La focaccia è il lievitato ligure per eccellenza: semplice, profumata e sorprendentemente versatile. Con pochi ingredienti e un impasto a alta idratazione, si ottiene una superficie croccante e un interno soffice. In questa guida pratica trovi tempi di lievitazione, temperature, tecniche e varianti regionali, dalla genovese classica alla versione di Recco, fino alla focaccia con patate.
Impasta farina, acqua, olio e sale; riposa e fai pieghe. Lievita fino al raddoppio, stendi in teglia unta, premi i tipici “buchi”, versa salamoia e olio. Cuoci in forno ben caldo (240–250 °C) fino a doratura uniforme.
Quanto deve lievitare la focaccia?
Più che contare i minuti, osserva il raddoppio del volume e la vitalità dell’impasto. A temperatura ambiente mite, l’impasto può raddoppiare in 1,5–2 ore; con il freddo serve più tempo. Una maturazione in frigorifero, 12–24 ore, sviluppa aromi; dopo stesura in teglia, prevedi una seconda lievitazione di 30–60 minuti per una migliore alveolatura.
A quale temperatura cuocere la focaccia?
La regola d’oro è un forno già caldo. In casa funziona bene 240–250 °C statico; con ventilato riduci leggermente. Pre-riscalda per almeno 20–30 minuti e, se possibile, usa una pietra refrattaria o una lastra d’acciaio per dare più spinta al fondo.
Posiziona la teglia nel terzo inferiore del forno per favorire croccantezza sotto e doratura sopra. La durata dipende dallo spessore, ma indica come riferimento 15–20 minuti: sforna quando la superficie è nocciola, i bordi sono asciutti e il fondo suona “cavo” al colpo.
Passaggi fondamentali
- Impasta e autolisi 20–30 minuti.
- Aggiungi sale e olio, poi pieghe.
- Lievita fino al raddoppio al caldo.
- Stendi in teglia ben oliata.
- Fai l’emulsione e la salamoia.
- Cuoci a 240–250 °C finché dorata.
Ingredienti, tecniche e varianti
La base è essenziale: farina, acqua, lievito, olio extravergine e sale.

Piccole scelte sugli ingredienti e qualche tecnica semplice fanno la differenza tra una focaccia buona e una davvero memorabile.
Quali farine scegliere?
Per un risultato soffice e stabile preferisci farina 0 o farina 00 di media forza: assorbono più acqua, sostengono lievitazioni più lunghe e creano una maglia glutinica elastica. Se desideri profumo e colore, puoi miscelare una piccola quota di semola o integrare con farine alternative, mantenendo l’idratazione adeguata.
Autolisi e impasto
L’autolisi (breve riposo di farina e acqua, prima di sale e olio) rende l’impasto più estensibile e facile da stendere. Dopo l’inserimento del sale e dell’olio, alterna pause e pieghe leggere per sviluppare struttura senza surriscaldare. Valuta lo sviluppo con il test della membrana: l’impasto si allunga in un velo sottile senza strapparsi.
Olio e sale: quale usare?
Un buon extravergine dà profumo e colore; usa sale fino nell’impasto e sale grosso in superficie. La salamoia (acqua, olio, sale) va versata nei “buchi” appena prima della cottura: aiuta a mantenere umidità, favorisce la doratura e crea la tipica lucentezza.
Focaccia di Recco IGP in breve
La celebre Focaccia di Recco col formaggio è stesa sottilissima in due veli e farcita con formaggio fresco, quindi cotta molto calda. È una specialità registrata come IGP dall’Unione europea, con disciplinare che tutela ingredienti e metodo tradizionale.
Farciture e varianti
- Patate sottili: condisci con olio, rosmarino e sale. Le fette rilasciano umidità e mantengono soffice l’impasto.
- Cipolle bionde: affettate finissime, ammorbidite con poco olio. Donano dolcezza e una superficie brunita e profumata.
