Hai un scarico intasato nel lavandino, nella doccia o nel gabinetto? Questa guida ti mostra come sbloccare uno scarico otturato con metodi meccanici e controlli al sifone, riducendo errori e danni. Userai strumenti semplici come sturalavandini e, se serve, una sonda.
Inizia con acqua calda, poi sturalavandini. Se non basta, pulisci il sifone e usa una sonda. Evita miscele chimiche; non combinare prodotti. Se l’acqua risale, ci sono odori forti o rigurgiti, interrompi e chiama un idraulico.
Perché lo scarico si intasa?
Residui di cibo, capelli e saponi si accumulano creando tappo, soprattutto nelle curve del tubo e nel sifone. I grassi e saponi formano biofilm scivoloso, i capelli si annodano, una pendenza scarsa o poca ventilazione peggiora il deflusso.
Quando conviene chiamare l’idraulico?
Se noti acqua che risale in più scarichi, cattivo odore persistente o gorgoglii dallo scarico del gabinetto, il problema potrebbe essere nella colonna o nella fognatura. Interrompi i tentativi, limita l’uso dell’acqua e richiedi un intervento professionale.
Passi essenziali rapidi
- Valuta il tipo di intasamento (lento, fermo, cattivo odore).
- Versa acqua calda in due o tre cicli.
- Usa lo sturalavandini con movimenti lenti e sigillo d’acqua.
- Svuota e pulisci il sifone a P.
- Spingi una sonda sturatubi con delicatezza.
- Ferma e chiama un idraulico se l’acqua risale.
Come sbloccare lo scarico passo passo
Procedi dal metodo più semplice a quello più incisivo:

è più sicuro, economico ed evita di spingere il tappo più in profondità. Mantieni i guanti, proteggi l’area e prepara un secchio.
- Acqua calda in cicli. Versa acqua calda non bollente in due o tre riprese, lasciando agire qualche minuto. Il calore scioglie grassi e residui recenti senza stressare le guarnizioni.
- Rimuovi griglia e residui. Estrai il filtro o la griglia e raccogli i residui visibili con un uncino o guanti. È spesso sufficiente per lavandini e docce.
- Sigilla il troppopieno. Nei lavabi copri il foro del troppopieno con un panno umido per creare tenuta. Senza sigillo, la pressione del plunger si disperde.
- Sturalavandini a ventosa. Riempie la tazza di acqua, posiziona la ventosa e pompa con movimenti lenti e costanti per 15–20 secondi. Ripeti 3–4 volte; evita movimenti violenti.
- Svuota e pulisci il sifone a P. Posiziona un secchio, svita le ghiere, rimuovi il sifone e puliscilo. Controlla le guarnizioni; rimonta senza forzare.
- Sonda sturatubi. Introduci la sonda lentamente, ruotando per superare le curve, e tira indietro per estrarre il tappo. Non forzare: potresti danneggiare il tubo.
- Prodotto enzimatico. Usa un pulitore enzimatico seguendo le istruzioni del produttore; agisce sui residui organici. È più lento dei chimici, ma meno aggressivo sui materiali.
- Valuta la linea a valle. Se lo scarico resta lento in più punti, il tratto comune può essere ostruito. Evita esperimenti chimici e richiedi una diagnosi professionale.
Lo sturalavandini funziona meglio con acqua sufficiente nella tazza a coprire la ventosa; il contatto migliora la spinta e riduce schizzi. Evita colpi secchi: con lo sturalavandini serve ritmo, non forza.
Il sifone a P crea una barriera d’acqua che blocca i gas di scarico e trattiene parte dei detriti.

Dopo la pulizia del sifone a P, riempi d’acqua il lavabo per ripristinare il sigillo.
La sonda sturatubi raggiunge tappi oltre il sifone senza spingerli più a valle. Avanza con piccoli giri, poi estrai per rimuovere il materiale invece di comprimerlo.
Errori comuni da evitare
- Usare acqua bollente su tubazioni in plastica: può deformare componenti e guarnizioni.
- Combinare prodotti diversi (per esempio candeggina e acidi): reazioni pericolose e fumi nocivi. Mai mescolare.
- Pompare lo sturalavandini senza sigillo al troppopieno: la pressione si disperde e non sblocca nulla.
- Forzare raccordi o ghiere del sifone: rischi crepe e perdite future.
- Spingere fili rigidi o oggetti improvvisati: potresti graffiare o bucare il tubo.
- Dimenticare di riempire d’acqua il sifone dopo il rimontaggio: senza sigillo tornano i cattivi odori.
