Nel giardinaggio, le ulcere delle piante sono lesioni del fusto o dei rami che interrompono la continuità della corteccia. Spesso vengono chiamate anche cancro del legno e possono comparire dopo ferite, stress ambientali o infezioni. Sapere riconoscerle e intervenire con metodo riduce al minimo i danni e aiuta la pianta a riprendersi.

Riconosci depressioni o screpolature della corteccia, pota con attrezzi disinfettati, rimuovi il legno morto fino al tessuto sano e migliora aria e drenaggio. Intervieni nei periodi asciutti, proteggi le ferite quando la specie lo richiede e smaltisci i residui infetti lontano dal compost.

Quali segnali fanno sospettare ulcere?

Prima di intervenire, serve capire cosa osservi. Ecco i segnali più comuni per riconoscere tessuti necrotici e distinguerli da semplici graffi o cicatrici di potatura.

Ulcera con margini rialzati e tessuto depresso: un segnale tipico.
Ulcera con margini rialzati e tessuto depresso: un segnale tipico. · AvalokiteshvaraBudha · CC BY-SA 4.0 · File:N.galligena canker.jpg
  • Depressioni localizzate sulla corteccia. L’area affossata è spesso più scura o con margini rialzati. In molti casi è dovuta a infezioni che seguono una ferita o uno stress.
  • Corteccia fessurata o desquamata. Le fessure possono correre lungo la fibra del legno e aprire la strada a patogeni. Se tocchi, il tessuto può apparire morbido o friabile.
  • Discolorazioni concentriche. Zone brunastre o rossastre che tendono a espandersi indicano un avanzamento dell’ulcera. I bordi possono essere nettamente delimitati dal tessuto sano.
  • Gommosi o essudazioni. Alcune specie, come drupacee e conifere, emettono resine o liquidi appiccicosi vicino alle lesioni. È un segno di difesa ma segnala stress in corso.
  • Rami che deperiscono a monte della lesione. Se la linfa è ostacolata, foglie piccole, avvizzimento e minor fruttificazione sono frequenti. L’ulcera può “cingere” gradualmente il ramo.
  • Tessuto sottostante brunito. Scortecciando con cautela un lembo si nota il cambio di colore: il legno sano è chiaro, il malato è brunastro. Evita di allargare inutilmente la ferita.
  • Anello necrotico intorno al ramo. Quando la lesione circonda tutto il perimetro, il tratto a valle secca. In questi casi serve un taglio di ritorno ben eseguito.
  • Odore anomalo o presenza di funghi carpofori. Alcuni patogeni producono corpi fruttiferi visibili o un odore acre; sono indizi di un’infezione consolidata.

Come intervenire senza peggiorare i danni?

Video didattico che mostra l’uso di prodotti a base alcolica per la disinfezione rapida quando non è disponibile acqua e sapone. · Centers for Disease Control and Prevention · Public domain (PD US HHS CDC) · File:Wash Your Hands.webm

Agisci con calma e metodo. Evita tagli casuali e pianifica una potatura di rimonda rispettosa dell’anatomia della pianta, limitando lo stress e l’ingresso di nuovi patogeni.

  1. Valuta l’estensione della lesione. Controlla se interessa solo la corteccia o anche il legno interno. Osserva vigore, fioritura e presenza di rami deperiti.
  2. Programma i lavori in tempo asciutto. L’umidità favorisce la diffusione di spore e batteri. Lavora quando non sono previste piogge nelle 24–48 ore successive.
  3. Prepara gli attrezzi. Disinfettare le cesoie tra un ramo e l’altro è cruciale; l’alcol etilico al 70% è un’opzione comune e pratica.
  4. Rimuovi il legno morto fino al tessuto sano. Esegui un taglio netto seguendo il collare del ramo, senza lasciare monconi né creare strappi.
  5. Pulisci i bordi sfrangiati. Rifinisci la ferita eliminando fibre sollevate; facilita la cicatrizzazione fisiologica della pianta e riduce i punti di ristagno d’acqua.
  6. Valuta la protezione della ferita. Su alcune specie e in alcuni periodi è utile un cicatrizzante; su altre è preferibile lasciare asciugare all’aria.
  7. Gestisci la pianta nel suo insieme. Migliora luce, aerazione e suolo; riduci compattamento, ristagni e concimazioni squilibrate che favoriscono lo stress.

Azioni rapide consigliate

  • Isola la pianta malata.
  • Sterilizza le cesoie tra un taglio e l’altro.
  • Rimuovi il legno morto fino al tessuto sano.
  • Sigilla le ferite solo se consigliato per la specie.
  • Migliora drenaggio e circolazione d’aria.
  • Smaltisci i residui infetti lontano dal compost.

Tagliare nei periodi asciutti, rimuovere il legno infetto fino al tessuto sano e disinfettare gli attrezzi sono passaggi chiave per limitare la diffusione dei cancri.

Royal Horticultural Society — Canker on trees and shrubs, 2022. Tradotto dall'inglese.
Mostra testo originale

Cut in dry weather, remove infected wood back to healthy tissue and disinfect tools to reduce the spread of cankers.

Perché compaiono le ulcere del legno?

Le ulcere sono una risposta a ferite e stress che consentono a funghi o batteri di colonizzare i tessuti. Di seguito le cause principali e come ridurle.

