Il sistema Kibbe aiuta a leggere linee del corpo, proporzioni e presenza visiva per scegliere capi che valorizzano la tua immagine personale. Non è una dieta o un calcolo matematico: è un metodo pratico per capire la tua “essenza” visiva e tradurla in scelte di stile concrete. Con esempi e indicazioni, scoprirai come osservarti e come testare i capi giusti.

Il sistema Kibbe organizza le identità di immagine in famiglie e tipi, combinando yin e yang per guidare scelte di vestibilità, tessuti e dettagli. In questa guida impari a osservare ossatura, tessuti, linee e contrasti, a misurare con criterio e a verificare con outfit test e foto.

Quali sono i 13 tipi Kibbe?

Il metodo suddivide le identità in cinque famiglie e in 13 tipi, basati sull’equilibrio tra tratti più affilati (yang) e più morbidi (yin). La classificazione nasce dal lavoro di David Kibbe e dalla sua proposta di Image Identities.

  • Dramatici: linee affilate, verticalità marcata, poco arrotondamento. Tipi: Dramatic e Soft Dramatic. Funzionano capi strutturati, silhouette lunghe, contrasti netti.
  • Naturali: ossatura ampia, linee rilassate, impressione casual. Tipi: Flamboyant Natural, Natural, Soft Natural. Rendono al meglio volumi fluidi, tessuti mossi e dettagli organici.
  • Classici: equilibrio e simmetria, nessun elemento dominante. Tipi: Classic, Soft Classic, Dramatic Classic. Preferiscono capi puliti, proporzioni medie e finiture essenziali.
  • Gamine: contrasto alto su scala compatta, energia frizzante. Tipi: Flamboyant Gamine, Gamine, Soft Gamine. Stanno bene con spezzati, grafiche, tagli netti e ritmo nei dettagli.
  • Romantici: morbidezza, rotondità, delicatezza. Tipi: Romantic e Theatrical Romantic. Valorizzano drappeggi, tessuti morbidi, curve sottolineate e finiture femminili.

Come funziona il test Kibbe?

Più che un “quiz” rigido, è un percorso di osservazione guidata. Noterai prima la tua struttura ossea, poi la qualità dei tessuti (morbidezza o definizione), quindi le linee del viso e il modo in cui i capi reagiscono su di te. Le risposte non sono numeri assoluti, ma pattern coerenti.

Concetti chiave: yin, yang e linee

Nel sistema si parla di yin e yang per descrivere opposti visivi: affilato vs arrotondato, lungo vs compatto, scorrevole vs netto.

Uomo in completo elegante a figura intera posato in ambiente esterno
Ritratto a figura intera di un uomo in completo all'aperto. · Mukhtar Shuaib Mukhtar · Pexels License · Full-length portrait of a man in suit outdoors

Osserva dove ti collocano ossatura, muscoli e tratti del viso: mandibola, zigomi, occhi, labbra.

Le “linee” indicano come il tuo corpo comunica: verticalità o orizzontalità, continuità o spezzature, movimento dei tessuti. La tua scala (quanto “spazio occupi” visivamente) orienta volumi e stampe: micro per scale piccole, macro per scale grandi.

Valuta anche il contrasto: quanto ti donano stacchi netti di colore e struttura? Più il tuo insieme è netto, più puoi spingere contrasti grafici; più è morbido, meglio funzionano gradazioni e transizioni.

Errori comuni

  • Cercare una misura “magica”. Il sistema non è una taglia: serve a scegliere linee e dettagli, non a fissare numeri.
  • Confondere peso e tipo. Aumentare o perdere peso modifica i volumi, ma non la struttura ossea di base.
  • Copiare look acriticamente. Ispirati pure, ma verifica sempre con foto e capi test se lo stile è coerente con te.
  • Ignorare il viso. L’armonia si legge anche da mandibola, zigomi e occhi: non concentrarti solo su busto e fianchi.
  • Voler risultare “tutto”. Scegli una direzione primaria: la coerenza semplifica il guardaroba e amplifica l’effetto.

Passaggi per identificarti

  • Osserva la tua struttura ossea e la scala complessiva.
  • Valuta la morbidezza o definizione dei tessuti corporei.
  • Analizza linee del viso: mandibola, zigomi, occhi, labbra.
  • Misura contrasti: angolari vs arrotondati, lunghi vs compatti.
  • Confronta indicazioni con i 13 tipi delle cinque famiglie.
  • Verifica con capi test e foto a figura intera.

Come prendere misure utili

Le misure non “decidono” il tuo tipo, ma aiutano a cogliere proporzioni e coerenza. Rileva spalle, busto, vita, fianchi, altezza e ampiezza della spalla. La norma ISO 8559-1 standardizza definizioni e punti anatomici di riferimento per la tagliazione dell’abbigliamento.

