Il risotto è un classico del riso mantecato: pochi ingredienti, tecnica precisa. Per ottenere la consistenza all’onda servono scelta del riso, cottura attenta e mantecatura calibrata. Qui trovi metodo, tempi e varianti che funzionano davvero.
Scegli riso Carnaroli o Vialone Nano; tosta a secco, sfuma, aggiungi brodo caldo a mestoli. Cuoci 15–18 minuti, manteca fuori dal fuoco con burro freddo e formaggio. Riposa 1 minuto e servi all’onda.
Quale riso usare per il risotto?
Prediligi varietà a chicco medio-grande con buon tenore di amilosio. Il più affidabile è il Carnaroli; validi anche Vialone Nano e Arborio. Chicchi integri e stagionati reggono meglio tostatura, sfumatura e rimescolamenti.
Carnaroli, Arborio o Vialone Nano?
Il Carnaroli ha chicchi lunghi e consistenti, rilascia amido gradualmente e resta al dente. L’Arborio è più grande ma tende a spaccarsi se troppo cotto. Il Vialone Nano assorbe bene il condimento e cuoce più in fretta. Un contenuto di alto amilosio sostiene la struttura: l’amido del riso gelatinizza attorno ai 70–80 °C, rendendo il fondo cremoso senza disfare i chicchi.
Come leggere le etichette
Controlla la varietà indicata (non solo “riso per risotti”), l’annata e l’eventuale stagionatura. Indicazioni come “superfino” descrivono la categoria del chicco, non la qualità assoluta. Preferisci confezioni integre, sottovuoto e con pochissime rotture: garantiranno cottura uniforme.
Perché l’onda è importante nel risotto?
All’onda significa cremoso e mobile, non brodoso né compatto. L’onda nasce dall’emulsione tra amidi rilasciati e grassi della mantecatura: al muovere la casseruola, il risotto deve formare una cremosità fluida che torna in posizione.
La consistenza evolve negli ultimi minuti. Mescolare più spesso allora aiuta l’emulsione finale. Prima può bastare muovere il riso quanto serve per non farlo attaccare. Aggiungere il brodo a piccole dosi mantiene il controllo sulla densità.
Tecnica di cottura e mantecatura
Usa una casseruola dal fondo spesso e un fuoco medio, così il calore è regolare.

La tostatura a secco rende i chicchi più compatti: 1–2 minuti, finché diventano leggermente perlacei e sprigionano profumo di nocciola.
Tostatura e sfumatura
Tosta il riso senza grassi o con poco burro/olio, a seconda della ricetta. Quando i chicchi sono caldi e traslucidi, sfuma con vino bianco se previsto: l’evaporazione dell’alcol lascia freschezza e aiuta l’adesione dei condimenti. Poi inizia a bagnare con brodo caldo, un mestolo alla volta. Tieni la temperatura del brodo sempre calda per non fermare la cottura.
Mantecatura: burro, formaggio e temperatura
La mantecatura si fa a fuoco spento: il grasso freddo (burro a cubetti) e il formaggio grattugiato si emulsionano con gli amidi e l’acqua del riso. Questo processo di gelatinizzazione dell’amido crea una crema liscia e lucida; se la pentola è troppo calda, i grassi si separano. Mescola con energia, poi muovi la casseruola per vedere l’onda.
Sale e sapidità
Sala poco all’inizio: il brodo e il formaggio aggiungono sapore. Correggi verso la fine, assaggiando. Se usi ingredienti sapidi (salumi, formaggi stagionati, frutti di mare), riduci il sale del brodo per mantenere equilibrio.
Passaggi fondamentali
- Tosta il riso a secco finché i chicchi diventano perlacei.
- Sfuma con vino bianco e lascia evaporare l’alcol.
- Aggiungi brodo caldo a mestoli, mescolando e mantenendo l’ebollizione dolce.
- Cuoci a fuoco medio 15–18 minuti, assaggiando e regolando di sale.
- Manteca fuori dal fuoco con burro freddo e formaggio.
- Riposa un minuto, poi servi all’onda su piatti caldi.
Varianti con zafferano, radicchio e scampi
La tecnica di base non cambia; regolala per valorizzare ogni ingrediente.
Zafferano
Per uno zafferano pieno e profumato, usa zafferano in pistilli.
Lasciali in infusione in poco brodo caldo per 10–15 minuti e aggiungi l’infuso negli ultimi 5 minuti, per non disperdere l’aroma. Per il classico risotto alla milanese, niente vino, brodo di carne leggero e mantecatura con burro e formaggio.
Radicchio
Il radicchio dà note amarognole che bilanciano bene la cremosità. Rosola brevemente il radicchio in padella con un filo d’olio, quindi uniscilo al riso a metà cottura. Se disponibile, preferisci il radicchio tardivo per consistenza e dolcezza; un tocco di aceto esalta il profilo.
