Se la pressione dell’acqua cala o la pompa parte di continuo, la causa spesso è l’autoclave di casa. In questa guida vediamo come funziona il sistema, come curarlo e quando intervenire. Parleremo di gruppo di pressurizzazione, serbatoio/vaso, pressostato o presscontrol e delle regolazioni di base.
In breve: scollega la corrente, fai un controllo visivo, pulisci i filtri, verifica la pressione del vaso di espansione e la taratura di avvio/stop. Registra eventuali rumori e cicli anomali. Se persistono problemi o ci sono perdite, chiama un tecnico qualificato.
Che cos’è un’autoclave domestica?
Nel linguaggio domestico, “autoclave” indica il sistema che aumenta la pressione dell’acqua in casa. È composto da pompa, regolazione (pressostato o presscontrol), manometro, valvole, filtro e spesso un vaso di espansione con membrana.
- Pompa. Aspira dall’acquedotto o da una cisterna e spinge in rete. La portata e la prevalenza vanno abbinate al fabbisogno della casa.
- Vaso di espansione. Smorza i colpi d’ariete e riduce le partenze frequenti. La precarica d’aria si regola con valvola tipo auto (Schrader).
- Regolazione (pressostato/presscontrol). Il primo gestisce soglie ON/OFF con differenziale; il secondo integra protezioni contro marcia a secco e ripartenze rapide.
- Strumenti e valvole. Manometro, valvola di ritegno e di intercettazione permettono letture affidabili e manutenzione in sicurezza.
- Filtro di ingresso. Trattiene sabbia o residui che consumano girante e tenute. Una pulizia periodica allunga la vita della pompa.
Quando serve
L’autoclave è utile in condomini bassi, case singole con pressione ballerina o dove il prelievo è intenso (docce, irrigazione, elettrodomestici). Se in orari di punta i rubinetti “ansimano”, un piccolo accumulo e una regolazione corretta possono stabilizzare la portata.
Quali segnali indicano problemi comuni?
Capire i sintomi aiuta a intervenire presto, evitando danni e sprechi. Ecco i campanelli d’allarme più frequenti e cosa possono significare.
- Partenze troppo frequenti. Il differenziale è stretto, il vaso è scarico o c’è una perdita a valle.
- Rumori metallici o vibrazioni. Possibile cavitazione o aria nel circuito; controlla pescaggio e filtri.
- La pompa gira ma non sale pressione. Filtro intasato, girante usurata o valvola di ritegno bloccata.
- Pressione altalenante in doccia. Taratura incoerente o presscontrol che interviene di continuo.
- Gocciolii e umidità vicino al gruppo. Guarnizioni stanche o raccordi lenti; asciuga e individua l’origine.
- Avvii notturni senza consumi. Microperdita a valle o valvola di non ritorno che non tiene.
Come fare una manutenzione di base
Procedi con calma e in sicurezza: stacca l’alimentazione elettrica e chiudi l’acqua. Tieni a portata guanti, secchio, panni e, se possibile, un manometro portatile. Molte linee guida per impianti idrici interni raccomandano controlli periodici e registrazioni delle verifiche, con frequenze da mensili ad annuali secondo la complessità dell’impianto.
- Ispezione visiva. Cerca gocce, aloni o incrostazioni. Segna dove e quando li hai notati: storicizzare aiuta a capire l’evoluzione.
- Pulizia del filtro di ingresso. Chiudi l’acqua, svita con cautela, sciacqua la cartuccia e rimonta. Una cartuccia pulita riduce cadute di pressione.
- Verifica del vaso di espansione. A impianto scarico e senza pressione, controlla la precarica con un manometro per pneumatici.
- Ripristino precarica. Se serve, aggiungi aria fino al valore consigliato dal produttore (di solito poco sotto la soglia di avvio della pompa).
- Controllo pressostato o presscontrol. Pulisci i contatti dalla polvere; se è un presscontrol, verifica che non segnali allarmi. Una taratura coerente evita on/off ravvicinati.
- Test di tenuta. Riapri l’acqua, rialimenta e osserva il manometro: la pressione deve salire e stabilizzarsi senza cali a rubinetti chiusi.
- Ascolto attivo. Rumori nuovi? Vibrazioni? Registra brevi clip audio: saranno utili se servirà assistenza.
- Verifica finale. Prova un ciclo completo: apri un rubinetto, osserva l’avvio, chiudi e controlla l’arresto. Tutto deve essere fluido e ripetibile.
Manutenzione in 6 passi
- Scollega corrente e chiudi l’acqua.
- Controlla perdite visive su tubi e giunti.
