Hai un scarico intasato nel lavandino, nella doccia o nel gabinetto? Questa guida ti mostra come sbloccare uno scarico otturato con metodi meccanici e controlli al sifone, riducendo errori e danni. Userai strumenti semplici come sturalavandini e, se serve, una sonda.

Inizia con acqua calda, poi sturalavandini. Se non basta, pulisci il sifone e usa una sonda. Evita miscele chimiche; non combinare prodotti. Se l’acqua risale, ci sono odori forti o rigurgiti, interrompi e chiama un idraulico.

Perché lo scarico si intasa?

Residui di cibo, capelli e saponi si accumulano creando tappo, soprattutto nelle curve del tubo e nel sifone. I grassi e saponi formano biofilm scivoloso, i capelli si annodano, una pendenza scarsa o poca ventilazione peggiora il deflusso.

Quando conviene chiamare l’idraulico?

Se noti acqua che risale in più scarichi, cattivo odore persistente o gorgoglii dallo scarico del gabinetto, il problema potrebbe essere nella colonna o nella fognatura. Interrompi i tentativi, limita l’uso dell’acqua e richiedi un intervento professionale.

Passi essenziali rapidi

  • Valuta il tipo di intasamento (lento, fermo, cattivo odore).
  • Versa acqua calda in due o tre cicli.
  • Usa lo sturalavandini con movimenti lenti e sigillo d’acqua.
  • Svuota e pulisci il sifone a P.
  • Spingi una sonda sturatubi con delicatezza.
  • Ferma e chiama un idraulico se l’acqua risale.

Come sbloccare lo scarico passo passo

Procedi dal metodo più semplice a quello più incisivo:

Esempio di uso corretto dello sturalavandini su un lavandino.
Esempio di uso corretto dello sturalavandini su un lavandino. · M.Minderhoud · CC BY-SA 3.0 · Plopper.jpg

è più sicuro, economico ed evita di spingere il tappo più in profondità. Mantieni i guanti, proteggi l’area e prepara un secchio.

  1. Acqua calda in cicli. Versa acqua calda non bollente in due o tre riprese, lasciando agire qualche minuto. Il calore scioglie grassi e residui recenti senza stressare le guarnizioni.
  2. Rimuovi griglia e residui. Estrai il filtro o la griglia e raccogli i residui visibili con un uncino o guanti. È spesso sufficiente per lavandini e docce.
  3. Sigilla il troppopieno. Nei lavabi copri il foro del troppopieno con un panno umido per creare tenuta. Senza sigillo, la pressione del plunger si disperde.
  4. Sturalavandini a ventosa. Riempie la tazza di acqua, posiziona la ventosa e pompa con movimenti lenti e costanti per 15–20 secondi. Ripeti 3–4 volte; evita movimenti violenti.
  5. Svuota e pulisci il sifone a P. Posiziona un secchio, svita le ghiere, rimuovi il sifone e puliscilo. Controlla le guarnizioni; rimonta senza forzare.
  6. Sonda sturatubi. Introduci la sonda lentamente, ruotando per superare le curve, e tira indietro per estrarre il tappo. Non forzare: potresti danneggiare il tubo.
  7. Prodotto enzimatico. Usa un pulitore enzimatico seguendo le istruzioni del produttore; agisce sui residui organici. È più lento dei chimici, ma meno aggressivo sui materiali.
  8. Valuta la linea a valle. Se lo scarico resta lento in più punti, il tratto comune può essere ostruito. Evita esperimenti chimici e richiedi una diagnosi professionale.

Lo sturalavandini funziona meglio con acqua sufficiente nella tazza a coprire la ventosa; il contatto migliora la spinta e riduce schizzi. Evita colpi secchi: con lo sturalavandini serve ritmo, non forza.

Il sifone a P crea una barriera d’acqua che blocca i gas di scarico e trattiene parte dei detriti.

Il sifone a P smontato e pronto per la pulizia.
Il sifone a P smontato e pronto per la pulizia. · Raquel Baranow · CC BY-SA 4.0 · Brass P trap.jpg

Dopo la pulizia del sifone a P, riempi d’acqua il lavabo per ripristinare il sigillo.

La sonda sturatubi raggiunge tappi oltre il sifone senza spingerli più a valle. Avanza con piccoli giri, poi estrai per rimuovere il materiale invece di comprimerlo.

Errori comuni da evitare

  • Usare acqua bollente su tubazioni in plastica: può deformare componenti e guarnizioni.
  • Combinare prodotti diversi (per esempio candeggina e acidi): reazioni pericolose e fumi nocivi. Mai mescolare.
  • Pompare lo sturalavandini senza sigillo al troppopieno: la pressione si disperde e non sblocca nulla.
  • Forzare raccordi o ghiere del sifone: rischi crepe e perdite future.
  • Spingere fili rigidi o oggetti improvvisati: potresti graffiare o bucare il tubo.
  • Dimenticare di riempire d’acqua il sifone dopo il rimontaggio: senza sigillo tornano i cattivi odori.

