Il pesto genovese è la salsa al basilico simbolo della cucina ligure: un condimento a crudo profumato, cremoso e brillante. Con pochi ingredienti, tecniche delicate e qualche accortezza, otterrai un sugo vellutato perfetto per trofie, trenette o gnocchi, senza retrogusti amari né colore spento.
Ricetta tradizionale, ingredienti di qualità e lavorazione dolce: così si ottiene un pesto genovese verde, profumato e cremoso. Scoprirai dosi per 4 porzioni, differenze tra mortaio e frullatore, trucchi anti‑ossidazione, errori da evitare, abbinamenti con la pasta e varianti rapide, senza snaturare l’equilibrio della salsa.
Quali ingredienti servono per il pesto genovese autentico?
Nel pesto contano soprattutto freschezza e delicatezza: scegli foglie giovani, olio dal fruttato lieve, formaggi ben stagionati ma non invadenti, pinoli dolci. Il basilico a foglia piccola, meglio se Basilico Genovese DOP, dona profumo e colore inconfondibili; l’olio extravergine lega e protegge gli aromi.
- 50 g di basilico a foglia piccola, ben asciutto.
- 1–2 spicchi di aglio, dosati a gusto.
- 30 g di pinoli dal sapore dolce.
- 60 g di Parmigiano Reggiano DOP grattugiato.
- 20 g di Pecorino Sardo DOP grattugiato.
- 90–120 ml di olio extravergine d’oliva, leggero (Riviera Ligure se disponibile).
- Sale grosso quanto basta.
Quale olio usare?
Prediligi un extravergine dal profilo delicato (erbe fresche, mandorla, pinolo), che non copra il basilico. Un olio troppo amaro o piccante sposta l’equilibrio: meglio aggiungerlo a filo, assaggiando e regolando la densità.
Per un aroma più morbido puoi scegliere aglio giovane o dosare con parsimonia. Se cerchi un gusto tipico e fine, prova l’Aglio di Vessalico (presidio noto per dolcezza e digeribilità), da tritare con il sale per ottenere una base uniforme.
Come tritare il basilico senza ossidarlo?
L’obiettivo è limitare calore, aria e sfregamento eccessivo. Se puoi, prepara il pesto al mortaio: il contatto dolce estrae gli oli essenziali, evitando l’effetto “verdura cotta”. Con il frullatore si riesce, purché a impulsi brevi e a bassa velocità.

Mortaio o frullatore?
Il mortaio di marmo con pestello di legno favorisce una rottura controllata delle foglie, per un risultato cremoso e fragrante. Il frullatore accelera, ma va raffreddato, usato a scatti e con lame affilate, per non scaldare e ossidare il basilico.
Sale e temperatura
Il sale grosso aiuta a “grattare” in modo uniforme e a proteggere il colore. Mantieni ingredienti e utensili freschi: lavora in ciotola fredda, usa olio a temperatura ambiente e aggiungilo a filo; pausa qualche secondo se il contenitore si scalda.
Passaggi fondamentali
- Scegli basilico fresco a foglia piccola, ben asciutto.
- Pesta aglio e sale fino in un mortaio di marmo.
- Aggiungi pinoli e riducili in crema.
- Unisci basilico e formaggi, lavorando delicatamente.
- Versa olio extravergine a filo, emulsionando.
- Usa subito o copri con olio e conserva in frigo.
Qual è la ricetta al mortaio passo dopo passo?
La lavorazione al mortaio privilegia profumo e texture. Prenditi qualche minuto, lavora in ambiente fresco e mantieni i movimenti circolari, contro le pareti, senza schiacciare violentemente.

- Prepara la base: pesta il sale grosso con l’aglio fino a ottenere una crema omogenea. Questo crea una “pasta” che accoglierà gli altri ingredienti in modo uniforme.
- Aggiungi i pinoli e continua con movimenti regolari finché la massa è liscia. I pinoli devono rilasciare i loro oli, contribuendo alla cremosità naturale.
- Unisci il basilico un poco alla volta. Ruota il pestello con pazienza: le foglie devono lacerarsi, non diventare poltiglia. Fermati appena il composto diventa di un verde brillante.
- Incorpora i formaggi grattugiati mescolando dolcemente. Parmigiano e Pecorino portano sapidità e umami: dosali per avere equilibrio, senza coprire il basilico.
- Aggiungi l’olio extravergine a filo, emulsionando. L’olio sigilla gli aromi e rende il pesto avvolgente: regola la quantità in base alla densità desiderata.
- Assaggia e correggi di sale solo alla fine. Se i formaggi sono molto sapidi, potrebbe non servire altro sale: meglio la “mano leggera”.
- Regola la consistenza con un cucchiaio di acqua di cottura calda quando condisci la pasta. L’amido aiuta a legare, senza annacquare sapore e profumo.
- Servi subito o copri la superficie con olio e conserva in frigorifero. Evita di riscaldare direttamente il pesto: il calore ne altera il colore e gli aromi.
Quali errori evitare per un pesto perfetto?
