Tra i tagli più teneri, il filetto è il re dei secondi: magro, veloce da cuocere e versatile. Che sia filetto di manzo o di maiale, i medaglioni restano succosi se gestisci bene calore e riposo. Questa guida pratica aiuta a valorizzare anche il filet mignon.
Per un filetto tenero: asciuga la carne, sala in anticipo, rosola forte, termina dolcemente e lascia riposare 5–10 minuti. Mira a 52–58 °C per cottura rosa, oppure segui la sicurezza a 63 °C con riposo. Salse semplici e calore uniforme fanno la differenza.
Qual è la differenza tra filetto e filet mignon?
Il filetto è il muscolo psoas: il taglio intero, lungo e magrissimo. Il filet mignon indica medaglioni ricavati dalla sua estremità; sono più piccoli, cotti rapidamente e adatti a porzioni individuali.
A che temperatura cuocere il filetto?
Per sicurezza alimentare, la temperatura interna minima sicura per tagli interi di bovino e suino è 63 °C, seguita da 3 minuti di riposo; livelli più rosati sono scelte stilistiche consapevoli.
Per precisione usa un termometro a sonda inserito al centro, evitando ossa e padella.

Il calore residuo alza di 1–3 °C durante il riposo, quindi togli dal fuoco poco prima del valore obiettivo.
- Raro (50–52 °C): esterno ben dorato e centro quasi crudo. Richiede materia prima eccellente e servizio immediato.
- Al sangue (55–57 °C): centro rosso caldo e tessitura setosa. Perfetto per medaglioni spessi 4–5 cm.
- Medio (60–63 °C): centro rosa, equilibrio tra succosità e sicurezza. Ideale per cene eterogenee.
- Ben cotto (68–70 °C): quasi senza rosa, fibra più compatta. Compensa con salse e fondi ricchi.
Lo spessore incide più del peso: un medaglione alto richiede più tempo a calore medio-basso dopo la rosolatura; uno sottile cuoce quasi solo con la scottata iniziale.
Passi essenziali di cottura
- Porta la carne a temperatura ambiente per 20–30 minuti.
- Asciuga esternamente e sala con anticipo di 30–60 minuti.
- Scotta in padella rovente 1–2 minuti per lato.
- Termina a calore dolce fino alla temperatura desiderata.
- Riposa coperta 5–10 minuti su griglia o piatto tiepido.
- Affetta controfibra e condisci con fondo o burro aromatizzato.
Tecniche di cottura a confronto
Ogni metodo cambia velocità, crosta e succosità. Scegli in base allo spessore e alla dotazione che hai in cucina.
Cottura in padella
Scalda una padella pesante (ghisa o acciaio), olio con alto punto di fumo, quindi rosola senza muovere finché si forma la crosta. La rosolatura sviluppa aromi grazie alla reazione di Maillard, non “sigilla” i succhi.

Al forno
Dopo la scottata, trasferisci a 120–150 °C per cuocere in modo uniforme. In alternativa, prova il reverse sear: prima cuoci dolcemente in forno fino a 3–5 °C sotto il target, poi rosola al volo.
Sous‑vide
Con la cottura sous‑vide ottieni esattezza e uniformità: sigilla nel sacchetto sottovuoto con sale ed erbe, cuoci in bagno termostatato alla temperatura desiderata, quindi asciuga e rosola velocemente per la crosta.
Alla griglia
Predisponi zone di calore diretto e indiretto: rosola sopra la brace viva, poi sposta al lato più tiepido per finire la cottura. Griglia pulita e griglie ben calde aiutano la crosta senza attaccare.
Errori comuni da evitare
Alcune sviste tipiche rovinano consistenza e sapore. Ecco gli errori da riconoscere e come correggerli, con consigli pratici applicabili a padella, forno, griglia e sous‑vide.
- Cuocere carne appena tolta dal frigo. Il centro rimane freddo mentre l’esterno supera troppo la temperatura: porta il pezzo a temperatura ambiente e procedi con calma.
- Saltare l’asciugatura esterna. L’umidità ostacola la reazione di doratura; tampona con carta e aggiungi sale in anticipo per favorire una crosta uniforme e saporita.
- Sovraffollare la padella. Se manca spazio, la temperatura cala e la carne “lessa”: lavora a lotti o usa una padella più ampia per mantenere calore e crosta.
- Girare troppo spesso. Ogni movimento interrompe la doratura e rilascia succhi: gira solo quando la carne si stacca facilmente e la crosta è formata.
