Tra tempo risparmiato e stoviglie brillanti, la lavastoviglie è un alleato prezioso in cucina. Per ottenere risultati costanti serve un carico corretto, il programma giusto e piccole routine di cura. In questa guida pratica troverai indicazioni chiare su lavapiatti, dosi di detergente, sale e brillantante, oltre a consigli di manutenzione per far durare l’elettrodomestico.
Carica ordinato e senza ostruzioni, programma Eco per lo sporco quotidiano, dosi di detersivo misurate e livelli di sale e brillantante calibrati sulla durezza dell’acqua. Pulisci filtri e bracci mensilmente e asciuga aprendo leggermente lo sportello a fine ciclo per ridurre condensa e odori.
Come si carica correttamente?
Il carico incide più del detersivo sul risultato finale: orienta le superfici verso i getti, evita sovrapposizioni e lascia girare liberi i bracci irroratori.

Come disporre bicchieri e posate senza danni?
Per i bicchieri, evita contatti vetro‑vetro e inclinali verso il basso per favorire deflusso e asciugatura. Le posate stanno meglio alternate: alcune con il manico verso il basso, altre verso l’alto, così l’acqua raggiunge ogni lato; se hai un vassoio superiore, distanziale in un solo strato.
- Rimuovi i resti grossi di cibo (senza prelavaggio sotto il rubinetto, che può sprecare acqua). Cerca eventuali noccioli o lische che potrebbero bloccare la pompa.
- Nel cestello inferiore, posiziona piatti grandi e pentole con la parte concava rivolta ai getti. Mantieni uno spazio tra i pezzi: non sovrapporre le stoviglie.
- Nel cestello superiore metti ciotole, tazze e bicchieri a testa in giù e leggermente inclinati. Evita che le basi si tocchino per scongiurare macchie e rumori.
- Per le posate nel cestello, alterna manici su/giù e raggruppa cucchiaini larghi distanziandoli. Se indicato dal costruttore, posiziona le lame verso il basso per sicurezza e migliore lavaggio. Distribuisci in modo uniforme.
- Plastica leggera e contenitori vanno in alto per ridurre deformazioni; se gocciolano molto, scegli cicli con asciugatura intensificata o apri lo sportello a fine ciclo.
- Controlla sempre che i bracci possano ruotare liberamente: gira manualmente prima di chiudere. Qualsiasi sporgenza li blocca e lascia zone non lavate.
- Inserisci il detersivo nelle dosi consigliate: troppa schiuma ostacola il risciacquo; poca non rimuove i grassi. Adegua la dose allo sporco e alla durezza dell’acqua.
- Oggetti delicati (cristallo, coltelli di pregio, legno, alluminio non trattato) potrebbero non essere idonei: verifica simboli e indicazioni, oppure lava a mano.
Passi essenziali e controlli
- Rimuovi residui grossi dai piatti.
- Carica il cestello inferiore con stoviglie robuste.
- Inclina bicchieri e ciotole nel cestello superiore.
- Non bloccare i bracci irroratori durante il carico.
- Usa il programma Eco per sporco normale.
- Controlla filtri, guarnizioni e livelli di sale e brillantante.
Quale programma scegliere e quando?
Ogni ciclo ha una logica precisa: considera sporco, tempo e tipo di stoviglie. Il programma Eco è pensato per sporco quotidiano normale e massimizza l’efficienza complessiva acqua/energia.
- Eco: dura di più ma consuma meno risorse totali. Ideale per carichi completi di piatti e bicchieri con sporco non incrostato.
- Auto/Intelligente: i sensori regolano tempo e temperatura in base alla torbidità. Utile se il carico è misto o non sai che sporco affronti.
- Intensivo: temperature più alte e lavaggi più energici per pentole e incrostazioni. Evita plastica sottile e vetro delicato.
- Rapido: utile per stoviglie poco sporche o quando serve velocità. Può asciugare meno e non rimuovere grassi tenaci.
- Silenzioso/Notte: riduce rumore e talvolta la pressione dei getti; adatto a carichi non difficili quando serve discrezione acustica.
Quando usare il prelavaggio?
È raramente utile: rimuovi solo lo sporco grossolano. Se non avvierai subito un ciclo (oltre 24–48 ore), un breve risciacquo a freddo può limitare odori e incrostazioni, ma consuma acqua. Meglio riempire il cestello, chiudere e far partire il ciclo al bisogno.
Quando conviene avviare il ciclo?
Quando il carico è pieno ma non “compresso”. Evita spazi vuoti che sprecano energia, ma non saturare i cestelli: l’aria deve circolare per asciugare. Se hai tariffa bioraria, pianifica i cicli nelle fasce più convenienti.
Sale e brillantante: come usarli
Il sale protegge da calcare e macchie. Il sistema addolcitore funziona meglio se lo imposti in base alla durezza dell’acqua locale: una durezza alta richiede valori più elevati e ricariche di sale frequenti; una durezza bassa consente impostazioni più leggere.
