La pomice è una pietra vulcanica leggera che migliora aerazione e drenaggio in vasi e aiuole. Grazie alla sua porosità stabile, funziona da inerte in miscele di terriccio. In questa guida impari a sceglierla, dosarla e trattarla correttamente per evitare ristagni e favorire radici vitali.

Usa la pomice per alleggerire e arieggiare il terriccio: 10–30% per piante d’appartamento, fino al 60% per succulente. Lavaa e setacciala, poi crea se serve uno strato di drenaggio di 2–3 cm. Evita polvere fine e dosi eccessive; controlla irrigazione e assestamenti.

Quanto pomice aggiungere al terriccio?

La dose dipende dalla specie, dalla dimensione del vaso e dal clima. L’obiettivo è ottenere un substrato drenante e arioso, che resti stabile nel tempo.

Quanta percentuale di pomice usare?

Per la maggior parte delle piante ornamentali in vaso, una miscela con 10–30% di pomice migliora drenaggio e ossigenazione senza asciugare troppo il terriccio. Per cactacee e succulente si sale al 40–60%, così da imitare habitat poveri e molto aerati. In terreni naturalmente sabbiosi o in climi caldi, mantieni le percentuali più basse; in climi umidi o con terricci torbosi compatti, spingiti verso l’estremo alto.

Pomice in piena terra: quando serve?

In piena terra la pomice ha senso in buche di impianto o cordoli rialzati, dove aiuta a evitare ristagni attorno al colletto. Nei suoli argillosi pesanti, mescola il 10–20% nella zona esplorata dalle radici e abbina letame maturo o compost ben strutturato. In alternativa, valuta la realizzazione di aiuole rialzate, più facili da gestire nel lungo periodo.

  • Piante d’appartamento: 20% con fibra di cocco o corteccia fine per bilanciare ritenzione e aria.
  • Ortaggi in vaso: 15–25% per migliorare drenaggio senza ridurre troppo la fertilità.
  • Succulente e cactacee: 40–60%, con granuli più grossi per specie a radice fittonante.

Come trattarla prima dell’uso?

La pomice è spesso venduta polverosa e con granulometria mista. Prima dell’uso conviene lavarla e setacciarla per evitare che le frazioni fini occludano i pori del terriccio.

Lavaggio e setacciatura

Risciacqua piccole quantità in un secchio, mescolando con la mano fino a quando l’acqua non rimane torbida. Ripeti finché la torbidità cala nettamente. Separa i grani con un setaccio (maglie 2–4 mm per vasi piccoli, 4–8 mm per vasi medi), così ottieni una pezzatura uniforme e prevedibile.

Sanificazione (facoltativa)

Se stai riutilizzando materiale o hai avuto marciumi, esegui una semplice sterilizzazione domestica: stendi la pomice umida su teglie, poi passa 30–45 minuti in forno a 100–120 °C, lasciando asciugare completamente. In alternativa, microonde in cicli brevi e ventilazione all’aperto. Attenzione a vapori e superfici calde; areare è fondamentale.

Asciugatura e stoccaggio

Una volta pulita, lascia asciugare in strato sottile e conserva in sacchi chiusi. Mantenere asciutta la pomice evita alghe e odori sgradevoli e ne facilita l’uso nei mix.

Passaggi essenziali per la pomice

  • Scegli la granulometria adatta: 2–6 mm per vasi; più grossa per strati di drenaggio.
  • Lava e setaccia la pomice per togliere la polvere fine e uniformare i grani.
  • Mescola al terriccio: 10–30% per piante comuni, 40–60% per cactacee e succulente.
  • Crea uno strato di drenaggio di 2–3 cm sul fondo del vaso, se necessario.
  • Irriga, verifica l’assestamento e rabbocca la miscela se compaiono vuoti.
  • Riutilizza solo dopo sanificazione termica e controllo di residui organici.
  • Conserva asciutta in contenitori chiusi, al riparo da umidità e luce.

Quale granulometria scegliere e quando?

La dimensione dei grani incide su drenaggio, aerazione e stabilità del vaso. Scegli la granulometria in base alla pianta e al contenitore, così regoli flusso d’acqua e ossigeno.

Per semine e talee delicate preferisci 2–4 mm: sostengono senza soffocare. Per piante d’appartamento in vasi medi funzionano 4–6 mm. Per succulente grandi o bonsai, 6–8 mm mantiene vuoti d’aria più larghi e riduce compattazioni. Gli strati di drenaggio sul fondo richiedono 8–12 mm, per evitare che il foro si intasi.

Consigli pratici per contenitori

  • Vasi piccoli: granuli più fini per non separarsi dal terriccio in irrigazione.
  • Vasi grandi: granuli medi; lo strato di drenaggio va sempre coperto da un velo di terriccio.
  • Contenitori esterni: aumenta leggermente la pezzatura se piove spesso o il clima è umido.

