Scegliere una cisterna per la casa non è solo una questione di capacità: significa organizzare la raccolta e lo stoccaggio dell’acqua in modo sicuro e pratico. In questa guida trovi criteri semplici per selezione, posizionamento e cura del serbatoio, così da sfruttare le acque piovane con efficacia e senza complicazioni. Con esempi, consigli e avvertenze, capirai come collegare i tubi in modo corretto e ridurre gli sprechi idrici.
Vuoi usare la pioggia per irrigare, lavare e alimentare alcuni servizi di casa? Qui trovi come scegliere la dimensione giusta della cisterna, quali tubi e filtri adottare, dove posizionarla e come mantenerla sicura, efficiente e separata dalla rete potabile.
Quali usi ha una cisterna domestica?
Una cisterna domestica è ideale per usi non potabili come irrigazione del giardino, lavaggi esterni, pulizia di pavimentazioni, alimentazione dei WC e, se previsto dall’impianto, supporto alla lavatrice con acqua trattata. Così riduci il consumo dell’acquedotto, alleggerisci la bolletta e dai continuità all’acqua in periodi di limitazioni.
Di norma l’acqua raccolta non è potabile senza trattamenti e verifiche: mantieni circuiti separati, contrassegna chiaramente rubinetti e tubazioni e prevedi disconnessione fisica dalla rete idrica di casa. Questo vale anche per serbatoi e serbatoi secondari di accumulo (ad esempio per l’orto) collegati alla cisterna principale.
Come dimensionare la cisterna giusta?
La capacità dipende da tre fattori: superficie di tetto captante, pioggia media locale e consumo previsto. Un approccio semplice è stimare il volume annuo recuperabile: superficie (m²) × pioggia annua (m) × coefficienti di deflusso (in base al materiale del tetto) × efficienza del sistema. I materiali lisci (metallo, tegole smaltate) convogliano più acqua rispetto a coperture porose.
Esempio pratico: tetto da 80 m² in zona con 700 mm/anno di pioggia (0,7 m). Con coefficiente 0,9 ed efficienza 0,8, l’acqua teorica è circa 80 × 0,7 × 0,9 × 0,8 ≈ 40 m³/anno. Se innaffi 300 L a settimana e usi 200 L per lavaggi e WC, la capacità utile può essere 3–5 m³, per coprire più settimane senza pioggia, evitando cisterne sovradimensionate che rimangono mezze vuote.
Quanta capacità serve davvero?
Valuta i picchi stagionali: in estate serve volume per affrontare periodi asciutti, in autunno/inverno la ricarica è più frequente. Un compromesso ragionevole è dimensionare sull’uso medio di 3–4 settimane, tenendo conto del recupero reale e dei giorni senza precipitazioni. Ricorda che una cisterna più grande non è sempre meglio: maggiore volume richiede più spazio, struttura di appoggio e manutenzione.
Quali tubi e collegamenti servono?
Dal pluviale alla cisterna prevedi una linea con pendenza costante, diametri adeguati (spesso 80–100 mm sul tratto verticale) e un dispositivo di deviazione delle prime piogge per scartare foglie e polveri iniziali. Prima dell’ingresso inserisci una griglia o un prefiltro; a valle della cisterna installa un’uscita con rubinetto di servizio e un troppo-pieno ben dimensionato.
Tra la rete di casa e il circuito della cisterna inserisci una valvola di non ritorno e, se necessario, un disconnettore a zona di pressione, così da impedire ogni reflusso verso l’acquedotto. Mantieni i circuiti separati e correttamente etichettati: non collegare mai direttamente l’acqua della cisterna ai rubinetti potabili senza gli opportuni dispositivi e senza il parere di un tecnico qualificato.
Dove scarica il troppo-pieno?
Allontana lo scarico dalle fondazioni: dirigi il flusso verso un drenaggio superficiale, un’area permeabile o un pozzetto filtrante. Se colleghi alla rete pluviale comunale, verifica il regolamento locale e le portate ammesse per evitare rigurgiti e sanzioni.
Filtri, materiali e posizionamento
I filtri trattengono sabbia, foglie e particelle fini. Una griglia all’ingresso intercetta i detriti grossolani; un filtro a cartuccia (ad esempio 20–50 micron) a valle protegge elettrodomestici e rubinetti dedicati. Valuta anche filtri autopulenti per ridurre la manutenzione e pianifica sostituzioni regolari, in base alle ore di utilizzo e alla torbidità dell’acqua raccolta.
Quanto ai materiali: polietilene ad alta densità (PEHD) è leggero e resistente ai raggi UV; il calcestruzzo assicura inerzia termica e stabilità; la vetroresina è una via di mezzo. La base di appoggio deve essere perfettamente piana, portante e livellata. Se interri la cisterna, considera ventilazione, accesso in sicurezza, protezione anti-galleggiamento in falda e distanze da alberi e muri. Tieni chiuse le aperture con reti anti-insetto e usa coperchi con guarnizioni per limitare odori e zanzare.
