Se il riscaldamento non parte o avverti rumori insoliti, è possibile che la caldaia stia lavorando con una pressione non ottimale. Con un controllo al manometro e qualche passaggio semplice puoi riportare la pressione corretta e prevenire blocchi dell’impianto di riscaldamento. In questa guida trovi cause tipiche, soluzioni pratiche e buone abitudini di manutenzione.
Controlla il manometro a freddo: il valore ideale è di norma tra 1,0 e 1,5 bar. Se è basso, riporta gradualmente la pressione con la valvola di riempimento, spurga i radiatori e verifica di nuovo. Se varia spesso o sale troppo, indaga cause e contatta un tecnico.
Qual è la pressione giusta della caldaia?
Per la maggior parte degli impianti domestici a circuito chiuso, il valore a freddo raccomandato è intorno a 1,0–1,5 bar. Quando l’acqua si riscalda, la pressione può salire leggermente: variazioni contenute sono normali. Se a freddo leggi 0,0–0,5 bar, l’impianto potrebbe non avviarsi. In caso di dubbi, fai sempre riferimento al manuale del costruttore del tuo modello.
Valori a caldo e a freddo
A caldo, durante il ciclo di riscaldamento, è normale osservare un incremento di 0,2–0,5 bar. Un aumento eccessivo oltre i limiti indicati nel manuale d’uso può segnalare un problema al vaso di espansione o alla valvola di sicurezza. Se l’ago resta costantemente basso o oscilla molto, è probabile ci sia aria o una piccola perdita nel circuito.
Come si controlla il manometro e si interpreta la lettura?
Il manometro si trova quasi sempre sul frontale o sotto il pannello, vicino ai rubinetti di carico. Osserva il manometro analogico o digitale: la scala utile è di solito da 0 a 4 bar. Il quadrante può mostrare zone colorate; la verde indica la fascia operativa. A display, cerca l’icona o la sigla “bar” e leggi il valore a caldaia ferma, dopo alcuni minuti di inattività.
In molte caldaie moderne, il menu di servizio consente una lettura più precisa a freddo. Se il valore cambia rapidamente senza interventi, annota gli orari e i livelli: queste informazioni aiutano a individuare la causa.
Passaggi essenziali di ripristino
- Spegni riscaldamento e attendi che l’acqua si raffreddi.
- Controlla il manometro a freddo: ideale 1,0–1,5 bar.
- Apri lentamente la valvola di riempimento (filling loop).
- Chiudi la valvola quando raggiungi circa 1,3 bar.
- Esegui lo spurgo dei radiatori e ricontrolla la pressione.
- Riavvia l’impianto e verifica eventuali variazioni dopo 15 minuti.
Perché la pressione è bassa o sale troppo?
La pressione è l’equilibrio tra acqua e aria nel circuito. Se cambia spesso o si allontana dalla fascia ideale, di solito c’è un componente che non lavora correttamente o una condizione di esercizio particolare.
Cause di pressione bassa
Piccole perdite da raccordi, valvole o radiatori possono far calare lentamente la pressione. Anche l’aria intrappolata dopo uno spurgo incompleto riduce la lettura. Un vaso di espansione scarico o con membrana danneggiata non compensa l’aumento di volume e porta a oscillazioni. Infine, aprire spesso il circuito per rifornimenti rapidi può far entrare più aria di quanto si pensi.
Cause di pressione alta
Una valvola di carico che non chiude bene può alimentare acqua in continuo. Un vaso di espansione con precarica errata fa crescere la pressione a caldo fino all’intervento della valvola di sicurezza, che scarica acqua. Anche rubinetti di intercettazione chiusi in punti sbagliati o un filtro intasato nel ritorno possono creare picchi improvvisi alle pompe.
Come aumentare la pressione in sicurezza
Per ripristinare la pressione, spegni il riscaldamento e attendi alcuni minuti per avere una lettura stabile. Poi apri con delicatezza la valvola di riempimento finché il manometro sale lentamente verso 1,3 bar, senza superare la soglia consigliata. Procedi a piccoli incrementi, con pause brevi per stabilizzare la misura.
Se dopo il riempimento senti gorgoglii o termosifoni tiepidi in alto, serve eliminare l’aria. Esegui lo spurgo dei radiatori partendo da quelli più vicini alla caldaia e ricontrolla il manometro: la pressione può scendere e richiedere un micro-rabbocco. Non forzare mai le valvole; se sono dure, fermati e valuta un controllo.
Dopo l’intervento
Dopo il riavvio, lascia lavorare l’impianto per 10–20 minuti e osserva l’andamento: un lieve aumento a caldo è normale. Se il valore sale troppo o cala rapidamente, annota i dati e pianifica una verifica del vaso di espansione o di eventuali ostruzioni. Un riavvio con cicli frequenti è un segnale da non sottovalutare.
Manutenzione preventiva e controlli stagionali
La migliore cura è la prevenzione: controlli brevi e regolari evitano stress ai componenti e allungano la vita dell’impianto. Prima della stagione fredda, verifica guarnizioni, rubinetti e manometro; in primavera, fai un controllo visivo e pulisci i filtri di linea se previsti.
- Controllo mensile del manometro: a freddo deve stare nella fascia indicata dal costruttore; prendi nota dei cambiamenti.
