Il cartongesso, noto anche come lastre di gesso rivestito, permette di creare pareti interne, tramezzi e controsoffitti in tempi rapidi. Con attrezzi comuni e metodo, si ottengono superfici planari, nicchie e velette dall’aspetto professionale. Prima di iniziare, vediamo materiali, montanti e una sequenza di posa chiara.

In breve: traccia il progetto, monta guide e montanti in bolla, porta impianti e isolante, avvita le lastre, stucca giunti e paraspigoli, poi carteggia, primer e tinteggia. Troverai strumenti essenziali, passaggi passo-passo, errori da evitare e consigli per isolamento e carichi appesi.

Quali strumenti servono per montare il cartongesso?

Per lavorare bene servono pochi attrezzi affidabili e una buona organizzazione del banco. Scegli utensili che garantiscano precisione e ripetibilità: ti faranno risparmiare tempo e rifacimenti.

  • Tracciatura: matita carpentiere, metro, tracciatore a corda e livella laser. Allineano guide e aperture, riducendo correzioni in stuccatura.
  • Taglio: taglierino con lame nuove, squadra a T e raspa. Il taglio netto delle lastre riduce scheggiature e migliora la qualità delle giunzioni.
  • Fissaggio: avvitatore con frizione regolata, punte PH2 e viti per cartongesso. Una coppia corretta evita di lacerare la carta di rivestimento.
  • Stuccatura: spatole da 10–25 cm, frattazzo, nastro per giunti, stucco in polvere o pronto e paraspigoli metallici. Sono la base di una finitura pulita.

Come fissare montanti e guide in bolla?

Guida a pavimento e guida a soffitto devono essere perfettamente allineate. Usa laser e livella a bolla per riportare gli assi: un telaio dritto semplifica tutto il resto.

L’interasse dei montanti dipende dalla lastra e dai carichi: in generale 600 mm è la distanza tipica; per finiture pesanti o doppie lastre si scende a 400 mm.

  • Fissaggio guide: tasselli idonei al supporto, striscia di nastro acustico sotto i profili per ridurre vibrazioni e fessurazioni perimetrali.
  • Allineamento: monta il primo e l’ultimo montante, tendi un filo e allinea quelli intermedi. Verifica l’ortogonalità nelle zone porta.
  • Viti e cadenza: sulle lastre, mantieni 10–15 cm tra le viti sui bordi e 20–25 cm in campo per una presa uniforme.

Passaggi chiave di posa

  • Pianifica misure, tracciature e materiali.
  • Fissa guide a pavimento e soffitto in bolla.
  • Inserisci e allinea i montanti a passo regolare.
  • Porta impianti e isolante prima della chiusura.
  • Avvita le lastre, stucca giunti e paraspigoli.
  • Carteggia, primer e tinteggia a essiccazione.

Come costruire pareti, porte e nicchie?

Progetta al centimetro: altezza, spessore, posizione delle porte, nicchie e passaggi impianti. Per scegliere le lastre giuste, verifica la classificazione UNI EN 520 e abbina profili e fissaggi coerenti con carichi ed esigenze acustiche.

  1. Tracciatura: segna a pavimento e soffitto con laser. Una traccia pulita evita sorprese negli allineamenti d’angolo.
  2. Posa guide: incolla nastro acustico sul dorso, fori regolari e tasselli adeguati al supporto. Controlla la bolla prima di stringere.
  3. Montanti: taglia a misura e inserisci a incastro nelle guide. Mantieni il passo deciso e verifica il piombo con frequenza.
  4. Rinforzi: aggiungi traversi in legno o profili dove prevedi pensili, sanitari leggeri o mensole. Così eviti ancoraggi improvvisati.
  5. Impianti: prima di chiudere il lato opposto, passa corrugati e scatole elettriche e inserisci l’isolante. Eviterai aperture successive.
  6. Chiusura lastre: avvita dal centro verso i bordi, testa delle viti appena incassata. Giunti sfalsati tra le due facce.
  7. Angoli e spigoli: applica paraspigoli allineati e ben ancorati. Migliorano resistenza e rettilineità degli spigoli vivi.
  8. Stuccatura: nastro sui giunti, prime mani di stucco e successiva rasatura. Una carteggiatura leggera prepara alla finitura.

Le aperture richiedono profili di irrigidimento attorno ai vani porta, con montanti raddoppiati ai lati e traverso superiore. Le nicchie si progettano con telai interni dedicati e bordi rinforzati per reggere urti e tinteggiature nel tempo. Per dettagli costruttivi approfonditi, consulta un Manuale tecnico cartongesso.