La norma europea definisce requisiti per progettazione, installazione e manutenzione di sistemi di recupero dell’acqua piovana per usi non potabili, in edifici e spazi esterni.
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This document specifies requirements for the design, installation and maintenance of rainwater harvesting systems for non-potable applications inside buildings and for outdoor use.
Checklist di manutenzione stagionale
- Ispezione visiva: controlla coperchio, guarnizioni, pareti e raccordi. Verifica la presenza di crepe o deformazioni e che i passaggi d’aria siano liberi da ostruzioni.
- Pulisci i prefiltri e sostituisci i filtri fini secondo le ore d’uso. Un filtro sporco abbassa la portata e stressa pompe e tubi, aumentando consumi e rumorosità.
- Scarica i sedimenti dal fondo (se la cisterna lo permette) e rimuovi i depositi organici. Evita detergenti aggressivi: preferisci lavaggi con acqua e spazzole morbide.
- Testa la pompa e i pressostati: controlla cicli di avvio/stop, eventuali vibrazioni e micro-perdite. Rinnova le tenute se noti gocciolamenti o cali di pressione.
- Controlla il troppo-pieno e lo scarico: allontana radici e foglie, verifica che non ristagni vicino alle fondazioni e che la pendenza sia sufficiente.
- Etichetta i circuiti e verifica la disconnessione dalla rete potabile. Se prevedi usi interni, aggiungi filtrazione e disinfezione adeguate, seguendo linee guida sanitarie.
- Registra gli interventi: data, tipo di pulizia, materiali sostituiti. Un registro semplice aiuta a programmare la manutenzione e a individuare anomalie ricorrenti.
Cosa fare e cosa evitare
- Dimensiona in base a tetto, piogge e uso.
- Mantieni circuiti separati dall’acqua potabile.
- Installa filtri prima della cisterna e a valle.
- Prevedi troppo-pieno lontano dalle fondazioni.
- Pianifica ispezioni e pulizie periodiche.
- Evita fori improvvisati o collegamenti artigianali.
Domande frequenti
L’acqua della cisterna è potabile?
Per impostazione predefinita no. Può diventare potabile solo con trattamento adeguato e verifiche di qualità. Per usi domestici comuni è preferibile l’impiego non potabile; mantieni sempre circuiti separati e chiedi il parere di un tecnico qualificato.
Serve un permesso per installare la cisterna?
Dipende da volume, posizione (fuori terra o interrata) e regolamenti locali. In molti comuni sono richieste comunicazioni o autorizzazioni edilizie. Verifica sempre le norme urbanistiche e, se necessario, affidati a un tecnico abilitato.
Meglio cisterna interrata o fuori terra?
Interrata: invisibile, fresca e stabile, ma richiede scavo e maggiori accortezze. Fuori terra: più semplice da installare e ispezionare, ma esposta a sbalzi termici e alla luce che può favorire alghe.
Come evitare zanzare e odori nella cisterna?
Usa coperchi sigillati, reti anti-insetto sulle prese d’aria, filtri puliti e un troppo-pieno protetto. Mantieni buio e bassa temperatura; rimuovi i sedimenti organici che fermentano e controlla le guarnizioni.
Quali filtri servono per proteggere pomp e utenze?
Un prefiltro a griglia all’ingresso e filtri fini a valle (per esempio a cartuccia da 20–50 micron) proteggono pompe, elettrodomestici e rubinetti dedicati. Programma la sostituzione in base all’uso e alla torbidità.
Come si collega la cisterna in sicurezza?
Prevedi linee separate dalla rete potabile, valvola di non ritorno e, dove richiesto, disconnettore. Etichetta chiaramente i punti d’uso non potabili e verifica la tenuta di giunzioni e tubazioni a intervalli regolari.
In sintesi, cosa ricordare
- Dimensiona la cisterna su piogge, tetto e fabbisogno reale.
- Separa sempre la rete potabile dal circuito non potabile.
- Installa e mantiene filtri adeguati prima e dopo la cisterna.
- Assicura base stabile, troppo-pieno sicuro e scarichi lontani dalle fondazioni.
- Pianifica controlli, pulizie e registri di manutenzione periodici.
Una cisterna ben scelta e ben curata porta benefici concreti: meno prelievi dall’acquedotto, maggiore resilienza in periodi siccitosi, acqua disponibile per tanti usi domestici. Procedi per passi: valuta il fabbisogno, scegli filtri e collegamenti adeguati, organizza la manutenzione. In caso di dubbi tecnici o regolamentari, coinvolgi un professionista per verifiche e calcoli.
La qualità dell’installazione conta quanto il volume: componenti giusti, circuiti separati e controlli periodici rendono il sistema efficiente e sicuro per anni. Prenditi il tempo di pianificare ora: eviterai problemi futuri e potrai sfruttare al meglio ogni millimetro di pioggia raccolta.