- Spurgo mirato: dopo interventi idraulici o lunghi periodi di inattività, elimina l’aria dai radiatori per ridurre rumorosità e consumi.
- Ispezione perdite: tracce di ossido o gocce sotto raccordi e valvole indicano micro-perdite da risolvere subito.
- Pulizia filtri e defangatori (se presenti): mantengono libero il flusso e proteggono circolatore e scambiatori.
- Verifica vaso di espansione: se la pressione sale molto a caldo, richiedi un controllo della precarica.
- Pianifica il controllo stagionale: il tecnico esegue verifiche strumentali e controlli di sicurezza non eseguibili in autonomia.
Controlla periodicamente l’acqua dell’impianto per individuare spurghi frequenti, ossidazione o residui che possono alterare la pressione e affaticare componenti. Se la pressione cambia senza motivo apparente, raccogli foto del manometro a orari diversi: aiutano la diagnosi.
Errori comuni da evitare
Evitare alcuni errori vale quanto una buona manutenzione. Ecco le sviste più frequenti e come prevenirle, spiegate con esempi concreti.
- Riempire troppo in fretta. Quando si apre completamente il rubinetto di carico, la lancetta può superare il target. Procedi a piccoli passi: un riempimento lento evita picchi e corse alla valvola di scarico.
- Ignorare piccole gocce. Un raccordo che “suda” non è normale: nel tempo fa calare la pressione e ossida i metalli. Intervieni presto; una micro-perdita è più facile da risolvere.
- Saltare lo spurgo dopo il rabbocco. L’aria resta nei punti alti e isola il calore. Effettua lo spurgo e ricontrolla il manometro, perché il livello di pressione potrebbe scendere.
- Aumentare la pressione a caldo. La lettura non è stabile e rischi di superare il valore consigliato. Aspetta che l’impianto sia freddo e poi valuta l’intervento.
- Trascurare il vaso di espansione. Se la pressione sale molto a caldo, il problema potrebbe essere lì. Non insistere con il riempimento: chiedi una verifica professionale.
- Chiudere valvole a caso. Intercettare i flussi nei punti sbagliati può creare sbilanciamenti e cavitazioni. Se non conosci il percorso, limita l’azione alle valvole di riempimento e agli sfiati.
- Non prendere appunti. Senza dati è difficile capire le cause. Segna giorno, ora e condizioni (freddo/caldo) ogni volta che la pressione cambia.
- Rimandare all’infinito. Se la pressione scende ogni giorno o sale oltre 2,5 bar, non aspettare: una valutazione tempestiva evita fermo impianto e spese maggiori.
Domande frequenti sulla pressione
Quanta pressione deve avere la caldaia a freddo?
Per molti impianti domestici il valore indicativo è tra 1,0 e 1,5 bar, ma attenersi sempre al manuale del costruttore del proprio modello. Leggi la pressione a caldaia ferma da alcuni minuti.
La pressione scende ogni giorno: che cosa significa?
È spesso il segnale di micro-perdite o di aria persistente nel circuito. Controlla raccordi e radiatori, spurga l’aria e monitora i valori per qualche giorno. Se il calo continua, contatta un tecnico.
Posso usare l’impianto con 0,5 bar?
Con 0,5 bar molti impianti non partono o si bloccano per protezione. Riporta la pressione gradualmente nella fascia corretta a freddo e verifica eventuali perdite o aria residua.
Dopo lo spurgo la pressione è scesa: è normale?
Sì. Eliminare aria libera spazio all’acqua e la lettura può diminuire. Ricontrolla a freddo e, se necessario, fai un piccolo rabbocco fino al valore indicato dal costruttore.
La pressione sale oltre 2,5 bar durante il funzionamento: è pericoloso?
Un aumento forte a caldo richiede attenzione: la valvola di sicurezza può scaricare acqua. Verifica il vaso di espansione e la valvola di carico; in caso di dubbi, ferma l’impianto e chiama un tecnico.
Ogni quanto devo controllare la pressione?
Verifica una volta al mese in stagione, prima di partire per periodi lunghi e dopo lavori sull’impianto. Monitorare regolarmente aiuta a cogliere anomalie precoci e a prevenire guasti.
In sintesi operativa
- Controlla il manometro a freddo: target circa 1,0–1,5 bar.
- Aumenta con la valvola di riempimento, lentamente fino a ~1,3 bar.
- Spurga i radiatori e ricontrolla il valore dopo pochi minuti.
- Se la pressione cambia spesso, indaga perdite, aria e vaso di espansione.
- Chiama un tecnico se supera i limiti o scende rapidamente a zero.
Una gestione attenta della pressione allunga la vita dell’impianto e rende il comfort più stabile. Prenditi qualche minuto per osservare indicatori, annotare i valori e intervenire con gradualità. Piccoli gesti, come lo spurgo periodico e il riempimento controllato, fanno una grande differenza nel tempo.
Se la variazione è frequente o non riesci a stabilizzarla entro i range indicati dal costruttore, non insistere: una diagnosi professionale è il passo più sicuro. Un approccio prudente, con pressurizzazione corretta e controlli regolari, riduce consumi, stress meccanico e interruzioni del servizio.
