Se vuoi un secondo di mare morbido e saporito, imparare a trattare il polpo è essenziale. Questo mollusco cefalopode dà il meglio quando viene lessato con calma, a sobbollire, e poi raffreddato nel modo giusto. In questa guida trovi tempi, tecniche e consigli pratici per tentacoli teneri e succosi, pronti per insalate o piatti caldi.
Bollisci a fiamma bassa fino a sobbollire, non a pieno bollore; calcola tempi orientativi in base al peso e verifica con la forchetta. Se era congelato, scongela in frigo. Raffredda in acqua di cottura, poi condisci a caldo o a tiepido per esaltare sapore e consistenza.
Quanto deve bollire il polpo?
Dipende dal peso e dallo spessore dei tentacoli.

In generale, mantieni una sobbollitura dolce: l’acqua deve appena fremere. Per un esemplare di 1–1,5 kg occorrono in media 25–40 minuti; per pesi maggiori servirà più tempo. Evita il bollore vivace, che irrigidisce le fibre. Fai la prova della forchetta: entra nel punto più spesso senza resistenza marcata, ma senza sfaldarsi.
Meglio cuocere il polpo fresco o congelato?
Il congelamento aiuta: i cristalli di ghiaccio rompono in parte le strutture connettive e il risultato tende a essere più morbido. Se lo acquisti congelato, ricorda di scongelare in frigorifero per 12–24 ore, in un contenitore. Evita lo scongelamento rapido a temperatura ambiente o sotto acqua calda: rischi texture disomogenea. Dopo lo scongelamento, sciacqua e procedi come per il fresco.
Passaggi essenziali
- Scegli un polpo da 1–1,5 kg per cottura uniforme.
- Se congelato, scongela in frigo per 12–24 ore.
- Pulisci e sciacqua bene sotto acqua fredda.
- Porta l’acqua a bollore e spaventa il polpo tre volte.
- Cuoci a sobbollire dolce 20–40 minuti, mai bollore vivace.
- Lascia intiepidire in acqua 10–20 minuti prima di tagliare.
Come lessare e raffreddare senza errori
Una cottura gentile valorizza sapore e consistenza. Segui questi accorgimenti pratici per ottenere la tenerezza desiderata e preservare i succhi interni, fondamentali per un risultato succoso.
- Usa una pentola capiente con acqua fredda aromatizzata con alloro, pepe e cipolla. L’acqua deve coprire il polpo. Porta a bollore, poi abbassa subito il fuoco.
- Prima della cottura, immergi e solleva il polpo tre volte per “spaventarne” i tentacoli. Così si arricciano e cuociono in modo più uniforme, evitando estremità rigide.
- Regola la fiamma per mantenere il liquido appena in movimento. Un sobbollire costante impedisce che le fibre si contraggano troppo, mantenendo la carne tenera.
- Non coprire completamente con coperchio durante la fase attiva. Lascia uno spiraglio per non alzare troppo la temperatura interna e non perdere controllo sul sobbollire.
- Controlla a metà cottura la consistenza. Se i tentacoli sono ancora tesi, prolunga di 5–10 minuti e ripeti la verifica; cerca una tenerezza elastica, non molle.
- Terminata la cottura, spegni e lascia riposare il polpo immerso 10–20 minuti. Questo riposo stabilizza i succhi e riduce il rischio di sfaldature al taglio.
- Raffredda gradualmente. Estrarlo e passarlo subito sotto acqua gelata può irrigidire la superficie; meglio un raffreddamento lento nella sua acqua, poi a temperatura ambiente.
- Conserva parte dell’acqua di cottura filtrata. È ricca di sapore: allunga salse, emulsioni o cotture successive di patate, evitando di aggiungere troppo sale in seguito.
Come insaporire: tempi, sale e aromi
Il polpo è già saporito: il mare gli dona gusto naturale.

Per questo conviene salare con misura e puntare su profumi che esaltino senza coprire. Una buona regola è salare poco in pentola e completare a fine cottura con condimenti a crudo.