- Dimenticare il termometro. A occhio è facile sbagliare: la sonda dà controllo su grado di cottura e ripetibilità, riducendo scarti e stress.
- Saltare il riposo. Senza riposo i succhi fuoriescono all’affetto: attendi 5–10 minuti, meglio su griglia o piatto tiepido per evitare condensa.
- Salare troppo tardi. Il sale in anticipo scioglie proteine superficiali e aiuta la crosta; salare in padella può bruciare o risultare irregolare.
- Tagliare seguendo la fibra. Affetta perpendicolarmente alle fibre: le fette risultano più morbide e facili da masticare, anche a cotture più avanzate.
Contorni e salse che valorizzano
Un accompagnamento bilanciato esalta dolcezza e delicatezza del taglio. Punta su contrasti controllati e texture che aggiungano interesse senza sovrastare.
- Verdure al forno (carote, finocchi, cavolfiore): dolcezza lieve che compensa la sapidità della carne. Condisci con erbe e un filo d’olio.
- Purè di patate o sedano rapa: base cremosa che accoglie i succhi. Una noce di burro nocciola aggiunge note tostate.
- Insalate amare (radicchio, rucola): puliscono il palato e alleggeriscono. Usa condimenti delicati con agrumi.
- Salse rapide: fondo deglassato con vino o aceto, pepe, senape, o panna ridotta; pronte in pochi minuti nella stessa padella.
- Salse fredde: chimichurri, salsa verde, maionese al rafano; servile a parte per dosarle a piacere.
Acquisto, porzioni e conservazione
La qualità di partenza incide quanto la tecnica. Scegli tagli con superficie asciutta, colore vivo e odore pulito; preferisci medaglioni alti per cotture rosate e più controllo.
- Porzioni: 150–200 g a persona per medaglioni; 500–700 g per un filetto intero da condividere, considerando il calo alla cottura.
- Spessore: 4–5 cm offre margine; più alto significa più tempo a calore dolce dopo la rosolatura.
- Conservazione: riponi coperto e ben asciutto in frigorifero; per periodi più lunghi, congela porzionato e ben protetto dall’aria.
- Scongelamento: lento in frigo, poi asciuga e riporta a temperatura ambiente prima della cottura.
- Tracciabilità: leggi etichette e provenienza; la serenità d’acquisto favorisce risultati coerenti e sapore pulito.
Domande frequenti
Risposte rapide ai dubbi più comuni.
Domande frequenti
Quanto pesa una porzione di filetto?
Per un secondo piatto, considera 150–200 g a persona per medaglioni, fino a 220 g per appetiti maggiori o servizio unico con contorni leggeri.
Meglio olio o burro per rosolare il filetto?
Usa olio con alto punto di fumo per la rosolatura iniziale; aggiungi burro a fine cottura per insaporire e nappare, evitando di bruciarlo.
Serve marinare il filetto?
Non è necessario per la tenerezza: è già un taglio morbido. Puoi usare marinature leggere per profumare (erbe, agrumi, spezie), evitando acidi prolungati che irrigidiscono la superficie.
Come evitare che il filetto si asciughi?
Asciuga bene, rosola forte, termina dolcemente e controlla la temperatura interna con sonda. Lascia riposare e affetta controfibra per trattenere i succhi.
Posso cuocere il filetto in anticipo?
Meglio no per i medaglioni. Se necessario, cuoci quasi al grado desiderato, riposa e rigenera delicatamente; termina con una breve rosolatura per ripristinare la crosta.
Il filetto di maialino è più tenero?
Di solito sì, per fibre più fini. Richiede attenzione alla cottura per non asciugarlo: scotta brevemente e termina a calore moderato con riposo adeguato.
Riepilogo essenziale del filetto
- Scegli tagli spessi e asciuga bene.
- Rosola forte, termina dolce.
- Usa un termometro e rispetta il riposo.
- Tempistiche legate allo spessore.
- Salse e contorni bilanciano il piatto.
Portare in tavola un grande filetto non è questione di trucchi segreti, ma di controlli semplici e ripetibili: calore, tempo e riposo. Scegli bene il taglio, gestisci la crosta e accompagna con contorni equilibrati: la naturale delicatezza emergerà senza sforzo.
La pratica è la vera scorciatoia: prova porzioni diverse, prendi nota delle temperature e affina i passaggi nella tua cucina. Con qualche misurazione e una rosolatura consapevole, trasformi un taglio pregiato in un secondo memorabile, ogni volta.
