I tarli sono insetti xilofagi che scavano gallerie in travi, pergole e mobili esterni. Riconoscerli presto evita danni strutturali e costi: i segnali tipici includono rosume, fori di sfarfallamento e superfici che cedono al tatto. In questa guida trovi diagnosi, prevenzione e interventi sicuri su legno all’aperto.

Cerca rosume fresco e fori di 1–3 mm; isola i pezzi, riduci l’umidità e applica trattamenti mirati seguendo l’etichetta. Proteggi con finiture idrorepellenti e controlli periodici. Per danni gravi, valuta rinforzi o sostituzione in base allo stato reale del legno.

Quali segnali rivelano i tarli?

Un’infestazione attiva lascia tracce riconoscibili. Il primo indizio è il rosume fine (polvere simile a talco) sotto o vicino ai fori, che possono apparire di nuovo dopo la pulizia.

Trave di legno con rosume e fori tipici di tarli
Trave con rosume e fori causati da tarli. · Kai-Martin Knaak · CC BY-SA 3.0 (also GFDL; CC BY-SA 2.5/2.0/1.0) · Holzwurm frassbild aussen.jpg - Wikimedia Commons

I fori di sfarfallamento sono generalmente tondi e piccoli (circa 1–3 mm) e possono concentrarsi lungo venature o giunti. Il legno può suonare cavo se percosso leggermente, e alcune tavole mostrano rigonfiamenti o crepe anomale.

Quando intervenire sui travi infestati?

Se noti rosume fresco ricorrente o legno indebolito al taglio o alla pressione, è il momento di pianificare un intervento. Elimina i carichi non necessari sull’elemento, valuta l’estensione del danno e definisci il prossimo passo: solo prevenzione, trattamento mirato o sostituzione parziale.

I tarli pungono le persone?

No. Questi coleotteri si nutrono del legno e non sono interessati alla nostra pelle. Il fastidio percepito deriva dal rosume, dai danni estetici e, nei casi gravi, dalla perdita di resistenza del pezzo.

Azioni rapide sul legno

  • Isola il pezzo: allontana il legno infestato da altri elementi per limitare la diffusione.
  • Raccogli il rosume: fotografa e pulisci per monitorare nuova attività.
  • Valuta la struttura: se il legno cede o suona vuoto, riduci i carichi.
  • Riduci l’umidità: migliora aerazione e deflussi d’acqua.
  • Applica un trattamento mirato seguendo etichetta e tempi di sicurezza.
  • Programma controlli: verifica mensilmente fori, rosume e stabilità.

Come prevenire i tarli all’aperto?

La migliore difesa è ridurre l’attrattività del legno. Mantieni l’umidità del legno bassa, limita l’acqua stagnante e facilita l’asciugatura dopo pioggia o irrigazione.

Mano che applica olio protettivo su una recinzione di legno all'aperto
Una mano applica olio idrorepellente su una recinzione in legno. · Lisa from Pexels · Pexels License (free to use) · Hand painting outdoor fence with brush — Pexels
  • Progetta il deflusso dell’acqua. Evita piani orizzontali piatti su tavoli, fioriere o sedute: crea pendenze minime e gocciolatoi. Le superfici che asciugano in fretta scoraggiano insetti e funghi.
  • Applica finiture idrorepellenti. Impregnanti e oli protettivi riducono l’assorbimento d’acqua e stabilizzano il legno. Rinnovali con cadenza regolare secondo scheda tecnica e condizioni di esposizione.
  • Scegli essenze più durevoli. Specie come castagno, larice o robinia resistono meglio, ma non sono immuni. Verifica la classe di durabilità e adotta comunque protezioni superficiali.
  • Isola dal suolo. Usa distanziali e piedini per evitare contatto diretto con terra e ristagni. I pali dovrebbero avere cappucci o protezioni superiori per limitare l’ingresso d’acqua capillare.
  • Riduci i ponti di umidità. Evita giunzioni che imprigionano acqua e inserisci sigillature elastiche nei punti critici. Una ventilazione costante accelera l’asciugatura dopo il maltempo.
  • Controlla periodicamente. Ogni mese in stagione calda ispeziona fori, rosume e stabilità. Documenta con foto: le piccole differenze tra una visita e l’altra sono preziose per capire l’attività.
  • Quarantena del legname. Prima di usare tavole o oggetti recuperati, tienili separati e asciutti per qualche settimana, monitorando eventuali comparsa di rosume o fori.
  • Proteggi gli incastri. Testate, giunzioni e estremità tagliate assorbono più umidità: sigillale accuratamente e reintegra le protezioni dopo ogni rifilatura o foratura.