Strumenti utili da tenere in casa
- Sturalavandini a ventosa: rapido e riutilizzabile per la maggior parte dei lavabi.
- Sonda sturatubi manuale (3–5 m): per ostruzioni oltre il sifone.
- Guanti resistenti e occhiali protettivi: sicurezza prima di tutto.
- Secchio e panni: per svitare il sifone e gestire gli schizzi.
- Pulitore enzimatico: manutenzione periodica e azione notturna sugli organici.
Segnali che indicano un’ostruzione profonda
Alcuni indizi suggeriscono che il problema non sia locale ma nel tratto comune o nella colonna di scarico.
- Più scarichi lenti allo stesso tempo.
- Gorgoglii quando usi lavatrice o lavastoviglie.
- Rigurgiti dal wc o cattivi odori persistenti.
- Acqua che risale al piano inferiore dopo utilizzi intensi.
Quali prodotti usare in sicurezza?
Preferisci detergenti enzimatici o acqua calda con una goccia di detergente per piatti: aiutano a sciogliere residui di grasso senza aggredire tubi e guarnizioni.
La soda caustica è efficace ma corrosiva: usa solo se consentito dal materiale e seguendo scrupolosamente le istruzioni del produttore. Non mescolare mai prodotti diversi e non usare dopo candeggina.
Evita acidi forti in impianti datati o con sifoni cromati: il rischio di danni e perdite supera il beneficio. Se non sei sicuro dei materiali, opta per metodi meccanici.
Leggi sempre l’etichetta: materiali compatibili, tempi di contatto, dispositivi di protezione (guanti e occhiali) e aerazione del locale. In caso di dubbio, interrompi e valuta un intervento professionale.
Come prevenire nuovi intasamenti
Una routine semplice riduce drasticamente gli intasamenti futuri. Piccole abitudini, replicate ogni settimana, mantengono il flusso e fanno risparmiare.
- Usa filtri raccogli-residui su lavandini e docce e svuotali spesso.
- Non versare oli o grassi: solidificano e attirano detriti.
- Pulisci il sifone ogni 3–6 mesi o quando noti odori.
- Sciacqua con acqua calda dopo lavaggi ricchi di sapone o unto.
- Spazzola i capelli prima della doccia per ridurne il deposito.
- In cucina, elimina i residui nel cestino prima di lavare.
Ricorda: prevenire vale più di qualsiasi intervento d’emergenza, e costa meno.
Domande frequenti
È meglio usare acqua calda o fredda?
Per i grassi, usa acqua calda non bollente in più cicli: aiuta a scioglierli senza stressare le guarnizioni. Evita acqua bollente su plastica e giunti delicati.
La soda caustica è sicura nello scarico?
Solo se compatibile con il materiale e rispettando le istruzioni del produttore. Non mescolare con altri prodotti, aerare il locale e usare dispositivi di protezione. In dubbio, preferisci metodi meccanici.
Che differenza c’è tra sturalavandini e sonda?
Lo sturalavandini crea pressione per smuovere tappi vicini al pozzetto; la sonda raggiunge oltre il sifone e “aggancia” i tappi più lontani. A volte si usano entrambi, in sequenza.
Cosa fare se lo scarico del gabinetto trabocca?
Non azionare lo sciacquone. Chiudi l’acqua alla cassetta se possibile, proteggi il pavimento, verifica altri scarichi e contatta un idraulico: può trattarsi di un’ostruzione sulla colonna.
Posso usare un aspirapolvere a umido?
Solo se espressamente idoneo a liquidi e con adeguati filtri. Non aspirare sostanze corrosive o miscele chimiche. Sigilla eventuali prese d’aria per evitare schizzi e usa protezioni personali.
Ogni quanto pulire il sifone?
In molte case basta ogni 3–6 mesi, prima che compaiano odori o lentezze. Se cucini spesso o hai capelli lunghi, accorcia l’intervallo e verifica i filtri più di frequente.
In sintesi operativa
- Parti dai metodi semplici e meccanici.
- Evita miscele chimiche fai-da-te e non combinare prodotti.
- Pulisci regolarmente sifone e filtri.
- Se l’acqua risale o senti odori forti, fermati e chiama.
- Prevenire è più semplice che sbloccare.
Seguendo un percorso graduale, dai metodi semplici agli interventi più tecnici, riduci rischi, costi e tempi. Fermarti al primo segnale di peggioramento è un atto di prudenza: protegge l’impianto e la casa.
Se il problema persiste o riguarda più punti, affida la diagnosi a un professionista. Intanto adotta le buone pratiche di prevenzione: mantenere flussi regolari è più facile che affrontare un blocco improvviso.