna al passaggio precedente. Evita confronti con altri bambini e celebra i progressi, anche quando il fiocco non è perfetto.

Serve insegnare la “doppia annodata”?

Può essere utile per evitare che il fiocco si sciolga. Prima consolida il nodo base e il fiocco semplice, poi aggiungi la “doppia”, mantenendo le stesse parole guida.

Meglio esercitarsi al mattino o alla sera?

Scegli un momento senza fretta, quando il bambino è riposato. Spesso funziona dopo lo studio o prima del gioco calmo. La costanza dell’orario aiuta la routine.

Da ricordare in pratica

  • Osserva la prontezza e parti con pochi minuti al giorno.
  • Usa parole guida sempre uguali e gesti lenti.
  • Scegli un metodo e mantienilo finché diventa naturale.
  • Riduci la difficoltà con strumenti visivi e lacci adatti.
  • Premia il tentativo: l’autonomia nasce dalla pratica.

Imparare ad allacciare i lacci non è una gara: è un’abilità che cresce con tempo, pazienza e ripetizioni di qualità. Scegli un momento calmo, crea un rituale breve e positivo, offri aiuti visivi e semplificazioni graduali. Con una guida coerente e incoraggiamenti mirati, il bambino passerà dal “quasi” al “ci riesco da solo”.

Quando un passaggio resta difficile, torna indietro di un passo e rinforza ciò che funziona: spesso basta rendere più chiaro il gesto o cambiare punto di vista. La costanza fa la differenza; celebrate ogni nodo ben fatto, perché ogni fiocco è un passo in più verso l’autonomia.

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