Scampi
Per gli scampi, valorizza gusci e teste preparando un fumetto di crostacei: rosolali con odori, sfuma e copri d’acqua per 20–30 minuti. Filtra e usa questo brodo per bagnare. Le code cuociono in 1–2 minuti: saltale a parte all’ultimo, così restano succose, e falle solo scaldare nel risotto in mantecatura.
Errori comuni da evitare
Anche piccole imprecisioni rovinano la texture. Ecco gli sbagli più frequenti e come correggerli.
- Brodo freddo. Usare brodo freddo ferma la cottura a ogni mestolo e irrigidisce gli amidi. Mantieni il brodo sempre in leggera ebollizione: la temperatura del brodo deve eguagliare quella della pentola.
- Saltare la tostatura. Senza tostatura, il chicco si sfalda facilmente e assorbe male i condimenti. Bastano 1–2 minuti a secco finché i chicchi diventano perlacei e profumati.
- Sfumare tardi o troppo. Sfumare dopo il brodo o con troppo vino impoverisce il sapore. Usa poco vino all’inizio e lascia evaporare l’alcol prima di proseguire.
- Mescolare in modo continuo dall’inizio. Agitare sempre rompe i chicchi e ingolfa l’amido. Mescola con calma e con più costanza solo negli ultimi minuti per un’emulsione migliore.
- Tanta fiamma fino alla fine. Un bollore aggressivo asciuga in fretta e cuoce male l’esterno. Usa un sobbollire costante: aumenta o riduci il fuoco per tenere il ritmo.
- Salare presto e molto. Il brodo e la mantecatura portano sapidità: rischi di eccedere. Aggiungi il sale poco per volta, assaggiando nel finale.
- Mantecare sul fuoco. A fuoco acceso il grasso separa e la crema impazzisce. Spegni, aggiungi burro e formaggio freddi e manteca energicamente con movimento rotatorio.
- Non far riposare. Un minuto di attesa stabilizza l’emulsione e livella l’umidità. Troppo riposo, però, lo asciuga: aggiungi un cucchiaio di brodo e muovi la casseruola.
- Servire su piatti freddi. Il calore si perde e la crema si irrigidisce. Scalda i piatti o usane di spessi per mantenere più a lungo la temperatura e l’onda.
Domande frequenti
Posso usare riso integrale per il risotto?
Sì, ma richiede tempi molto più lunghi e rilascia meno amido, quindi la crema sarà più leggera. Prelessalo qualche minuto e prosegui con brodo caldo, regolando i tempi di cottura.
Come evito che il risotto diventi colloso?
Tosta bene il riso, usa brodo caldo e aggiungilo a mestoli. Mescola con moderazione, più spesso nel finale, poi manteca fuori dal fuoco. Mantieni sempre una cottura a sobbollire dolce e regolare.
Quanta quantità di riso per persona?
In genere 70–80 g a testa per un primo piatto. Aumenta a 90–100 g per appetiti robusti o per un piatto unico, tenendo conto del condimento e del contesto del pasto.
Posso prepararlo in anticipo?
Meglio di no: il risotto dà il meglio appena mantecato. Se necessario, fermati 2–3 minuti prima del termine, stendi sottile su teglia per raffreddare, poi finisci con brodo caldo al momento di servire.
Meglio burro o olio per mantecare?
La tradizione prevede burro e formaggio per una crema ricca. L’olio extravergine funziona per versioni più leggere o senza latticini: emulsionare bene è la chiave, indipendentemente dal grasso scelto.
Che vino usare per sfumare?
Scegli un bianco secco e poco aromatico, come un Pinot Grigio o un Vermentino. Per risotto allo zafferano in stile milanese si può evitare il vino, puntando su brodo di carne leggero.
In sintesi rapida
- Scegli risi ricchi di amilosio (Carnaroli, Vialone Nano).
- Tosta a secco, sfuma e aggiungi brodo caldo a mestoli.
- Cuoci 15–18 minuti regolando fiamma e sale.
- Manteca fuori dal fuoco fino all’onda.
- Adatta ingredienti: zafferano, radicchio o scampi.
Con pochi passaggi mirati e ingredienti scelti con cura, il risotto diventa un piatto affidabile e replicabile. Allenati a riconoscere la giusta fluidità: muovi la casseruola e cerca l’onda che scivola e ritorna.
Parti dalla tecnica base, poi personalizza: zafferano per note avvolgenti, radicchio per un contrasto elegante, scampi per un tocco marino. Mantieni il brodo caldo, assaggia spesso e lascia riposare un minuto: così la cremosità sarà sempre al punto giusto.
