Nel lavoro e nella corrispondenza formale, capita di dover abbreviare formule di cortesia senza perdere chiarezza o rispetto. Questa guida spiega quando adottare un’abbreviazione (come Gent.mo/Gent.ma), quali forme abbreviate preferire e come evitare scivoloni, con esempi pratici e analogie semplici.

Abbrevia “gentilissimo/gentilissima” in Gent.mo/Gent.ma solo nell’apertura; nel testo sviluppa per esteso. Usa Spett.le per aziende, il punto nelle abbreviazioni, niente spazi interni. Mantieni coerenza e misura in email e lettere.

Quando è corretto abbreviare gentilissimo e gentilissima?

In italiano amministrativo e d’ufficio si abbreviano le formule di cortesia quasi solo nell’apertura della lettera o dell’email (es. “Gent.ma”, “Gent.mo”). Nel corpo del testo, invece, è preferibile scriverle per esteso, salvo esigenze di spazio o ripetizioni ravvicinate.

Nelle comunicazioni più formali o in contesti cerimoniali e occasioni solenni, la forma per esteso (“Gentilissima”, “Gentilissimo”) è spesso la scelta più elegante e rispettosa.

Quali abbreviazioni sono accettate e come si scrivono?

Le forme più comuni sono standardizzate e vanno scritte con il punto di abbreviazione e l’iniziale maiuscola, quando compaiono in apertura: “Gent.mo”, “Gent.ma”, “Spett.le”. Evita soluzioni creative: la chiarezza viene prima della fantasia.

Abbreviazioni più comuni

  • Gent.mo = gentilissimo (maschile): es. “Gent.mo Dott. Rossi,”.
  • Gent.ma = gentilissima (femminile): es. “Gent.ma Sig.ra Bianchi,”.
  • Spett.le = spettabile (aziende/enti): es. “Spett.le Core S.r.l.,”.
  • Sig., Sig.ra = signore, signora: es. “Gent.mo Sig. Verdi,” / “Gent.ma Sig.ra Bianchi,”.
  • Dott., Dott.ssa = dottore, dottoressa: es. “Gent.mo Dott. Rossi,” / “Gent.ma Dott.ssa Neri,”.

Punteggiatura e maiuscole

Nelle abbreviazioni si usa il punto finale (Gent.mo, Gent.ma, Spett.le), con iniziale maiuscola in apertura. Evita spazi errati: “senza spazi interni” è corretto (“Gent.ma”), mentre “Gent. ma” non lo è.

Le abbreviazioni si ottengono troncando la parola e si indicano col punto; sono diffuse in intestazioni e formule di cortesia.

Treccani — Abbreviazioni, 2020.

Le abbreviazioni di cortesia seguono convenzioni consolidate; linee guida e chiarimenti dell’Accademia della Crusca aiutano a orientarsi su casi dubbi e varianti d’uso, privilegiando semplicità e misura e coerenza nello stesso documento.

Cosa fare e cosa evitare

  • Usa “Gent.mo” e “Gent.ma” solo in apertura.
  • Evita punti eccessivi: “Gent.ma”, non “Gent. ma”.
  • Limita le abbreviazioni nel corpo del testo.
  • Preferisci “Spett.le” per aziende e enti.
  • Scrivi per esteso in occasioni solenni.
  • Mantieni coerenza nello stesso documento.

Come usare le abbreviazioni in email e lettere

Le abbreviazioni funzionano bene come salutazione di apertura e in indirizzi e intestazioni, dove lo spazio è prezioso. In tutti gli altri casi, la leggibilità vince: meglio una parola in più che una cortesia criptica.

Ricorda che le abbreviazioni puntate (“Gent.

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ma”) non sono sigle: queste ultime si scrivono di norma senza punti (es. “SPA” oppure “S.p.A.” secondo stile adottato). Usa una convenzione e rispettala ovunque.

  1. Identifica il destinatario: persona fisica (Gent.mo/Gent.ma) o organizzazione (Spett.le).
  2. Scegli la forma in base al contesto: formale solenne (per esteso), formale quotidiano (abbreviazione ammessa).
  3. Componi la riga di apertura: “Gent.ma Dott.ssa Neri,” o “Gent.mo Dott. Rossi,”.
  4. Mantieni coerenza: se inizi con abbreviazioni, evita di alternarle con forme estese nella stessa pagina.
  5. Nel corpo del messaggio, preferisci “Gentile” o la forma per esteso, a meno di ripetizioni ravvicinate.
  6. In chiusura, usa saluti completi: “Cordiali saluti”, “Distinti saluti”, senza abbreviazioni.

Quali errori evitare e come correggerli

Piccoli dettagli fanno grande differenza. Correggere abitudini sbagliate evita fraintendimenti e mantiene un tono professionale e cortese.

