Scegliere il riso giusto cambia consistenza, profumo e tenuta del piatto: dal cereale aromatico a chicco lungo al riso per risotti più ricco di amido. Capire le differenze tra riso bianco, integrale, basmati o Arborio ti aiuta a ottenere risultati affidabili, che tu stia preparando un risotto, un pilaf o un’insalata di riso.
In questa guida pratica trovi varietà, tecniche e proporzioni spiegate con esempi concreti. Confrontiamo chicchi lunghi e corti, chiarendo quando il lavaggio serve davvero e quando la tostatura è indispensabile per una cottura uniforme e un risultato cremoso.
Vuoi chicchi sgranati o cremosità avvolgente? Scegli il chicco in base al piatto: lungo per pilaf e insalate, medio/corto per risotti. Lava il riso solo quando utile, tosta per risotti, rispetta acqua e tempi, e lascia riposare prima di servire.
Quale riso usare per risotti cremosi?
Per un risotto equilibrato servono chicchi ricchi di amido superficiale e con cuore resistente, così da rilasciare crema senza sfaldarsi. Le varietà più usate sono Carnaroli, Arborio e Vialone Nano: si legano bene al condimento e tengono la cottura con mantecatura finale.
Risotti: carnaroli o arborio?
Il Carnaroli è stabile e “al dente” più a lungo: ideale per ricette in cui il tempo di servizio può allungarsi. L’Arborio rilascia crema rapidamente e va controllato per evitare l’overcooking. Vialone Nano assorbe bene i brodi e rende risotti vellutati e leggeri. La percentuale di amilosio influenza la tendenza ad agglutinarsi o restare separati: più amilosio, chicchi più asciutti; meno amilosio, maggiore adesività.
Per la tecnica: tosta il riso a secco o con un filo di grasso finché i chicchi diventano perlati, sfuma con vino, poi aggiungi brodo poco alla volta mescolando. Mantieni un’ebollizione dolce per rilasciare l’amido senza rompere i chicchi e manteca fuori dal fuoco per ottenere una crema lucida e coesa.
Quando lavare il riso e quando evitarlo?
Il lavaggio serve a eliminare l’amido in eccesso in superficie e impurità, ma non è sempre desiderabile. Dipende dal risultato cercato: chicchi separati o crema da risotto.
- Per basmati e jasmine: risciacquo in acqua fredda finché non è quasi limpida aiuta a ottenere grani lunghi e sgranati.
- Per risotti: non lavare, altrimenti rimuovi l’amido superficiale utile alla legatura in cottura.
- Per sushi: lavare e breve ammollo rendono i chicchi più uniformi e modellabili.
- Per il riso parboiled: basta un risciacquo leggero; i chicchi sono già più compatti per il trattamento a vapore.
- Per integrale: l’ammollo non è obbligatorio, ma 30–60 minuti possono uniformare la cottura; sciacquare sempre prima di cuocere.
Tipi di riso e usi in cucina
I risi si distinguono per forma (lunga, media, corta), profumo, trattamento e livello di raffinazione.

Le categorie commerciali adottano anche standard internazionali come ISO 7301, utili per un lessico comune tra produttori e cuochi.
Oltre ai classici italiani da risotto, considera risi aromatici per pilaf e biryani, e il riso parboiled per preparazioni sgranate e tempi prevedibili. Qui sotto trovi un confronto rapido per scegliere a colpo d’occhio.
- Basmati: lungo e profumato, resta asciutto e sgranato. Perfetto per pilaf, biryani, contorni speziati. Cuoce in tempi brevi e si serve ben separato, con chicchi sottili ed eleganti.
- Jasmine: aromatico e morbido, leggermente più appiccicoso del basmati. Ottimo con curry e piatti saltati. La sua profumazione naturale regge condimenti intensi senza coprirli.
- Arborio: chicco medio, rilascia amido rapidamente. Ideale per risotti cremosi che cuociono in tempi contenuti; attenzione a non superare il punto di cottura.
- Carnaroli: chicco medio-lungo, tenace, assorbe bene i sapori. Consigliato per risotti tecnici o con tempi di servizio variabili.
- Vialone Nano: tondo e assorbente, ottimo per risotti mantecati e brodosi. La sua struttura offre una cremosità elegante senza eccesso di collosità.
- Ribe: versatile, adatto a insalate, timballi e supplì. Tiene la forma e offre chicchi regolari, con cottura prevedibile.
- Originario (chicco corto): tende ad aggregarsi, perfetto per minestre, arancini e dolci di riso. Cottura uniforme e texture avvolgente.