- Olive e origano: sapidità e note mediterranee. Sgocciola bene le olive per evitare eccesso di umidità.
- Rosmarino e sale grosso: l’abbinamento più classico. Dosando bene l’olio ottieni equilibrio tra croccantezza e morbidezza.
- Pomodorini: tagliati a metà e ben scolati. Aggiungono acidità e colore, ottimi con acciughe o capperi.
- Formaggi morbidi: fiocchi di stracchino o crescenza a fine cottura. Fanno da ponte verso la tradizione di Recco.
Errori comuni e correzioni
- Impasto troppo secco. Aumenta gradualmente l’acqua e impasta con pause: un’idratazione più alta regala alveoli e leggerezza. Se la farina assorbe poco, usa olio con misura.
- Impasto appiccicoso. Ungi mani e piano, esegui pieghe brevi e riposi. Con il tempo l’impasto si “sistema”: evita di aggiungere troppa farina, che rende la focaccia dura.
- Lievitazione insufficiente. Se non ha raggiunto il raddoppio, aspetta ancora. Un ambiente tiepido, ma non caldo, mantiene attivo il lievito senza compromettere il gusto.
- Focaccia pallida. Il problema è spesso un forno non ben preriscaldato o poca salamoia. Allunga di qualche minuto e cerca una doratura nocciola uniforme.
- Sapore piatto. Usa olio extravergine di qualità e la giusta quantità di sale. Un riposo in frigo migliora profumi e complessità.
- Fondo umido o unto. Scola bene le farciture e dosa l’olio. Una teglia scura o il contatto con una lastra calda aiutano a rendere la base asciutta.
- Superficie irregolare. “Buchi” troppo profondi o ravvicinati creano avvallamenti che bruciano. Premi con dita rilassate e distribuisci i punti in modo omogeneo.
- Focaccia pesante. Stesura troppo spessa o poca idratazione la rendono compatta. Stendi con delicatezza e bilancia acqua e tempi di riposo.
Domande frequenti
Posso usare farina integrale?
Sì, in miscela (10–30%) con farina 0 o 00 per non appesantire l’impasto. Aumenta leggermente l’idratazione: le fibre assorbono più acqua e rallentano la lievitazione.
Come conservare la focaccia?
Una volta fredda, chiudila in sacchetto per alimenti per 1–2 giorni. Per ravvivarla, scaldala pochi minuti in forno caldo. Puoi congelarla a fette e rigenerarla al bisogno.
Si può fare senza impastatrice?
Certo: usa autolisi e pieghe con riposi. Impasti più brevi e pause frequenti riducono lo sforzo e aiutano lo sviluppo della struttura anche a mano.
Si può ridurre il lievito?
Sì, compensando con tempi più lunghi e, se vuoi, una maturazione in frigorifero. Otterrai gusto più complesso e una mollica più regolare.
Qual è la differenza con la pizza in teglia?
La focaccia privilegia salamoia e olio per croccantezza e lucentezza, con alveoli più piccoli; la pizza in teglia è spesso più idratata, con topping ricchi e cotture leggermente diverse.
In sintesi rapida
- Impasto idratato e riposi migliorano morbidezza.
- Lievitazione al raddoppio, poi riposo in teglia.
- Cottura calda 230–250 °C per crosta dorata.
- Salamoia e olio danno sapore e umidità.
- Varianti: Recco IGP, patate, cipolle.
Mettere in pratica questi passaggi ti aiuterà a trovare il tuo equilibrio tra croccantezza e morbidezza, adattando farina, acqua e tempi alla stagione e alla tua cucina. Parti dalla ricetta base, annota le prove e affina le variabili: con metodo e qualche riposo in più, la tua focaccia diventerà costante e appagante.
Quando avrai confidenza, gioca con farciture e spessori, senza dimenticare i fondamentali: forno ben caldo, salamoia abbondante e delicatezza nella stesura. Sono tre gesti semplici che al morso raccontano tutta la differenza.