  • Spazi errati: non scrivere “Gent. ma”. Corretto: “Gent.ma”.
  • Punti mancanti: “Gentma” è scorretto. Aggiungi il punto di abbreviazione.
  • Uso eccessivo: abbreviazioni in ogni riga appesantiscono. Limita l’uso all’apertura e alle intestazioni.
  • Genere non coerente: “Gent.mo Sig.ra” è un ibrido. Allinea genere e titolo.
  • Oggetto dell’email: evita formule di cortesia. Meglio un oggetto descrittivo e chiaro.
  • All caps: “GENT.MA” risulta aggressivo. Usa maiuscola solo dove necessario.

Esempi pratici in diversi contesti

Di seguito, esempi pronti all’uso che mostrano quando adottare (e quando evitare) le abbreviazioni di cortesia.

Schermata di email generata dall'estensione EmailAuth con intestazione visibile
Screenshot dell'email inviata dall'estensione EmailAuth. · Tgr (WMF) · MediaWiki EmailAuth email.png

Adattali a settore, ruolo del destinatario e grado di formalità richiesto.

  • Email a professionista (femminile). Prima riga: “Gent.ma Dott.ssa Neri,”. Nel testo, prosegui per esteso: “Gentilissima Dottoressa, la contatto per…”. Conclusione completa: “Cordiali saluti”.
  • Email a professionista (maschile). Apertura: “Gent.mo Dott. Rossi,”. Nel corpo, alterna con “Gentile Dottore” per variare il ritmo e mantenere chiarezza.
  • Lettera a un’azienda. Intestazione: “Spett.le Core S.r.l.”. Apertura successiva: “Gentili,” o “Gentile Ufficio Risorse Umane,” in base al reparto.
  • Messaggio a destinatari multipli. Preferisci la forma estesa inclusiva: “Gentili”. Le abbreviazioni al plurale rischiano di confondere; meglio completezza e tono neutro.
  • Contatti istituzionali. Per inviti o note protocollari, scrivi “Gentilissima”/“Gentilissimo” per esteso. L’abbreviazione qui può apparire frettolosa.
  • Follow-up breve. Se lo spazio è limitato (es. su carta intestata), “Gent.ma Sig.ra Bianchi,” è accettabile in apertura; poi usa forma estesa e frasi concise.
  • Oggetto email. Evita: “Gent.ma – richiesta”. Preferisci: “Richiesta preventivo per servizio X”. Il rispetto si mostra nel testo, non nell’oggetto.
  • Nota interna tra colleghi. In molti contesti interni, è sufficiente “Buongiorno Maria,” senza titoli. Il galateo è adattabilità, non rigidità.

Domande frequenti

Si puf2 scrivere "Gent. ma" con lo spazio?

No. Le abbreviazioni non ammettono spazi interni: corretto “Gent.ma”. Lo spazio spezza la parola e ne compromette la leggibilite0.

Meglio "Gent.ma" o "Gentile"?

Dipende dal contesto. In apertura formale rapida va bene “Gent.ma/Gent.mo”; nel corpo del testo e nei toni molto protocollari e8 preferibile “Gentile” o la forma per esteso.

Si mettono i punti nelle abbreviazioni?

Sec. Le abbreviazioni ricorrono al punto (“Gent.ma”, “Dott.”). Le sigle seguono convenzioni differenti e spesso non hanno punti (es. “S.p.A.” o “SPA”, secondo stile adottato).

Come mi rivolgo a unb4azienda?

Usa “Spett.le” con denominazione completa (es. “Spett.le Core S.r.l.”). Se scrivi a un ufficio specifico, puoi iniziare con “Gentile Ufficio ...”.

Serve ripetere lb4abbreviazione nel corpo dellb4email?

Meglio di no. Nel testo, usa forme per esteso (“Gentile”, “Gentilissima”) per fluidite0 e naturalezza; riserva lb4abbreviazione allb4apertura.

Qual e8 la punteggiatura dopo la formula di apertura?

Di norma la virgola: “Gent.ma Dott.ssa Neri,”. In testi molto formali si usano talvolta i due punti, ma la virgola e8 chiara e ordinaria.

In sintesi operativa

  • Gent.mo/Gent.ma solo in apertura.
  • Nel testo, preferisci le forme per esteso.
  • Per aziende e enti usa “Spett.le”.
  • Punti e maiuscole corretti, niente spazi anomali.
  • Coerenza stilistica e misura nell’uso.

Le abbreviazioni sono utili quando semplificano senza togliere chiarezza. Se hai dubbi, scegli la forma per esteso: e8 una soluzione semplice, rispettosa e universalmente chiara. Imparare poche regole pratiche ti consente di adattare il registro a destinatari diversi senza rigidite0.

Allenati a osservare i modelli del tuo settore e a creare un manuale personale di esempi: con qualche prova, la scelta tra “Gent.ma”, “Gentile” o la forma completa diventere0 naturale. L’obiettivo non e8 risparmiare caratteri, ma mantenere cortesia, ordine e leggibilite0.

Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo e di divulgazione. Per esso non è possibile garantire che sia esente da errori o inesattezze, per cui l’amministratore di questo Sito non assume alcuna responsabilità come indicato nelle note legali pubblicate in Termini e Condizioni
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