Se vuoi impermeabilizzare le superfici esterne di casa — dal terrazzo al balcone — questa guida pratica ti accompagna passo dopo passo. Parleremo di impermeabilizzazione, di come sigillare i punti critici e di protezione dall’acqua in modo semplice e realistico.
In sintesi: valuta lo stato del supporto, pulisci e asciuga, ripara crepe e fughe, scegli un sistema adatto e applicalo rispettando tempi e spessori. Cura scarichi e bordi, poi esegui un test d’acqua e programma piccole manutenzioni stagionali per prevenire infiltrazioni.
Perché impermeabilizzare il terrazzo?
All’esterno, esposizione a sole e pioggia battente mette a dura prova rivestimenti e fughe. Un buon trattamento riduce infiltrazioni, evita degrado dei materiali e prolunga la durata di pavimenti e sottofondi.
Quando è il momento migliore per farlo?
Il periodo ideale è asciutto, mite e con poche escursioni termiche. Evita giornate ventose o con rischio di rovesci. Attendi sempre che la superficie sia asciutta in profondità prima di iniziare, soprattutto dopo piogge recenti o lavaggi.
Quali materiali usare all’esterno?
Esistono sistemi diversi: dalle membrane liquide (acriliche o poliuretaniche) ai cementizi bicomponenti, fino a guaine e teli elastomerici.

Per terrazzi molto esposti, molti scelgono membrane liquide poliuretaniche per elasticità e resistenza ai ristagni. La scelta dipende dal supporto (ceramica, cemento, pietra), dal clima e dall’uso.
- Membrane acriliche. Sono facili da applicare e spesso traspiranti. Hanno buona adesione su minerali ma temono ristagni prolungati; richiedono spessori e rinforzi nei punti critici.
- Membrane poliuretaniche. Offrono grande elasticità e ottima impermeabilità. Resistono bene ai raggi UV; necessitano di primer compatibile e di tempi di asciugatura rispettati con cura.
- Cementizi bicomponenti. Sono sistemi a base di leganti idraulici e polimeri. Ideali sotto nuove pavimentazioni; tollerano leggere microfessure se armati con rete o bande.
- Guaine bituminose. Molto diffuse su coperture, richiedono posa a fiamma e protezioni superficiali. In ambito balconi/terrazzi possono risultare alti di spessore e meno estetiche.
- EPDM (gomma etilene-propilene-diene). Teli elastici, durevoli e resistenti ai raggi UV. Vanno incollati su sottofondi regolari; curare i risvolti con accessori dedicati.
- Nastri e bende di rinforzo. Utili su giunti, spigoli e fessure. Si annegano nella prima mano del sistema scelto per distribuire i movimenti e prevenire lesioni del film.
- Primer. Migliorano adesione e uniformità di assorbimento. La compatibilità con il sistema è essenziale: non improvvisare, leggi sempre le indicazioni del produttore.
- Sigillanti elastici. Per fughe larghe, crepe e raccordi attorno a scarichi e parapetti. Un sigillante poliuretanico o MS polimero riduce le tensioni sul rivestimento.
Passaggi essenziali per iniziare
- Valuta supporto, pendenze e stato delle fughe.
- Pulisci a fondo e lascia asciugare completamente.
- Ripara crepe e giunti con sigillante elastico.
- Applica primer compatibile con il sistema scelto.
- Stendi due mani di membrana liquida, incrociate.
- Sigilla scarichi e bordi, poi esegui un test acqua.
Preparazione accurata e test d’acqua
La riuscita dipende da una preparazione meticolosa. Rimuovi polvere, alghe e residui oleosi;

sgrassa dove serve e risciacqua. Garantisci una asciugatura completa del supporto prima di procedere. Assicurati di una pendenza minima 1–2% verso gli scarichi, così l’acqua non ristagna e il film impermeabile lavora correttamente.
Tratta le crepe: aprile a “V”, spolvera e riempi con sigillante elastico. Su spigoli e giunzioni, annega una banda di rinforzo nella prima mano. Applica il primer compatibile e rispetta i tempi indicati. Dopo la seconda mano (incrociata), attendi la completa polimerizzazione e fai un test: nebulizza acqua o simula pioggia per 20–30 minuti, controllando locali sottostanti e la zona degli scarichi.