La norma definisce requisiti e tipologie delle lastre di gesso rivestito, con classificazioni per impieghi, resistenza e condizioni d’uso.

UNI — UNI EN 520:2009, 2009.

Quale finitura scegliere e come tinteggiare?

Una buona finitura nasce già in fase di stuccatura. Applica lo stucco in due o tre mani, con asciugature complete, e completa con una rasatura sottile per uniformare la texture tra giunti e campi lastra.

Usa primer/fissativo per uniformare l’assorbimento del supporto; poi scegli una pittura coerente con l’ambiente: traspirante per camere e corridoi, lavabile o semilavabile per cucine e zone di passaggio. Lavora a rullo a pelo medio e rifinisci con pennello agli spigoli.

  • Difetti tipici: aloni o “flash” dovuti a differente assorbimento. Si riducono con primer e una mano di finitura aggiuntiva.
  • Giunti a vista: spesso causati da insufficiente riempimento o carteggiature aggressive. Meglio più mani sottili che una spessa.
  • Angoli: proteggi con paraspigoli e profili angolari interni con nastri metallici o microforati.

Quali accorgimenti per isolare e appendere carichi?

L’isolamento si inserisce tra i montanti: lana minerale o in fibra vegetale per comfort acustico e termico. Evita vuoti e compressioni eccessive: una posa omogenea migliora prestazioni e riduce fessurazioni da vibrazioni.

Per carichi appesi (pensili, TV) prevedi rinforzi interni: doppia lastra, tavole OSB o profili aggiuntivi in corrispondenza dei punti di ancoraggio. Usa tasselli specifici per cartongesso, dimensionati al peso e alla distanza di sporgenza dal muro.

  • Pareti bagno: preferisci lastre idro con primer e smalto idoneo. Cura giunti e sigillature dove c’è umidità intermittente.
  • Acustica: raddoppiare le lastre e disaccoppiare i profili migliora l’isolamento in modo percepibile. Anche piccole interruzioni fanno la differenza.
  • Dilatazioni: lascia un giunto di 5–10 mm alla base, da coprire con battiscopa; riduce la trasmissione di vibrazioni del pavimento.

Domande frequenti

Qual è lo spessore ideale delle lastre per pareti interne?

Per pareti interne si usano spesso lastre da 12,5 mm, che offrono buon compromesso tra rigidità e peso. In presenza di carichi o requisiti acustici maggiori, valuta doppia lastra o spessori superiori.

Meglio stucco in polvere o pronto all’uso?

Lo stucco in polvere è versatile e spesso più economico per grandi superfici; il pronto all’uso è pratico per piccole riprese e condizioni stabili. Scegli in base a tempi di lavorazione e clima del cantiere.

Serve il primer prima di tinteggiare il cartongesso?

Sì, il primer uniforma l’assorbimento e riduce aloni e differenze di lucentezza tra giunti e campi lastra. Migliora l’aderenza della pittura e rende più omogenea la finitura.

Come evitare crepe sui giunti nel tempo?

Usa nastro per giunti, stucca in più mani sottili e rispetta i tempi di asciugatura. Controlla movimento e assestamento della struttura e applica nastro acustico sotto le guide per ridurre vibrazioni.

Posso appendere mobili pesanti al cartongesso?

Sì, se predisponi rinforzi interni (doppia lastra, OSB o profili) e usi tasselli idonei al peso e alla sporgenza del mobile. Pianifica i punti di fissaggio in fase di telaio.

In sintesi, cosa ricordare

  • Traccia, monta guide e montanti in bolla.
  • Chiudi con lastre, cura giunti e paraspigoli.
  • Rispetta interasse montanti e carichi previsti.
  • Isola e predisponi impianti prima della chiusura.
  • Primer e pittura adeguata per finitura durevole.

Un lavoro in cartongesso riuscito dipende da pianificazione, misure accurate e cura dei dettagli. Mantieni guide e montanti in bolla, prepara bene i giunti e proteggi gli spigoli: ridurrai ritocchi e otterrai finiture stabili nel tempo.

Prima di iniziare, fai una lista materiali, prevedi i carichi appesi e stabilisci la sequenza di cantiere. Piccoli accorgimenti, come nastro acustico e primer, danno grandi risultati: scegli materiali coerenti e avanza per passi, verificando sempre allineamenti e planarità.

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