Piccole sviste possono cambiare profumo e colore. Con qualche semplice correzione, il risultato torna brillante, rotondo e stabile anche dopo qualche minuto in attesa della pasta.
- Foglie bagnate o calde. Asciuga bene il basilico e lavoralo freddo: l’acqua diluisce, il calore ossida.
- Olio troppo amaro o piccante. Scegli un profilo gentile che accompagni, non domini.
- Lame o pestello che surriscaldano. Procedi a impulsi brevi o con movimenti dolci, facendo piccole pause.
- Formaggi invadenti. Equilibra Parmigiano e Pecorino per evitare sapidità eccessiva.
- Troppo aglio. Meglio meno che troppo: deve profumare, non coprire. Aggiungilo gradualmente e assaggia.
- Sale in anticipo. Aspetta la fine: formaggi e pinoli contribuiscono alla sapidità.
- Acidificare con limone. Cambia il profilo aromatico: meglio lavorare freddo per preservare il verde.
Come condire la pasta e quali varianti provare?
Il pesto non va cotto: diluiscilo con poca acqua di cottura calda in una ciotola, poi unisci la pasta scolata al dente. Mescola delicatamente per lucidare la salsa senza smontarla.
- Trofie o trenette: i formati tipici liguri raccolgono bene la salsa. Aggiungi un filo d’olio e un cucchiaio d’acqua di cottura per una crema avvolgente.
- Gnocchi di patate: la loro morbidezza chiede un pesto più fluido. Allunga con acqua di cottura, poco per volta, fino alla consistenza desiderata.
- Patate e fagiolini: un classico abbinamento. Taglia le patate a cubetti, lessale insieme ai fagiolini e alla pasta per un piatto completo e aromatico.
- Minestrone alla genovese: aggiungi un cucchiaio di pesto a fine cottura, a fuoco spento, per profumare senza perdere il verde brillante.
- Pane tostato o focaccia: spalmato sottile, il pesto diventa un antipasto immediato. Completa con scaglie di formaggio o qualche pinolo tostato.
- Varianti rapide: rucola e mandorle per una nota pungente, noci per rotondità, pistacchi per eleganza. Mantieni la struttura del metodo e dosa l’olio con attenzione.
Conservazione: copri la superficie del pesto con uno strato sottile d’olio, trasferisci in contenitore ben chiuso e riponi in frigorifero. Per periodi più lunghi, porziona e congela; scongela in frigo e mescola prima dell’uso.
Domande frequenti
Posso usare il frullatore al posto del mortaio?
Sì. Lavora a impulsi brevi e a bassa velocità, con contenitore e lame fredde. Aggiungi l’olio a filo e mescola a mano alla fine: così limiti calore e ossidazione, preservando colore e profumo.
Quali alternative ai pinoli funzionano meglio?
Mandorle pelate o noci sono alternative pratiche; i pistacchi danno eleganza. Tostale leggermente e raffreddale prima di tritarle, per evitare note amare e ottenere una texture morbida.
Che formaggi usare nel pesto genovese?
La combinazione classica è Parmigiano Reggiano e Pecorino Sardo. Il primo porta dolcezza e umami, il secondo sapidità e carattere. Regola le proporzioni secondo gusto ed equilibrio del piatto.
Come evito che il pesto scurisca?
Lavora freddo e in tempi brevi, asciuga bene il basilico e aggiungi l’olio a filo. Non riscaldare la salsa e conservala coperta d’olio in frigo. Evita acidi che alterano il profilo aromatico.
Si può preparare un pesto senza aglio?
Sì: ometti l’aglio oppure usane mezzo spicchio per un profumo più lieve. Il risultato sarà più dolce e rotondo; compensa, se serve, aumentando leggermente la quota di formaggio.
Posso congelare il pesto?
Certo. Porziona in piccoli contenitori o vaschette per ghiaccio, copri con un filo d’olio e congela. Scongela in frigorifero e mescola bene prima dell’uso per ripristinare la cremosità.
In breve, cosa ricordare
- Il basilico freddo e asciutto evita l’ossidazione.
- Mortaio e movimenti delicati migliorano profumo e struttura.
- Olio extravergine delicato e formaggi ben dosati fanno equilibrio.
- Regola la densità con poca acqua di cottura calda.
- Consuma subito o copri d’olio e raffredda per pochi giorni.
Il pesto genovese è semplicità custodita da dettagli: ingredienti freschi, tatto nella lavorazione, assaggi continui per bilanciare sapori e consistenza. Se rispetti temperatura, tempi brevi e movimenti dolci, la salsa resta verde e profumata; una piccola aggiunta di acqua di cottura le darà lucentezza e tenuta sulla pasta.
Metti in pratica una cosa alla volta: scegli il basilico migliore che trovi, raffredda gli utensili, dosa l’olio con calma. In poche prove troverai il tuo equilibrio: un pesto brillante, cremoso e coerente con la tradizione, pronto a valorizzare primi piatti e sfizi dell’aperitivo.