In acqua, usa solo una presa leggera di sale, insieme ad alloro, grani di pepe, sedano o cipolla. A cottura finita, condisci a caldo o tiepido con olio extravergine, limone o aceto leggero, prezzemolo e un tocco di peperoncino se gradito.
Per un’insalata classica, unisci patate lesse a tocchetti e aggiungi il polpo tiepido. L’amido delle patate aiuta a legare l’emulsione di olio e limone, dando una consistenza cremosa e saporita.
Quanto sale usare?
Considera circa 6–8 g di sale per litro d’acqua, tenendo conto che l’evaporazione concentra i sapori. Preferisci correggere a fine cottura con sale fine, assaggiando gradualmente.
Tagli e porzioni
Taglia i tentacoli a rondelle da 1–1,5 cm quando sono ancora tiepidi. Così la lama scorre senza strappare e le fette restano compatte. Per un secondo piatto, calcola 200–250 g a persona.
Abbinamenti classici
Oltre a patate e prezzemolo, prova ceci, pomodorini, olive taggiasche, capperi, finocchietto o una maionese leggera. L’acidità bilancia la dolcezza naturale del polpo esaltandone la succosità.
Metodi alternativi: pressione e sous‑vide
La pentola a pressione riduce i tempi, ma richiede attenzione: meglio cuocere con poca acqua aromatica e calcolare tempi brevi, perché la cottura prosegue anche in fase di sfiato. Verifica comunque la consistenza con la forchetta prima di servire.
La cottura sous-vide del polpo, in sacchetto e a temperatura controllata, consente una tenerezza uniforme. Richiede più tempo rispetto alla bollitura tradizionale, ma offre grande costanza di risultato. Dopo il bagno a bassa temperatura, passa i tentacoli pochi secondi in padella per una leggera reazione di Maillard.
Domande frequenti
Posso salare l’acqua di cottura del polpo?
Sì, ma con moderazione: il polpo è naturalmente sapido. Una presa leggera per litro è sufficiente; completa con sale fino a fine cottura, assaggiando.
Perché il polpo viene duro?
Di solito per bollore eccessivo o tempi troppo brevi. Mantieni il sobbollire, prolunga gradualmente e verifica con la forchetta: deve cedere senza sfaldarsi.
È utile mettere un tappo di sughero?
È un retaggio casalingo senza basi tecniche. La tenerezza dipende da sobbollitura costante, tempi adeguati, riposo in acqua e qualità della materia prima.
Meglio togliere la pelle prima o dopo?
Dopo: quando il polpo è tiepido la pelle viene via più facilmente. Tienine una parte per sapore e colore, oppure rimuovila se preferisci una texture più delicata.
Come conservare il polpo cotto?
In frigorifero, coperto e immerso nel suo liquido filtrato, per 1–2 giorni. Condisci preferibilmente al momento di servire per mantenere consistenza e freschezza.
Si può cuocere il polpo senza acqua?
Sì: in casseruola, a fuoco dolce e coperto, il polpo rilascia i suoi liquidi e cuoce “nel proprio succo”. Controlla spesso per evitare attacchi sul fondo.
In sintesi rapida
- Sobbollisci dolcemente, non a bollore vivace.
- Congelato ben scongelato spesso risulta più tenero.
- Regola i tempi sul peso e fai la prova della forchetta.
- Condisci a fine cottura con sale leggero e aromi.
- Raffredda gradualmente e usa l’acqua di cottura filtrata.
Ora hai una traccia affidabile per gestire tempi, intensità del calore e raffreddamento del polpo. Procedi con calma: la sobbollitura dolce e il riposo in acqua sono le leve decisive per ottenere tenerezza. Da qui, gioca con aromi e abbinamenti secondo gusto.
Sperimenta con piccole variazioni, prendendo nota di peso, minuti e risultati: in poche prove avrai il tuo metodo “di casa”. Così potrai portare in tavola polpo tenero, saporito e coerente, sia in insalata sia in preparazioni calde.
