Le tigelle, note anche come crescentine modenesi, sono piccoli pani rotondi tipici dell’Emilia. Nascono semplici e conviviali: si cuociono su piastra o tigelliera e si farciscono al momento. In questa guida scoprirai impasto equilibrato, tempi di lievitazione e idee di farcitura per risultati soffici e dorati.
Impasto morbido con farina 0, acqua e latte tiepidi, poco lievito e strutto o olio. Lievita fino al raddoppio, si stende a 6–8 mm, si coppano dischi 8–10 cm e si cuoce su piastra calda 2–3 minuti per lato. Farcisci e servi tiepide.
Origini e identità
Le tigelle hanno radici nell’Appennino modenese: un tempo si cuocevano tra dischi di terracotta, oggi su piastre in ghisa o alluminio. La loro anima resta quella di un pane veloce e condiviso.
Quali ingredienti servono per le tigelle?
Gli essenziali sono farina 0, acqua e latte, lievito di birra, un grasso (strutto per la tipicità, olio per una variante leggera), poco zucchero per attivare la lievitazione e sale per l’equilibrio del gusto.
Quanto devono lievitare le tigelle?
Fino al raddoppio del volume, in ambiente tiepido e al riparo da correnti. In genere bastano 60–90 minuti, ma conta il volume più dell’orologio: se l’impasto è vivo, gonfia e trattiene aria.
«Tigella: piccolo disco di terracotta su cui si cuocevano le crescentine.»
Impasto e lievitazione
Per una texture soffice e resistente al morso, usa farina 0 con media forza. Idrata con acqua e latte tiepidi: bilanciano morbidezza e colore in cottura. Aggiungi un grasso per friabilità e sapore.
Impasta finché l’impasto diventa liscio ed elastico: al tatto è setoso e non appiccica.

Una breve pausa di 10 minuti rilassa il glutine e rende più facile la stesura in seguito.
Usa poco lievito di birra e allunga i tempi se necessario: la idratazione moderata (circa 55–60%) dà alveoli regolari. Copri e lascia lievitare fino al raddoppio, senza fretta: la maturazione valorizza profumo e digeribilità.
Passaggi essenziali
- Sciogli il lievito in acqua e latte a temperatura ambiente.
- Impasta con farina 0, strutto o olio, zucchero e sale.
- Fai lievitare coperto fino al raddoppio, 60–90 minuti.
- Stendi a 6–8 mm e coppare dischi da 8–10 cm.
- Cuoci su piastra calda 2–3 minuti per lato.
- Farcisci subito e servi tiepide per la migliore fragranza.
Cottura su piastra
Scalda bene la piastra (ghisa o alluminio) o una tigelliera: deve essere ben calda per gonfiare senza seccare.

Nella tradizione si usavano i dischi di terracotta, oggi sostituiti da strumenti più pratici.
Cuoci 2–3 minuti per lato: devono colorire a chiazze, restando morbide. Se scuriscono troppo in fretta, abbassa la fiamma; se non gonfiano, la piastra è tiepida o l’impasto era poco maturo.
Farciture e abbinamenti
Il bello delle tigelle è la farcitura al volo: calde, si aprono facilmente e accolgono sapori delicati o decisi. Scegli combinazioni equilibrate tra grasso, sapidità e freschezza.
- Classico modenese: pesto “cunza” (lardo, aglio e rosmarino) e Parmigiano Reggiano. Grasso e aromi si sciolgono nel calore, per un morso pieno e rotondo.
- Mortadella e squacquerone: cremosità e profumo. Una macinata di pepe e scorza di limone esaltano la dolcezza del salume.
- Prosciutto crudo e rucola: contrasti bilanciati tra sapido e vegetale. Aggiungi un filo di olio buono per profumare senza coprire.
- Cotto, fontina e carciofi: ricco ma armonico. La fontina fila, i carciofi portano tono amarognolo e consistenza.