Errori comuni da evitare

Piccoli accorgimenti evitano problemi frequenti. Ecco gli errori che vedo più spesso e come correggerli.

  • Usare troppa pomice. Un eccesso rende il substrato troppo asciutto e povero di nutrienti. Mantieni un equilibrio con componenti organiche, regolando l’acqua in base alla stagione.
  • Non lavare la polvere. La frazione fine può cementare i pori e ridurre il flusso d’acqua. Un rapido risciacquo migliora la porosità e rende le miscele più prevedibili.
  • Pezzatura sbagliata. Granuli troppo fini si compattano; troppo grossi lasciano vuoti instabili. Adegua la pezzatura alla dimensione del vaso e alle radici.
  • Solo strato sul fondo. La pomice funziona meglio distribuita nel corpo del terriccio. Uno strato da solo può creare una barriera idraulica che rallenta il deflusso.
  • Dimenticare la fertilizzazione. La pomice è inerte: non nutre. Integra con concimi a lento rilascio e osserva la risposta della pianta, soprattutto dopo rinvasi importanti.
  • Ignorare il clima. Con caldo e vento il mix asciuga più in fretta. In inverno o all’ombra, riduci percentuali e irrigazioni per evitare stress idrico.
  • Riutilizzo senza pulizia. Residui organici e sali possono accumularsi. Procedi con lavaggio e, se necessario, sanificazione, scartando il materiale che resta verdastro o maleodorante.

Manutenzione, riutilizzo e sostenibilità

La pomice è durevole e può essere riutilizzata molte volte, riducendo sprechi. Una gestione attenta prolunga la vita dei tuoi mix e limita l’acquisto di nuovi materiali.

Dopo il rinvaso, vaglia e rimuovi radichette, corteccia e torba decomposta. Se hai avuto patologie radicali o muffe, effettua una sterilizzazione termica, quindi risciacqua. Se il materiale è impregnato di fertilizzanti o troppo friabile, è meglio impiegarlo come pacciamatura minerale in aiuola.

Per la conservazione, preferisci contenitori chiusi e asciutti. Etichetta con data e pezzatura: ti aiuterà a replicare i mix migliori e a ottimizzare i consumi.

Domande frequenti

La pomice è adatta per tutte le piante?

È adatta alla gran parte delle coltivazioni in vaso, perché migliora aerazione e drenaggio. Evita dosi elevate per specie che amano suoli costantemente umidi e valutane l’uso in base al clima.

Meglio pomice o perlite?

Entrambe sono inerti. La pomice è più pesante e stabile nel tempo, utile in esterno e vasi grandi; la perlite è più leggera, pratica in semine e per alleggerire miscele molto torbiose.

Quanta pomice usare nei vasi grandi?

In vasi oltre i 30–40 cm, 20–30% è un buon punto di partenza. Usa granuli 4–8 mm e verifica l’assestamento dopo le prime irrigazioni, rabboccando se compaiono vuoti.

Posso riutilizzare la pomice del vecchio vaso?

Sì, se la lavi e la setacci. In caso di marciumi o muffe, sanificala con calore e scarta il materiale che resta verdastro, impregnato di sali o eccessivamente friabile.

La pomice altera il pH del terreno?

Di norma è chimicamente poco reattiva e ha effetto minimo sul pH della miscela. Il pH finale dipende soprattutto dalle componenti organiche e dall’acqua d’irrigazione.

Dove conservare la pomice inutilizzata?

In contenitori chiusi, asciutti e al riparo dalla luce diretta. Etichetta con data e pezzatura per usare prima i lotti più vecchi e mantenere costante la qualità delle miscele.

Riepilogo pratico e prossimo passo

  • Mescola la pomice al terriccio per drenaggio stabile.
  • Usa 10–30% per piante comuni; 40–60% per succulente.
  • Lava e setaccia per eliminare polveri fini.
  • Scegli la granulometria in base a vaso e clima.
  • Riutilizza solo dopo lavaggio e sanificazione se necessario.

Ogni pianta e ambiente è diverso: parti con una ricetta semplice e osserva come cambia l’asciugatura tra un’irrigazione e l’altra. Regola percentuali, pezzatura e frequenza d’acqua finché il comportamento del vaso diventa prevedibile. Un approccio graduale evita errori e stress.

Se sei alle prime armi, prova piccoli lotti e prendi nota. Con pochi strumenti e attenzione, la pomice diventa un alleato affidabile: terricci più ariosi, radici vigorose, manutenzione più semplice. Il risultato sono piante più sane e un giardino più resiliente.

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