- Pulisci il filtro e la vaschetta di raccolta.
- Verifica pressione del vaso e taratura.
- Rimuovi calcare da pompa e presscontrol.
- Ripristina alimentazione e prova il ciclo.
Come impostare pressioni e spegnimenti
Se hai un pressostato, imposti due soglie: avvio (cut-in) e arresto (cut-out). Il differenziale tra le due determina la stabilità: troppo stretto causa ripartenze; troppo ampio provoca oscillazioni fastidiose.
Con un presscontrol elettronico, la pressione di partenza è spesso preimpostata e ci sono protezioni contro marcia a secco. Consulta sempre il manuale per i limiti di portata e prevalenza: verificare il punto di lavoro aiuta a capire se la pompa eroga ciò che promette secondo le prove di accettazione delle prestazioni.
Esempio numerico
In molte abitazioni funziona bene un avvio intorno a 1,8–2,0 bar e uno stop tra 2,8–3,2 bar, con precarica del vaso circa 0,2–0,3 bar sotto la soglia di avvio. Sono valori indicativi: attieniti sempre alle specifiche del costruttore e alla configurazione reale di rete e piani.
Quali errori evitare assolutamente
Evitare errori ricorrenti preserva l’impianto e abbassa i consumi. Ecco i più comuni da cui stare alla larga.
- Dimenticare la sicurezza. Mai operare con corrente inserita o valvole aperte: scollega e isola sempre prima.
- Saltare la pulizia del filtro. L’intasamento affatica la pompa e aumenta la rumorosità.
- Precarica errata del vaso. Troppa aria riduce l’accumulo, poca aria porta a cicli continui.
- Taratura “a tentativi”. Prendi nota delle regolazioni: piccoli passi e una prova alla volta.
- Ignorare microperdite. Anche una goccia al minuto fa ripartire la pompa e spreca energia.
Quando chiamare un tecnico
Se dopo i controlli base il comportamento non migliora, serve diagnosi professionale. È il modo più rapido per evitare guasti costosi e rimettere in efficienza l’autoclave.
Segnali da non ignorare
- Protezione del presscontrol che scatta spesso o allarmi ricorrenti.
- Rumore crescente, odore di bruciato o vibrazioni anomale durante il funzionamento.
- Pressione che non sale oltre un certo valore nonostante la pompa giri.
- Perdite dal corpo pompa o dalla flangia del vaso di espansione.
- Parte elettrica danneggiata o cavi surriscaldati: non intervenire in autonomia.
Domande frequenti
Ogni quanto va controllata l’autoclave?
Per un impianto domestico semplice, un controllo visivo e del filtro ogni 1–3 mesi è una buona pratica; verifica del vaso e delle soglie almeno una volta l’anno o dopo interventi sull’impianto.
Meglio pressostato o presscontrol elettronico?
Il pressostato è semplice e regolabile; il presscontrol aggiunge protezioni e riavvii controllati. In case con consumi variabili il presscontrol può ridurre le ripartenze, ma dipende da impianto e abitudini.
A che pressione va precaricato il vaso di espansione?
In genere 0,2–0,3 bar sotto la soglia di avvio della pompa. Esempio: se la pompa parte a 2,0 bar, imposta il vaso a circa 1,7–1,8 bar. Verifica comunque le istruzioni del produttore.
Perché la pompa parte di continuo senza aprire rubinetti?
Di solito c’è una microperdita a valle o la valvola di ritegno non chiude perfettamente. Controlla anche la precarica del vaso e il differenziale: se è troppo stretto, la pompa riparte spesso.
Posso usare l’autoclave per irrigazione e casa insieme?
Sì, se la pompa e la regolazione coprono portata e pressioni richieste. Considera valvole separate e filtri adeguati per evitare cali improvvisi quando parte l’irrigazione.
In sintesi pratica
- La manutenzione parte da sicurezza, filtro e ispezioni.
- Regolare precarica e soglie stabilizza pressione e comfort.
- Rumori, avvii frequenti e perdite vanno indagati subito.
- Registrare letture e interventi accelera la diagnosi.
- In caso di dubbi o allarmi, chiama un tecnico.
Con piccoli gesti regolari, l’autoclave lavora in modo più silenzioso, efficiente e prevedibile. Seguire un calendario di controlli, annotare pressioni e interventi e rispettare le indicazioni del produttore aiuta a prevenire guasti e consumi inutili.
Se noti sintomi anomali o non ti senti sicuro, fermati e chiedi aiuto: una diagnosi tempestiva evita danni a pompa e impianto e mantiene costante la qualità dell’acqua distribuita in casa.