Il brillantante favorisce lo scorrimento dell’acqua e riduce gli aloni, soprattutto su bicchieri e acciaio. In caso di gocce o pellicola opaca, aumenta di uno step il dosatore; se noti arcobaleni o striature, riduci la dose. Le pastiglie “tutto in 1” possono contenere sale e brillantante, ma su acque dure conviene integrare con prodotti dedicati.
Come regolare il sale in base alla durezza dell’acqua?
Chiedi al gestore idrico i gradi francesi o tedeschi, oppure usa una striscia test domestica. Imposta l’addolcitore sul valore consigliato e verifica dopo una settimana: se appaiono aloni bianchi, aumenta di un livello; se i bicchieri sono “scivolosi”, diminuisci. Ricorda di riempire il serbatoio sale fino all’orlo e di pulire eventuali residui nel pozzetto.
Pulizia e manutenzione periodica
Una cura minima ma regolare preserva prestazioni e igiene. Pianifica una routine: filtri, guarnizioni e bracci irroratori puliti evitano cattivi odori e zone non lavate. Consulta sempre il manuale utente per le frequenze consigliate dal costruttore.
Ogni mese, smonta il filtro e rimuovi residui sotto acqua corrente; controlla i fori dei bracci (uno stuzzicadenti aiuta a liberare eventuali ostruzioni). Ogni 2–3 mesi, avvia un ciclo a vuoto con un prodotto specifico o con aceto bianco in una tazza sul cestello superiore; asciuga le guarnizioni con un panno e lascia socchiuso lo sportello per evitare ristagni.
- Ispeziona il pozzetto e griglia del filtro dopo carichi con riso o semi, che possono accumularsi.
- Asciuga la base della porta e le guide dei cestelli: gli accumuli lì passano inosservati e generano odori.
- Se noti schiuma eccessiva, verifica il dosaggio di detersivo o cambia formula (polvere, gel, pastiglie) in base all’acqua.
- Controlla che i bracci non presentino crepe: getti irregolari riducono l’efficacia del lavaggio.
- Pulisci il sensore di torbidità se accessibile: depositi possono “ingannare” la regolazione automatica.
- Valuta la guarnizione della porta: se è indurita o lesionata, può causare piccole perdite e cattivi odori.
Perché la lavastoviglie ha cattivo odore?
La causa più comune è l’accumulo di residui organici nel filtro o nelle guarnizioni. Procedi con una pulizia completa, usa cicli caldi regolari e non lasciare piatti con residui umidi per giorni. Una ventilazione post‑ciclo (sportello socchiuso) limita la condensa, che alimenta gli odori.
Come evitare aloni e opacità?
Verifica sale e brillantante, regola le dosi e riduci il detersivo se noti patine. Evita di caricare bicchieri a contatto, non scegliere cicli troppo rapidi per lo sporco presente e non interrompere il risciacquo aprendo la porta a metà lavaggio.
Domande frequenti
Il prelavaggio è necessario?
In genere no: rimuovi solo residui grossi. Se passi oltre 24–48 ore prima del ciclo, un rapido risciacquo a freddo limita odori e incrostazioni ma aumenta i consumi.
Perché restano macchie bianche su bicchieri e piatti?
È spesso calcare: regola l’addolcitore secondo la durezza dell’acqua, ricarica il sale e aumenta leggermente il brillantante finché gli aloni scompaiono.
Le plastiche si asciugano peggio rispetto alla ceramica?
Sì: la plastica trattiene più gocce. Scegli cicli con asciugatura potenziata, scarica subito e apri lo sportello a fine ciclo per favorire l’evaporazione.
Che detersivo è meglio usare: polvere, gel o pastiglie?
Dipende da acqua e sporco: la polvere è modulabile, le pastiglie sono pratiche ma fisse nel dosaggio, il gel è delicato. Prova e regola la quantità secondo il carico.
Posso lavare alluminio e coltelli speciali in lavastoviglie?
Meglio evitare alluminio non trattato, legno e lame di pregio: possono macchiarsi o perdere filo. Se lavi acciaio affilato, asciuga subito per prevenire aloni.
Va aperta la lavastoviglie a fine ciclo?
Aprire leggermente lo sportello facilita l’uscita del vapore, migliora l’asciugatura e riduce gli odori. Aspetta qualche minuto per sicurezza prima di scaricare.
In sintesi operativa
- Carico ordinato migliora il lavaggio.
- Eco è il ciclo di riferimento quotidiano.
- Regola sale e brillantante alla durezza locale.
- Pulisci filtri e bracci ogni mese.
- Non ostruire bracci e sensori durante il carico.
Mettere in pratica queste buone abitudini richiede pochi minuti a settimana e rende l’uso della lavastoviglie più efficace, silenzioso e prevedibile. Parti dal carico: spazi, orientamento e bracci liberi spiegano gran parte del risultato finale. Poi calibra detersivo, sale e brillantante in base alla tua acqua, monitorando i segni che ti dà il vetro.
Infine, crea un promemoria di manutenzione periodica con filtri, guarnizioni e bracci, e prova i programmi per capire come rispondono ai tuoi carichi. Con piccoli aggiustamenti, l’elettrodomestico lavorerà meglio, consumerà meno e durerà più a lungo, mantenendo piatti e bicchieri puliti giorno dopo giorno.
