Un vialetto ben fatto rende l’ingresso ordinato, sicuro e bello da vedere. In questa guida pratica trovi criteri di scelta, fasi di posa e accorgimenti per un risultato duraturo. Dalla progettazione del camminamento alla pavimentazione esterna, impari come ottenere drenaggio e stabilità senza sorprese.
Pianifica il percorso, scegli il materiale in base a uso e clima, definisci pendenza e drenaggio, prepara un sottofondo stabile, versa e finisci il calcestruzzo, poi cura e mantieni. Con pochi strumenti e buone pratiche, il risultato è sicuro, antiscivolo e durevole.
Quale materiale scegliere per il vialetto?
La scelta dipende da carichi, stile, budget e manutenzione. Il calcestruzzo è versatile; gli autobloccanti sono smontabili; la ghiaia stabilizzata drena; pietra e resine offrono resa estetica. Valuta anche esposizione al sole, gelo e radici.
Materiali a confronto
- Calcestruzzo gettato): uniforme, personalizzabile con finitura a scopa o stampata. Richiede casseforme, getto e cura adeguata. Adatto a percorsi pedonali e carrabili leggeri, con giunti di contrazione ben distribuiti.
- Masselli autobloccanti: modulari, facili da riparare, ottimo drenaggio con fughe sabbiate. Base e costipazione vanno eseguite con precisione. Vari formati e colori per armonizzarsi con la casa.
- Ghiaia stabilizzata con griglie: posa veloce e ottima permeabilità. Serve bordo contenitivo e manutenzione periodica per limitare spostamenti. Piacevole al passo, ideale per percorsi sinuosi.
- Pietra naturale o lastre: estetica elevata e lunga durata. Posa più impegnativa e costosa; necessaria attenzione agli spessori e al letto di posa. Superficie antiscivolo da preferire.
- Resina drenante: finitura continua, antiscivolo e permeabile. Richiede base idonea e applicazione professionale per risultato uniforme. Adatta a pedonale e bici, meno a carichi pesanti.
- Legno composito (WPC): gradevole al tatto, pedonale. Necessita struttura di supporto e spazi di dilatazione. Ottimo per passerelle e aree relax, meno indicato per auto.
Quanta pendenza deve avere il vialetto?
Per smaltire l’acqua, scegli una pendenza del 1–2% verso lo scolo o lateralmente, mantenendola uniforme su tutto il percorso. Evita avvallamenti: l’acqua stagnante accelera degrado, alghe e gelo.
Se lo spazio è limitato, usa canalette o caditoie e un sottofondo drenante. In aree molto piovose, riduci la lunghezza delle falde e prevedi più punti di raccolta, curando sempre la continuità delle quote.
Passaggi essenziali del vialetto
- Pianifica percorso e pendenza.
- Scegli materiali adatti a clima e uso.
- Delimita e scava l’area in sicurezza.
- Prepara sottofondo, drenaggio e geotessile.
- Posiziona casseforme e armatura.
- Versa e livella il calcestruzzo.
- Cura la superficie per 7 giorni.
- Mantieni stagionalmente con pulizia e sigillatura.
Progettazione, tracciamento e scavo
Definisci percorso, larghezza e quote con corde e picchetti. Prevedi raccordi dolci nelle curve, area di sosta e punti di raccolta dell’acqua. Dove possibile, crea una linea di scolo laterale continua.
Segna la sagoma e rimuovi lo strato vegetale.

Scava tenendo conto di sottofondo e pavimentazione: in genere 15–25 cm per uso pedonale, maggiore se carrabile. Indossa DPI adeguati e segnala cavi/tubazioni prima di procedere.
Vicino a alberi e siepi, proteggi contro le radici usando barriere antiradice e distanze di rispetto. Inserisci bordi contenitivi robusti (calcestruzzo o metallo) e, dove servono, canalette in PVC con griglie per convogliare l’acqua verso un punto di raccolta.
