Il cemento armato combina calcestruzzo e acciaio d’armatura per unire compressione e trazione. In casa lo trovi in travi, pilastri, plinti, scale e solette. Con una cura costante e qualche accortezza puoi preservarne resistenza, durabilità e un supporto solido per ambienti sicuri.
Capire cos’è il cemento armato aiuta a riconoscere segni di degrado e a intervenire con pulizia, protezioni e ripristini leggeri. Evita metodi aggressivi, documenta i cambiamenti e chiama un tecnico se emergono ferri o crepe passanti.
Quali sono i segnali di degrado nel cemento armato domestico?
Le strutture in calcestruzzo armato raramente cedono all’improvviso: prima compaiono piccoli indizi. Saperli leggere rende efficace la manutenzione preventiva e limita danni più costosi.

In base all’ambiente (interno asciutto, esterno, zona costiera) cambiano i rischi per la durabilità. Le classi di esposizione e i requisiti del calcestruzzo sono definiti dalla norma UNI EN 206, utile anche per edifici residenziali.
Come distinguere crepe strutturali da fessure superficiali
Le fessure superficiali spesso sono sottili e irregolari; seguono l’intonaco e non attraversano l’elemento. Le crepe passanti sono più nette, allineate e possono arrivare fino all’armatura.
Se una crepa sembra “viva” (cambia con le stagioni o con i carichi), monitora con una matita e scatta foto periodiche. Se peggiora rapidamente o interessa appoggi e nodi, richiedi una verifica professionale.
- Crepe capillari: sono frequenti su superfici esposte al sole. Se non sono profonde, basta monitorarle e proteggere la superficie per evitare infiltrazioni.
- Distacco del copriferro: si nota come scaglie che si staccano. Il distacco espone i ferri alla ruggine, accelerando il degrado.
- Aloni di umidità ed efflorescenze saline: macchie bianche indicano acqua che migra e deposita sali. Eliminare la causa dell’umidità è prioritario.
- Ruggine o ferri affioranti: il metallo espandendosi può fessurare il calcestruzzo. Non rimuovere con metodi aggressivi; serve protezione mirata.
- Suoni “cavi” picchiettando: suggeriscono aree non ben aderenti. Valuta un intervento di ripristino o, nei casi estesi, una consulenza tecnica.
Come si pulisce e protegge il cemento armato senza danneggiarlo?
La pulizia deve essere delicata per non aprire nuove vie all’acqua. Segui un metodo ordinato:
prima rimuovi lo sporco, poi valuti le riparazioni superficiali e infine applichi una protezione traspirante.
- Valuta lo stato. Se vedi ferri scoperti o crepe passanti, interrompi e chiama un tecnico: i tentativi improvvisati possono amplificare i danni.
- Rimozione dei depositi. Usa una spazzola morbida e acqua per togliere polveri, alghe o licheni. Evita sabbiature e utensili aggressivi che graffiano e aprono pori.
- Lavaggio controllato. Acqua a bassa pressione con ugello a ventaglio, senza avvicinare troppo la lancia. Le idropulitrici ravvicinate possono erodere il copriferro.
- Asciugatura completa. Attendi che la superficie sia asciutta in profondità prima di applicare prodotti: l’umidità intrappolata riduce l’adesione e la durata delle protezioni.
- Piccoli ripristini. Per porzioni superficiali impoverite usa un prodotto specifico per calcestruzzo (stucco o rasante minerale compatibile). Segui le indicazioni del produttore e rispetta i tempi di stagionatura.
- Protezione. Applica un idrorepellente traspirante (impregnante silanico/silossanico) che limita l’assorbimento d’acqua senza formare pellicole. Non chiude il materiale, ma ne riduce l’ingresso di umidità.
- Verifica e manutenzione. Controlla la tenuta una volta all’anno; rinnova il protettivo quando l’acqua non fa più gocce in superficie o l’aspetto appare ingrigito.
Prodotti da evitare
Evita acidi forti (come l’acido muriatico), solventi aggressivi, spazzole metalliche dure e dischi abrasivi: possono aprire pori, lasciare residui e favorire corrosione. Non usare pitture filmogene non traspiranti su supporti umidi.
Cosa fare e cosa evitare
- Ispeziona ogni 6–12 mesi in ambienti umidi o salini.
- Rimuovi depositi e alghe con spazzola morbida e acqua.
- Evita idropulitrici ad alta pressione su superfici a rischio.
- Sigilla solo superfici asciutte, pulite e integre.
- Per crepe passanti o ferri scoperti, chiama un tecnico.
- Usa DPI adeguati durante la manutenzione domestica.
È possibile riparare piccole crepe in autonomia?