È meglio trattare o sostituire il legno?

Dipende dall’estensione del danno e dalla funzione dell’elemento. Se il pezzo è strutturale, privilegia la sicurezza: riduci i carichi e valuta rinforzi o sostituzioni locali. Su parti non strutturali, un trattamento mirato può essere sufficiente.

Per l’esterno, seleziona prodotti e accorgimenti coerenti con l’esposizione. Le classi d’uso del legno (ad esempio classe di uso 3 per esterno fuori terra e 4 per contatto con il suolo) aiutano a scegliere protezioni e dettagli costruttivi adatti.

Quando l’infestazione è limitata, un trattamento antitarlo può funzionare se raggiunge le gallerie (pennello/iniezione) e se il supporto rimane asciutto il tempo necessario. In caso di materiale molto degradato, crepe diffuse o perdita di sezione significativa, la sostituzione parziale è spesso più rapida e affidabile, seguita da protezioni preventive sulle parti nuove e confinanti.

Quanto tempo dura un trattamento antitarlo?

La durata dell’efficacia varia con essenza, spessore, prodotto e condizioni ambientali. In generale, i risultati si valutano nel medio periodo: monitora rosume e nuovi fori nei mesi successivi, ripeti l’applicazione se previsto dall’etichetta e integra con protezione idrorepellente e controllo dell’umidità.

Usa i biocidi in modo sicuro: leggi sempre etichetta e informazioni sul prodotto prima dell’uso.

ECHA — Biocidal Products Regulation, 2012. Traduzione dall’inglese.
Testo originale

Use biocides safely. Always read the label and product information before use.

Differenze tra tarli, tarme e acari

Confonderli porta a interventi inefficaci. Tarli (coleotteri) attaccano il legno; tarme (lepidotteri) rovinano tessuti; acari (artropodi microscopici) si nutrono di polveri organiche. Riconoscere il materiale colpito è il primo passo per agire correttamente.

  • Tarli del legno. Fori tondi 1–3 mm, rosume e gallerie interne. Preferiscono legno tenero o umido e possono indebolire travi, pergole e arredi esterni.
  • Tarme dei tessuti. Sfilacciamenti e buchi su lana o seta, nessun danno al legno. Si gestiscono con pulizia, conservazione ermetica e lavaggi mirati.
  • Acari della polvere. Vivono su tessuti e polveri domestiche, non scavano nel legno. Un’igiene accurata riduce la loro presenza.
  • Segnali distintivi. Il rosume dei tarli è tipico: se non c’è polvere sotto i fori e i bordi sono scuri o smussati, potresti osservare danni vecchi e non attivi.

Domande frequenti

I tarli pungono o mordono le persone?

No. I tarli si nutrono di legno e non sono interessati alla pelle umana. Il problema è strutturale ed estetico: rosume, fori e perdita di resistenza nelle parti colpite.

Qual è la differenza tra tarli e tarme?

I tarli attaccano il legno e producono rosume e fori; le tarme colpiscono tessuti e fibre naturali. Materiale danneggiato e tipo di tracce guidano l’identificazione e l’intervento.

In quanto tempo un’infestazione rovina una trave?

Dipende da specie, umidità e dimensioni della sezione. I danni possono accumularsi in mesi o anni: per questo sono essenziali controlli periodici e interventi proporzionati allo stato reale del legno.

I fori senza rosume indicano un’infestazione finita?

Non sempre. I fori possono essere vecchi e inattivi: cerca rosume fresco e bordi netti. Se i fori non cambiano nel tempo, è probabile che l’attività sia cessata.

Qual è la stagione migliore per intervenire?

Agisci quando è più facile mantenere il legno asciutto e ventilato, spesso in periodi miti e meno piovosi. Pianifica controlli in estate e manutenzioni protettive in autunno o primavera.

In sintesi operativa

  • Riconosci rosume, fori e legno indebolito.
  • Isola i pezzi e riduci l’umidità.
  • Proteggi l’esterno con finiture idrorepellenti.
  • Valuta trattamento antitarlo o sostituzione.
  • Controlli mensili per prevenire ritorni.

Gestire i tarli all’aperto richiede osservazione e piccoli gesti costanti. Parti dall’asciugatura rapida delle superfici, applica protezioni coerenti con l’esposizione e documenta i cambiamenti. In questo modo distingui attività nuove da segni vecchi e scegli l’intervento più proporzionato.

Se l’elemento è strutturale o il danno è esteso, valuta una verifica specializzata. In ogni caso, mantieni basse umidità e ristagni, programma controlli periodici e aggiorna le protezioni: spesso la prevenzione è la soluzione più economica e duratura.

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