- Stracchino e verdure grigliate: vegetariano e goloso. Zucchine e peperoni aggiungono succosità e una nota affumicata.
- Acciughe e burrata: sapido e lattico. Una briciola di pane croccante dentro aggiunge contrasto di texture.
- Crema di funghi e taleggio: autunnale e profondo. Una punta di timo fresco profuma senza sovrastare.
- Confettura e ricotta: dolce leggero. La ricotta asciutta bilancia, la confettura porta freschezza; ottime anche con miele e noci.
Varianti, errori e domande
Vuoi personalizzare? Prova olio extravergine al posto dello strutto, una parte di farina integrale o latte solo acqua. Per chi ama formaggi: il Parmigiano Reggiano DOP ha stagionatura minima 12 mesi, perfetta da grattugiare caldo.
- Impasto troppo duro: aumenta di un filo l’acqua; un impasto sodo non gonfia bene e asciuga in cottura.
- Piastra tiepida: niente sviluppo di vapore interno, restano piatte. Scalda finché una goccia d’acqua “dansa” e evapora in pochi istanti.
- Lievitazione insufficiente: se non hanno raddoppiato, aspetta. In alternativa prolunga 10–15 minuti dopo la coppatura.
- Stesura irregolare: mira a 6–8 mm. Più sottili seccano, più spesse rischiano di restare crude al cuore.
- Sale dimenticato: l’impasto risulta “piatto”. Scioglilo in poca acqua e impastalo brevemente, poi riposa 10 minuti prima di stendere.
Si possono cuocere le tigelle in forno?
Sì, ma la piastra dà il risultato migliore. In forno statico a 220 °C su pietra refrattaria servono 6–8 minuti: controlla il colore e l’alveolatura; la superficie sarà più uniforme.
Domande frequenti
Tigelle e crescentine sono la stessa cosa?
Nel modenese il pane si chiama tigella e la preparazione cotta tra i dischi era la crescentina. Oggi i termini si usano spesso come sinonimi, indicando lo stesso prodotto.
Che farina usare per l’impasto?
Una farina 0 di media forza funziona bene: assorbe i liquidi, regge la stesura e dà una mollica soffice. Evita farine deboli o troppo integrali in alta percentuale.
Meglio strutto o olio extravergine?
Lo strutto è tradizionale e dona friabilità e profumo. L’olio extravergine è un’ottima alternativa, più leggera: scegli un fruttato delicato per non coprire il gusto.
Posso usare solo acqua al posto del latte?
Sì. L’acqua rende il sapore più neutro e la crosta leggermente meno colorita. Puoi compensare con un filo di grasso in più oppure con tempi di cottura calibrati.
Come conservare e rigenerare le tigelle?
Conserva in sacchetto ben chiuso per 24 ore. Per rigenerare, scaldale 2 minuti per lato su piastra calda. Si possono anche congelare già coppate e crude, scongelando in frigo.
Si possono fare senza strutto?
Certo: sostituisci con olio extravergine di oliva nella stessa quantità. Otterrai tigelle leggere e profumate, con una friabilità leggermente inferiore ma ottima per farciture delicate.
In sintesi pratica
- Impasto bilanciato con farina 0 e grasso.
- Lievitazione piena fino al raddoppio.
- Stesura 6–8 mm e coppatura 8–10 cm.
- Cottura su piastra ben calda, 2–3 minuti per lato.
- Farciture servite calde, dal classico al creativo.
- Conservazione breve e rigenero su piastra.
Le tigelle sono un formato semplice che valorizza ingredienti di qualità e gesti precisi. Curando impasto, calore e tempi, otterrai panini rotondi e fragranti da farcire al momento. Parti dalla versione classica e personalizza: pochi cambi ben pensati fanno la differenza.
Ricorda infine che ogni cucina ha il suo ritmo: osserva l’impasto, ascolta la piastra, assaggia. Con un paio di prove fisserai i tuoi parametri e potrai servire tigelle costanti, soffici e dorate per una tavola conviviale.