Stress abiotici e ferite meccaniche

Gelo, grandine, irrigazione irregolare e compattamento del suolo indeboliscono le difese naturali. Tagli mal eseguiti, urti da macchinari o legature troppo strette aprono varchi nella corteccia. Prevenire significa potare con criterio, proteggere il colletto e mantenere un equilibrio idrico costante.

Patogeni e condizioni favorevoli

Funghi agenti di cancro del legno e alcuni batteri penetrano da microferite, soprattutto in ambienti umidi e poco ventilati. Potature in giornate piovose, attrezzi non puliti e chiome troppo fitte creano il contesto ideale. Potare in asciutto e disinfettare gli strumenti riduce drasticamente il rischio.

Quale trattamento è più adatto?

Non esiste una soluzione unica: il trattamento dipende da specie, estensione e posizione della lesione. Usa questi criteri per impostare un intervento proporzionato e sicuro.

  • Taglio di ritorno mirato. Se il ramo è molto compromesso, taglia fino a un inserimento sano più interno. Evita tagli a filo del tronco: rispetta il collare.
  • Rimozione conservativa. Su lesioni limitate del tronco, asporta con cautela i bordi morti senza scavare nel legno vivo. La priorità è non ampliare la ferita.
  • Gestione della chioma. Dirada i rami che si incrociano e favorisci la luce. Una chioma ariosa asciuga in fretta e limita la pressione di inoculo.
  • Suolo e nutrizione. Migliora il drenaggio con ammendanti e correggi squilibri nutritivi. Eccessi di azoto rendono i tessuti teneri e più suscettibili.
  • Monitoraggio. Controlla ogni 4–6 settimane la zona trattata. Se la necrosi avanza, pianifica ulteriori tagli o, nei casi gravi, la rimozione del ramo.
  • Specie sensibili. Alcune piante sono più esposte: drupacee, meli, peri e certi ornamentali. Su queste, cura tempi e tecnica di potatura con particolare rigore.

Quando potare e come proteggere le ferite?

Il momento giusto limita l’esposizione ai patogeni e favorisce la cicatrizzazione. La protezione delle ferite dipende da specie, stagione e dimensione del taglio.

Tempi consigliati

In generale, affronta i tagli strutturali durante il riposo vegetativo, in assenza di gelate e pioggia. Per piante che “piangono” molto linfa, scegli periodi specifici indicati per la specie. Gli interventi leggeri possono essere distribuiti anche in primavera, purché il tempo sia asciutto.

Prodotti da usare o evitare

I cicatrizzanti possono aiutare su alcune specie o tagli grandi, ma non sono sempre necessari. Evita sigillanti che intrappolano umidità sotto la pellicola. Meglio favorire una cicatrizzazione naturale con tagli puliti e asciutti; quando consigliato, applica il prodotto con mano leggera e solo sui margini.

Domande frequenti

Qui trovi le risposte rapide ai dubbi più comuni, utili per prevenire errori e impostare interventi efficaci.

Domande frequenti

Posso usare il mastice cicatrizzante su ogni pianta?

No. Su alcune specie o tagli molto grandi può essere utile, ma spesso un taglio pulito in tempo asciutto guarisce meglio all’aria. Verifica sempre abitudini della specie.

Quanto legno devo rimuovere attorno a un’ulcera?

Finché raggiungi tessuto sano, chiaro e sodo. Evita di scavare nel legno vivo oltre il necessario e rispetta il collare del ramo per favorire la cicatrizzazione.

Conviene coprire le ferite dopo la potatura?

Dipende da specie, stagione e dimensione del taglio. In molte situazioni è preferibile lasciare asciugare all’aria; applica un protettivo solo quando realmente indicato.

Quando chiamare un arboricoltore?

Se l’ulcera interessa il tronco principale, se noti instabilità o se i rami principali sono cinti oltre metà circonferenza. Un tecnico valuterà rischi e interventi in sicurezza.

Posso compostare rami con ulcere?

Meglio di no. I residui infetti vanno rimossi e smaltiti separatamente per limitare la diffusione di inoculo. Evita di trinciarli sul posto o riutilizzarli come pacciamatura.

In sintesi operativa

  • Riconosci i segnali: depressioni, fessure, gommosi e tessuti bruniti.
  • Pota in tempo asciutto e con attrezzi disinfettati.
  • Rimuovi solo fino al tessuto sano rispettando il collare.
  • Migliora luce, aria e drenaggio per ridurre lo stress.
  • Proteggi le ferite solo quando la specie lo richiede.
  • Smaltisci i residui infetti lontano dal compost.

Gestire le ulcere significa unire osservazione, tecnica e prevenzione. Con tagli puliti, strumenti ben mantenuti e una cura colturale equilibrata, la maggior parte delle piante riprende vigore senza interventi invasivi. Se l’estensione è ampia o coinvolge il tronco, valuta con un professionista i rischi e le priorità.

Fai della prevenzione un’abitudine: programma le potature, alleggerisci le chiome troppo fitte e mantieni il suolo vivo e drenante. Piccoli gesti costanti, come pulire gli attrezzi e rispettare i tempi della pianta, costruiscono nel tempo un giardino più resiliente e sano.

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