Per fessure sottili e non passanti, su elementi non critici (ad esempio una pedata di scala esterna o un bordo di davanzale), è spesso sufficiente un riempimento elastico o minerale compatibile. Lo scopo è impedire l’ingresso d’acqua e la formazione di gelo.
Se la crepa è stabile e superficiale, dopo la pulizia puoi usare una malta polimerica o un sigillante specifico per calcestruzzo, seguendo dosi e tempi. Su plinto di recinzione o muretti, resta prudente: se la fessura continua a crescere, fermati e chiedi una valutazione tecnica.
Limiti del fai‑da‑te
Evita di scoprire ferri, tagliare porzioni di copriferro o inserire tasselli vicino a crepe: potresti indebolire l’elemento. Per superfici estese o difetti che interessano appoggi e nodi, la progettazione strutturale è indispensabile.
Che differenza c'è tra cemento e cemento armato?
Cemento è il legante; calcestruzzo è l’impasto di cemento, acqua e aggregati; cemento armato è calcestruzzo con barre d’acciaio. La UNI EN 206 definisce requisiti, classi di resistenza e di esposizione del calcestruzzo per la durabilità in vari ambienti. Il copriferro minimo dipende dall’esposizione e dall’elemento: protegge le barre da umidità e agenti aggressivi.
L’Eurocodice 2 (EN 1992‑1‑1) disciplina il progetto degli elementi in cemento armato, con regole su copriferro, ancoraggi e stati limite, applicabili anche a componenti di edifici residenziali.
Perché serve il copriferro?
Il copriferro è lo strato di calcestruzzo che separa l’armatura dall’esterno: riduce l’ingresso di acqua e sali e favorisce la protezione dall’ossidazione. Se è troppo sottile o danneggiato, i ferri si ammalorano e spingono verso l’esterno il calcestruzzo.
Quando rivolgersi a un professionista?
Chiama un tecnico quando compaiono segnali che possono riguardare la sicurezza o la stabilità. In questi casi servono diagnosi (anche strumentali) e un progetto di ripristino adeguato al contesto.
- Ferri esposti, ossidati o distacchi estesi del copriferro.
- Crepe passanti, in crescita o vicine a appoggi, nodi e pilastri.
- Deformazioni visibili, parti che suonano “cave”, distacchi su balconi o scale.
- Infiltrazioni persistenti che riappaiono dopo la pulizia o la sigillatura.
Domande frequenti
Quanto dura il cemento armato in casa?
Dipende da ambiente, qualità dei materiali e manutenzione. In ambienti interni asciutti, una buona progettazione e protezione ritardano il degrado; all’esterno contano molto esposizione e cicli di bagnato‑asciutto.
Si può verniciare il cemento armato?
Sì, con sistemi traspiranti compatibili. Prima pulisci e ripara le fessure, poi applica un primer idoneo e una finitura traspirante; evita pellicole non permeabili su supporti umidi.
Qual è la differenza tra cemento, calcestruzzo e cemento armato?
Il cemento è il legante; il calcestruzzo è l’impasto di cemento, acqua e aggregati; il cemento armato è calcestruzzo con barre d’acciaio per resistere anche a trazione.
Come prevenire la ruggine dell’armatura?
Mantieni le superfici pulite e asciutte, limita l’ingresso d’acqua con impregnanti traspiranti e intervieni subito su fessure e distacchi per proteggere copriferro e barre.
Le crepe sottili sono un problema?
Le fessure capillari superficiali spesso sono estetiche, ma possono far entrare acqua. Sigillale e monitora: se aumentano o diventano passanti, serve una valutazione tecnica.
Cosa fare se vedo ferri esposti su una scala?
Non grattare o martellare. Proteggi l’area dall’acqua e contatta un tecnico: il ripristino dei ferri esposti richiede valutazioni sul copriferro e sulla sicurezza d’uso.
In breve, cosa ricordare
- Le ispezioni periodiche individuano per tempo crepe, ruggine e distacchi.
- Pulizia delicata e sigillatura proteggono il copriferro e le armature.
- Non usare alta pressione o acidi su superfici fragili o screpolate.
- Per ferri scoperti o crepe passanti è essenziale un tecnico.
- Documentare foto e date aiuta a monitorare l’evoluzione dei difetti.
Un programma semplice funziona meglio: controlli stagionali, pulizia leggera e prodotti compatibili. Se un difetto evolve, documentalo con foto e note: ti aiuterà a spiegare la situazione a chi dovrà intervenire e a decidere con maggiore consapevolezza.
La manutenzione domestica ha limiti naturali. Saperli riconoscere è parte della cura: quando emergono segni importanti, la scelta più prudente è chiedere una valutazione a un tecnico abilitato e seguire un intervento proporzionato al problema.