Sottofondo, getto e finitura
Stendi uno strato di geotessile per separare terreno e inerte. Realizza uno strato di ghiaia frantumata ben costipata (granulometria 20/40) e, se necessario, un massetto drenante per migliorare lo smaltimento. Controlla che la pendenza progettata sia rispettata.
Posa casseforme rigide e verifica l’allineamento. Per carichi superiori o bordi, valuta rete o fibre: il calcestruzzo armato limita le fessurazioni. Prevedi giunti di contrazione ogni 2–3 metri e lungo i cambi di direzione.
Organizza il getto: prepara aree gestibili, così puoi versare, vibrare e staggiare senza interruzioni.

Livella con regolo, rifinisci con frattazzo e crea una finitura a scopa per maggiore aderenza. Arrotonda gli spigoli con apposito attrezzo per ridurre scheggiature.
Proteggi il getto dal sole e dal vento per ridurre l’evaporazione. Mantieni umida la superficie o usa compound di cura; evita carichi precoci e gelo. Una cura continua di almeno 7 giorni aiuta a raggiungere gran parte della resistenza prevista.
Per la manutenzione, pulisci periodicamente con acqua e detergente neutro; rimuovi foglie e terriccio che occludono le vie d’acqua. Valuta un sigillante penetrante traspirante per limitare assorbimento e macchie, rinnovandolo ogni 2–3 anni secondo usura.
Domande frequenti
Serve un permesso per costruire un vialetto?
Dipende da regolamenti locali e dal tipo di opera. Per modifiche di suolo, quote o scarichi, possono essere richieste comunicazioni o autorizzazioni. Verifica sempre con il tuo comune prima di iniziare.
Che spessore è consigliato per il calcestruzzo?
Per uso pedonale, in genere 8–10 cm; per carrabile leggero 12–15 cm, con rete o fibre dove necessario. Adegua lo spessore al sottofondo e ai carichi previsti.
Quando posso camminare o parcheggiare sul nuovo vialetto?
Di solito a 24–48 ore è possibile camminare con cautela; per carichi, attendi almeno alcuni giorni e la fine della cura iniziale. Segui i tempi raccomandati dal produttore del calcestruzzo.
Come evito ristagni d’acqua sul percorso?
Progetta la pendenza, crea un sottofondo drenante e aggiungi canalette o caditoie nei punti critici. Mantieni pulite le griglie e le vie d’acqua da foglie e detriti.
Meglio sigillante acrilico o penetrante?
I sigillanti acrilici formano un film e valorizzano l’aspetto; i penetranti (silanici/silossanici) riducono l’assorbimento senza cambiare la finitura. Scegli in base a estetica, traspirabilità e traffico.
Come proteggere il vialetto dalle radici?
Allontana il tracciato dagli alberi, inserisci barriere antiradice lungo i bordi e usa geotessile di separazione. Mantieni distanze di rispetto adeguate alle specie presenti.
In sintesi, il vialetto
- Progetta pendenza 1–2% e drenaggio adeguato.
- Scegli materiali in base a clima e carichi.
- Prepara un sottofondo stabile con geotessile.
- Versa e cura il calcestruzzo per almeno 7 giorni.
- Manutieni con pulizia e sigillatura periodiche.
Con una buona pianificazione e attenzione ai dettagli, anche un progetto semplice può durare anni. Parti dal contesto: clima, suolo e uso reale. Una pendenza costante, un sottofondo ben compattato e una finitura antiscivolo danno sicurezza e comfort quotidiano, riducendo la manutenzione e i costi nel tempo.
Se è la tua prima esperienza, prova su un tratto breve per prendere mano con tracciamento, staggiatura e finitura. All’occorrenza, chiedi un sopralluogo per valutare drenaggio, giunti e dettagli costruttivi: piccoli aggiustamenti oggi evitano interventi più invasivi domani.