- Riso integrale: sapore più “nocciolato”, fibre e crusca lo rendono corposo. Richiede cotture più lunghe; ottimo per insalate nutrienti e piatti unici completi.
- Riso parboiled: trattato a vapore prima della raffinazione, rimane sgranato e resistente alla sovracottura. Utile in grandi volumi e buffet grazie alla buona tenuta.
Passi per scegliere bene
- Valuta il formato del chicco in base al piatto.
- Considera il contenuto di amilosio per texture più o meno adesiva.
- Controlla tempi di cottura indicati in etichetta.
- Sciacqua il riso solo quando è utile al risultato.
- Tosta il riso per risotti cremosi e stabili.
- Lascia riposare coperto 5–10 minuti prima di servire.
Cottura e proporzioni consigliate
Le proporzioni acqua/riso variano per varietà e tecnica.

Inizia con dosi di riferimento e regola in base al tuo fornello e alla pentola usata. Per esempio: basmati 1:1,5; Arborio/Carnaroli in risotto a mestolate; integrale richiede più liquido e tempo.
Dopo la cottura, un breve riposo con coperchio stabilizza l’umidità e rende i chicchi più uniformi. Nelle insalate, il raffreddamento rapido (steso su una teglia) limita l’agglomerazione e favorisce anche la formazione di amido resistente, utile alla texture nelle preparazioni fredde.
Metodo per assorbimento
Ideale per basmati e risi a chicco lungo. Sciacqua (se richiesto), tosta leggermente, aggiungi acqua misurata, copri e cuoci a fuoco basso finché assorbita. Spegni e lascia riposare 5–10 minuti; sgrana con forchetta per ottenere chicchi più separati e profumati.
Metodo pilaf
Perfetto per risi aromatici e contorni. Tosta il riso con poco olio o burro e aromi, bagna con brodo bollente, copri e termina in forno o sul fornello senza mescolare. Il risultato sono chicchi saporiti, asciutti e ben allineati.
Bollitura e raffreddamento
Adatta a insalate e grandi volumi. Cuoci in abbondante acqua salata, scola al dente e raffredda rapidamente. Condisci subito con poco olio per evitare agglomerazioni; la combinazione di temperatura e movimento limita l’adesione superficiale dei chicchi.
Domande frequenti
Qual è la differenza tra riso arborio e carnaroli?
Arborio rilascia amido rapidamente ed è molto cremoso ma più delicato sul punto di cottura; Carnaroli assorbe bene i sapori, resta più tenace e perdona qualche minuto in più.
Quanta acqua per il riso basmati?
Come riferimento, 1 parte di riso e 1,5 parti di acqua con il metodo per assorbimento. Regola in base a pentola, fiamma e marca, lasciando riposare a fine cottura.
Si deve tostare sempre il riso?
Tosta per i risotti: aiuta a sigillare il chicco e rilasciare amido gradualmente. Per basmati, pilaf o bollitura non è obbligatorio; valuta l’effetto desiderato sul risultato finale.
Perché il riso diventa scotto?
Cause comuni: troppo liquido, fiamma alta, mescola eccessiva o tempi oltre il necessario. Usa proporzioni corrette, calore moderato e rispetta i minuti indicati in etichetta.
Il riso integrale richiede ammollo?
Non è obbligatorio, ma 30–60 minuti di ammollo possono uniformare la cottura e ridurre i tempi. Sciacqua sempre prima di cuocere e verifica i minuti consigliati della varietà.
Cos’è il riso parboiled?
È riso trattato a vapore prima della raffinazione: i nutrienti migrano verso il chicco e la struttura diventa più stabile. In cottura resta sgranato e tollera bene i tempi prolungati.
In sintesi rapida
- Scegli il chicco in funzione del piatto.
- L’amilosio orienta la tenuta e la cremosità.
- Risciacquo e tostatura vanno applicati con criterio.
- Rispetta proporzioni e tempi per cotture uniformi.
- Riposo breve migliora consistenza e servizio.
Conoscere forma, amilosio e trattamenti del riso ti permette di pilotare struttura e sapore del piatto. Parti da una varietà adatta all’obiettivo, poi perfeziona con tecnica e calore. Con piccoli aggiustamenti — acqua, fiamma, riposo — trasformi un primo in qualcosa di davvero memorabile.
Fai prove con quantità ridotte, prendi appunti su tempi e liquidi e ripeti ciò che funziona. In breve, scegli bene il chicco, rispetta la tecnica e lascia che l’esperienza renda le tue preparazioni sempre più costanti e piacevoli.