La genovese è un classico della cucina napoletana: uno stufato di carne con cipolle lunghissimamente cotto, spesso servito come sugo bianco per la pasta, ma perfetto anche come secondo. Qui trovi una guida pratica per ottenere carne tenera, fondo lucido e profumi profondi, grazie a cottura lenta e scelte mirate.

Scegli tagli con collagene, abbonda con le cipolle e cuoci lentamente con poco brodo. Doratura iniziale, stufatura dolce e riposo finale garantiscono carne morbida e un fondo ricco da servire come salsa. Consigli su tempi, tagli, cipolle e servizio.

Quale carne scegliere per la genovese?

Per una genovese da secondo, orientati su tagli ricchi di collagene, adatti alla lunga cottura e alla resa fondente.

Quanto cuoce la genovese in pentola?

In media occorrono 3–5 ore a calore basso, in base al taglio, alla quantità di cipolle e alla pentola. Il collagene si scioglie tra ~70–80 °C nell’arco di ore, trasformandosi in gelatina che rende la carne succosa.

Tagli consigliati

I migliori includono spalla (cappello del prete), reale, girello di spalla, guancia e pesce (biancostato disossato). Sono fibre robuste che, con tempo e umidità, diventano tenerissime.

  • Spalla (cappello del prete): bilancia sapore e gelatina, cottura uniforme.
  • Reale: marezzatura media, ottima morbidezza finale.
  • Guancia: ricca di collagene, gusto intenso e consistenza fondente.
  • Girello di spalla: più magro ma adatto alla lunga cottura.
  • Pesce/biancostato disossato: saporito, rilascia corpo al fondo.

Taglia i pezzi in blocchi regolari e asciugali: l’umidità superficiale riduce la doratura iniziale (reazione di Maillard, che accelera intorno a 140–165 °C; l’eccesso di umidità la frena).

Se desideri una cottura più rapida, resta comunque su cottura lenta rispetto a una semplice padellata: la differenza la fa il tempo, non il fuoco alto.

Passaggi fondamentali della genovese

  • Scegli tagli ricchi di collagene e affetta le cipolle.
  • Rosola la carne a fuoco medio fino a doratura uniforme.
  • Aggiungi le cipolle e stufale dolcemente fino a fondere.
  • Sfuma, regola di sale, copri con poco brodo caldo.
  • Cuoci molto lentamente finché carne e cipolle diventano morbide.
  • Riposa, affetta la carne e servi il fondo come salsa.

Tecnica delle cipolle: dolcezza e colore

La genovese vive sulle cipolle. Le ramate sono un classico; le cipolle ramate di Montoro offrono dolcezza e profumo notevoli. Affetta regolare, aggiungi un filo d’olio e un pizzico di sale: aiuta a far uscire l’acqua e a stufarle senza bruciare.

All’inizio mantieni il fuoco medio-basso: cerchi una caramellizzazione lenta, non bruciature. Quando l’acqua delle cipolle si riduce, la temperatura sale e la doratura migliora (la reazione di Maillard è favorita da calore e basse umidità).

  • Errore: fiamma alta all’inizio. Rischi cipolle amare. Parti dolce: l’acqua deve uscire gradualmente prima di puntare al colore.
  • Usare troppi liquidi. La genovese è “bianca” e concentrata: aggiungi solo poco brodo caldo e a necessità, per non diluire i sapori.
  • Saltare la doratura della carne. È fondamentale per aromi complessi; asciuga i pezzi e rosola in più riprese se serve.
  • Tagli di cipolla irregolari. Spessori diversi cuociono in tempi diversi: usa mezze lune uniformi per una fusione omogenea.
  • Mescolare di continuo. Alterna pause e mescolate: serve contatto col fondo per sviluppare colore senza attaccare.
  • Sale tutto e subito. Una presa iniziale aiuta a stufare; regola il resto in più momenti per non sovrasalare il fondo.
  • Sottovalutare il riposo. Spegni, copri e attendi 15–20 minuti: stabilizza i succhi e la salsa si assesta.
  • Usare pentola sottile. Meglio fondo spesso: distribuisce il calore e limita i picchi che bruciano le cipolle.

Per una resa setosa, tieni il liquido al minimo: “coprire a filo” non è un obbligo. L’obiettivo è un fondo ricco, non una zuppa; integra con brodo caldo solo quando serve.

Come servire la carne e il fondo?

Terminata la cottura, lascia riposo 15–20 minuti. Affetta la carne controfibra per massima tenerezza e nappala con il fondo di cipolle, lucido e avvolgente. La carne è il tuo secondo; il fondo è la salsa.

Contorni e abbinamenti

  • Puré di patate o patate al forno: assorbono e valorizzano il fondo.
  • Verdure amare (cicoria, friarielli): contrastano la dolcezza naturale delle cipolle.
  • Polenta morbida: base neutra, perfetta in inverno.
  • Pane casereccio tostato: per “fare scarpetta” con la salsa.
  • Per un servizio completo: tieni da parte una porzione di fondo per condire pasta corta il giorno dopo.

Domande frequenti

Posso usare la pentola a pressione?

Sì, ma riduci i liquidi e considera 60–75 minuti dal sibilo per tagli ricchi di collagene. Apri, valuta consistenza e, se serve, prosegui senza coperchio per addensare il fondo.

Quante cipolle servono per 1 kg di carne?

In tradizione si va da 800 g a 1,2 kg di cipolle per 1 kg di carne. Più cipolle significa fondo più abbondante e dolce; regola il sale di conseguenza.

Si può preparare in anticipo?

Certo. Anzi, una notte in frigo migliora sapori e consistenza. Scalda dolcemente con un goccio di brodo per riportare la salsa alla lucidità senza asciugare la carne.

Quale vino si abbina meglio?

Scegli rossi medio-strutturati e freschi (Aglianico giovane, Piedirosso, Barbera). L’acidità pulisce la dolcezza delle cipolle e sostiene la succulenza del piatto.

La carne è diventata asciutta: come rimediare?

Affetta sottile, scalda il fondo con poco brodo e immergi brevemente le fette per reidratarle. In futuro, evita sobbollori vivaci e mantieni più umido l’inizio cottura.

In sintesi rapida

  • Scegli tagli con collagene; cipolle abbondanti.
  • Doratura controllata e stufatura lenta a calore basso.
  • Poco liquido: solo brodo quanto basta.
  • Riposo e taglio controfibra; fondo come salsa.
  • Servi con contorni semplici; conserva e rigenera con cura.

La genovese come secondo piatto premia chi cura dettagli e tempi. Dagli appunti di cottura alla scelta dei tagli, ogni gesto incide sul risultato: dorare con calma, stufare dolce, dosare il brodo e lasciare riposare. Con metodo e pazienza, carne e cipolle si trasformano in un piatto rotondo e accogliente.

Prova, assaggia e prendi nota: le cipolle, la pentola, il fuoco di casa rendono ogni genovese unica. Con queste basi, potrai personalizzare consistenza e intensità del fondo per incontrare i tuoi gusti e quelli dei tuoi ospiti.

Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo e di divulgazione. Per esso non è possibile garantire che sia esente da errori o inesattezze, per cui l’amministratore di questo Sito non assume alcuna responsabilità come indicato nelle note legali pubblicate in Termini e Condizioni
Quanto è stato utile questo articolo?0Vota per primo questo articolo!