Strumenti utili da tenere in casa

  • Sturalavandini a ventosa: rapido e riutilizzabile per la maggior parte dei lavabi.
  • Sonda sturatubi manuale (3–5 m): per ostruzioni oltre il sifone.
  • Guanti resistenti e occhiali protettivi: sicurezza prima di tutto.
  • Secchio e panni: per svitare il sifone e gestire gli schizzi.
  • Pulitore enzimatico: manutenzione periodica e azione notturna sugli organici.

Segnali che indicano un’ostruzione profonda

Alcuni indizi suggeriscono che il problema non sia locale ma nel tratto comune o nella colonna di scarico.

  • Più scarichi lenti allo stesso tempo.
  • Gorgoglii quando usi lavatrice o lavastoviglie.
  • Rigurgiti dal wc o cattivi odori persistenti.
  • Acqua che risale al piano inferiore dopo utilizzi intensi.

Quali prodotti usare in sicurezza?

Preferisci detergenti enzimatici o acqua calda con una goccia di detergente per piatti: aiutano a sciogliere residui di grasso senza aggredire tubi e guarnizioni.

La soda caustica è efficace ma corrosiva: usa solo se consentito dal materiale e seguendo scrupolosamente le istruzioni del produttore. Non mescolare mai prodotti diversi e non usare dopo candeggina.

Evita acidi forti in impianti datati o con sifoni cromati: il rischio di danni e perdite supera il beneficio. Se non sei sicuro dei materiali, opta per metodi meccanici.

Leggi sempre l’etichetta: materiali compatibili, tempi di contatto, dispositivi di protezione (guanti e occhiali) e aerazione del locale. In caso di dubbio, interrompi e valuta un intervento professionale.

Come prevenire nuovi intasamenti

Una routine semplice riduce drasticamente gli intasamenti futuri. Piccole abitudini, replicate ogni settimana, mantengono il flusso e fanno risparmiare.

  • Usa filtri raccogli-residui su lavandini e docce e svuotali spesso.
  • Non versare oli o grassi: solidificano e attirano detriti.
  • Pulisci il sifone ogni 3–6 mesi o quando noti odori.
  • Sciacqua con acqua calda dopo lavaggi ricchi di sapone o unto.
  • Spazzola i capelli prima della doccia per ridurne il deposito.
  • In cucina, elimina i residui nel cestino prima di lavare.

Ricorda: prevenire vale più di qualsiasi intervento d’emergenza, e costa meno.

Domande frequenti

È meglio usare acqua calda o fredda?

Per i grassi, usa acqua calda non bollente in più cicli: aiuta a scioglierli senza stressare le guarnizioni. Evita acqua bollente su plastica e giunti delicati.

La soda caustica è sicura nello scarico?

Solo se compatibile con il materiale e rispettando le istruzioni del produttore. Non mescolare con altri prodotti, aerare il locale e usare dispositivi di protezione. In dubbio, preferisci metodi meccanici.

Che differenza c’è tra sturalavandini e sonda?

Lo sturalavandini crea pressione per smuovere tappi vicini al pozzetto; la sonda raggiunge oltre il sifone e “aggancia” i tappi più lontani. A volte si usano entrambi, in sequenza.

Cosa fare se lo scarico del gabinetto trabocca?

Non azionare lo sciacquone. Chiudi l’acqua alla cassetta se possibile, proteggi il pavimento, verifica altri scarichi e contatta un idraulico: può trattarsi di un’ostruzione sulla colonna.

Posso usare un aspirapolvere a umido?

Solo se espressamente idoneo a liquidi e con adeguati filtri. Non aspirare sostanze corrosive o miscele chimiche. Sigilla eventuali prese d’aria per evitare schizzi e usa protezioni personali.

Ogni quanto pulire il sifone?

In molte case basta ogni 3–6 mesi, prima che compaiano odori o lentezze. Se cucini spesso o hai capelli lunghi, accorcia l’intervallo e verifica i filtri più di frequente.

In sintesi operativa

  • Parti dai metodi semplici e meccanici.
  • Evita miscele chimiche fai-da-te e non combinare prodotti.
  • Pulisci regolarmente sifone e filtri.
  • Se l’acqua risale o senti odori forti, fermati e chiama.
  • Prevenire è più semplice che sbloccare.

Seguendo un percorso graduale, dai metodi semplici agli interventi più tecnici, riduci rischi, costi e tempi. Fermarti al primo segnale di peggioramento è un atto di prudenza: protegge l’impianto e la casa.

Se il problema persiste o riguarda più punti, affida la diagnosi a un professionista. Intanto adotta le buone pratiche di prevenzione: mantenere flussi regolari è più facile che affrontare un blocco improvviso.

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