Una doccia che gocciola non è solo fastidiosa: indica una piccola perdita d’acqua, calcare nel soffione o usura del miscelatore. Con verifiche semplici puoi capire l’origine del gocciolio e scegliere l’intervento giusto. Con pochi accorgimenti tornerai a un bagno più silenzioso e confortevole.

Se la doccia gocciola, attendi 5–10 minuti per capire se è solo residuo. Se continua, decalcifica il soffione, controlla guarnizioni e nastro PTFE, ispeziona la cartuccia del miscelatore. Lavora con acqua chiusa; testa il risultato e previeni con pulizia periodica.

Perché la doccia gocciola anche a rubinetto chiuso?

Subito dopo la doccia qualche goccia è normale: l’acqua rimasta nel flessibile e nel soffione scende per gravità. Se però il gocciolio prosegue oltre 10–15 minuti, la causa è meccanica o legata alla pressione di rete.

È normale qualche goccia dopo la doccia?

Sì, per un breve periodo. L’acqua residua nei condotti si svuota naturalmente. Dovrebbe cessare in pochi minuti. Se il ritmo è continuo o accelera, non è solo spurgo: probabilmente c’è passaggio d’acqua dal miscelatore o da una guarnizione indurita.

Come distinguere soffione, miscelatore o flessibile?

Asciuga le superfici, chiudi il box e osserva. Se la goccia nasce dal centro del soffione sospetta incrostazioni o tenute; se compare dal giunto, indaga il flessibile; se cambia toccando la leva, il responsabile è il miscelatore, spesso la sua cartuccia.

In alcuni impianti il riflusso è fermato da una valvola di non ritorno integrata nel miscelatore o nei raccordi. Se è difettosa, può lasciare trapelare acqua e alimentare il gocciolio.

  • Calcare nel soffione: riduce il passaggio, devia il flusso e trattiene acqua che poi sgronda lentamente.
  • Guarnizioni indurite o consumate: non sigillano bene i giunti e creano microperdite.
  • Cartuccia del miscelatore usurata: lascia passare acqua anche a leva chiusa.
  • Pressione di rete elevata o sbilanciata: favorisce travasi tra caldo e freddo.
  • Montaggio impreciso o nastro PTFE insufficiente: piccoli trafilamenti ai raccordi.

Come fermare le gocce dal soffione?

Prepara l’area: chiudi l’acqua, copri lo scarico e proteggi il piatto. Procedi dal più semplice al più strutturale: così eviti lavori inutili e segui una diagnosi ordinata.

  1. Attendi 5–10 minuti e misura il ritmo. Se diminuisce fino a cessare, era solo spurgo; se resta costante, passa al controllo meccanico.
  2. Smonta il soffione. Svita a mano o con chiave protetta da panno. Osserva filtro, griglia e camere interne: cerca calcare e ostruzioni.
  3. Decalcifica. Immergi il soffione in soluzione tiepida al 10–15% di acido citrico o aceto per 30–60 minuti; risciacqua e spazzola delicatamente gli ugelli.
  4. Ispeziona le guarnizioni. Se sono piatte, incrinate o dure, sostituiscile. Applica poco grasso al silicone per migliorarne la tenuta.
  5. Controlla il raccordo e il flessibile. Avvolgi 6–8 giri di nastro PTFE sul filetto e avvita senza forzare; verifica che il giunto sia in asse.
  6. Prova il miscelatore. Con l’acqua aperta, chiudi la leva: se continua a gocciolare, la cartuccia potrebbe non tenere e richiedere ricambio.
  7. Equalizza la pressione. Se noti sbilanciamenti tra caldo e freddo, regola riduttori di pressione o chiedi la taratura della caldaia/scaldabagno.
  8. Test finale. Rimonta tutto, apri l’acqua e asciuga; poi osserva per 10 minuti. Nessuna goccia? Ottimo. Altrimenti torna al passo corrispondente.

Per la decalcificazione molti preferiscono l’acido citrico, più controllabile e inodore rispetto all’aceto; evita solventi aggressivi che possono rovinare finiture e guarnizioni.

Se la cartuccia non tiene più, identifica il modello del miscelatore e valuta il ricambio originale. È un lavoro alla portata, ma richiede cura per non danneggiare filetti e sedi.

Materiali e strumenti necessari

Quasi tutto si trova in un normale kit fai‑da‑te. Scegli materiali compatibili con acqua calda e finiture cromate per evitare graffi o opacizzazioni.

  • Chiave regolabile o pinza con ganasce protette: per smontare senza segnare le superfici.
  • Nastro PTFE: sigilla i filetti limitando trafilamenti.
  • Set di guarnizioni di ricambio (flat e O‑ring): per ripristinare la tenuta di soffione e flessibile.
  • Acido citrico in polvere o aceto: per sciogliere il calcare in modo controllato.
  • Spazzolino morbido e panno in microfibra: per pulizia e finitura.
  • Grasso al silicone: migliora l’elasticità delle guarnizioni e facilita il montaggio.
  • Secchio o bacinella: per immersione del soffione e raccolta gocce.