Dettagli cruciali e manutenzione
I punti deboli sono quasi sempre dettagli: scarichi, risvolti, soglie delle porte-finestre, piede dei parapetti. Sigilla i raccordi con spatola, evitando cordoli troppo sottili. Quando possibile, segue le norme UNI per terrazze per pendenze, giunti e scarichi: criteri condivisi aiutano a prevenire errori.
Attorno agli scarichi, crea un invito regolare. Sui risvolti verticali, alza la protezione di almeno qualche centimetro oltre la quota del pavimento finito. Nei giunti di dilatazione, usa profili o bande elastiche, così il sistema assorbe movimenti senza fessurare.
La manutenzione è semplice ma decisiva: pulizia stagionale delle canalette, rimozione di foglie e terriccio, ispezione di bordi e sigillature. Piccole riprese localizzate ripristinano la continuità del film e allungano la vita dell’intervento.
Errori comuni e come evitarli
- Applicare su supporto umido. L’umidità intrappolata genera bolle e distacchi. Attendi meteo stabile e verifica asciutto con nastri di prova o igrometro semplice.
- Dimenticare la preparazione. Una pulizia scarsa riduce l’adesione. Dedica tempo a sgrassare e spolverare, soprattutto su ceramica liscia o pietre poco assorbenti.
- Saltare primer o scegliere quello sbagliato. Riduce adesione e uniformità. Usa primer raccomandato per il sistema e per il tipo di supporto.
- Trascurare bordi e scarichi. Sono le aree più sollecitate. Rinforzale con bande e stendi uno spessore adeguato anche sui risvolti.
- Spessori insufficienti. Un film troppo sottile non regge. Misura i consumi e stendi mani incrociate per ottenere lo spessore progettato.
- Incuria post-intervento. Foglie e detriti favoriscono ristagni. Programma controlli rapidi dopo i temporali e all’inizio delle stagioni.
Domande frequenti
Quanto dura un intervento di impermeabilizzazione su terrazzo?
La durata dipende da materiali, esposizione e manutenzione. In condizioni ordinarie, un buon sistema può proteggere per molti anni; controlli periodici aiutano a prolungarne l’efficacia.
Si può impermeabilizzare senza demolire la pavimentazione esistente?
Sì, spesso si usano sistemi liquidi sovrapposti, dopo adeguata preparazione e primer. È essenziale curare giunti, scarichi e risvolti per garantire continuità e aderenza.
Meglio membrane liquide o guaine bituminose su balconi e terrazzi?
Dipende da supporto, estetica e accessibilità. Le membrane liquide sono pratiche su forme complesse; le guaine sono robuste ma richiedono posa specialistica e protezioni superficiali adeguate.
Quando evitare di applicare prodotti impermeabilizzanti?
Evita giornate fredde, molto calde, ventose o umide, e superfici non asciutte. Rispettare temperature e tempi di asciugatura riduce il rischio di bolle e distacchi.
Come verificare l’assenza di infiltrazioni dopo l’intervento?
Dopo la completa polimerizzazione, effettua una prova con acqua nebulizzata o pioggia simulata e controlla i locali sottostanti. Osserva scarichi, spigoli e giunti per eventuali segni di umidità.
Cosa ricordare davvero
- Preparazione e asciugatura contano più del prodotto.
- Scegli il sistema adatto al supporto e al clima.
- Cura i dettagli: scarichi, spigoli, giunti di dilatazione.
- Rispetta spessori, tempi di asciugatura e primer.
- Test d’acqua e manutenzione preventiva evitano infiltrazioni.
Un terrazzo o balcone ben protetto nasce da piccoli gesti coerenti: pulizia, ispezioni e riprese puntuali. Scegli un sistema adatto al tuo supporto, rispetta i tempi e non trascurare i dettagli. Se emergono problemi estesi o in zone delicate (soglie, scarichi, giunti strutturali), valuta il supporto di un tecnico: un sopralluogo mirato riduce rischi e costi futuri. Con cura costante e interventi mirati, la protezione contro l’acqua resterà affidabile nel tempo.