Per confronti attendibili, usa luce omogenea, corpo rilassato e capi sottili. Scatta foto a figura intera frontali e laterali, con i capelli raccolti, per leggere linee e verticalità. Una giornata di test in luce naturale evita distorsioni cromatiche e di contrasto.

Strumenti e organizzazione

Ti servono un metro da sarta, nastro da pittore per segnare il pavimento (posizione dei piedi), un treppiede o supporto stabile e un timer. Annota impressioni subito: dove un capo “si allinea” alle tue linee, dove invece crea pieghe eccessive.

Ripeti i test con capi simili in materiali diversi: una giacca strutturata in lana fredda vs un cardigan morbido; pantaloni dritti vs affusolati; un abito con drappeggio vs uno a taglio netto. Le foto a confronto rendono evidente l’effetto.

Esempi di outfit per famiglia

Gli esempi non sostituiscono la prova sul corpo: servono a “puntare” nella direzione giusta.

Abiti vari colorati appesi su una rastrelliera bianca in studio
Diversi abiti colorati sono appesi a una rastrelliera bianca. · Maryia Plashchynskaya · Pexels License · Assorted-colored Dresses on White Clothes Rack

Inizia con capi neutri e poche variabili, poi aggiungi stampe, accessori e texture per calibrare i dettagli.

  • Dramatici: blazer lungo e tagliato netto, pantaloni dritti a vita media, camicia essenziale. Funzionano verticalità, spalle definite, pellami rigidi; evita eccessi di morbidezza senza struttura.
  • Naturali: giacche morbide e rilassate, denim con mano vissuta, maglie cascanti. Bene volumi “easy”, cuciture visibili, texture organiche; masse fluide più che geometrie rigide.
  • Classici: abito a colonna o spezzato pulito, proporzioni medie, pochi contrasti. Premi simmetria, rifiniture precise e tessuti regolari; occhio a dettagli troppo vistosi.
  • Gamine: giacchino corto, righe o grafismi, pantaloni compatti. Rende il ritmo visivo: spezzati, contrasti, accessori piccoli ma incisivi; evita lunghezze “intermedie” che appesantiscono.
  • Romantici: abiti con drappeggio, gonne morbide, bluse arrotondate. Funzionano curve sottolineate, tessuti morbidi e luce vicino al viso; evita tagli troppo maschili o spigolosi.

Come adattarlo allo stile personale

Il metodo non impone divieti: indica una mappa. Se ami l’estetica minimal ma appartieni a una famiglia morbida, scegli tagli puliti in materiali fluide e con dettagli curvi. Se preferisci vintage o streetwear, applica le stesse logiche di linee, scala e contrasto al tuo universo estetico.

Domande frequenti

Il sistema Kibbe riguarda il peso?

No. Riguarda linee, proporzioni e presenza visiva. Il peso può cambiare i volumi, ma non la struttura ossea che orienta le scelte di stile.

Esiste un quiz infallibile per il mio tipo?

No. I quiz sono utili come punto di partenza, ma la conferma arriva da osservazione, foto e prove di capi reali su di te.

Posso cambiare tipo nel tempo?

L’essenza di base tende a restare stabile. Età, allenamento e peso possono spostare l’enfasi, ma di rado stravolgono la famiglia di appartenenza.

Cosa fotografare nei test?

Scatta frontale e profilo a figura intera, con luce naturale, capelli raccolti e outfit semplici. Confronta capi strutturati vs morbidi, lunghezze diverse e contrasti di colore.

Quali capi test sono più utili?

Blazer, cardigan, abito dritto, abito con drappeggio, pantaloni dritti e affusolati, gonna a matita e morbida. Tieni neutri colore e stampa per leggere le linee.

Devo seguire regole rigide?

No. Considera le linee guida come strumenti. Scegli cosa tenere e cosa ribaltare in base all’effetto che desideri ottenere.

In sintesi operativa

  • Il sistema Kibbe unisce yin/yang in 13 identità di immagine.
  • Osserva ossatura, tessuti, linee e contrasti in modo coerente.
  • Misura con criteri standard e verifica con foto e capi test.
  • Decidi la direzione primaria e affina nel tempo.
  • Adatta le linee alla tua estetica personale, non il contrario.

Porta con te le logiche, non liste di divieti. Scegli due o tre outfit test, fotografali in condizioni simili e confronta gli scatti: vedrai subito dove le linee si allineano a te e dove, invece, l’abito ti “indossa”. Con qualche iterazione troverai un nucleo di scelte che costruisce un guardaroba più semplice, coerente e tuo.

Ricorda: il metodo è una mappa, non un voto. Usa gli strumenti per semplificare gli acquisti, ridurre l’errore e comunicare meglio chi sei con i vestiti che già possiedi e con quelli che sceglierai in futuro.

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