Quando scegli una guarnizione O-ring, controlla misura interna e sezione: una misura errata non sigilla e può peggiorare il gocciolio.

Manutenzione preventiva e buone abitudini

Piccoli gesti evitano molte perdite e mantengono il comfort. Bastano pochi minuti al mese per preservare efficienza e silenzio.

  • Risciacquo e asciugatura: dopo l’uso scuoti il soffione e passa un panno; riduce l’acqua residua e il calcare.
  • Decalcificazione periodica: un bagno breve ogni 1–3 mesi in soluzione leggera mantiene regolare il getto.
  • Controllo guarnizioni: a ogni stagione, osserva appiattimenti o crepe e sostituisci se serve.
  • Pressione sotto controllo: un riduttore ben tarato allunga la vita di miscelatori e flessibili.
  • Ventilazione del bagno: limita condensa e muffe sulle sigillature.
  • Momento relax: una doccia silenziosa, senza gocciolio, migliora l’esperienza di relax quotidiano.

Errori comuni da evitare

Gli errori più comuni sono anche i più costosi. Ecco cosa evitare per non peggiorare la situazione.

  • Stringere troppo i raccordi: schiacci guarnizioni e deformi filetti. Meglio stringere graduale e testare.
  • Usare detergenti aggressivi: possono opacizzare cromature e indurire guarnizioni.
  • Dimenticare il nastro PTFE: senza, i filetti possono trafilare sotto pressione.
  • Ignorare una perdita persistente: piccole gocce sommano litri al mese, con costi e rischio di danni.
  • Sostituire il soffione senza diagnosi: se la cartuccia non tiene, il nuovo soffione non risolve.
  • Sigillare tutto col silicone: il silicone serve solo dove previsto; per i raccordi contano guarnizioni e accoppiamenti corretti.

Quando serve sigillare box o rivestimenti, preferisci un silicone neutro antimuffa: è diverso dalle sigillature idrauliche e non sostituisce guarnizioni o nastro.

Procedura rapida antigoccia

  • Chiudi l’acqua, proteggi l’area.
  • Verifica se il gocciolio è residuo: attendi 5–10 minuti.
  • Smonta il soffione e decalcifica in acido citrico o aceto.
  • Controlla guarnizioni e nastro PTFE; sostituisci se usurati.
  • Testa la cartuccia del miscelatore; valuta la sostituzione.
  • Rimonta, apri l’acqua e verifica eventuali perdite.

Domande frequenti sulla doccia che gocciola

Quanto consumo può causare una doccia che gocciola?

Dipende dal ritmo e dalla durata della perdita. Anche poche gocce costanti, sommate per giorni, diventano molti litri sprecati: conviene intervenire appena possibile.

Aceto o acido citrico: cosa scegliere?

Entrambi sciolgono il calcare. L’acido citrico è inodore e più dosabile; l’aceto è più comune ma può lasciare odore. Usa concentrazioni moderate e risciacqua bene per proteggere finiture e guarnizioni.

È sempre colpa del soffione se gocciola?

No. Il soffione trattiene l’acqua residua, ma perdite persistenti spesso riguardano guarnizioni, raccordi o la cartuccia del miscelatore. Una diagnosi in ordine evita sostituzioni inutili.

Posso sostituire da solo la cartuccia del miscelatore?

Sì, se hai manualità e identifichi il modello corretto. Lavora con acqua chiusa, segui le istruzioni del produttore e procedi con calma per non danneggiare filetti e guarnizioni.

Dopo la pulizia gocciola ancora: che fare?

Verifica guarnizioni e nastro PTFE, poi testa la cartuccia. Se il problema persiste, controlla la pressione di rete o la valvola di non ritorno; in caso di dubbi, valuta un sopralluogo tecnico.

In sintesi operativa

  • Prima diagnosi: residuo di scarico o perdita reale.
  • Calcare e guarnizioni sono cause comuni e rapide da risolvere.
  • Miscelatore e cartuccia usurati richiedono ricambi corretti.
  • Prevenzione: pulizia periodica ed equilibrio della pressione.
  • Test finale e monitoraggio chiudono l’intervento.

Con una sequenza chiara – diagnosi, pulizia, verifica delle tenute e controllo del miscelatore – risolvi la maggior parte dei gocciolii del soffione. Cura i dettagli, come il corretto uso del nastro PTFE e guarnizioni in buono stato, e mantieni una routine di prevenzione. Se il problema resiste dopo i test, non forzare: una valutazione professionale evita danni ai raccordi e ripetuti tentativi infruttuosi.

Prendersi cura della doccia è anche una scelta responsabile: riduci rumori, sprechi d’acqua e piccoli rischi per le superfici. Con questi passaggi tornerai a una doccia asciutta e a un bagno più confortevole, senza rinunciare al relax.

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